Ultima modifica 10.03.2020

Cos'è l'immunonutrizione?

"Immunonutrizione o farmaconutrizione è un termine che indica la somministrazione integrativa di nutrienti specifici in grado di modulare la risposta infiammatoria ed incrementare quella immunitaria di un soggetto" (Dott.ssa Eliana Siciliano, libero professionista).
immunonutrizioneIn sintesi, immunonutrizione significa utilizzare i principi nutritivi per favorire la diminuzione dello stato di iper-infiammazione e/o favorire l'azione del sistema immunitario; l'immunonutrizione può essere applicata in diverse condizioni cliniche, in forme acute o croniche, per via orale (os), enterale (sondino naso-gastrico) o parenterale (endovena).

Utilità dell'immunonutrizione

L'immunonutrizione può contribuire alla significativa riduzione dei rischi legati alle complicanze dell'infiammazione acuta post-operatoria. L'intervento chirurgico (in oncologia, traumatologia ecc.) spesso determina una risposta IPERmetabolica - CATABOLICA responsabile di:

  • Perdita di peso
  • Riduzione della massa e del tono muscolare
  • Compromissione del sistema immunitario
  • Rallentamento dei processi di guarigione
  • Difficoltà nello svezzamento dalla respirazione meccanica (quando applicata)
  • Aumento del rischio di infezioni
  • Nella peggiore delle ipotesi, scompenso multiorganico e aumento del rischio di mortalità.

In casi del genere, la sola somministrazione MINIMA di nutrienti per via ENTERALE è in grado di prevenire l'atrofia dei villi intestinali e l'atrofismo della mucosa, di aumentare la barriera immunitaria intestinale e di ridurre la traslocazione batterica. Tuttavia, ricordiamo che un ADEGUATO (e non minimo) supporto nutrizionale è in grado di prevenire sia la malnutrizione che le varie ripercussioni sul sistema immunitario.

L'immunonutrizione nasce sulla base di questi presupposti e si prefigge l'obbiettivo di ottimizzare le risorse proprie dell'organismo.

Molecole dell'immunonutrizione - immunonutrienti

Nell'immunonutrizione le molecle più utili ed impiegate sono:

L'arginina ha un'azione stimolante sulla secrezione di alcuni ormoni, tra i quali anche la somatotropina [GH] e ciò è particolarmente valido (e dimostrato) proprio per i soggetti defedati e/o poli-traumatizzati. E' anche un precursore dell'ossido nitrico (NO) e contribuisce a potenziare l'attivazione dei linfociti T e dei macrofagi (globuli bianchi).

La glutammina, tra le sue numerosissime funzioni, costituisce il 60-70% dell'energia utilizzata dagli enterociti (cellule della mucosa intestinale) e ha un'azione primaria sull'attivazione linfocitaria e dei macrofagi. La sua somministrazione si dimostra utile nella guarigione delle ferite e nella riduzione dei tempi di degenza.
La taurina è un amminoacido derivato che contribuisce alla regolazione dell'equilibrio osmotico, all'omeostasi intracellulare del calcio, alla composizione e stabilizzazione delle membrane cellulari, alla protezione antiossidante, alla regolazione della glicemia ecc. La sua somministrazione consente di mantenere normali le concentrazioni di piastrine, eritrociti (globuli rossi), granulociti (globuli bianchi) e linfociti.
Gli acidi grassi ω3 sono tipicamente anti-infiammatori; essi agiscono anche sul metabolismo dei lipidi favorendo l'aumento delle HDL e la riduzione delle LDL e dei trigliceridi. Agiscono positivamente anche sulla riduzione della pressione arteriosa e sulla risposta immunitaria e non hanno effetti collaterali.
I FOS favoriscono la selezione della corretta flora batterica intestinale, riducono il tempo di transito del cibo, modulano l'assorbimento del glucosio e riducono quello del colesterolo; non da meno, favoriscono il mantenimento dell'integrità della muscosa intestinale.

Immunonutrizione: sì o no?

Concludendo, nonostante gli effetti terapeutici dell'immunonutrizione siano ormai appurati, esiste ancora una scarsa utilizzazione di questa pratica nutrizionale tra i medici ed all'interno delle strutture di degenza clinica. Ovviamente, anche l'immunonutrizione possiede dei limiti ben precisi:

  • E' possibile trarne un vantaggio significativo a patto che prima di tutto si soddisfano le necessità nutrizionali di base
  • Non è consigliabile somministrare gli immunonutrienti in maniera indiscriminata ed ogni caso dovrebbe prevedere una formulazione a sé stante.

Si tratta di aspetti secondari e facilmente gestibili mediante l'intervento di un professionista specializzato, quest'ultimo figura indispensabile nella nutrizione clinica e parte integrante della terapia medica.


Bibliografia:

  • Rivista dell'associazione nazionale dietisti (ANDID) – anno 21°, sesto numero, periodo bimestrale VI° bimestre 2011 - pag 25:28.

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer