Integratori contro la Stitichezza
Stitichezza: cos'è?
La stitichezza, anche detta stipsi, è una condizione di malessere fisico che interessa l'atto di evacuazione delle feci.
La manifestazione della stitichezza sarebbe da interpretare come un SINTOMO e non come una malattia; ciò nonostante, non è raro che venga utilizzata come sinonimo di "sindrome del colon irritabile". Questo è un equivoco abbastanza comune MA piuttosto grossolano, giacché NON SEMPRE la stipsi si correla al disturbo su menzionato; inoltre, anche se ne facesse parte, costituirebbe soltanto UNO dei sintomi o dei segni clinici responsabili della ben più complessa "sindrome".
La stitichezza colpisce soprattutto le donne e gli anziani; può essere associata o aggravata da varie malattie/condizioni* e provocarne di parallele (emorroidi, ragadi, rettocele ecc.).
Inoltre, ricordiamo che la stitichezza cronica si associa ad un peggioramento qualitativo e quantitativo della flora batterica intestinale, al ristagno delle scorie e quindi all'aumento del rischio di neoplasie intestinali.
Trattamento
Stitichezza: quando è curabile e come curarla?
Più che di "cura" sarebbe corretto parlare di un "rimedio". Ad ogni modo, per ridurre il disagio provocato da questo sintomo è NECESSARIO eliminare la sua causa scatenante.
Possibili malattie/condizioni che possono causare stitichezza (o aggravarla)
- Diabete
- Ipotiroidismo
- Aderenze intestinali
- Disidratazione sistemica
- Tortuosità del colon
- Alterazioni anatomiche
- Allettamento
- Alimentazione non idonea
- Recisione di terminazioni nervose
- Gravidanza
- Sindrome del colon irritabile
- Alcuni farmaci
Quando la stitichezza si manifesta in maniera idiopatica, ci sono molte probabilità che si tratti di sindrome del colon irritabile; al contrario, in un soggetto SANO o con patologie ben compensate farmacologicamente, la stitichezza dovrebbe rispondere positivamente al duplice intervento sul fronte nutrizionale (dieta + integratori contro la stitichezza) e motorio.
In merito all'argomento "Dieta e Stitichezza" vi rimando all'articolo dedicato, mentre nei paragrafi che seguiranno, tratterò più nel dettaglio i vari integratori alimentari utili a ridurre questo disturbo.
Nutrienti e integratori contro la stitichezza
Prima di iniziare, ritengo opportuno fare una breve panoramica sulle componenti nutrizionali più importanti da apportare in caso di stitichezza, dato che la maggior parte di queste viene sfruttata come substrato per la formulazione di integratori alimentari contro la stitichezza.
- Fibra alimentare: anche comprensiva dei carboidrati NON disponibili, la fibra racchiude una serie di molecole vegetali che l'organismo umano NON è in grado di digerire.
La fibra alimentare, pur non costituendo un vero e proprio nutriente, risulta estremamente importante in quanto:- assorbe acqua e gelifica le feci
- alimenta la flora batterica BUONA del colon
- una volta fermentata, produce gas che distendono le pareti dell'intestino, le quali si contraggono e fanno avanzare le feci.
- la modulazione dell'assorbimento
- una spiccata funzione prebiotica
- un miglioramento del transito fecale
- una ottimizzazione della frequenza/efficacia delle evacuazioni.
- Acqua: nella stitichezza, le feci sono dure e disidratate. Questa condizione può essere provocata da una carenza idrica sistemica o da una semplice deficienza d'acqua nella dieta; in entrambi i casi, le feci divengono compatte e difficili da far progredire all'interno dell'intestino. Ricordiamo che il colon è deputato al riassorbimento idrico e che un rallentamento del transito favorisce, e può essere favorito, dalla disidratazione delle feci. Inoltre, per essere efficace, la fibra alimentare DEVE essere accompagnata dalle giuste quantità d'acqua; in caso contrario, potrebbe determinare anche un effetto diametralmente opposto.
- Lipidi: non c'è molto da dire, i lipidi fungono da lubrificante per il tubo digerente. Una dieta ipo-lipidica può indurre la stipsi più facilmente di un'altra che ne apporta un dose normale.
- Probiotici: sono i microorganismi fisiologici del colon. La loro carenza o alterazione può compromettere la funzionalità dell'intestino e la capacità di elaborare correttamente la fibra alimentare; per una descrizione accurata, si legga l'articolo dedicato a questo link.
- Altre componenti nutrizionali: non sono inquadrabili nelle categorie che abbiamo già descritto ma si tratta di molecole che (attraverso meccanismi differenti) promuovono il transito intestinale. Alcune di esse possono strutturare gli integratori per la stitichezza ed altre costituiscono dei veri e propri farmaci.
Tipologie di integratori
Descriviamo in maniera più accurata le varie categorie di integratori alimentari contro la stitichezza.
Integratori di fibra alimentare
Comprendono sia molecole viscose, sia molecole non viscose, tutte con azione pro massificante delle feci.
- Il più noto (ed il più antico) è senz'altro la crusca, ovvero la porzione esterna della cariosside dei cereali (frumento, avena ecc.). Diversamente dagli altri integratori, è utilizzata anche come alimento MA, in virtù del suo elevato contenuto in molecole antinutrizionali (acido fitico, acido ossalico), se ne sconsiglia un'assunzione superiore a 3 cucchiai al giorno. Rispetto a quelli che seguiranno (totalmente solubili e gelificanti) la crusca è controindicata in caso di diverticolosi.
- Tra i più recenti invece, spicca la gomma di guar, ovvero la farina ricavata dai semi di una pianta erbacea indiana (Genere Cyamopsis). E' ricca di galattomannani e "fisicamente" risulta del tutto solubile (tant'è che trova impiego nell'industria cosmetica e degli additivi alimentari). La dose giornaliera va ripartita nei vari pasti e non deve superare i 5-7 g per volta; è necessario che l'assunzione della gomma guar si accompagni ad abbondanti porzioni d'acqua.
- E' piuttosto nuova anche la cosiddetta gomma di Karaya; si tratta della secrezione corticale (o estratta dai frutti) di certe piante appartenenti al genere Sterculia. Anch'essa viene impiegata come addensante/stabilizzante e ricalca le proprietà, nonché il dosaggio, della suddetta gomma di guar.
- Abbandoniamo le gomme per conoscere le mucillagini; anch'esse solubili, sono particolarmente abbondanti nei semi di Psillio (genere Plantago). La cuticola ricavata da questi frutti ha una vera e propria funzione normalizzante sulle feci e vanta un effetto particolarmente benefico sulla flora batterica e sulle cellule del colon (per la liberazione di acidi grassi a catena corta); l'azione normalizzante interviene positivamente anche in caso di diarrea e si presta notevolmente al trattamento della sindrome da colon irritabile con sintomatologia mista.
- Di derivazione algale, l'agar agar è meno utilizzato come integratore per la stitichezza e trova maggior impiego come additivo alimentare (gelificante, addensante e stabilizzante) o come base di coltura microbica (biologia di laboratorio). Si tratta di un gel color rosso che, pur favorendo la massificazione fecale, non interviene positivamente sul trofismo della flora batterica.
- Giungiamo poi ai glucomannani, ovvero dei polisaccaridi solubili, gelificanti e non digeribili, estratti da un tubero di origine giapponese (genere Amorphopallus). La loro dose giornaliera è molto più contenuta delle precedenti, circa 4 g al giorno, e se assunti in CARENZA di acqua possono svolgere un fortissimo potere INDURENTE sulle feci (peggiorando la stipsi).
- Concludiamo la descrizione degli integratori di massa contro la stitichezza con il prodotto gelificante più famoso, ovvero la pectina. Questa, contenuta nei tessuti vegetali di frutta e verdura, pur essendo ingerita quotidianamente con l'alimentazione, può essere oggetto di integrazione alimentare in dosi di 10-20 g al giorno diluiti in abbondante acqua.
Integratori alimentari a base di piante irritanti
Questi integratori contro la stitichezza sono ricavati da certi organismi vegetali che dimostrano una funzione lassativa differente a quella massificante dei precedenti. Per lo più, tale meccanismo è legato alla presenza degli antrachinoni, ovvero molecole derivanti dalla via metabolica dell'acido malonico. ATTENZIONE! Gli antrachinoni sono sconsigliati in caso di gravidanza e di allattamento.
- Il primo è senz'altro il succo di Aloe (NON il gel!), con il suo contenuto di antrachinoni stimolanti. Queste sostanze svolgono (in base al tipo di antrachinone specifico) un'azione più o meno irritante della mucosa, che induce un aumento del transito intestinale. Ovviamente, gli effetti collaterali di un eventuale eccesso, o dell'assunzione cronica, non sono trascurabili (disidratazione, squilibri elettrolitici, dipendenza psicologica dal prodotto...).
- Meno concentrata e considerata un vero e proprio fitocomplesso, la droga a base di foglie e baccelli essiccati di senna (genere Cassia); anch'essa ricca di antrachinoni, rappresenta un potente lassativo irritante che si attiva solo a contatto con la flora batterica intestinale (sennosidi); inoltre, l'alto contenuto in reina (tipica della senna), facilita il rilascio di acqua da parte del colon. Il dosaggio è da valutare in base alla forma d'assunzione, poiché gli effetti collaterali possono essere diversi.
- Segue poi la cascara, ovvero la corteccia di un albero americano (genere Rhamnus); anch'essa sfrutta il meccanismo lassativo stimolante dei due precedenti (antrachinoni irritanti), ma con un'efficacia stimolante leggermente più blanda. La dose di assunzione (da contestualizzare saltuariamente) si aggira intorno ai 2-4 ml di estratto prima del sonno.
- Anche la frangola (genere Rhamnus) contiene buone percentuali di antrachinoni irritanti-stimolanti; com'è deducibile, sfrutta lo stesso meccanismo e può manifestare i medesimi effetti collaterali. Sia in forma di tisana, sia in forma di estratto, la dose dei suoi antrachinoni NON deve superare i 30 mg/die. NB. La forma vegetale fresca induce vomito.
- In ultimo, ma non meno utile, il rabarbaro (genere Rheum). Questo, oltre a costituire un eccellente fitocomplesso, a piccole dosi promuove la digestione ed è colagogo (benefico per il fegato); oltre i 4 g per volta, invece, grazie ai ben noti antrachinoni, può ricalcare splendidamente la funzione dei prodotti su elencati. Per la azione più delicata, il rabarbaro è considerato il più idoneo al trattamento prolungato contro la stitichezza.
NOTA BENE
Aggiornamento: Nuovo Regolamento Europeo del 18 Marzo 2021
In data 8 aprile 2021 è entrato in vigore il divieto di commercializzare alimenti e integratori alimentari contenenti idrossiantraceni e loro derivati, una famiglia di molecole contenuta in diverse piante, come aloe, cassia, rabarbaro e senna.
Più nel dettaglio, il nuovo Regolamento Europeo del 18 marzo 2021 - entrato in vigore, per l'appunto, l'8 aprile 2021 - modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 1925/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le specie botaniche contenenti derivati dell'idrossiantracene.
Il testo completo è consultabile cliccando qui. Tuttavia, possiamo riassumere i punti principali nel seguente modo:
- Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è vietato (allegato III parte A del suddetto regolamento):
- Aloe-emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
- Emodina e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza;
- Preparazioni a base di foglie di specie di Aloe contenenti derivati dell'idrossiantracene;
- Dantrone e tutte le preparazioni in cui è presente tale sostanza.
- Vengono aggiunte alla lista delle sostanze il cui impiego negli alimenti è sottoposto alla sorveglianza della Comunità (allegato III parte C):
- Preparazioni a base della radice o del rizoma di Rheum palmatum L., Rheum officinale Baillon e loro ibridi contenenti derivati dell'idrossiantracene;
- Preparazioni a base di foglie o frutti di Cassia senna L. contenenti derivati dell'idrossiantracene;
- Preparazioni a base di corteccia di Rhamnus frangula L. o Rhamnus purshiana DC. contenenti derivati dell'idrossiantracene.
Integratori alimentari a base di lipidi
Alcuni, come quello extravergine d'oliva, sono da considerare anche dei veri e propri alimenti. I lipidi in essi contenuti svolgono una funzione essenzialmente lubrificante, tuttavia, l'olio più efficace da utilizzare contro la stitichezza è senz'altro quello di ricino (genere Ricinus). Questo liquido grasso, essendo costituito in gran parte da trigliceridi di acido ricinoleico, è estremamente irritante per la mucosa colica ed oltre alla funzione lubrificante manifesta una certa attività irritante-stimolante.
Ricordiamo che i semi di ricino dai quali si estrae contengono diverse molecole tossiche o nocive, ragion per cui anche l'olio non dev'essere assunto con frequenza sistematica o dosi importanti (per l'adulto, meglio rimanere tra i 15 e i 50 ml/die). L'olio di ricino, inoltre, è VIETATO in gravidanza poiché determina potenti contrazioni uterine.