
Le patate sono uno degli elementi alla base della dieta mediterranea, molto apprezzate perché sane, benefiche, facili da abbinare ed estremamente versatili, visto che possono essere usate per comporre un numero molto elevato di ricette.
Anche se sono considerate un toccasana per la salute, esistono specifici casi in cui le patate possono risultare altamente tossiche per l'organismo. Questi ortaggi infatti, contengono alcuni glicoalcaloidi come la solanina e la chaconina, che se raggiungono grandi quantità possono risultare tossici. Questi elementi si accumulano soprattutto sulla buccia o quando le patate non vengono conservate nel modo corretto e diventano verdi e germogliare, fenomeno che si attiva in risposta alla luce.
Proprietà delle patate
Le patate sono i tuberi di una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle solanacee, della quale fanno parte anche melanzane, peperoni e pomodori.
A renderle perfette per essere inserite in ogni regime alimentare è la loro composizione.
Queste verdure, tipiche del mese di settembre ma diffuse tutto l'anno, hanno un elevato contenuto di acqua, fibre e carboidrati, in particolare di amido. Le proteine non sono molte ma di elevata qualità.
Le patate sono anche molto ricchi di vitamine, soprattutto C, A, B3, B1, B2, B6 e minerali come potassio, fosforo, calcio, magnesio, zinco, rame, ferro.
Grazie al buon contenuto di fibre, le patate riducono l'assorbimento di grassi, zuccheri e colesterolo e stimolano l'attività intestinale. La vitamina C le rende potenti antiossidanti e migliora la qualità di pelle, muscoli e ossa. Il potassio, invece, è utile al buon funzionamento di cuore, apparato circolatorio, e muscoli.
L'alta quantità di acqua favorisce la diuresi e svolge un'azione drenante e depurativa, mentre gli antiossidanti proteggano dall'azione dei radicali liberi e quindi dall'invecchiamento cellulare.
Cosa succede nella patate germogliate
Le patate contengono naturalmente la solanina, una sostanza che se assunta in piccole quantità può risultare benefica per la salute, perché svolge un'azione antibiotica e aiuta a ridurre il colesterolo cattivo e la glicemia.
Quando le patate diventano verdi o germogliano però i livelli di questi alcaloidi aumentano e consumarle può esporre a una quantità eccessiva, che invece di svolgere un'azione positiva risulta essere tossica per l'organismo.
L'intossicazione da solanina può generare disturbi che si riversano sull'apparato digerente, sul sistema cardiovascolare e su quello nervoso. I sintomi possono essere diversi, tra i quali dolori addominali, vomito, nausea, diarrea, mal di testa e febbre.
Nei casi più gravi può anche provocare perdite di conoscenza, alterazioni delle funzioni respiratorie e cardiache.
Anche se le conseguenze di questa intossicazione non sono da banalizzare, è bene tenere in considerazione il fatto che il rischio di intossicazione alimentare dovuto al consumo di patate germogliate è comunque basso e dipende da diversi fattori come la quantità di patate germogliate mangiate e la concentrazione di alcaloidi presenti in esse al momento del consumo, ma anche le condizioni di salute di chi le ingerisce e il suo peso.
I rischi più grandi possono esserci per determinate fasce di persone come neonati, bambini e donne in gravidanza.
Come riconoscere le patate tossiche
Spesso si tende a pensare che le patate abbiano una durata pressoché infinita perché è raro vederle in uno stato molto diverso dall'originale. Benché la loro scadenza sia molto più prolungata rispetto ad altri cibi non sono tuttavia eterne ed esistono alcuni indizi che indicano che non siano più idonee al consumo, proprio a causa della concentrazione di solanina che potrebbe essersi alzata sopra il livello di guardia.
La prima cosa da osservare sono i germogli. Se la patata ne ha pochi e di dimensioni minime è perfettamente commestibile e può essere tagliata e usata come meglio si crede per la ricetta che si ha in mente.
Se invece i germogli sono tanti, soprattutto se più lunghi di 1 cm, la patata andrebbe buttata via.
Un ulteriore segnale di allerta di possibile alta concentrazione di solanina è la colorazione verde. In questo caso il consiglio è di non consumarla, eccezion fatta se le parti verdi sono poche, circoscritte e si riesce quindi ad eliminarle agevolmente con un coltello.
Un altro segnale di cattiva conservazione della patata, che però purtroppo si può constatare solo una volta ingerite, è il suo sapore particolarmente amaro.
Come ridurre al minimo i rischi
- Tenere sempre le patate in un luogo fresco, buio e asciutto.
- Evitare di consumare le patate vecchie, verdi o fortemente germogliate.
- Evitare le bucce, se non di patate fresche e senza danni visibili.
- Dare ai bambini bambini piccoli solo patate sbucciate.
- Non riutilizzare l'acqua in cui le patate sono state bollite per cucinare.
- Se le si consuma fritte, sostituire regolarmente l'olio per la frittura.
Oltre a osservare attentamente lo stato di conservazione delle patate prima di consumarle, per ridurre al minimo il rischio di una eventuale intossicazione da solanina è fondamentale prestare attenzione a come si conservano e questi importanti accorgimenti che possono fare la differenza.