Dieta Vegana: Benefici e Controindicazioni
Cos’è
La dieta vegana o Vegan è un regime alimentare che esclude totalmente i prodotti di origine animale.
Mentre nel regime latto-ovo-vegetariano alcuni cibi – quali latte, formaggi, uova e miele - sono concessi, nella dieta vegana non vengono ammessi, così come anche:
- Cosmetici e farmaci basati sulla sperimentazione animale o contenenti ingredienti derivanti da questo regno biologico;
- Tessuti di seta o lana;
- Vegetali coltivati mediante l'uso di fertilizzanti di origine animale (farina di sangue, ossa e corna, farina di pesce ecc).
In maniera simile agli altri regimi alimentari "anticonformisti", anche la dieta vegana è definita uno "stile di vita". Come anticipato infatti, i vegani rispettano dei principi etici, filosofici e politici ben precisi che vanno al di là dell'alimentazione, e si avvalgono di una serie di comportamenti o abitudini utili ad evitare qualsiasi forma di crudeltà verso l'ambiente e gli uomini – in quest'ordine.
La dieta vegitan
Più recentemente, i fondatori dello stile alimentare vegan hanno creato un'ulteriore differenziazione della dieta vegana, la vegitan, che sposa completamente tutte le scelte alimentari dei vegani ma non ne condivide i principi politici, filosofici od etici.
Benefici e Vantaggi
Le motivazioni per le quali la dieta vegana sta riscuotendo un discreto successo sono diverse.
- Innanzitutto, ricordiamo che alcune religioni/filosofie orientali aboliscono totalmente il consumo di prodotti animali, pertanto, la conversione è pressoché automatica.
- In secondo luogo, pur non intraprendendo iter spirituali che necessitano la privazione di questi alimenti, molti vegani scelgono di privarsene a scopo puramente "etico". Alla base della dieta vegana è quindi presente un forte rispetto verso tutte le forme di vita, che estende il "diritto alla stessa" – oltre che all'uomo – anche verso le creature del mondo animale.
- Per ultime ma non meno importanti, le motivazioni salutistiche; la dieta vegana si avvale di una scelta alimentare orientata totalmente sui prodotti di origine vegetale e pertanto prescinde da ogni rischio in qualche modo legato all'abuso di cibi derivanti dagli animali. Ci teniamo a precisare, prima di tutto, che si tratta per lo più di "malattie del benessere" (dislipidemie, diabete mellito tipo 2, ipertensione, iperuricemia, coronaropatie ecc) associate a sovrappeso e sedentarietà. La correlazione con i cibi di origine animale è pertanto fuorviante, siccome prescinde dallo stile di vita generale assunto dalla popolazione studiata – ergo: un regime onnivoro equilibrato, associato a normopeso e attività fisica auspicabile ha il minor indice di rischio possibile.
A tal proposito, il medico statunitense Mc Dougall propone un regime alimentare ispirato alla dieta vegana per combattere molte delle patologie contemporanee riconducibili ad una nutrizione scorretta o poco equilibrata; trattasi di uno schema dietetico ipocalorico ad elevatissimo contenuto in fibre, caratterizzato dall'apporto di:
- 75-87% di carboidrati;
- 6-15% di proteine (dal valore biologico compensato tra cereali e legumi);
- 5-10% di lipidi (0% di grassi animali; 0% aggiunti; 100% intrinseci degli alimenti vegetali).
Oltre a Mc Dugal, anche altri medici come Mark e Virginia Messina sostengono il salutismo indotto dalla dieta vegana; essi affermano che il rischio cardiovascolare può essere ridotto notevolmente abbattendo la quota di tutti i grassi apportati con l'alimentazione. I due medici consigliano quindi di discriminare totalmente gli alimenti di origine animale ma anche tutti gli alimenti di origine vegetale oleosi (frutta secca, olive ecc) o comunque grassi (come il tofu).
Controversie e Svantaggi
Sia chiaro che qualsiasi regime alimentare simile è assolutamente in disequilibrio con le reali necessità dell'essere umano, quindi potenzialmente dannoso nel lungo termine se non compensato artificialmente.
Risulta insufficiente e necessita spesso dell'integrazione alimentare o del compenso farmacologico l'apporto di:
- Alcune vitamine: cobalamina (vit. B12), calciferolo (vit. D);
- Acido docosaesaenoico (DHA) ed eicosapentaenoico (EPA) – due importantissimi acidi grassi semi-essenziali omega 3;
e spesso anche di:
- certi amminoacidi essenziali;
- ferro, calcio, zinco, e Iodio.
Pertanto, la dieta vegana non è un regime alimentare consigliabile, specie in periodi "delicati" della vita come l'infanzia, la gravidanza, l'allattamento e la terza età.
La dieta vegana tende a far consumare quantità eccessive di fibra alimentare e altri antinutrienti tipo chelanti (ossalati e fitati) e inibitori delle proteasi, favorendo il malassorbimento dei pochi principi nutritivi introdotti.
Il rischio cardio-vascolare associato alla dieta vegana è senz'altro minore rispetto ad una dieta tradizionale contenente grassi animali saturi e colesterolo, ma ciò non toglie che tutte le altre carenze del caso aumentino significativamente il rischio altre complicanze nutrizionali; tra queste ricordiamo: osteoporosi, anemia perniciosa, anemia sideropenia, ipotiroidismo, neuropatie e spina bifida nel feto.
Per queste ragioni, l'adozione della dieta vegana richiede un'attenta supervisione medica in grado di prevenire o colmare eventuali carenze alimentari attraverso l'uso ponderato di integratori specifici ed alimenti fortificati.
Dieta Vegana - Video: Benefici, Criticità e Carenze Nutrizionali
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