Ultima modifica 01.04.2020

Premessa

L'alimentazione è un elemento che incide significativamente sull'aumento o sulla riduzione del rischio di tumore allo stomaco.
Non a caso, la dieta è considerata uno dei fattori di maggior predisposizione o prevenzione di questa patologia.
Inoltre, l'aspetto nutrizionale svolge un ruolo determinante nell'eventuale processo di guarigione e mantenimento dopo interventi chirurgici per l'asportazione del tumore.
Di seguito analizzeremo tutti gli aspetti di correlazione tra la dieta ed il tumore allo stomaco.

Dieta e Tumore allo Stomaco

Il consumo eccessivo di salumi e di carni conservate o cotte ad alte temperature, aumenta il rischio di tumore allo stomaco.

Stomaco

Lo stomaco è l'organo più ampio dell'addome. Risulta totalmente cavo ed è deputato alla lavorazione dei cibi; più precisamente, lo stomaco partecipa alla digestione del bolo alimentare (alimenti masticati ed impregnati di saliva). Le sue funzioni digestive prevedono la secrezione acido-peptica, il mescolamento, la triturazione e la progressione della massa, e la digestione.
Dal punto di vista chimico, nello stomaco avviene principalmente la denaturazione proteica e la secrezione del noto fattore intrinseco, un elemento necessario all'assorbimento intestinale della vitamina B12 (cobalamina).

Tumore e Carcinoma

I tumori dello stomaco non sono tutti uguali. Possono essere costituiti da formazioni benigne o maligne, con invasività e tendenza alla metastasi parecchio differenti. Tra tutte le tipologie, quella responsabile del maggior numero di morti è senz'altro il carcinoma gastrico.


Il carcinoma gastrico è particolarmente diffuso in Giappone e Sud-America; in Italia, il numero delle diagnosi pare maggiore in Toscana ed Emilia-Romagna. Colpisce di più i maschi delle donne (2:1) e l'età massima di incidenza è 45-55 anni.
I fattori di rischio del carcinoma gastrico sono:

NB. La presenza di gastrite e/o ulcera può essere correlata all'insorgenza di carcinoma gastrico ma, di per sé, non rappresenta un fattore primario.


Il carcinoma gastrico è una forma tumorale dello stomaco piuttosto subdola; infatti, pur generando una sintomatologia dolorosa e ben percepibile, viene talvolta confuso con altre malattie meno gravi (gastriti, ulcere ecc); inoltre, tende a sovrapporsi ad altre forme maligne. Anche per questi due motivi, il carcinoma gastrico rientra tra le principali cause di morte per tumore in Italia dopo il tumore del polmone e i tumori del colon-retto e dell’ano.

Una diagnosi precoce riduce sensibilmente la possibilità di morte; è dunque consigliabile che, in presenza di dolore, fastidio e inappetenza (soprattutto verso la carne), ci si rivolga al proprio medico che valuterà la pertinenza di un accertamento clinico (gastroscopia ed eventualmente biopsia).
In caso di diagnosi positiva, la terapia prevede la resezione dell'area malata, la radioterapia e la chemioterapia. D'altro canto, in seguito all'asportazione dello stomaco o di una sua parte, o alla formazione di un bypass gastro-digiunale, il soggetto avrà la necessità di seguire una dieta specifica a causa della compromissione digestiva.

Dieta come Causa

Come anticipato, sulla nostra penisola le regioni più colpite dal carcinoma gastrico sono la Toscana e l'Emilia Romagna, ma quest'epidemiologia varia sensibilmente a seconda del tipo di alimentazione. Infatti, la nutrizione di tipo continentale, o avente le caratteristiche che elencheremo di seguito, acquisisce un ruolo predisponente.
I fattori nutrizionali predisponenti il carcinoma gastrico sono:

In termini pratici, la dieta che predispone all'insorgenza di carcinoma gastrico ha le seguenti caratteristiche:

Dieta per Prevenire il Carcinoma Gastrico

Chiariti i fattori predisponenti la formazione di carcinoma gastrico, andiamo a definire con maggior chiarezza quali sono i principi nutrizionali che contribuiscono a prevenire la patologia:

  • Non oltre il 25-30% dell'energia totale da grassi.
  • Ripartizione nutrizionale degli acidi grassi a favore di quelli insaturi (almeno il 15-20% dell'energia totale) sui saturi (non >10% dell'energia totale), con una quota di polinsaturi soddisfacente (5-10% dell'energia totale).
  • Non oltre 1500mg di sodio totale; il sale da cucina ne contiene circa il 40%.
  • Eliminazione delle molecole tossiche tipiche della tostatura, della caramellizzazione, dell'affumicatura e della superficie degli alimenti cotti alla griglia o alla piastra (policiclici aromatici, acrilamide, acroleina, formaldeide ecc).
  • Riduzione significativa dei nitrati, dei nitriti e quindi delle nitrosamine.
  • Eliminazione dell'alcol etilico o limitazione drastica.
  • Incremento di fibre alimentari fino a raggiungere i 30g/die.
  • Incremento della provitamina A, della vitamina C e della vitamina E.
  • Incremento di antiossidanti non vitaminici (fenolici e non fenolici).
  • Conservazione breve ed ottimale dei cibi refrigerati.

In termini pratici, tutto questo si traduce in:

  • Consumo di alimenti di origine animale magri e conditi con massimo 5-10g di olio vegetale spremuto a crudo per ogni porzione (ad esempio extravergine di oliva)
  • Come pietanza (secondo piatto), consumare il pesce 2-3 volte alla settimana, la carne circa 2 volte alla settimana, 1-2 volte i formaggi magri ed 1 volta le uova intere.
  • Consumare almeno 2 porzioni verdura fresca al giorno, della quale almeno il 50% a crudo in porzioni di 50-300g (a seconda del tipo).
  • Consumare almeno 2 porzioni di frutta fresca al giorno; le porzioni vanno da 150 a 300g, a seconda del livello zuccherino.
  • Consumare cereali integrali e legumi non decorticati tutti i giorni (primi piatti, contorni e pane di accompagnamento), in forma intera o negli alimenti che li contengono (purché non troppo lavorati o raffinati).
  • Prediligere gli alimenti freschi, evitando quelli insaccati o conservati in salamoia o affumicati o essiccati o sottoposti a salatura; inoltre, evitando di aggiungere il sale in cottura e sui piatti, questa selezione ridurrà l'apporto di sodio, di nitrati e di molecole tossiche.
  • Cuocere con sistemi indiretti, ad esempio la bollitura, la cottura a vapore, la cottura in pressione, la cottura a bagnomaria, la cottura sottovuoto e la cottura in vaso. Ciò consentirà di diminuire i grassi totali e le molecole tossiche.
  • Eliminare tutte le bevande superalcoliche e quelle vuote; eventualmente, limitarsi a 2 bicchieri di vino rosso al giorno.
  • Per moderare l'introduzione di nitriti, consumare soprattutto frutta ed ortaggi di stagione evitando quelli di serra, togliervi il gambo, le foglie esterne e il picciolo; lavarle sempre accuratamente. Ricordiamo che i prodotti estivi ne contengono meno di quelli invernali e che gli alimenti più ricchi sono: lattuga, cavolo rapa, lattuga cappuccina, crescione, bietola da costa, ravanello, rafano, rabarbaro, rapa rossa e spinacio.
  • La conservazione dei prodotti orto-frutticoli dev'essere breve e possibilmente effettuata dopo il lavaggio, meglio se in sacchetti di carta o in contenitori coperti da un canovaccio.

Dieta dopo Gastrectomia o By-Pass

Come anticipato, l'asportazione dello stomaco (gastrectomia) o di una sua parte, o la formazione di un bypass gastro-digiunale, impongono al soggetto di rispettare una dieta specifica.

Carenze Nutrizionali

Lo stomaco ha la funzione di denaturare ed iniziare la digestione delle proteine, grazie all'azione dell'acido cloridrico e del pepsinogeno che esso stesso produce. Inoltre, secerne il così detto fattore intrinseco che permette l'assorbimento della vit B12 nell'ileo terminale.

Ricordiamo anche che l'assorbimento del calcio, pur avvenendo a livello intestinale, è ottimizzato dalla presenza di proteine nel pasto (tendenzialmente scarse nella dieta post gastrectomia) e dal pH acido fecale (generalmente reso possibile dai succhi acidi dello stomaco).
Alla compromissione dello stomaco conseguono la digestione incompleta e il malassorbimento generalizzato con perdita di peso. E' quindi strettamente consigliabile monitorare costantemente le variazioni dell'organismo, sia a livello macroscopico che clinico (zuccheri, grassi, proteine, vitamine e sali minerali del sangue, sistema immunitario ecc).

Inoltre, si consiglia l'utilizzo di integratori alimentari ipercalorici e iperproteici, meglio se a base di amminoacidi essenziali liberi, e di evitare i cibi troppo ricchi di fibre (che ostacolano la digestione e l'assorbimento).
Sono potenzialmente riscontrabili: anemia perniciosa per carenza di vit B12, anemia sideropenica per riduzione dell'assunzione di ferro (contenuto soprattutto nelle carni e nei pesci) e compromissione del metabolismo del calcio per riduzione dell'assorbimento.

La soluzione è costituita dall'integrazione alimentare o dalla somministrazione farmacologica dei nutrienti soggetti a carenza. Ad esempio, le iniezioni di vitamina B12, il supplemento di ferro o l'integrazione di calcio e vitamina D.

Sindrome da Stomaco Piccolo

In coloro che subiscono una resezione importante sopraggiunge di frequente la sindrome da stomaco piccolo, che limita sensibilmente l'intake alimentare a causa del senso di pienezza precoce o dolore. Questa complicazione può essere aggirata strutturando una dieta “aperta” (non limitante), con pasti molto piccoli e ben frazionati nella giornata, curando la masticazione e separando nettamente i solidi dai liquidi (ad esempio, evitando di bere a pasto). Per chi risente in particolar modo di questo sintomo, è consigliabile aumentare l'apporto alimentare nella prima fase della giornata.

Dumping Syndrome

Il passaggio troppo rapido del pasto indigesto e ricco di zuccheri semplici può dar luogo alla così detta sindrome Dumping, manifesta con ipotensione, tachicardia e vertigini.

In tal caso, oltre a rispettare i principi già menzionati sopra, si consiglia di eliminare i carboidrati ad alto indice glicemico (dolciumi, frutta zuccherina, marmellata ecc), prediligendo quelli a lento assorbimento (pasta, riso, semolino ecc) per moderare l'impennata glicemico-insulinica.

Diarrea, Steatorrea e Vomito Biliare

Talvolta, nella gastrectomia si manifesta la diarrea, frutto di una digestione incompleta (talvolta a causa delle troppe fibre) e ricca di carboidrati. In tal caso, potrebbe essere di aiuto apportare le modifiche di cui sopra e moderare l'assunzione di liquidi a piccoli sorsi; meglio evitare l'assunzione di grandi porzioni di frutta o verdura, da sbucciare accuratamente.
In caso di steatorrea (grassi nelle feci) provocata dallo scarso rimescolamento dei cibi, può diventare molto utile la riduzione dei grassi nella dieta e l'integrazione nutrizionale di molecole liposolubili (vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K ed acidi grassi essenziali).
Non è raro il vomito biliare, causato dall'accumulo di succhi digestivi del pancreas e del fegato nella prima porzione dell'intestino tenue; il problema si risolve spesso con la ripartizione del cibo in pasti piccoli e frequenti.

Alimenti Vietati

Nella dieta per la resezione dello stomaco, sono vietati:


Altri articoli su 'Dieta e Tumore allo Stomaco'

  1. Farmaci per la Cura del Tumore allo Stomaco
  2. Tumore allo Stomaco
  3. Tumore Gastrico: Tipi, Diffusione, Sintomi
  4. Tumore dello Stomaco: Diagnosi
  5. Tumore dello Stomaco: Trattamento
  6. Linfomi Gastrici

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer