Intolleranza al sorbitolo
L'intolleranza al sorbitolo è un disturbo legato alla cattiva digestione e al relativo malassorbimento di questo composto organico.
Cos'è il sorbitolo?
Il sorbitolo o glucitolo è un alditolo del glucosio, ovvero uno zucchero ridotto a poliolo (una molecola di glucosio addizionata di elettroni).
In natura, il sorbitolo è presente nella frutta ed in particolare nel sorbo, dal quale prende il nome; in campo alimentare, viene frequentemente utilizzato come additivo polivalente e si caratterizza per:
- Potere edulcorante inferiore del 40% rispetto al saccarosio
- Potere calorico inferiore del 36% rispetto al saccarosio
- Eccellente potere addensante e buon conservante
Oltre ad avere un notevole potenziale di conservazione, il sorbitolo risulta utile nell'edulcorazione "dietetica" dei prodotti dolciari (caramelle, gomme da masticare ecc.) e farmaceutici, in quanto costituisce una molecola solo PARZIALMENTE digeribile ed assorbibile.
NB. Il sorbitolo è una molecola osmotica che favorisce la fermentazione intestinale, pertanto, l'abuso nel consumo può facilmente provocare reazioni intestinali collaterali quali meteorismo, tensione addominale e diarrea.
Definizione
Le intolleranze sono reazioni avverse agli alimenti o ai nutrienti che li caratterizzano; in genere NON sono immuno-mediate e per scatenare la sintomatologia specifica necessitano un apporto rilevante di principio attivo (caratteristica che lascia spazio alla soggettività).
NB. L'intervallo di tempo necessario all'insorgenza dei primi sintomi dal momento dell'ingestione alla comparsa della sintomatologia TIPICAMENTE GASTRO-INTESTINALE varia da alcuni minuti a diverse ore.
L'intolleranza al sorbitolo è un disturbo che riguarda soprattutto la fascia di consumo dei prodotti confezionati e farmaceutici; infatti, come precedentemente specificato, il sorbitolo è un
edulcorante - conservante molto utilizzato; pertanto la possibilità che questo poliolo generi reazioni avverse compromette in maniera più o meno determinante la vendita dei prodotti che lo contengono (a seconda della diffusione del disturbo).
Per definire con certezza la presenza di un'intolleranza specifica al sorbitolo è possibile eseguire un test clinico: l'H2 breath-test, o test della rilevazione di idrogeno nel respiro. Il principio di questa rilevazione è
semplice: in seguito alla somministrazione di una soluzione acquosa di sorbitolo vengono rilevate le concentrazioni di H2 nell'espirato in diversi step temporali. Se la quantità di idrogeno prelevata risulta tardivamente significativa, si può dedurre che la molecola ingerita NON abbia subito digestione ed assorbimento intestinali (intestino tenue) e sia rimasta disponibile per la fermentazione della flora batterica (intestino crasso) che, durante i suoi processi metabolici, determina la liberazione di H2. Questo idrogeno viene poi assorbito e disciolto nel sangue che lo trasporta e lo
diffonde nei polmoni per eliminarlo.
NB. La positività PRECOCE all'H2 breath-test (ovvero nei primi step temporali) è un chiaro indicatore di contaminazione dell'intestino tenue ad opera della flora batterica colica; inoltre, sia il test per intolleranza al sorbitolo che quelli per l'intolleranza al fruttosio ed al lattosio risultano indicativi per verificare la presenza di malassorbimento globale, con o senza intolleranza specifica nei confronti della molecola somministrata.