Ultima modifica 02.04.2020

Cosa sono

I sostitutivi del pasto, o pasti sostitutivi, sono integratori alimentari che, in alcuni casi, vantano caratteristiche fisiche e chimiche molto simili a quelle degli alimenti dietetici; Sostitutivi del pastoi sostitutivi del pasto sono stati coniati per favorire il dimagrimento "pur ottemperando parzialmente" ai fabbisogni energetici e nutrizionali del consumatore.
Essendo confezionati e monodose, i sostitutivi del pasto risultano particolarmente comodi da utilizzare; i punti di forza di questi prodotti sono: l'elevata conservabilità, la comoda trasportabilità e la rapidità di consumo. I relativi difetti invece riguardano: la NON specificità degli apporti energetici e nutrizionali, la diseducazione alimentare, la carenza di microelementi secondari e di componenti nutraceutiche.

I sostitutivi del pasto sono reperibili sotto forma di: polveri, soluzioni, barrette, biscotti e snack.

Quando e come utilizzarli

I sostitutivi del pasto possono essere consumati in alternativa ad 1 dei 3 pasti principali: colazione, pranzo o cena. Essi forniscono, in media, 1/3 degli apporti di sali minerali e vitamine per una dieta da 1800kcal, anche se (ovviamente) ciò non garantisce la copertura delle necessità specifiche; ad esempio: ferro per le donne fertili, acido folico per le donne gravide, calcio per i soggetti in accrescimento, calcio per le nutrici, calcio per gli anziani ecc.
Dunque, i sostitutivi del pasto costituiscono l'alternativa rapida e disimpegnativa al piacere/necessità di alimentarsi; ricordiamo che questi prodotti forniscono una quota di energia e nutrienti STANDARDIZZATA, la quale: se va bene per un soggetto, non può andar bene anche per un altro! Si tratta dell'aspetto saliente da tenere in considerazione PRIMA di cimentarsi nel loro utilizzo poiché, a causa di questo "inconveniente", i sostitutivi del pasto NON possono rimpiazzare più di 1 dei 3 pasti principali al dì.
In definitiva, i sostitutivi del pasto potrebbero essere una scelta idonea SOLO nel caso in cui si manifesti la necessità di alimentarsi frugalmente; dal canto mio, ritengo che l'applicazione sia consigliabile principalmente a cena, qualora le altre alternative ai sostitutivi del pasto siano il digiuno o il junk-food della ristorazione veloce.

Fanno dimagrire?

I commercianti che trattano i sostitutivi del pasto si avvalgono spesso di alcuni studi pubblicati a favore dei loro prodotti, nei quali si constata che l'inserimento di questi integratori alimentari nella dieta può favorire la riduzione del peso corporeo in eccesso. Tutto chiaro e condivisibile; se (per esempio) venisse sostituita una cena di 800kcal con un frullato da 100 o 200kcal, a lungo termine, l'effetto sarebbe indubbiamente quello dimagrante.
D'altro canto, invito i lettori ad utilizzare una nuova chiave di lettura, quale atteggiamento essenziale per una maggiore consapevolezza dell'argomento; l'obbiettivo è quello di valutare in maniera CONCRETA la pertinenza dei sostitutivi del pasto (o di qualunque altro integratore) all'interno del proprio regime alimentare:


"Se invece del sostitutivo del pasto venissero consumate 1 o 2 mele, aventi pressappoco lo stesso apporto calorico (78-180kcal), l'effetto dimagrante sarebbe lo stesso?"


Ovviamente si.
Qualche fedele consumatore potrebbe obbiettare puntualizzando che, tra l'una e l'altra alternativa, sussiste una notevole imparità di equilibrio nutrizionale... MA riflettendo con attenzione, ricordando quanto già menzionato sopra, noterete che uno degli accorgimenti primari nell'utilizzo dei sostitutivi del pasto è quello di consumarli al massimo 1 volta al giorno, in modo da poter colmare il relativo deficit nutrizionale con l'alimentazione ordinaria degli altri pasti. Dunque:


"Perché non fare lo stesso con alimenti facilmente trasportabili come: un frutto, una fetta di pane, un po' di frutta secca e disidratata... risparmiando una notevole quantità di denaro?"

Sono Davvero Necessari?

Sostitutivi del pasto: tanto fumo (negli occhi)... e poco arrosto!

Un'ultima riflessione va fatta sulle sperimentali citate dai commercianti dei sostitutivi del pasto, ovvero sul loro effetto dimagrante; chi tra i lettori abbia già svolto qualche ricerca in rete, sarà incappato nell'abstract di un paio di studi scientifici che sostengono l'utilizzo di questi integratori.

Siccome la maggior parte degli utenti NON possiede le conoscenze necessarie ad una valutazione imparziale, credo sia opportuno mettere in luce alcuni dettagli interessanti; ebbene, tutti gli approfondimenti svolti hanno contestualizzato i pasti sostitutivi all'interno di diete NOTEVOLMENTE IPOCALORICHE, spesso ulteriormente enfatizzate dall'attività fisica auspicabile... beh, ci mancherebbe altro che non dimagrissero! A dire il vero, il dimagrimento non è stato nemmeno dei più efficaci, il che (visto e considerato il MISERO apporto calorico dei relativi schemi) sembrerebbe indicare una RIDOTTA compliance della terapia associata ai pasti sostitutivi (tradotto: i soggetti mangiavano più di quanto prescritto!). Per farla breve, i consumatori non si lascino ingannare: attraverso la prescrizione di diete ipocaloriche il dimagrimento sarebbe COMUNQUE garantito ed il merito della buona riuscita di un programma di riduzione ponderale non è quindi imputabile ai sostitutivi del pasto.

Uso nello Sport

Uno sportivo potrebbe utilizzare "con successo" i sostitutivi del pasto?

Concludendo, credo sia doveroso rammentare come i fabbisogni nutrizionali, quindi la dieta, di un sedentario NON siano ASSOLUTAMENTE paragonabili a quelli di uno sportivo o ancor meno di un atleta; per questi ultimi, sostituire i pasti con barrette o frullati potrebbe compromettere sia lo stato di salute che la performance sportiva, vanificando il lavoro di preparazione svolto in campo o in palestra.


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer