Ultima modifica 22.01.2020

Il "Papavero" è una pianta erbacea tipica del bacino del Mediterraneo e delle aree a clima temperato/sub tropicale. Secondo la varietà, le piante di papavero sono alte dai 30 ai 100cm e alcune di esse sono famose per la produzione di un lattice ricco in alcaloidi stupefacenti; Semi di Papaverocome il Papaver somniferum, o papavero bianco dell'oppio, da cui è possibile ricavare la morfina, e l'Escolzia o papavero californiano dall'azione più blanda e per questo sfruttata in erboristeria).
I papaveri utili alla produzione di semi alimentari (da tostare o per la produzione oleosa) sono invece da considerare varietà "innocue".

Papaveri per l'olio

I semi di papavero impiegati per la produzione dell'olio appartengono a due varietà botaniche:

  • Papaver nigrum, anche detto papavero mediterraneo o papavero dai semi neri (originario della Turchia e strutturalmente molto simile al papavero bianco dell'oppio)
  • Papaver setigerum, anche detto papavero da seta o da olio (spontaneo in quasi tutto il bacino del Mediterraneo e anche in Italia); i botanici pensano che da questa specie derivino molte altre varietà di papavero, come il Papaver somniferum ed il suddetto Papaver nigrum.

Proprietà Nutrizionali

Oggi, l'utilizzo dell'olio di semi di papavero riveste un ruolo alimentare a dir poco marginale; esso viene impiegato in Europa centro-orientale solo per la produzione dolciaria, mentre l'estrazione e la vendita al dettaglio sono esclusivamente di natura artigianale. L'olio di semi di papavero ha un piacevolissimo gusto di nocciola e dal punto di vista organolettico risulta molto più pregiato dell'olio di arachide o di altri semi; vanta le stesse caratteristiche chimiche dell'olio di lino o di mandorle dolci (per il contenuto in acidi grassi polinsaturi) anche se (entrando nel "dettaglio nutrizionale") il rapporto ω3/ ω6 risulta differente.
Sebbene possa essere considerato un alimento "obsoleto", l'olio di semi di papavero ha una storia molto antica...
I primi ad utilizzare in maniera rilevante l'olio di semi di papavero furono le popolazioni Galliche (o meglio, i Celti, gli Aquitani e i Belgi); essi occupavano: Francia, Belgio, Svizzera (nella quale, tra i vari reperti archeologici, sono stati rinvenuti semi di Papaver setigerum), Paesi Bassi, Germania (lungo la riva occidentale del Reno) e Italia settentrionale (a nord del fiume Esino), dove stanziarono dall'VIII° secolo a.C al 400-500 d.C; le coltivazioni Galliche di papavero per la produzione dell'olio si localizzavano soprattutto in Germania, Fiandra e in tutta l'Europa centrale.
A Parigi, nel XVI secolo , si consumava ancora olio di semi di papavero poiché meno caro dell'olio d'oliva e soprattutto meno soggetto a irrancidimento (probabilmente in virtù nelle minori concentrazioni d'acqua, poiché [contrariamente a quanto si possa dedurre] il quantitativo di acidi grassi polinsaturi è di gran lunga maggiore dell'olio di semi di papavero).
Dal XVIII secolo in poi, forse confondendo il papaver nigrum con il papaver somniferum, si sparse la voce che quello oleaginoso potesse essere nocivo per la salute; di conseguenza (nonostante le smentite della comunità medica) il suo consumo venne quasi totalmente abbandonato; ne fu abolita la vendita dal parlamento francese, ordinanza poi revocata (come per quella dell'olio di colza e di ravizzone) solo nel 1774 grazie agli approfondimenti dell'abate Rozier.
L'olio di papavero è un buon grasso da condimento, ma in base ad alcuni approfondimenti medici e nutrizionali (seppur datati), risulta molto utile anche:

Valori Nutrizionali

L'olio di semi di papavero è composto al 99,9% da lipidi e contiene solo poche tracce di acqua.

Macronutrienti per 100g di olio di semi di papavero

Energia (kcal) 884
Nutrienti energetici
Lipidi (g) 99,9
Saturi (g) 13,5
Monoinsaturi (g) 19,7
Polinsaturi (g) 62,4
18:2 indifferenziato (g) 61,8
18:3 indifferenziato (g) 0,6
Fitosteroli (mg) 276
Vitamine
α-tocoferolo (mg) 11,4

L'olio di semi di papavero è ricco di acidi grassi polinsaturi, soprattutto 18:2 indifferenziato, cioè un Acido Grasso Essenziale (AGE) della famiglia ω6; si tratta di lipidi altamente ossidabili che possono garantire una conservabilità "minima" SOLO in presenza in tocoferoli antiossidanti (vit. E), presenti nell'olio di semi di papavero in quantità di poco inferiori a quelle dell'olio extravergine d'oliva. Si evidenzia anche una discreta concentrazione di fitosteroli che, in associazione ai suddetti ω6, può risultare utile nella terapia dietetica contro l'ipercolesterolemia.


Bibliografia:
  • Erboristeria planetaria. Proprietà curative e simbologia delle piante – F. Alaimo – Hermes edizioni – pag. 50-51
  • Enciclopedia Delle Piante Della Salute – G. Debuigne – Gremese editore – pag. 172

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Laureato in Scienze motorie - indirizzo Tecnico Sportivo Laureato in Dietistica
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer