Cos’è il Karkadè e perché fa bene all’organismo

Cos’è il Karkadè e perché fa bene all’organismo
Ultima modifica 15.10.2021
INDICE
  1. Origine e diffusione del Karkadè
  2. Benefici del karkadé
  3. Come preparare una tisana con il Karkadè

Il Karkadè (Hibiscus sabdariffa) è una pianta della famiglia delle Malvaceae, diffusa soprattutto nei Paesi caldi con estati piovose e inverni non troppo rigidi e asciutti. Necessita poca acqua e poche cure e si consuma tramutando in infuso i petali secchi dei fiori di ibisco.

La bevanda che si ottiene è rinfrescante e dissetante, lievemente acidula e agrumata e dall'inconfondibile colore rosso intenso. Oltre ad avere un gradevole sapore, le sue proprietà benefiche per l'organismo sarebbero diverse.

Origine e diffusione del Karkadè

Quando si parla di karkadè si intende un infuso che si ricava dai petali dei fiori rossi dell'Ibisco, una pianta che cresce soprattutto in Africa e nelle zone caraibiche. La parola karkadè deriva dal nome karkadeb, il modo in cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia.

Questa bevanda è conosciuta anche con altri nomi come tè rosso, tè rosso d'Abissinia, tè Nubiano, Acetosa Giamaicana o tè d'ibisco.

Oggi diffus anche in Europa, dove arrivò dopo il periodo coloniale, il karkadè è molto apprezzata in Africa, dove oltre alla versione rossa se ne consuma anche una verde e viene consumata sia calda sia fredda.

Benefici del karkadé

Bere Karkadè regolarmente porterebbe molti benefici all'organismo e il motivo risiede nei componenti di questo infuso. Il petali della pianta, infatti, sono ricchi di antociani, flavonoidi, tannini, vitamina A, vitamina C, vitamina D, calcio, potassio e magnesio.

La vitamina C dall'azione antiossidante, antinfluenzale e vitaminizzante, fluidifica il sangue. Inoltre protegge anche dal colesterolo alto, svolge un'azione antinfiammatoria, migliorano la funzionalità del sistema nervoso e la biodisponibilità di ferro.

Flavonoidi e antociani sono presenti in molte altre tipologie di frutta e versura e oltre ad essere responsabili del rosso intenso dei pigmenti del Karkadè, rendono la pianta vasoprotettiva e quindi utile per contrastare fragilità capillare varici, emorroidi, couperose e ritenzione idrica. La loro proprietà più spiccata però è quella di essere potenti antiossidanti, agendo come ritardanti naturali dell'invecchiamento cellulare.

Il karkadè contiene anche acidi organici (acido malico, fitosteroli, antocianosidi, ibiscico, citrico e tartarico, acido ossalico, acido ascorbico), che conferiscono proprietà diuretiche e antisettiche delle vie urinarie, utili nelle infezioni come la cistite.

Questa pianta rappresenta anche un rimedio contro l'ipertensione, almeno secondo quanto emerso da diversi studi che ne hanno evidenziato le grandi capacità regolatrici della pressione sanguigna. Questo avviene perché se da un lato bere la bevanda permette l'eliminazione delle tossine e le sostanze in accumulo attraverso la diuresi, dall'altro l'azione fluidificante del sangue permette un migliore funzionamento dell'intero sistema cardiocircolatorio, grazie anche ai polifenoli.

Inoltre essendo una malvacea, come la malva e l'altea, questa pianta contiene le mucillagini ad azione lenitiva e protettiva. Tale proprietà si esercita sui tessuti interni dell'organismo ed è particolarmente efficace contro tutti i tipi di infiammazioni delle mucose, come gengiviti, mal di gola, raffreddore e tosse.

Inoltre, il Karkadè è praticamente privo di grassi e non contiene colesterolo e vista l'assenza della caffeina può essere sostituito al caffè.

Le proprietà benefiche del karkadè però non finiscono qui, dato che svolge anche azioni leggermente lassative, diuretiche, depurative, digestive e brucia-grassi.

L'azione del karkadè come lassativo naturale e depurativo viene attribuita alla presenza di mucillagini, sostanze presenti anche in molte piante e fiori utilizzate in fitoterapia soprattutto per combattere stipsi e infiammazioni delle vie respiratorie. Infine, secondo quanto scoperto tramite uno studio pubblicato sul The Journal of Nutrition, un consumo giornaliero di karkadè abbasserebbe l'ipertensione.

Eventuali controindicazioni

Secondo le conoscenze attuali non sembrano esistere controindicazioni al consumo di Karkadè.

Avendo un'azione leggermente lassativa e anti-ipertensiva però, la bevanda non è consigliata a chi soffre di pressione bassa, colite con diarrea, in gravidanza o allattamento.

In generale, comunque, è consigliabile non superare le 3 tazze al giorno e in caso di dubbi rivolgersi al proprio medico per ogni informazione specifica sugli effetti sulla salute.

Come preparare una tisana con il Karkadè

Per realizzare questa bevanda si può acquistare il preparato già pronto nei supermercati generici oppure optare per i fiori essiccati dell'ibisco, reperibili nei negozi di prodotti biologici.

I fiori della pianta vengono raccolti in autunno ed essiccati per qualche giorno, poi vengono separare i petali dal resto del fiore.

Per fare la tisana è necessario mettere un pentolino pieno d'acqua sul fuoco e quando bolle spegnere la fiamma.

Dopo aver versato l'acqua in una tazza aggiungere una bustina di infuso per tazza o 2 cucchiaini di fiori essiccati. Lasciare riposare per circa 8 – 10 minuti, poi estrarre la bustina o filtrare il composto.

A questo punto la tisana si può bere così, calda o fredda, o aggiungendo zucchero o miele per dolcificarla.

Usi alternativi del Karkadè

Oltre ad essere consumato come bevanda, il karkadè è anche utilizzato sotto forma di impacco per cura dei capelli, visto che li rende lucidi e morbidi, e della pelle, sempre sotto forma di impacco e soprattutto per lenire scottature e irritazioni.