Dieta Contro l'Ipoglicemia
Per ipoglicemia si intende una riduzione eccessiva del glucosio nel sangue, che a digiuno dovrebbe essere compreso tra 70 e 99mg/dl.
La glicemia aumenta naturalmente dopo i pasti e si abbassa con il digiuno o l'attività motoria prolungata. Tuttavia, l'organismo sano è in grado di contrastare sia l'impennata che il crollo del glucosio sanguigno, garantendo velocemente il ripristino della normalità.
Gli zuccheri circolanti servono ad alimentare le cellule di tutto il corpo, ragion per cui un loro difetto può determinare il mal funzionamento di vari tessuti. Lo scompenso più grave è costituito dalla sofferenza del cervello.
I sintomi del'ipoglicemia sono: fame, nausea, mugolii e crampi allo stomaco, offuscamento della vista, formicolii, cefalea, pallore, ipotensione, disturbi dell'umore, stanchezza, sonnolenza, confusione, disordini motori ecc. Nei casi molto gravi, generalmente legati a altre malattie o digiuno severo, insorgono anche svenimenti, convulsioni, paralisi transitorie e morte.
La sensibilità all'ipoglicemia è parecchio soggettiva e non tutte le persone lamentano gli stessi sintomi o lo stesso livello di gravità.
Le cause dell'ipoglicemia sono tantissime e spaziano da semplici tendenze individuali a vere e proprie malattie (malassorbimento funzionale, anoressia nervosa, insufficienza renale ecc) o errori farmacologici (ad es eccesso di insulina esogena).
Cause
In assenza di malattie, l'ipoglicemia può essere provocata da uno o più dei seguenti fattori:
- Digiuno: entro certi limiti, il digiuno viene contrastato efficacemente dalla regolazione omeostatica di certi ormoni. Tuttavia, questo effetto può risultare nocivo se:
- Il Digiuno è prolungato
- Le riserve epatiche di glicogeno (riserva di glucosio) sono già compromesse
- Viene praticata anche dell'attività motoria.
- Attività sportiva oltre i limiti di tolleranza dell'organismo: è il caso delle maratone, delle lunghe tappe di ciclismo, del triathlon ecc.
- Dieta ipoglucidica: esistono vari regimi alimentari che si basano sulla riduzione drastica dei carboidrati. Se adottati per lunghi periodi, questi predispongono l'organismo all'insorgenza di ipoglicemia per esaurimento delle scorte di glicogeno.
- Ipoglicemia reattiva: si tratta di un abbassamento del glucosio nel sangue provocato da un pasto che sollecita eccessivamente la liberazione di insulina. Questo avviene se l'indice glicemico/insulinico è troppo elevato rispetto alla quantità di zuccheri complessiva. In termini pratici, nei soggetti predisposti, l'ipoglicemia reattiva si può manifestare se il pasto è:
- Ricco di glucidi
- Molto digeribile
- Facile da assorbire
- Esente da conversioni metaboliche.
NB. L'alimento che esprime al meglio tutte queste caratteristiche è lo sciroppo di glucosio.
- Intolleranza alimentare al fruttosio e galattosemia: ovviamente, SOLO in assenza di altri zuccheri nella dieta.
Cibi Contro l'Ipoglicemia
Dal punto di vista nutrizionale, le molecole in grado di favorire l'aumento della glicemia sono prevalentemente quelle di natura glucidica; anche definite zuccheri o glicidi o carboidrati, queste molecole fanno parte degli alimenti in varie forme o strutture chimiche.
L'unico zucchero che può essere assorbito e riversato nel sangue in maniera diretta è il glucosio libero, mentre gli altri richiedono una digestione e/o una conversione metabolica:
- Glicidi da digerire: Saccarosio (zucchero da tavola), Amido (cereali, patate, legumi), Destrine (sono una parte dell'Amido), Maltosio (prodotto dalla scomposizione quasi elementare dell'amido), Lattosio (contenuto nel latte)
- Glicidi da convertire in glucosio: Fruttosio (zucchero della frutta) e Galattosio (una molecola contenuta nel lattosio del latte).
I prodotti che contengono più carboidrati appartengono al III, IV, VI e VII gruppo fondamentale degli alimenti. Tuttavia ricordiamo che anche il latte, nonostante appartenga al II gruppo, contiene una buona dose di carboidrati.
Per combattere l'ipoglicemia, nel caso la dieta non sia abbastanza ricca di glucidi, l'organismo è in grado di:
- Demolire il glicogeno di riserva nel fegato (glicogenolisi) e liberarlo nel sangue
- Produrre glucosio ex-novo a partire da: amminoacidi (delle proteine), glicerolo (che struttura i gliceridi), acido lattico e acido piruvico (prodotti della glicolisi anaerobica)
- Promuovere il consumo di altre molecole energetiche, a seconda delle capacità specifiche del tessuto (corpi chetonici e acidi grassi).
