Dieta Ipolipidica: Principi Dietetici ed Esempio Dieta

Dieta Ipolipidica o Meno Grassi?

La dieta ipolipidica è un regime alimentare che contiene meno grassi del normale. Qualsiasi dieta ipolipidica predispone alla carenza nutrizionale di molecole essenziali e richiede un supplemento integrativo.
Lo schema nutrizionale che corregge l'eccesso di grassi ripristinando un bilancio corretto è invece definito “dieta equilibrata”. Questa prevede una ripartizione lipidica del 25-30% rispetto alle calorie totali assunte con gli alimenti. Questo tipo di dieta potrebbe essere considerato “ipolipidico” SOLO se paragonato a un regime nutrizionale sbilanciato per eccesso di grassi (35-40% o più).

I Grassi Sono Importanti?

I lipidi dietetici sono costituiti principalmente da molecole energetiche dette acidi grassi. Solo una piccola parte è formata da composti steroidei (colesterolo e fitosteroli), vitaminici (vitamina A, vitamina D, vitamina E e vitamina K) ecc.
Alcuni acidi grassi polinsaturi sono detti “essenziali” perché devono essere introdotti obbligatoriamente con la dieta. Si tratta dei gruppi omega 3 e omega 6.
Le funzioni dei lipidi e delle molecole liposolubili sono moltissime, ragion per cui NON devono essere tolti dalla dieta o risultare carenti.

Applicazioni

Le diete ipolipidiche riguardano:

• Prevenzione della litiasi biliare
• Compenso della colecistectomia (asportazione della colecisti)
• Cura dell'ipercolesterolemia.

In realtà, anche per queste terapie alimentari la porzione dei grassi si aggira intorno alla normalità: 25% per gli adulti e 30% per i soggetti in accrescimento.
Solo nei casi più gravi di insufficienza biliare congenita, detta atresia biliare, talvolta si rende necessaria un'ulteriore riduzione dei lipidi. Si tenga a mente che, come l'eccesso, anche la carenza di grassi nella dieta può essere un fattore di rischio per l'insorgenza di calcoli biliari.
Certe patologie del metabolismo (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione, complicazioni del diabete mellito tipo 2 ecc) trovano giovamento nell'incremento dei grassi piuttosto che nella riduzione; ovviamente, si aumenta solo la frazione dei “lipidi buoni”.
In assenza di colecisti o per l'insufficienza biliare, la digestione può rimanere tanto compromessa da richiedere un'integrazione alimentare di vitamine liposolubili e acidi grassi essenziali (pur raggiungendo la quota normale di lipidi).

Caratteristiche

Le suddette condizioni/patologie richiedono una cura particolare nella scelta degli alimenti, del tipo di condimenti e delle porzioni; per contro, non è quasi mai necessaria la riduzione dei lipidi. I requisiti sono:

• Prevalenza degli acidi grassi insaturi sui saturi o idrogenati (rapporto 2:1). Gli insaturi sono tipici degli oli di buona qualità, mentre i saturi fanno parte del grasso animale, dei prodotti caseari, degli oli bifrazionati e delle margarine.
• Minor concentrazione possibile di acidi grassi in conformazione trans, tipici dei prodotti idrogenati.
• Dosi soddisfacenti degli acidi grassi essenziali: gli omega 3 e gli omega 6 devono costituire il 2,5% delle calorie totali (0,5% di omega-3 e 2,0% di omega-6). Gli omega 3 sono tipici dei prodotti della pesca, delle alghe e di alcuni semi oleosi (e dei relativi oli); gli omega 6 sono più caratteristici dei semi oleosi e dei loro oli.
• Quantità soddisfacenti di vitamina A (fegato e ortaggi color rosso), vitamina D (tuorlo d'uovo e prodotti della pesca), vitamina E (frutti e semi oleosi o loro oli) e vitamina K (è prodotta soprattutto dalla flora batterica intestinale ma si trova anche negli ortaggi).
• L'apporto nutrizionale di colesterolo non deve superare i 200mg/die (100mg/die in meno rispetto alla normalità).
• Ricchezza in fitosteroli e antiossidanti: si tratta di ipocolesterolemizzanti e antiossidanti. Vengono introdotti naturalmente con il consumo ordinario di legumi, frutti e ortaggi.

Esempio

L'esempio che seguirà costituisce una dieta ipolipidica propriamente detta. Abbiamo già detto che non è conveniente ridurre questa percentuale; tuttavia, non sono da escludere certe situazioni “anomale” che richiedono una riduzione dei grassi al di sotto del 25%. Potrebbe rientrare in questa categoria la dieta post-colecistectomia di un soggetto particolarmente interessato dall'insufficienza biliare.

*Per compensare la riduzione dei lipidi è stato necessario aumentare leggermente l'apporto proteico e glucidico.

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