Ultima modifica 23.12.2019

C'è sovrappeso e sovrappeso...

Secondo la definizione "classica", il sovrappeso è una condizione fisica legata ad un eccesso di peso corporeo rispetto ai valori considerati normali in base alla statura. In realtà, tale definizione è tanto banale quanto imprecisa; infatti, il sovrappeso non si identifica certo nel valore assoluto della massa corporea in relazione alla statura, bensì nel rapporto tra la massa priva di grasso (FFM) e quella grassa (FM). Questa precisazione è a dir poco essenziale, in quanto

un "eccesso", per così dire, di massa priva di grasso non costituisce certo una patologia (tutt'altro!), mentre un esubero della massa grassa (intesa ESCLUSIVAMENTE come adiposa, escludendo il grasso essenziale) può compromettere lo stile di vita e lo stato di salute del soggetto.

D'altro canto, è anche opportuno precisare che in un soggetto "normale" non dedito ad attività di muscolazione (tipo: body building, sollevamento pesi, power lifting e altre discipline che richiedono un incremento del trofismo muscolare), MOLTO RARAMENTE il sovrappeso dipende da un "eccesso" di massa priva di grasso. Massa corporea e sport

Ciò che invece può manifestarsi è un DIFFERENTE LIVELLO DI GRAVITA' DEL SOVRAPPESO.

Cerchiamo di essere più chiari.
Il sovrappeso si identifica e si valuta soprattutto mediante l'Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass Index (BMI). Questa equazione correla la statura (espressa in metri - elevandola al quadrato) al peso (espresso in chilogrammi), ovvero: h2/kg. Il sovrappeso è stimato con un valore superiore o uguale a 25,0; oltre il 29.9 si rende necessario evidenziare la gravità dell'eccesso ponderale col termine di OBESITA' ed i vari livelli della stessa.


Approfondimento sul BMI e calcolo online


Ovviamente, trattandosi di una misurazione che NON tiene conto dell'importanza della massa priva di grasso, è assolutamente necessario che il BMI venga quantomeno ampliato dalla stima della costituzione ossea e del tipo morfologico.

BMI

CONDIZIONE

< 16.5 GRAVE MAGREZZA

16-18,49

SOTTOPESO

18.5-24,99   

NORMOPESO

25-29,99

SOVRAPPESO

30-34,99 OBESITÀ CLASSE I (lieve)

35-39,99

OBESITÀ CLASSE II (media)

> 40

OBESITÀCLASSE III (grave)

La prima valuta lo spessore dei segmenti scheletrici (misurabili con la circonferenza del polso controlaterale rispetto al dominante, presa nel punto più stretto), mentre la seconda stima il rapporto tra la grossezza delle ossa con la statura.

La differenza di costituzione e tipo morfologico incide sulla massa priva di grasso, quindi sul peso corporeo; ciò significa che ogni soggetto ha un peso fisiologico desiderabile (quello che implica il 15% di massa grassa nell'uomo e il 24% nella donna) al quale corrisponde un certo BMI. L'ambito di normalità tra persone esili longilinee e robuste brevilinee (estremi inferiore e superiore del range) è compreso tra 18,5 e 24,9 di BMI.

In conclusione, statisticamente non si riconoscono IMC fisiologici desiderabili per soggetti sedentari ≥25,0 (il che significa che a 25,1 corrisponde sempre il sovrappeso); tuttavia, la gravità dell'uno o dell'altro eccesso ponderale può essere parecchio differente a seconda del caso.

Un soggetto in sovrappeso con BMI di 26,0, avente IMC fisiologico desiderabile di 18,5, ha un esubero adiposo certamente più grave rispetto ad un soggetto di pari BMI ma con IMC fisiologico desiderabile di 24,9.

Valutazione del sovrappeso: è pericoloso?

Per rispondere ad una domanda simile è necessario chiarire alcuni punti.
Anzitutto, parlando di sovrappeso, escludiamo per un momento le condizioni di obesità e teniamo in considerazione solo la fascia di BMI compresa tra 25,0 e 29,9. In secondo luogo, tengo a precisare che il sovrappeso è sempre nocivo per la salute MA non per tutti allo stesso modo. Qui entrano in gioco variabili come la distribuzione del grasso (androide o ginoide), il sesso, l'età, i fattori metabolici, le predisposizioni genetiche o familiari a certe patologie, il livello di attività fisica motoria, l'alimentazione complessiva ecc. Senza dilungarci troppo, poiché l'archivio del nostro sito è già sufficientemente fornito, di seguito ci concentreremo sulla mera stima delle misure corporee, più precisamente della circonferenza vita oltre che del rapporto vita/fianchi (WHR) nei soggetti in sovrappeso.
vita fianchiUna volta accertata la condizione di sovrappeso mediante l'utilizzo del BMI adattato alla costituzione e al tipo morfologico, è essenziale determinare se questo eccesso ponderale occulti una pericolosità superiore a quanto ci si possa aspettare. La ricerca scientifica e la statistica indicano chiaramente che la distribuzione del grasso incide più o meno negativamente sullo stato di salute in base alle zone interessate. Nello specifico, il sovrappeso caratterizzato da un deposito prevalentemente addominale (potenzialmente evolvibile in obesità androide - conformazione a mela) e, ancor peggio, di natura viscerale, aumenta significativamente il rischio di compromissioni metaboliche. La correlazione è di tipo diretto ed indiretto. Il primo legame si riconduce ad un vero e proprio scompenso dell'equilibrio lipemico nonché ormonale; il secondo allo stile di vita che, per forza di cose, è caratterizzato da scarsa attività motoria (o comunque insufficiente) e disequilibrio alimentare.
A soffrire di sovrappeso addominale e/o viscerale sono prevalentemente gli uomini e le donne dopo la menopausa (in tal caso, per una variazione dell'asse ormonale). Le patologie più frequentemente associate alla condizione in oggetto sono: iperlipemie e dislipidemie (ipercolesterolemia totale e LDL, ipertrigliceridemia, ipocolesterolemia HDL), ridotta tolleranza glucidica - iperinsulinemia - diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, iperuricemia, aumento dell'infiammazione sistemica (identificabile con dei marker ematici, tipo la proteina C reattiva), aterosclerosi e compromissioni cardio-circolatorie. Sono statisticamente ben presenti anche patologie gastro-intestinali, disordini epatici, renali ecc. obesità androide ginoideEcco che, a parità di BMI, per valutare la pericolosità del sovrappeso, diviene essenziale stimare l'entità del deposito addominale e/o viscerale.
Il metodo più utilizzato, consiste nella misurazione della circonferenza vita presa nel punto più stretto rispetto al piano frontale (circa nella regione ombelicale). La rilevazione va eseguita con un nastro metrico, senza indumenti e senza stringere troppo; la misura è espressa in centimetri e va inquadrata su una scala differente tra uomo e donna. Per l'uomo, il rischio aumenta quando questa supera i 95cm, mentre per la donna nel caso in cui oltrepassi gli 80cm (tralasciamo la scala di gravità, in quanto nel sovrappeso difficilmente avremo valori molto elevati, invece frequenti nell'obesità).
La sola circonferenza vita, a volte, può non bastare; si tratta di un dato che non tiene in considerazione le dimensioni muscolari e scheletriche del soggetto; pertanto, prima di valutare con certezza la "gravità" del sovrappeso di tipo androide, è necessario capire se si tratta effettivamente di conformazione "a mela". Per fare ciò è sufficiente eseguire un rapido test WHR (Waist to Hip Ratio). Questo prevede, con il metodo precedente, la misurazione della circonferenza vita e quella dei fianchi (sul piano frontale quest'ultima corrisponde alla massima prominenza glutea, ovvero il punto più largo). Dividendo la prima misura per la seconda si ottiene un coefficiente; questo conferma il sovrappeso androide solo se >0,85 negli uomini e >0,79 nelle donne.
In sintesi, per verificare la presenza di sovrappeso e intuire quale possa essere la sua gravità, è necessario: calcolare l'IMC, adattarlo alla costituzione e al tipo morfologico, stimare la circonferenza vita e verificare col WHR se l'eccesso addominale - viscerale sia di tipo androide.

Esempi di sovrappeso: uno di scarso rilievo ed un altro preoccupante

Dando per scontato che quanto descritto fin ora sia abbastanza chiaro, cerchiamo di riportare tutto "sul campo". Di seguito citerò due esempi di sovrappeso (realmente identificati): uno di scarso rilievo salutistico e l'altro preoccupante.


Esempio 1: maschio, 30 anni, ex-giocatore di rugby agonista che attualmente si tiene in forma a livello amatoriale, BMI 27, costituzione robusta e tipo morfologico normolineo, circonferenza vita 98cm, WHR 0,85, valori ematici e pressori nella norma, nessuna familiarità per compromissioni cardio-circolatorie o malattie metaboliche.
E' evidente che il soggetto sia in sovrappeso e che, obbiettivamente, debba ridurre la propria massa adiposa. Tuttavia, considerando l'età, le caratteristiche antropometriche e gli altri fattori di rischio (assenti), è possibile affermare che (statisticamente) questo soggetto non sia "tra i più mal conci". Inoltre, sono fattori positivi anche il trascorso da atleta e la buona massa muscolare rispetto alla norma. Ricordiamo che sarebbe comunque auspicabile ridurre il sovrappeso onde evitare che possa peggiorare evolvendo in obesità e compromettendo lo stato di salute e la qualità della vita.


Esempio 2: femmina, 55 anni e in menopausa, casalinga da sempre, ha avuto 3 figli, BMI 26,5, costituzione esile e tipo morfologico normolineo, circonferenza vita 94cm, WHR 0,80, ipertesa cronica e con glicemia alterata da solo un anno. Il sovrappeso è ingravescente.
E' altrettanto chiaro che questa persona sia, all'opposto del caso precedente, un soggetto a rischio. La distribuzione del grasso è tendenzialmente androide, il sovrappeso è quindi concentrato nella fascia addominale e, oltre ad un'ipertensione primaria, subentra progressivamente una compromissione della tolleranza glucidica verosimilmente associata ad iperinsulinemia. Un trascorso di vita sedentario e l'attuale inattività compromettono il bilancio tra la FFM e la FM peggiorando lo stato di salute generale. Urge una riduzione della massa grassa per mezzo di dieta e sport costanti.


Da quanto esposto emerge che, oltre alla rilevazione del sovrappeso, per tenere sotto controllo lo stato di saluto sono anche necessari: la valutazione della distribuzione adiposa, dello stile di vita passato e presente, dei fattori di rischio metabolici ed ereditari ecc.


Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer