Ultima modifica 18.03.2020

Sindrome di Down

La sindrome di Down, detta anche trisomia 21, è una malattia genetica tra le più diffuse al mondo; interessa il cromosoma 21, del quale fornisce una terza coppia. Ha un'incidenza dell'8% sulle alterazioni ereditarie e, secondo la statistica, nasce almeno 1 soggetto Down affetto ogni 1.000 sani.
Dieta Sindrome di DownLa sindrome di Down ha vari livelli di gravità ma, in buona parte dei casi, risulta abbastanza invalidante. Determina un ritardo cognitivo (variabile), con un quoziente intellettivo medio di 50; è distinguibile per i classici lineamenti “mongoli” ed altre proporzioni fisiche differenti rispetto al normale.
La sindrome di Down si associa ad altri disturbi, malformazioni e manifestazioni fisiche, ognuna delle quali profondamente legata al tipo di mutazione dovuta all'espressione genica.
Talvolta, la sindrome di Down può creare, per le sue ripercussioni comportamentali e fisiche, un disordine alimentare generalizzato.

Complicazioni Dietetiche

Dal punto di vista dietetico e nutrizionale, la sindrome di Down si accompagna spesso a determinate patologie. Tra queste, alcune si manifestano in età precoce ed altre in periodo avanzato; delle prime riconosciamo:

Di quelle più probabili in età tardiva citiamo:

E' quindi deducibile che la dieta per la sindrome di Down sia finalizzata alla prevenzione o alla moderazione di queste comorbilità. D'altro canto, sarebbe impensabile racchiudere tutte le necessità nutrizionali di questi quadri clinici in un unico schema alimentare. In definitiva, la dieta per la sindrome di Down varia in base al tipo di scompenso o malformazione preponderante.

Sindrome di Down e Stress Ossidativo

La sindrome di Down è correlata ad una mancata regolazione/compenso delle specie reattive dell'ossigeno (ROS).
Queste, che sono classificate come radicali liberi, esercitano un'azione ossidante nociva in molte funzioni cellulari, dall'espressione genetica delle proteine alla neurodegenerazione.
La sindrome di Down include un difetto del funzionamento mitocondriale di vari tipi di cellule, responsabile di: ipotonia, alterazioni immunitarie, diabete mellito tipo 1, Alzheimer, degenerazioni e quindi invecchiamento precoce.
Per tentare di compensare questo inconveniente è possibile aumentare l'apporto di nutrienti mitocondriali, ovvero quelle molecole che tendono a proteggere i suddetti organelli dal danno ossidativo (dei ROS) migliorandone il funzionamento. Tra questi, i più importanti sono: acetil-L-carnitina, acido alfa-lipoico (ALA), acido ascorbico, tocoferoli, coenzima Q10 (ubichinone, CoQ10) ed estradiolo o simili.
Oltre ad assumere integratori alimentari o farmaci, è possibile aumentarne l'apporto dietetico di antiossidanti prediligendo alcuni alimenti; nello specifico:

Problemi Motori nell'Alimentazione

Altri problemi alimentari che riguardano la sindrome di Down interessano la sfera motoria.
Infatti, non è raro che questi soggetti presentino dismorfie facciali, alterazioni della coordinazione muscolare, difficoltà a modulare l'intensità dei movimenti che compromettono la masticazione, riduzione dei movimenti della lingua ecc.
In pratica, sopraggiungono notevoli difficoltà nel bere, masticare e deglutire. Non a caso, da alcune ricerche statistiche emerge una chiara tendenza a limitare sia l'acqua, sia gli alimenti liquidi e le bevande.

Preferenze Alimentari

I dati sperimentali suggeriscono che le persone affette da sindrome di Down hanno una forte tendenza al consumo di pane, pasta, carni conservate (salumi) e dolci. Al contrario, tendono a trascurare il consumo di frutta e verdura.
Ciò implica un surplus energetico, con un eccesso della frazione di zuccheri semplici, talvolta di proteine totali e di grassi saturi; d'altro canto, si manifesta una carenza di minerali (soprattutto il calcio), di fibre, di vitamine e di antiossidanti.

Conclusioni

Il fabbisogno nutrizionale dei soggetti affetti da sindrome di Down è sovrapponibile a quello delle persone comuni; tuttavia, non è da trascurare l'importanza dei fattori antiossidanti, molto importante per la salute mitocondriale e la prevenzione delle malattie degenerative.
In un'alimentazione equilibrata, tutti i nutrienti sono presenti in quantità soddisfacenti, ma è indispensabile curare attentamente la ripartizione dietetica globale per garantire la concentrazione di minerali e fibre, oltre che garantire il rapporto ottimale degli acidi grassi (saturi e insaturi) e dei carboidrati (semplici e complessi).
Nel caso in cui la sindrome di Down s associ a patologie di interesse nutrizionale o metabolico (come l'obesità, il diabete mellito tipo 1, la celiachia, il reflusso, la stipsi ecc), è necessario che la dieta risulti estremamente specifica, vedi:


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Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer