Dieta per l'Ittero
Ittero
Per ittero si intende una variazione del colore della pelle, degli occhi e delle mucose, che tendono ad assumere un aspetto giallognolo; questo fenomeno è dovuto all'aumento della bilirubina nel sangue.
L'ittero può manifestarsi in età neonatale o adulta; nel primo caso si tratta di un evento fisiologico e innocuo, mentre nel secondo indica quasi sempre un disordine del fegato, delle vie biliari o dei globuli rossi.
La bilirubina è un prodotto di scarto che l'organismo ricava dalla "demolizione" dell'eme, un costituente dell'emoglobina (proteina dei globuli rossi che permette il trasporto dell'ossigeno nel sangue).
L'ittero non dev'essere confuso con altre modifiche della pigmentazione cutanea come, ad esempio, l'eccesso di carotenoidi, l'esposizione fenolica, le creme abbronzanti ecc.
La dieta è in grado di evitare o migliorare le anomalie potenzialmente responsabili dell'ittero. Tuttavia, ognuna di queste cause ha un'eziologia differente, che dev'essere trattata in maniera specifica. Ecco perché nel prossimo capitolo esporremo una breve suddivisione delle patologie che provocano l'ittero.
Cause di Ittero e Nutrizione
Nel corpo, la bilirubina è presente in due forme differenti:
- Diretta o coniugata (circolante nel sangue e legata all'albumina)
- Indiretta o non coniugata (necessaria alla strutturazione dei succhi biliari digestivi).
A seconda del tipo di bilirubina che provoca l'ittero, è possibile differenziare la diagnosi, la terapia e (se necessario) la dieta.
Semplificando al massimo la classificazione, l'ittero potrebbe essere diviso in due tipologie:
- Ittero provocato dall'aumento della bilirubina diretta o coniugata; ulteriormente differenziabile in:
- Epatocellulare, per lesione delle cellule del fegato e causato soprattutto da epatiti e cirrosi epatica.
- Post epatico, ostruttivo e colestatico, provocato da corpi solidi che bloccano il passaggio della bile nella cistifellea o nei dotti biliari. La causa più frequente è la calcolosi o litiasi, ma non sono rare anche le cisti e le forme tumorali.
- Ittero provocato dall'aumento della bilirubina indiretta o non coniugata, che viene scatenato da: favismo, anemia perniciosa, trasfusione sbagliata e tutto ciò che determina una distruzione degli eritrociti.
Ittero Epatocellulare e Dieta
Le cause nutrizionali dell'ittero epatocellulare sono quelle che riguardano l'epatite o la cirrosi epatica.
NB. La cirrosi epatica è una conseguenza dell'epatite (alla quale può seguire il carcinoma), spesso caratterizzata dall'insufficienza funzionale dell'organo. Si tratta di condizioni particolari che vengono trattate con farmaci, chirurgia e regimi dietetici molto specifici, i quali tengono in considerazione anche tutte le eventuali complicanze (ascite, encefalopatia, ipertensione portale ecc). La dieta per la cirrosi e/o per il carcinoma NON verranno trattate in un articolo a se stante.
L'epatite è definita come un'infiammazione del fegato; le cause principali sono: virus, farmaci, alcol e veleni.
In caso di epatite, la dieta per l'ittero può essere differenziata in: preventiva, curativa e di supporto alla guarigione.
Dieta Preventiva Ittero Epatocellulare
La dieta preventiva è finalizzata a ridurre le possibilità di infiammazione del fegato, scongiurando il contagio/l'assunzione di:
- Agenti patogeni che possono essere assunti con gli alimenti. Tra tutti, il più rilevante è il virus A (HAV), che si contrae prevalentemente per via oro fecale. Gli alimenti responsabili del contagio per l'epatite A sono: frutti di mare crudi, acqua infetta, frutta e verdura contaminate ecc.
Per approfondire: Dieta ed Epatite A - Molecole nocive che possono danneggiare le cellule epatiche. L'elemento venefico più diffuso è senz'altro l'alcol etilico. Questo è dannoso soprattutto in caso di abuso nel lungo termine, ma si sono verificati non pochi casi di infiammazione acuta dell'organo. Al contrario, certi veleni naturali (come quelli fungini) sono molto potenti e danneggiano il fegato (talvolta irreversibilmente) anche con una singola assunzione (ad es le tossine di alcuni funghi del Genere Amanita).
Per prevenire l'ittero epatocellulare è quindi necessario scongiurare l'ipotesi di epatite facendo attenzione all'igiene e alla salubrità alimentare.
La prevenzione del contagio da virus A richiede:
- Approvvigionamento di alimenti sicuri, certificati e dotati di una provenienza tracciabile e rintracciabile.
- Questo vale soprattutto per i molluschi bivalvi (soprattutto mitili e ostriche) che, allo stato selvatico, trattengono grosse cariche virali (soprattutto nelle zone inquinate). Il caso dei molluschi bivalvi è uno dei pochi nei quali gli animali allevati sono qualitativamente superiori a quelli pescati.
- Anche la frutta e la verdura potrebbero essere contaminate dal virus A, soprattutto nel caso in cui vengano irrigate con acque inquinate (ad es di canale). Per prevenire la malattia è quindi necessario lavarle e sbucciarle con cura.
NB. La cottura elimina efficacemente la carica virale dell'HAV. - Sempre in merito agli alimenti, è molto importante eliminare il rischio di mangiare funghi velenosi. Al contrario dei virus, molte di queste tossine NON sono termolabili e possono dare i primi sintomi a distanza di parecchi giorni, quando la malasorte del fegato è ormai inevitabile. Il sistema più sicuro per mangiare i funghi in libertà è quello di approvvigionarsi da enti ufficiali e regolari.
- Eliminazione dell'alcol dalla dieta o rispetto del limite per una sana e corretta alimentazione. Questo margine è pari a:
- 0 per i soggetti in accrescimento e le donne in gravidanza,
- 1 unità di tanto in tanto per le nutrici,
- 1-3 per gli adulti sani e la metà per i soggetti in terza età.
La dieta preventiva l'ittero da epatite vieta, anche se "una tantum", l'assunzione di grosse quantità di alcolici.
Dieta Curativa Ittero Epatocellulare
La dieta curativa serve a ripristinare la condizione fisiologica dell'organo epatico. Questo tipo di rimedio interessa i seguenti casi:
- Epatite steatosica alimentare: si tratta dell'accumulo di grassi nelle cellule del fegato associato ad infiammazione più o meno grave. La causa scatenante è l'eccesso alimentare, in particolare di carboidrati raffinati (soprattutto saccarosio e fruttosio granulari, sciroppi e farine bianche) e grassi "cattivi" (vegetali idrogenati o bifrazionati e saturi). La sedentarietà svolge un ruolo predisponente.
- Epatite steatosica alcolica: si manifesta come la precedente. La causa scatenante è l'eccesso alcolico associato a sedentarietà.
- Epatite steatosica mista: è il connubio delle due precedenti.
La dieta contro l'ittero provocato da epatite steatosica prevede:
- Riduzione delle calorie totali se di tipo alimentare o misto (dieta ipocalorica), EVITANDO il digiuno
- Eliminazione del fattore o dei fattori scatenanti: cibi spazzatura che contengono zuccheri raffinati e grassi cattivi, e/o bevande alcoliche
- Eliminazione dei farmaci inutili, degli integratori inutili, degli additivi alimentari in eccesso (dolcificanti, coloranti) ecc.
- Aumento dell'attività motoria
- Aumento del consumo di cibi freschi e non lavorati, promuovendo soprattutto l'utilizzo di ortaggi, frutti, cereali integrali e legumi. Questi sono ricchi di nutrienti utili come: fibre, acidi grassi omega 3, vitamine, minerali, altri antiossidanti e molecole benefiche per il fegato (silimarina e cinarina).
Per approfondire: Dieta per la Steatosi Epatica
Dieta di Supporto Ittero Epatocellulare
Avviene quando la dieta preventiva non ha avuto effetto.
La dieta di supporto è finalizzata al sostegno dell'organismo in guarigione; gli esempi più indicativi sono le diete per l'epatite A, B e C.
E' molto simile a quella curativa, ma non dev'essere necessariamente IPOcalorica. Se l'infiammazione è imputabile ad un agente patogeno o venefico, ridurre le calorie non avrebbe alcun impatto positivo.
E' invece necessario:
- Impedire di apportare molecole nocive che sicuramente peggiorerebbero la circostanza (alcol etilico, grassi cattivi e zuccheri se in eccesso, additivi ecc)
- Favorire l'assunzione di molecole benefiche (omega 3, antiossidanti, sali minerali ecc).
Ittero Colestasico e Dieta
L'ittero colestasico ostruttivo può avere molte cause, ma l'unica ad avere un'origine nutrizionale è la calcolosi biliare della cistifellea.
Questi "sassolini" (grandi o piccoli) si formano per uno scompenso tra i vari "ingredienti" del succo biliare. Possono essere a base di colesterolo o pigmentati.
Senza entrare nello specifico, ricordiamo che i calcoli si formano con maggior frequenza nei soggetti predisposti, ancor più nelle donne e negli anziani, MA hanno anche un'eziologia alimentare molto importante.
I fattori dietetici che predispongono ai calcoli nella cistifellea sono:
- Dieta troppo abbondante di colesterolo e grassi "cattivi" (saturi o idrogenati).
- Dieta troppo scarsa di grassi "buoni" (insaturi) e colesterolo.
- Disidratazione. NB. Tutti e tre provocano uno scompenso nella composizione della bile e la conseguente separazione-deposito di materiale.
- Digiuni prolungati, che riducono lo svuotamento della bile.
- Obesità e diabete mellito tipo 2, che causano un aumento eccessivo dell'insulina e della trigliceridemia. Entrambi predispongono direttamente ed indirettamente ai calcoli biliari.
- Sedentarietà. L'esercizio fisico promuove la peristalsi (contrazione) della cistifellea e lo svuotamento della bile.
- Stipsi e carenza di fibre. Entrambi correlati alla litiasi biliare.
- Per approfondire: Alimentazione e Calcoli Biliari
La dieta per l'ittero colestasico è di tipo preventivo; i principi fondamentali sono:
- Apporto energetico che assicura la stabilità del peso o, in caso di sovrappeso, un graduale dimagrimento; è consigliabile non perdere oltre 3kg al mese.
- 25-30% delle calorie totali provenienti dai lipidi. La maggior parte dev'essere insatura ed almeno il 2,5% di tipo polinsaturo essenziale. In termini pratici, è necessario prediligere: oli vegetali spremuti a freddo (ad es extravergine di oliva), frutta secca, pesce azzurro (sarde, sgombro, palamita ecc) e alghe commestibili. Al contrario, meglio ridurre al minimo: insaccati, formaggi grassi, pancetta e costine, burro, panna, strutto, lardo, snack dolci e salati, margarine, fritti, olio di palma ecc.
- Riduzione degli alimenti con grossi carichi glicemici ed alto indice glicemico, prediligendo alimenti ricchi di fibre ed acqua in porzioni moderate. Si consiglia di eliminare gli snack dolci e salati, torte e brioches, grosse porzioni di patate, di pasta, di pane e di pizza fatti con farine raffinate. Al contrario, prediligere l'apporto di modeste quantità di cereali integrali (segale, farro, mais, riso ecc), leguminose (fagioli, ceci, lenticchie ecc), ortaggi (insalata, radicchio, zucchini, cavoli ecc) e frutta poco dolce (arance, fragole, kiwi, mele, pompelmo ecc). Oltre alle fibre, all'acqua, alle vitamine ed ai sali minerali, questi prodotti sono ricchi di antiossidanti fenolici e lecitine vegetali.
- Assicurarsi di dare il giusto peso allo stimolo della sete. L'attività motoria (che già favorisce lo svuotamento della cistifellea) svolge una funzione molto importante nella regolazione di tutti gli impulsi fisiologici (fame, evacuazione ecc)
- Favorire l'apporto degli alimenti/piante medicinali che stimolano la peristalsi della colecisti; questi sono detti colagoghi (o colecinetici) ed i più noti sono: cicoria, rabarbaro, cardo mariano, aloe, tarassaco, rosmarino e boldo.
- Vedi anche Dieta e Calcoli alla Cistifellea
Ittero Emolitico e Dieta
L'ittero emolitico è provocato dalla distruzione dei globuli rossi. In ambito dietetico, questa reazione gravissima può avvenire per favismo e anemia perniciosa.
La dieta per il favismo è solo preventiva; in caso di anemia perniciosa invece, acquisisce anche una funzione terapeutica.
- Il favismo è una patologia basata sulla deficienza ereditaria di un enzima (6-glucosio-fosfato deidrogenasi). Già carente, se questo enzima viene inibito dall'ingestione di certi legumi, droghe vegetali, farmaci o altre sostanze, provoca la distruzione degli eritrociti con conseguente ittero. Quella per il favismo è una semplice dieta di esclusione e deve eliminare totalmente: fave, piselli e Verbena x Hybrida. Inoltre, si raccomanda di evitare: naftalina e alcuni farmaci o altre sostanze come: analgesici, antipiretici, antimalarici, salicilati, certi chemioterapici, chinidina, blu di metilene ecc.
L'anemia perniciosa è una malattia con eziologia nutrizionale, che aumenta la demolizione dei globuli rossi (motivo dell'ittero) e si associa alla così detta glossite atrofica (lingua liscia e arrossata nei bordi). La causa principale è la carenza di vitamina B12 o cobalamina, che avviene per:
- Difetto alimentare: dieta carente di alimenti di origine animale.
- Scarsità del fattore intrinseco: una molecola secreta dallo stomaco necessaria all'assorbimento della cobalamina. Può avvenire in caso di certe malattie allo stomaco come, ad esempio, la gastrite atrofica.
- Complicazione dell'ileo terminale: parte dell'intestino nella quale viene assorbita la vitamina B12. E' il caso delle resezioni chirurgiche, talvolta necessarie nelle malattie croniche intestinali come il Morbo di Crohn.
E' quindi fondamentale che la dieta per l'anemia perniciosa responsabile dell'ittero emolitico abbia le seguenti caratteristiche:
- Ricchezza di alimenti che contengono vitamina B12: fegato, rognone, cuore, molluschi bivalvi (vongole, ostriche ecc), molluschi cefalopodi (ad es il polpo), pesci, carni ecc.
- Ricchezza di ferro e acido folico: pur non essendo implicati direttamente nell'anemia perniciosa, possono aggravare o migliorare tale condizione. Il ferro biodisponibile è contenuto soprattutto negli alimenti di origine animale (tuorlo d'uovo, carne, pesce, molluschi ecc), mentre l'acido folico si trova negli ortaggi e nella frutta crudi (kiwi, lattuga, avocado, indivia, agretti, arance ecc).
NB. in caso di ittero emolitico da anemia perniciosa, l'intervento più tempestivo e risolutivo non è la dieta ma l'iniezione di vitamina B12.