Tuttavia, anche questi meccanismi di "ripiego" hanno un limite, ragion per cui i carboidrati nella dieta vengono definiti "fondamentali, seppur non essenziali".
Regole Contro l'Ipoglicemia
La ricerca scientifica sostiene che un soggetto sedentario debba assumere almeno 120g di carboidrati al giorno; questo valore corrisponde al fabbisogno minimo di glucosio del sistema nervoso centrale.
Tuttavia, nella pratica, la richiesta di glucidi varia in base alla soggettività e al livello di attività fisica.
Dieta per Prevenire l'Ipoglicemia
Di seguito riassumeremo le regole fondamentali per la prevenzione dell'ipoglicemia (dando per scontata l'assenza di malattie):
- Ripartire le calorie totali rispettando i criteri della dieta mediterranea:
- 55-65% carboidrati (≤ 16% semplici)
- 25-30% lipidi
- 10-15% proteine.
CARBOIDRATI NEGLI ALIMENTI E CONTESTUALIZZAZIONE NEL PASTO | ||
PASTO | ALIMENTO | |
40-50% CARBOIDRATI COMPLESSI |
Colazione | Cereali per la Prima Colazione, Pane o Altri Derivati (Fette biscottate, Biscotti Secchi ecc) |
Spuntini | Pane o Altri derivati (Gallette di Riso, Pane Wasa ecc) | |
Pranzo e Cena | Pasta, Polenta, Cereali Interi (Riso, Orzo, Farro ecc), Legumi (Fagioli, Ceci, Lenticchie ecc), Patate, Pane e Altri Derivati (saltuariamente, Crackers e Grissini senza sale e grassi idrogenati) | |
≤ 16% ZUCCHERI SEMPLICI | Colazione | Miele, Marmellate con pochi zuccheri aggiunti, Latte |
Spuntini | Frutta zuccherina (Mele, Pere, Arance, Kiwi ecc) | |
Pranzo e Cena | Ortaggi (Pomodori, Zucchini, Zucca, Cipolla, Carote ecc), Frutta zuccherina con moderazione. | |
Nota bene: nonostante la tendenza all'ipoglicemia, si sconsiglia l'utilizzo frequente di cibi spazzatura ricchi di zuccheri aggiunti, come: bibite dolci, caramelle, snack dolci ecc. |
- Consumare almeno 5 pasti al giorno, evitando di far trascorrere più di 3 ore tra uno e l'altro: la ripartizione calorica dei pasti più corretta prevede:
- 15% dell'energia a colazione
- 5-10% nei due spuntini (metà mattina e pomeriggio)
- 30-45% a pranzo e a cena.
Esempio di Dieta Mediterranea.
- Abolire gli alcolici, soprattutto a stomaco vuoto
- Ad ogni pasto, consumare una fonte alimentare contenente almeno una piccola parte di carboidrati.
- Ridurre l'indice glicemico del pasto scegliendo cibi con le seguenti caratteristiche:
- Contenenti fruttosio o lattosio piuttosto che glucosio o maltosio
- Ricchi di fibre e acqua
- Contenenti anche proteine e/o lipidi.
- Praticare esercizio fisico regolare (in presenza di una dieta corretta): l'attività sportiva favorisce il mantenimento glicemico ottimale. Infatti, nonostante aumenti il dispendio calorico, la pratica sportiva favorisce la liberazione di ormoni iperglicemizzanti come le catecolamine e la somatotropina (GH).
Cosa Fare in caso di Crisi Ipoglicemica
- Nel caso compaiano i sintomi dell'ipoglicemia, si consiglia di intervenire come segue:
- Posizionarsi comodamente, meglio se in una poltrona reclinata
- Consumare circa 15g di carboidrati semplici, che si possono trovare nei seguenti alimenti:
- 3 zollette di zucchero: NON di meno; il rischio sarebbe di peggiorare l'ipoglicemia per la già accennata ipoglicemia reattiva. Evitare assolutamente lo sciroppo di glucosio!
- 200-250ml di latte (meglio se parzialmente scremato o scremato)
- 200ml di succo di frutta o spremuta di arancia
- 1 cucchiaio abbondante di miele o di sciroppo d'acero o d'agave
- 6-8 caramelle alla frutta
- 1 fetta di pane tostato (NON raffermo).
- Dopo 15', se i sintomi non scompaiono del tutto, consumare altri 15g di glucidi.