Eccesso di Antiossidanti: Fa Male?
Ultima modifica 30.10.2020
INDICE
  1. Introduzione
  2. Eccesso di Esogeni
  3. Selenio
  4. Zinco
  5. Rame
  6. Vit. A e carotenoidi
  7. Vit. C
  8. Vit. E
  9. Coenzima Q-10
  10. Acido lipoico
  11. Bibliografia

Introduzione

Gli antiossidanti sono molecole necessarie alla protezione dell'organismo nei confronti di alcuni cataboliti prodotti durante la respirazione cellulare: i radicali liberi.

eccesso di antiossidanti Shutterstock

I radicali liberi (ad es. ossigeno singolettoanione superossidoperossido di idrogeno) sono ioni o molecole presenti in concentrazioni variabili (fattori ambientali e soggettivi) che possiedono elettroni spaiati in grado di alterare negativamente le altre molecole circostanti (ad es. fosfolipidiacidi nucleiciproteine ecc.). La loro azione "a cascata" sulle strutture cellulari può essere interrotta solo dagli antiossidanti, siano essi endogeni (ad es. glutationesuperossido dismutasicatalasi ecc.) o esogeni (quindi introdotti con la dieta soprattutto: seleniozinco, rame, vit. A e carotenoidi (licopene, astaxantina ecc.)vit. Cvit. Ecoenzima Q-10acido lipoico ecc.).

NB. Esistono molte altre molecole dietetiche con funzione più o meno antiossidante delle quali NON si conosce la tossicità, tra queste i più noti sono i polifenoli.

Eccesso di Esogeni

Gli antiossidanti esogeni assunti con la dieta sono molto utili a prevenire/ostacolare i processi di invecchiamento cellulare, la depressione del sistema immunitario e l'insorgenza di malattie o forme tumorali.

Spesso gli antiossidanti esogeni nella dieta non sono sufficienti a coprire i fabbisogni del soggetto; in tal caso, è importante che venga aumentato il loro apporto tramite i così detti "alimenti antiossidanti" o gli integratori alimentari a base di antiossidanti... MA SE FOSSERO TROPPI?

  • In generale, quando presenti nelle giuste concentrazioni, i radicali liberi sono fondamentali per l'omeostasi cellulare, poiché fungono da veri e propri messaggeri essenziali per il corretto metabolismo della cellula (giocano, per esempio, un ruolo fondamentale, nei processi di uccisione e digestione intracellulare dei patogeni da parte di macrofagi e granulociti).
  • Di conseguenza, neutralizzando una quota eccessiva di radicali liberi attraverso l'assunzione smodata di antiossidanti, si corre il rischio di perturbare il normale equilibrio metabolico cellulare mettendo a rischio la salute dell'intero organismo.
  • Fino a qualche anno fa, il dipartimento dell'agricoltura americano consigliava di assumere attraverso la dieta una quota di antiossidanti compresa tra le 3.000 e le 5.000 unità ORAC al giorno, raggiungibile consumando  circa cinque porzioni di frutta e verdura. A scopo cautelativo, si potrebbe quindi suggerire che un'eventuale integrazione di antiossidanti non superi le 5.000 unità ORAC per dose quotidiana, che andranno sommate a quelle apportate dalla normale dieta. Recentemente, il metodo ORAC per la stima della capacità antiossidante è stato deprecato, per la scarsa riproducibilità in vivo dei sui risultati.

Selenio

Funzione e fonti alimentari: il selenio è un componente fondamentale dell'antiossidante endogeno glutatione perossidasi (GSHpx) e del fosfolipide-idroperossido-glutatione-perossidasi selenio-dipendente - pH-ESHPX-Se (Levander, 1987; Neve, 1989; Burk, 1991); quest'ultimo catalizza la degradazione degli idroperossidi formatisi per ossidazione degli acidi grassi polinsaturi di membrana cellulare e ostacola l'enzima prostaciclina sintetasi che favorisce la formazione di molecole pro-infiammatorie (Wolffran et al., 1989, Guidi et al., 1984; Schiavon et al., 1984). Gli alimenti che apportano maggiori quantità di selenio sono pesci e frattaglie, carni e cereali, prodotti lattiero caseari; la sua razione raccomandata non è facilmente stimabile ma la CEE ne raccomanda un'assunzione media di 40µg/die.

ECCESSO di selenio antiossidante e razioni raccomandate: l'eccesso di selenio può determinare intossicazioni anche gravi; negli USA si sono verificati casi di eccesso di selenio per integrazione alimentare fuori controllo. I soggetti avevano assunto regolarmente barrette che contenevano 27,3mg di questo microelemento superando esponenzialmente la razione raccomandata; in tal caso si sono manifestati: nausea, vomitodiarreacrampi addominaliperdita dei capellifragilità delle unghie e neuropatia periferica (Helzsouer et al., 1985).

Oltre all'intossicazione per integrazioni eccessive di breve durata, anche l'assunzione prolungata di 3-7mg/die di selenio sembra determinare reazioni avverse quali: dermatiti bollose, alterazioni delle unghie, alopecia e anomalie neurologiche (parestesie, paralisi ed emiplegia) (Yang et al., 1983)

Altri studi dimostrano che anche solo 0,7-0,9mg/die di selenio determinano un eccesso di questo antiossidante correlato a disturbi e sintomatologia specifica (Yang et al., 1989), pertanto, si consiglia di non assumerne più di 450 µg/die (Commission of the European Communities, 1993).

Zinco

Funzione e fonti alimentari: lo zinco è un fattore enzimatico molto importante, partecipa alla maturazione delle cellule immunitarie, stabilizza alcune proteine ormonali, è importante per la formazione delle ossa e dei muscoli e svolge un'azione antiossidante molto importante. Lo zinco è contenuto in carni, uovapescelatte e cereali.

ECCESSO di zinco antiossidante e razioni raccomandate: non si conoscono le razioni raccomandate di zinco ma se carente si rivela un nutriente essenziale. L'eccesso di zinco, in dosi superiori a 2g/die, diventa tossico e determina nausea, vomito e febbre (Hambridge et al., 1986); inoltre, l'assunzione prolungata di dosaggi pari o superiori a 75-300 mg/die può indurre alterazioni: del metabolismo del rame e del ferro (compromissione della sintesi di leucociti ed eritrociti), e dell'assorbimento di calcio e magnesio (con verosimile compromissione dell'osso).

Rame

Funzione e fonti alimentari: il rame è un componente enzimatico degli antiossidanti endogeni e partecipa ai processi energetici cellulari oltre che alla sintesi del tessuto connettivo, della cheratina di unghie e capelli e di alcuni peptidi neuro-attivi. Il rame è contenuto nel fegato, nei reni, nei molluschi e in alcuni frutti.

ECCESSO di rame antiossidante e razioni raccomandate: non si conoscono casi di intossicazione da rame, se non per ingestione accidentale di prodotti contaminanti. La dose tollerata con gli alimenti è di circa 35mg/die ma la Commission of the European Communities suggerisce di non superare i 10mg/die.

Vit. A e carotenoidi

Funzione e fonti alimentari: per vit. A si intendono sia le vit. liposolubili retinoidi (e analoghi), sia le vit. liposolubili carotenoidi (compresi licopene, astaxantina ecc.). Tra i due gruppi, quelli dotati di maggior funzione antiossidante sono di certo i carotenoidi, in particolar modo il β-carotene, mentre retinolo e analoghi sono impegnati prevalentemente nel meccanismo della visione e nella differenziazione cellulare. I retinoidi sono contenuti soprattutto negli alimenti di tipo animale (fegato e derivati del latte), mentre i carotenoidi sono meglio rappresentati nel VI° dei 7 gruppi fondamentali degli alimenti (il licopene soprattutto nel pomodoro [ma non solo! ] e l'astaxantina nei crostacei o in alcuni pesci che se ne nutrono).

ECCESSO di vit. A e carotenoidi antiossidanti e razioni raccomandate: La razione raccomandata di queste vitamine e provitamine è valutata secondo il criterio della retinolo equivalenza (1 RE = 1 µg di retinolo = 6 µg di β -carotene = 12 µg di altri carotenoidi) e oscilla dai 350 ai 700 µg RE/die. L'eccesso acuto di retinoidi si verifica con dosi che raggiungono i 300mg/die mentre, nel lungo termine, dipende soprattutto dal superamento della capacità di stoccaggio epatico; si consiglia di non superare dosi singole pari a 120mg/die o comunque di mantenere dosi di integrazione prolungata tra i 7,5 e i 9mg/die (Bauernfeind, 1980; Commission of the European Communities, 1993). Nella donna in gravidanza dosi di retinoidi pari a 6mg/die diventano rischiose e possono provocare un effetto teratogeno sul feto, ovvero malformazioni del nascituro; al contrario, i carotenoidi non manifestano alcun effetto collaterale se non una iper-pigmentazione "arancione" della pelle.

Vit. C

Funzione e fonti alimentari: la vitamina C (o acido L-ascorbico) è una vitamina idrosolubile che svolge numerose funzioni: fattore enzimatico, responsabile della sintesi di collageno, difesa cellulare, protezione della vitamina E, riduzione dell'acido folico nei suoi coenzimi e riduzione del ferro 3+ in ferro 2+. La vit. C è contenuta soprattutto nei vegetali del VII° dei 7 gruppi fondamentali degli alimenti e la sua razione raccomandata oscilla tra i 60 ed i 90 mg/die.

ECCESSO di vitamina C antiossidante e razioni raccomandate: l'eccesso di vitamina C (> 500mg/die) aumenta l'escrezione di ossalati con le urine e diminuisce la solubilità dell'acido urico; inoltre, è stato recentemente osservato un possibile effetto pro-ossidante indotto da "megadosi" della vitamina stessa (Chen Q. et al, 2008); apporti >10g/die, oltre agli effetti sopra citati, provocano disturbi gastrointestinali (probabilmente scatenati dall'alterazione del pH) e favoriscono la formazione di calcoli renali (Flodin, 1988).

Vit. E

Funzione e fonti alimentari: la vit. E (o tocoferolo) è una vit. liposolubile che comprende 8 forme vitaminiche tutte differenti in base all'efficacia metabolica; pertanto, le concentrazioni ed i fabbisogni nutrizionali di vitamina E vengono espressi in Tocoferolo Equivalenti o unità internazionali: 1 Tocoferolo Equivalente = 1 mg a-tocoferolo = 1,5 IU = 2 mg ⟠-tocoferolo = 3 mg δ-tocotrienolo = 10 mg γ -tocoferolo. La vit. E previene l'ossidazione degli acidi grassi polinsaturi (PUFA) ai quali può legarsi in quanto elementi strutturaliSono ricchi di vit. E i semi oleosi, il germe dei cereali e i relativi oli.

ECCESSO di vit. E antiossidante e razioni raccomandate: l'apporto ottimale di vit. E è pari a 0,4 TE ogni grammo di PUFA, quindi circa 8mg/die; la tossicità indotta dall'eccesso di vit. E è molto difficile da ottenere anche per mezzo di somministrazioni farmacologiche; si tratta di sintomatologie intestinali ottenibili con megadosi di almeno 2.000mg/die (Bendich & Machlin, 1988) che in ogni caso non evidenziano alterazioni metaboliche di alcun genere.

Coenzima Q-10

Funzione e fonti alimentari: il coenzima Q-10 o ubichinone regola i metabolismi energetici ed è un potente antiossidante mitocondriale, la cui concentrazione tende a diminuire con l'invecchiamento; l'integrazione di coenzima Q-10 è utile nelle miopatie mitocondriali, nella prevenzione o coadiuvazione delle terapie anti-cancro, nel trattamento delle malattie neurodegenerative e nell'emicrania. Il coenzima Q-10 alimentare è presente nelle carni e nei pesci grassi, ma per lo più viene sintetizzato a livello endogeno mediante l'unione di: Acetil-coenzima A ad un anello benzoico (derivante dalla tirosina) e a più gruppi metilici laterali (derivanti dalla metionina).

ECCESSO di coenzima Q-10 antiossidante e razioni raccomandate: il coenzima Q-10 non ha una razione raccomandata poiché la maggior parte viene prodotta a livello endogeno; tuttavia, se utilizzato nelle terapie sopra citate il range di somministrazione è compreso tra 10 e 90mg. NB. il coenzima Q-10 viene inattivato da alcuni farmaci come le statine per abbassare il colesterolo e pertanto può necessitare integrazione alimentare. Un eccesso di coenzima Q-10 non provoca una vera e propria intossicazione; i pochi sintomi evidenziati risultano aspecifici e di lieve entità: inappetenza, disturbi gastro-intestinali, nausea e vomito.

Acido lipoico

Funzione e fonti alimentari: l'acido lipoico è una molecola liposolubile con funzioni di: coenzima energetico di acidi grassi e carboidrati, antiossidante in grado di bloccare i radicali ossidrile, ipocloroso e ossigeno singoletto, e chelante dei metalli pesanti in eccesso. NB. L'acido lipoico agisce in sinergia con l'acido diidrolipoico. L'acido lipoico è contenuto prevalentemente nelle carni rosse.

ECCESSO di acido lipoico antiossidante e razioni raccomandate: l'apporto con la dieta di acido lipoico dovrebbe essere di 25-50mg/die e l'eccesso farmacologico è stato osservato in diverse specie animali; nell'uomo, riferendosi ad un soggetto di corporatura media (circa 70kg di peso), la dose eccessiva corrisponde a circa 30-35g/die. In seguito a somministrazioni eccessive di acido lipoico non si manifestano sintomi gravi e SOLO negli ipersensibili possono insorgere manifestazioni cutanee di tipo allergico e disturbi gastrici; pare non abbia effetti teratogeni ma, in assenza di informazioni più dettagliate, se ne SCONSIGLIA l'utilizzo in gravidanza.

Bibliografia

  • Livelli di Assunzione Raccomandata Nutrienti per la popolazione italiana (LARN) – Società Italiana Nutrizione Umana (SINU).

Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer