Perché è meglio il sale grosso per cucinare la pasta

Perché è meglio il sale grosso per cucinare la pasta
Ultima modifica 19.03.2024
INDICE
  1. Differenza tra sale fino e grosso
  2. Perché si sceglie quello grosso per la pasta
  3. Sale prima o dopo l’ebollizione?

Quando si prepara l'acqua per cuocere la pasta solitamente ci si chiede se mettere il sale prima o dopo che questa bolla, ma si dà per scontato che il sale sia quello grosso. A meno che in dispensa manchi, a nessuno verrebbe infatti mai in mente di usare quello fino, ma ci siamo mai interrogati sul perché e se esistano davvero delle differenze tra i due, tali da determinare questa scelta?

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Differenza tra sale fino e grosso

Il sale è sale e, sembra quasi scontato dirlo, a livello di composizione chimica non esiste alcuna differenza tra sale grosso e sale fino. Per entrambe le tipologie, infatti, si parla di cloruro di sodio - NaCl.

A cambiare, come visibile a occhio nudo, è lo spessore dei granelli. Se infatti in quello fino sono molti piccoli e la consistenza risulta simile a quella della sabbia, il sale grosso è formato da cristalli di diverse grandezze, ma tutte decisamente maggiori.

Perché si sceglie quello grosso per la pasta

La grandezza dei cristalli determina il tempo di scioglimento in acqua. Quelli piccoli hanno una capacità solubile molto più elevata, mentre quelli grandi, inevitabilmente, ci mettono di più a scomparire in acqua bollente.

Come detto, a livello di composizione chimica sale grosso o fino sono identici, quindi in termini di salatura e gusto finale della pasta che si cuoce non esiste alcuna differenza. A determinare la scelta, ormai divenuta automatica per tutti, all'inizio è stato un altro aspetto.

Il fatto che il sale fino si sciolga con più facilità potrebbe far sembrare più logico, per questioni di velocità, scegliere questo per insaporire l'acqua per cuocere la pasta, invece non è così.

Per fare in modo che l'acqua risulti salata all'1% (ovvero quello che serve per la pasta) sono necessari più o meno 10 grammi di sale ogni litro di acqua. Raramente però quando si cucina si misura il peso del sale, che di solito viene aggiunto all'acqua a manciate o con il cucchiaio.

Per arrivare alla salatura giusta per la pasta basta un piccolo pugno di sale grosso o mezzo cucchiaio e questa facilità di misurazione casalinga ha fatto sì che la preferenza per il sale grosso venisse adottata ufficialmente. Il sale fino è molto meno facile da tenere in mano, rischia di scivolare e misurarlo senza strumenti è più complesso, tutte caratteristiche che lo rendono più adatto a essere usato per altri tipi di salature.

Tuttavia, se in casa è rimasto solo il sale fino, lo si può comunque usare per preparare un piatto di pasta, senza timore che questa risulti meno buona.

Sale prima o dopo l’ebollizione?

Dopo aver stabilito che l'uso del sale grosso per cuocere la pasta altro non è che una convenzione dettata dalla praticità, è bene fare chiarezza su un altro dilemma: meglio salare l'acqua prima che bolla o dopo?

L'acqua salata impiega più tempo a bollire, perché ha un punto di ebollizione maggiore rispetto a quella non salata. Poi, in realtà, questa differenza è davvero trascurabile.

Pertanto, salando l'acqua una volta buttata la pasta, la ripresa del bollore potrebbe essere più lenta.

Poiché la cottura della pasta si basa sul rigonfiamento dell'amido, un processo che, più velocemente avviene, meglio è - perché promuove la tenuta di cottura al centro dell'alimento - è sempre consigliabile salare l'acqua prima e gettare la pasta a ebollizione corrente, piuttosto che salarla al momento del tuffo. 

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