Generalità
I ravanelli (o rapanelli) sono radici commestibili inquadrate nel gruppo degli ortaggi; inoltre, contenendo buone quantità di vitamina C (acido ascorbico), sono catalogabili anche nel VII° gruppo degli alimenti.
I ravanelli consumati abitudinariamente in Italia sono detti ravanelli comuni e, secondo la classificazione di Linneo, appartengono alla famiglia delle Brassicaceae, Genere Raphanus, Specie sativus; la nomenclatura binomiale dei ravanelli comuni è quindi Raphanus sativus. Parallelamente, in base alla medesima classificazione botanica, sul territorio italiano è presente un'altra specie di ravanelli detta ravanello selvatico (nomenclatura binomiale Raphanus raphanistrum L.); l'unica grossa differenza tra i due è costituita dalla forma dei semi (siliqua - siliquetta). NB: l'ibrido tra i rapanelli comuni ed i rapanelli selvatici è detto Raphanus X micranthus.
Dal punto di vista botanico, i ravanelli sono oggetto di numerose controversie relative alla corretta classificazione; la presenza di "varietà" esternamente rosso-violacee e di altre bianche o gialle, così come la presenza di ravanelli tondi ed altri allungati, ha dato luogo a diversi metodi di differenziazione. Tuttavia, nonostante si osservi una certa selettività nella riproduzione (conservazione delle caratteristiche strutturali da una generazione all'altra), l'apporto nutrizionale dei vari tipi di ravanelli è piuttosto uniforme (con piccolissime discrepanze).
Composizione nutrizionale dei Ravanelli – Valori di riferimento delle Tabelle di Composizione degli Alimenti INRAN | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)
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La pianta dei ravanelli è di tipo erbaceo. Raramente raggiunge (e comunque non supera) il metro di altezza (in media circa la metà); è di tipo biennale e produce un solo frutto per volta. I ravanelli superano la stagione invernale sotto forma di seme ma al momento della germinazione crescono molto rapidamente. A livello colturale, oltre ad ottenere piante annuali o addirittura perenni (e non biennali), è possibile cogliere i rapanelli già a venti giorni dalla semina della pianta, ma solo attraverso la forzatura.
La porzione commestibile dei ravanelli è la radice, nonostante alcuni mangino pure le giovani foglie basali. La radice dei rapanelli, di grosse dimensioni e turgida al tatto, racchiude i liquidi e le molecole nutrizionali determinanti allo sviluppo del frutto; ovviamente, per consumare i ravanelli al massimo delle loro caratteristiche organolettiche e gustative, è necessario coglierli prima che emettano il fiore e poi il frutto.
Proprietà nutrizionali
I ravanelli sono ortaggi dal basso potere calorico e ad alto contenuto d'acqua, di fibra, di sali minerali e di vitamine. Inoltre, contengono buone quantità di rafanolo, che assieme a glucobrassicina, sinapina, tiocianati di allile e butile, compone un'essenza solforata medicamentosa. Tale miscela sembra possedere proprietà colecistocinetiche, quindi utili nel trattamento della discinesia biliare o dei disturbi biliari cronici (soprattutto quando accompagnati da dispepsia e costipazione); altri citano il rafanolo come un potente antilitisiaco (contro i calcoli al fegato).
Anche la rafanina sembra svolgere un'importante funzione, nello specifico pare molto utile come batteriostatico (proprietà antibiotica).
Alcuni sostengono che i ravanelli vantino anche un certo potere antielmintico (vermifugo), antispasmodico (per i muscoli e il sistema nervoso), pro-appetente e pro-digestivo.
Tutti i nutrienti energetici sono presenti in modestissime quantità, con leggera prevalenza del fruttosio su proteine e lipidi. Tra i sali minerali si evidenzia una buona concentrazione di potassio, mentre tra le vitamine spicca l'acido ascorbico o vitamina C (potente antiossidante coinvolto - tra l'altro - nella conservazione del sistema immunitario).