
Proprietà nutrizionali
Proprietà nutrizionali dello sgombro in scatola e confronto con quello fresco
Pesce povero solo di nome ma non di fatto, lo sgombro è un alimento di grande pregio nutrizionale e sostenibilità (ecologica ed economica).
Lo sgombro è un degno esponente del 1° gruppo fondamentale degli alimenti e costituisce una fonte ottimale di proteine nobili. Inoltre, appartenendo al gruppo del pesce azzurro, apporta eccellenti quantità di omega 3.
Volendo essere più precisi, lo sgombro è da considerare una fonte primaria di:
- Proteine nobili: meglio dette proteine ad alto valore biologico, contengono tutti gli amminoacidi essenziali per l'uomo nelle giuste quantità.
- Omega 3 acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA): sono grassi che l'organismo non è in grado di produrre del tutto autonomamente; di grande importanza per la salute, risultano fondamentali per lo sviluppo del feto, per il buon funzionamento del tessuto nervoso, oculare, per ridurre l'infiammazione sistemica, per il mantenimento dello stato di salute generale, per la prevenzione delle patologie metaboliche (soprattutto ipertensione e ipertrigliceridemia) e vascolari.
- Vitamina D, vitamina A, vitamina B2 e vitamina B12: la vitamina D è necessaria al mantenimento della salute ossea, la vitamina A è necessaria alla funzione visiva e funge da antiossidante, la vitamina B2 è un fattore enzimatico necessario alla respirazione cellulare, la vitamina B12 consente la maturazione dei globuli rossi e lo sviluppo nervoso del feto.
- Minerale iodio: fondamentale alla funzione tiroidea, a sua volta deputata alla regolazione del metabolismo basale di tutto l'organismo.
D'altro canto lo sgombro è un prodotto di mare e, nonostante l'Italia sia una penisola, la rete commerciale non è abbastanza efficiente da rifornire ugualmente tutte le località di pesce fresco. Inoltre, lo sgombro non è un alimento che resiste brillantemente al congelamento (soprattutto a livello casalingo) dopo il quale, obbiettivamente, peggiora di sapore.
A compromettere il consumo di sgombro partecipano anche lo stile di vita contemporaneo, sempre più frenetico, e la perdita di interesse verso le attività domestiche. Infatti, anno dopo anno il tempo dedicato alla cucina familiare si riduce progressivamente, con maggior penalizzazione delle ricette che richiedono più tempo ed esperienza.
Un altro fattore obbiettivamente limitante al consumo di sgombro è la presenza dei bambini nel nucleo familiare, che richiedono una grande attenzione alla rimozione delle lische e una certa fantasia nella proposta delle ricette.
Insomma, per un motivo o per un altro, le possibilità di mangiare un buon piatto a base di sgombro non accennano ad aumentare ma, visto il pregio nutrizionale di questo alimento, è necessario adottare un'inversione di tendenza. Dunque, come risolvere questi inconvenienti?
Lo sgombro in scatola
La caratteristica più importante dello sgombro in scatola è costituita da un profilo nutrizionale pressoché identico a quello del pesce fresco. Grazie a una particolare attenzione in merito ai tempi, alle condizioni di trattamento e alla cottura, rimangono invariati i livelli di proteine nobili, omega 3 e non solo.
Come se non bastasse, per la gioia delle mamme, le lische dello sgombro in scatola vengono rimosse a mano per garantire una maggior sicurezza. L'alimento è proposto al naturale o sottolio, anche delicatamente grigliato, e/o insaporito con olive, salsa barbecue e piccante.
In pratica, lo sgombro in scatola offre soltanto vantaggi e nessun svantaggio per quel che riguarda gusto, praticità e ricchezza nutrizionale.
Importanza nella dieta mediterranea
A causa della globalizzazione e del cambiamento dei ritmi quotidiani, il popolo italiano sta dimenticando molte delle abitudini nutrizionali che in passato caratterizzavano la dieta Mediterranea. Significa che, volendo ripristinare questo regime alimentare, è necessario rispolverare le ricette della tradizione, stabilire una frequenza di consumo e una porzione da assegnare a ogni prodotto.
L'utilizzo dei cibi mediterranei deve rispettare una logica stabilita dalla loro funzione dietetica; a tal proposito ci viene in aiuto la già menzionata classificazione dei 7 gruppi fondamentali degli alimenti (stabilita da INRAN e SINU), nella quale il pesce viene collocato in 1° posizione.
I nutrienti più "caratteristici e specifici" dello sgombro sono 4:
- Proteine nobili
- Omega 3
- Iodio
- Vitamina D.
Senza nulla togliere agli altri nutrienti (anch'essi di vitale importanza), vuol dire semplicemente che l'assunzione di sgombro, fresco ma anche in scatola, si rende particolarmente utile a coprire questi fabbisogni.
Bisogna comunque ammettere che la richiesta di vitamina D è in gran parte soddisfatta dalla produzione autonoma dell'organismo; inoltre, sono fonti alimentari di vitamina D anche il tuorlo d'uovo e i funghi.
All'opposto, iodio, EPA e DHA (contrariamente a quanto avveniva nella dieta Mediterranea) sono diventati nutrienti estremamente rari. Si tratta probabilmente degli unici tre nutrienti che la maggior parte della popolazione occidentale non assume in quantità adeguate. Anche se l'organismo può ricavarne una parte dall'acido alfa linolenico (omega 3 vegetale), gli studi dimostrano che questa funzione non è sempre proporzionata alla necessità metabolica reale. Poiché rivestono moltissime funzioni di vitale importanza, si consiglia di introdurli in quantità rilevanti anche con la dieta.
Per fortuna lo sgombro ne è particolarmente ricco e il suo consumo regolare ne diminuisce il rischio di carenza nutrizionale. La disponibilità di sgombro in scatola, che come abbiamo detto si avvale delle stesse caratteristiche nutrizionali, può essere di grande aiuto a ripristinare il consumo di pesce azzurro ricco di iodio, EPA e DHA tipici della dieta Mediterranea.
In merito alle proteine, la filosofia Mediterranea ne consiglia un uso moderato e quasi sempre pari o inferiore a 100 g/die. Giorno per giorno è quindi necessario selezionare accuratamente la fonte proteica da utilizzare in base al valore biologico e agli altri nutrienti che caratterizzano l'alimento. Le proteine dello sgombro in scatola sono dotate dello stesso valore biologico di quello fresco e, grazie alla cottura perfetta, risultano estremamente digeribili. Inoltre, grazie al maggior potere saziante, le proteine nobili del pesce sono particolarmente indicate nelle terapie dimagranti.
Tutte queste considerazioni portano gli esperti di nutrizione Mediterranea a stabilire che il pesce debba essere consumato 2-3 volte alla settimana in porzioni variabili che dipendono dalla richiesta soggettiva (50-150g). In particolare, lo sgombro in scatola si presta a comporre piccole o grosse pietanze, spuntini proteici, farcitura per i panini e sughi di accompagnamento per i primi piatti.
Le confezioni sono comode, facilmente gestibili e la varietà di gusti permette di cambiare ripetutamente ricette e menù senza stancarsi mai.