Dieta macrobiotica: cosa significa? Cosa si mangia e non si mangia? Quali cibi?
Cosa significa dieta macrobiotica?
La dieta macrobiotica è un vero e proprio stile di vita; essa abbraccia la cultura e la filosofia orientali, contrasta il consumismo e si pone in conflitto ai ritmi frenetici del giorno d'oggi.
Per adeguarsi alla dieta macrobiotica è fondamentale modificare l'approccio dietetico nel suo complesso; l'alimentazione acquisisce un importanza fondamentale nell'equilibrio tra corpo e mente; non per niente, il termine macrobiotico origina dal greco (makros + bios) e significa grande/lunga vita.
In realtà, la dieta macrobiotica contemporanea non è altro che la commercializzazione di uno stile alimentare molto antico; nacque in oriente diversi millenni orsono ma fu esportato in occidente (America) tra la fine dell'ottocento ed i primi del novecento. Il suo primo divulgatore fu un medico giapponese, Nyioti Sakurazawa, che diffuse le prime teorie sulla salubrità della dieta macrobiotica osservando ed imitando l'alimentazione dei monaci buddisti.
Cosa si mangia e cosa non si mangia?
I sostenitori della dieta macrobiotica perseguono il salutismo attraverso il raggiungimento dell'equilibrio tra lo Yin e lo Yang.
La scelta dei cibi viene effettuata proprio in merito a questo criterio, distinguendo:
- cibi acidi-Yin: latte e derivati, frutta, tè, spezie ecc.;
- cibi alcalini-Yang: sale, carne, pesce, pollo, uova ecc.
La dieta macrobiotica ricerca il compenso nell'associazione di questi alimenti e ne promuove alcuni considerati:
- naturalmente bilanciati: cereali, legumi e semi oleosi.
La dieta macrobiotica abolisce i cibi sofisticati e predilige alimenti di produzione naturale; ripudia lo zucchero ed i dolci, promuove la frutta e gli ortaggi ad eccezione dei pomodori, delle patate e delle melanzane.
Predilige i prodotti della pesca alla carne, sconsiglia di eccedere con: il latte ed i derivati, le spezie, il sale di terra ed il caffè (sostituito da altre bevande).
La dieta macrobiotica cura la masticazione al fine di garantire l'efficacia digestiva e l'appagamento gustativo.
Considerazioni nutrizionali sulla dieta macrobiotica
La dieta macrobiotica può essere seguita più o meno rigorosamente.
- A livelli meno drastici, è tendenzialmente vegetariana - anche se comprende alcuni prodotti animali, quali il pesce - ed è costituita da grandi quantità di cereali non raffinati e da piccole quantità di frutta e verdura di stagione di produzione locale.
- Il livello più drastico, invece si basa esclusivamente su cereali integrali e, indubbiamente, ha provocato notevoli danni all'immagine di una dieta che, con moderazione e saggezza, presenta sicuramente dei vantaggi.
Una dieta macrobiotica che non comporti rischi per la salute deve comprendere tutti gli alimenti indicati qui di seguito:
- Cereali integrali: Riso, avena, orzo, grano, grano saraceno, mais, segale e miglio integrali e prodotti derivati dalla loro farina integrale, come pane, pasta e couscous.
- Verdura e alghe: è consigliata una grande varietà di verdure fresche. Le alghe sono usate per migliorare il sapore e il valore nutritivo di molti piatti.
- Legumi. Lenticchie, ceci, fagioli, piselli e prodotti di soia, come il tofu (una specie di formaggio di soia).
- Minestre: Di solito fatte con fagioli e lenticchie e prodotti particolari dell'Oriente, come il saporitissimo miso, ottenuto dai semi di soia fermentati, il shoyu, una salsa scura di soia.
- Frutta: Una macedonia di frutta fresca di stagione, che dovrebbe comprendere alcuni agrumi. Bisogna sempre utilizzare frutti molto freschi, e, dove possibile, scegliere prodotti locali.
- Semi, frutta secca, spezie e pesce: Semi di sesamo, di girasole e di zucca, arachidi, nocciole, noci e castagne secche.
- Con moderazione: sale marino, zenzero, senape, aceto di mele, aglio, succo di limone e di mela, possono essere tutti usati per migliorare il sapore di un piatto.
- I non vegetariani possono aggiungere ogni settimana tre piccole porzioni di pesce. La qualità yang del pesce e dei frutti di mare dev'essere equilibrata nello stesso pasto con porzioni di verdura a foglia, cereali o legumi.
Uno dei vantaggi di questo stile alimentare è senz'altro l'elevato apporto di cibi liquidi o brodosi, che riduce il bisogno di bere e favorisce l'assorbimento dei soluti di cottura.
La dieta macrobiotica apporta una quota proteica di media entità, anche se a prevalenza di origine vegetale, sufficiente per un soggetto sedentario.
L'introito di carboidrati garantisce la copertura del fabbisogno energetico e predilige gli alimenti non raffinati contenenti fibra alimentare. La ripartizione tra glucidi complessi e glucidi semplici (derivante solo dalla frutta e dagli ortaggi) è adeguata.
La quota lipidica e il rapporto tra acidi grassi saturi e insaturi possono cambiare sensibilmente in base alle scelte alimentari. Tuttavia, l'abitudine di preferire il pesce alla carne ed il consumo elevato di ortaggi favoriscono il raggiungimento dei livelli di assunzione raccomandata di lipidi essenziali (omega 3 e omega 6).
Il grosso difetto della dieta macrobiotica consiste nell'applicabilità dei principi alimentari. Riferendosi prevalentemente a prodotti ed abitudini d'oltre oceano, si adatta prevalentemente ai sostenitori della filosofia orientale, mentre i principi di una sana e corretta alimentazione non dovrebbero essere limitati da alcuna tendenza filosofica e/o culturale.
La dieta macrobiotica non è, inoltre, concepita per nutrire un atleta. Le persone che tendono all'anemia sideropenica potrebbero vedere un aggravamento del proprio quadro. Anche in caso di gravidanza, il bilancio nutrizionale di chi segue una dieta macrobiotica dovrebbe essere analizzato accuratamente per assicurare il giusto apporto di vit. B12 e di altri nutrienti fondamentali allo sviluppo del feto. I quadri di resistenza anabolica e sarcopenia tipici della terza età difficilmente possono migliorare con la dieta macrobiotica.