Ovaio Policistico: Fa ingrassare? Dieta per l'Ovaio Policistico

Ovaio Policistico: Fa ingrassare? Dieta per l'Ovaio Policistico
Ultima modifica 25.03.2020

L'ovaio policistico (PCO) si correla a sovrappeso/obesità in quasi il 50% dei casi. Ma è il PCO ad aumentare il peso corporeo o viceversa?

Cos'è l'ovaio policistico?

Definizione, cause e sintomi

L'ovaio policistico (PCO) è una sindrome che colpisce esclusivamente il sesso femminile; il nome deriva dalla presenza di numerose (e più o meno grandi) cisti ovariche.

I principali sintomi dell'ovaio policistico sono: amenorrea/cicli irregolari, irsutismo ed obesità. La sintomatologia è dovuta all'aumento degli ormoni androgeni e all'assenza di ovulazione. Per questo sono comuni anche problemi di acne, alopecia androgenetica ed infertilità, mentre la distribuzione del grasso corporeo assume caratteri tipicamente maschili, con accumulo preferenziale nella zona del tronco e dell'addome.

L'ovaio policistico può essere di natura metabolica od ereditaria ma la prevalenza dell'uno o dell'altro fattore, spesso sovrapposti, non è ancora ben nota. Raramente, la sintomatologia della PCO si associa a sindrome di Cushing, iperplasia surrenalica o a tumori dell'ovaio e/o del surrene.

L'ovaio policistico è dovuto all'aumento smodato della sintesi di ormoni sessuali maschili da parte dell'ovaio; ciò avviene principalmente sotto lo stimolo di aumentati livelli di LH secreto dall'ipofisi e circolante nel sangue. A volte, si manifesta anche un aumento della prolattina, mentre i livelli di FSH risultano - in proporzione - sempre minori rispetto alla norma; tali alterazioni endocrine impediscono la maturazione dei follicoli e ciò dà origine a piccole cisti ovariche. E' poi importante sottolineare che, mediante un sistema di feed-back, l'alterazione dell'equilibrio tra gli ormoni sessuali steroidei circolanti contribuisce a fomentare la disfunzione dell'ipofisi nella liberazione di LH (ciclo perpetuo dell'ovaio policistico).
In merito alla correlazione tra sovrappeso ed ovaio policistico, di seguito vedremo più nel dettaglio quali sono i meccanismi coinvolti nell'aumento ponderale (compromissioni metaboliche), quali azioni preventive o curative adottare, e in che modo dimagrire pur soffrendo di ovaio policistico.

Correlazione con sovrappeso/obesità

Tra i fattori metabolici correlati all'ovaio policistico si evidenzia l'insulino-resistenza, ovvero la ridotta captazione dell'ormone che sfocia nell'iper-insulinemia.

L'insulina è un ormone ingrassante, poiché ha un effetto anabolico indiscriminato, sia per il muscolo che per il tessuto adiposo. L'aumento dell'insulina nel sangue è tipicamente legato ad una iper-produzione dell'ormone da parte del pancreas (stimolata dall'alimentazione), associata ad una ridotta capacità di captarlo da parte dei recettori presenti in diverse cellule tessutali (ad es. muscolo scheletrico); quest'ultimo difetto ha una forte componente genetica.

Anche l'ovaio può essere colpito da insulino-resistenza e ciò determinerebbe un aumento della secrezione di ormoni sessuali steroidei.

Ricordiamo che l'ipersecrezione ovarica riguarda prevalentemente la liberazione di estrogeni, e non di androgeni; tuttavia, questi ormoni sessuali steroidei subiscono la conversione ad androgeni grazie all'elaborazione da parte delle cellule adipose (grasso sottocutaneo - vedi enzima aromatasi).
Per completare il ciclo: l'aumento degli ormoni androgeni provoca l'alterazione dei livelli di LH ed il conseguente innesco del meccanismo perpetuo tipico dell'ovaio policistico.

 

In molti casi, la risoluzione dell'insulino-resistenza e la diminuzione del grasso adiposo determinano il miglioramento della fertilità e la riduzione delle complicanze indotte dall'ovaio policistico.


Per concludere, l'insulino-resistenza aumenta il rischio di insorgenza di ovaio policistico a prescindere dalla predisposizione ereditaria per disfunzione endocrina dell'ovaio. Parallelamente, l'obesità (indotta o scatenante insulino-resistenza) incrementa la trasformazione degli ormoni sessuali peggiorando il quadro clinico complessivo. Pertanto, al fine di prevenire/curare il sovrappeso e l'insulino-resistenza, quindi l'iperproduzione di estrogeni e la relativa conversione di androgeni, è necessario:

Prevenzione e cura

La prima azione preventiva da adottare per l'ovaio policistico è il mantenimento del normopeso in età infantile e poi adolescenziale (quindi per tutto il periodo puberale). Ciò si può ottenere mediante:

  1. Educazione (non solo alimentare) ed insegnamento
  2. Promozione dell'attività fisica e motoria/sportiva
  3. Garanzia di una dieta equilibrata, con pochi cibi spazzatura (junk-food) e cura dell'alimentazione domestica (si consiglia di favorire il consumo del pasto in famiglia).

Non meno importante, la valutazione medica per familiarità da ovaio policistico nell'immediato periodo che segue il menarca (soprattutto in caso di sintomi e segni clinici evidenti).
Per quel che riguarda la cura delle complicazioni da ovaio policistico, in caso di insulino-resistenza, è FONDAMENTALE applicare un regime alimentare a basso indice e carico glicemico; inoltre, nel caso in cui figuri anche un quadro di sovrappeso/obesità, tale schema dietetico dovrà perseguire anche un reale dimagrimento tramite riduzione delle calorie (dieta ipocalorica) ed accostamento ad un programma di attività fisica auspicabile.
Più in generale, l'ovaio policistico può essere prevenuto e curato mediante una riduzione degli androgeni; ciò si può ottenere

Dieta

La dieta per l'ovaio policistico, in presenza di insulino-resistenza e di sovrappeso/obesità, deve seguire alcuni principi fondamentali. Tra questi, i principali sono:

  1. Apporto energetico idoneo alla moderazione del grasso corporeo. Si tratta di una dieta ipocalorica finalizzata al dimagrimento, ovvero al riequilibrio tra massa magra (FFM) e massa grassa (FM). Le calorie complessive dovrebbero attestarsi attorno al 70% di quelle necessarie al mantenimento del peso, determinando un calo approssimativo compreso tra i 2,5 ed i 3,5kg al mese. Meglio non eccedere con la restrizione energetica per evitare deplezioni nutrizionali o inutili stress psicologici.
  2. Equilibrio nutrizionale tramite corretta ripartizione delle calorie totali:
    • 25% (adulti) o 30% (soggetti in accrescimento) di lipidi totali; quelli saturi non devono superare il 10% dell'energia TOT;
    • le proteine devono essere comprese tra 0,8 e 1,2g/kg di peso FISIOLOGICO;
    • il resto dell'energia viene fornita da carboidrati. Si rammenta di NON eccedere con l'apporto di zuccheri semplici, in particolare di quelli aggiunti o contenuti nei cibi lavorati; meglio rimanere in un intervallo compreso tra il 10-12% delle calorie totali.
  3. Garantire un apporto in colesterolo MAI superiore ai 300mg/die.
  4. Prediligere gli acidi grassi polinsaturi, con adeguato apporto di omega-6 ed omega-3, al fine di migliorare una condizione fisica potenzialmente a rischio verso altre complicanze metaboliche, anche su base infiammatoria.
  5. Le fibre devono essere assunte ALMENO in quantità di 30g/die, poiché oltre a preservare la funzionalità intestinale, faciliteranno la moderazione dell'indice glicemico dei pasti. Tutte le vitamine ed i sali minerali devono rientrare nelle razioni raccomandate.
  6. La ripartizione dei pasti deve prevedere almeno 5 pasti al giorno (meglio 6), accortezza che garantisce un carico glicemico moderato; per lo stesso motivo, anche le porzioni vanno stabilite con cura.
  7. Scelta di cibi a basso indice glicemico ed associazione di tutte le maggiori fonti di carboidrati a buone quantità di fibra alimentare. Meglio NON dissociare i macronutrienti per garantire un assorbimento lento dei nutrienti (ulteriore moderazione dell'indice glicemico). Prediligere fonti di carboidrati integrali ed in forma naturale; ridurre quelli raffinati o lavorati.
  8. Per facilitare il percorso di dimagrimento e ripristino della sensibilità insulinica, si consiglia di iniziare un protocollo di attività fisica caratterizzato da: attività aerobica (camminata veloce, corsa, ciclismo, nuoto, canottaggio, canoa, ecc.) per almeno 4 sessioni la settimana, e attività anaerobica (rinforzo muscolare) per almeno 2 sessioni la settimana (esercizi a corpo libero e/o con sovraccarichi/macchine isocinetiche).

Per maggiori dettagli sulla strutturazione della dieta per l'ovaio policistico si consiglia di consultare l'articolo: esempio dieta per l'ovaio policistico.



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Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer