Dieta per l'Insufficienza Epatica
Ultima modifica 26.08.2020

Insufficienza Epatica

L'insufficienza epatica è una condizione morbosa che compromette il funzionamento del fegato.
Questa malattia incide negativamente sulle mansioni fisiologiche dell'organo e, solo in alcuni casi, ne compromette anche la struttura tissutale (fibrosi e cirrosi). Ad esempio, in caso di insufficienza epatica vengono meno: la sintesi proteica (proteine del sangue), la produzione di bile e il metabolismo lipidico, proteico, glucidico, farmacologico ecc.
L'insufficienza epatica pregiudica l'omeostasi dell'organismo e sfocia in alcune complicazioni talvolta mortali. La pericolosità varia in base al tipo, allo stadio e alle comorbilità.
L'insufficienza epatica può essere acuta o cronica.
Quella acuta ha uno sviluppo rapido e possibilmente reversibile. Quella cronica è più spesso ingravescente e può evolvere nel carcinoma (tumore del fegato).
Le cause dell'insufficienza epatica sono parecchie e diverse tra loro; ad esempio: infettive, farmacologiche o tossiche, ereditarie e autoimmuni.
I sintomi, i segni clinici e le complicazioni variano in base al caso specifico (causa, tipo, gravità ecc).
La terapia è vincolata all'eziologia specifica e si diversifica anche in base alle complicazioni (ipertensione portale, varici esofagee, encefalopatia, ascite, nefropatie, coagulopatie, riduzione del sistema immunitario ecc).
Il fegato è responsabile del metabolismo nutrizionale (acidi grassi, colesterolo, glucosio ecc.), della pressione oncotica del sangue (proteine circolanti) e della produzione di bile. Il fattore "dieta" ha un'importanza fondamentale nella cura di qualunque patologia che interessa il fegato.

Dieta

La terapia dietetica per l'insufficienza epatica varia in modo sostanziale in base alla forma (acuta o cronica), alla gravità e alle complicazioni annesse.
I principi cardine che regolano il supporto nutrizionale sono:

  • NON affaticare l'organo
  • Fornire costantemente tutti i nutrienti essenziali
  • Aumentare l'introito di molecole utili o terapeutiche.

La nutrizione per l'insufficienza epatica è di tipo:

La nutrizione parenterale (flebo) è tendenzialmente sconsigliata a causa del maggior rischio di infezioni.

Non Affaticare l'Organo

ATTENZIONE! Quanto citato in seguito abbraccia tutte le forme di insufficienza epatica. Ovviamente, i consigli alimentari dovrebbero essere contestualizzati in base al tipo di nutrizione (alimentare, enterale e parenterale), alla causa dell'insufficienza epatica e alle complicazioni/comorbilità annesse.
Per non affaticare il fegato, la dieta per l'insufficienza epatica deve:

  • Eliminare tutte le molecole nocive dall'alimentazione:
  • Evitare l'eccesso nutrizionale:
    • Proteine: sono catene a base di amminoacidi. Il fegato processa gli amminoacidi per utilizzarli in varie destinazioni metaboliche. Quelli in eccesso sono trasformati in carboidrati o acidi grassi. Alcuni, detti aromatici, lasciano dei residui azotati (ioni ammonio) che il fegato dovrebbe convertire in urea; essendo compromesso, l'organo non svolge la sua funzione correttamente e permette l'accumulo nel sangue creando problemi neurologici (encefalopatia).
      Per evitare questo problema, è possibile favorire l'assunzione di amminoacidi ramificati a discapito di quelli aromatici. Ovviamente, questo può essere fatto solo utilizzando integratori alimentari, formulando la soluzione per la nutrizione enterale o la sacca per quella parenterale. Non è consigliabile scendere sotto i 60g di proteine al giorno; le fonti possono essere di vario genere e si raccomanda di alternare vegetali e animali (carni e pesci magri, legumi associati a cereali, uova e derivati magri del latte, tofu ecc). L'eccesso di ioni ammonio viene combattuto anche con l'applicazione di clisteri a base di lattulosio.
    • Lipidi: da evitare l'eccesso di colesterolo e di acidi grassi, soprattutto saturi o idrogenati. Il fegato produce la bile per la digestione dei grassi ma, funzionando poco, l'organo non è in grado di assolvere questa funzione (pregiudicando la digestione e l'assorbimento). Inoltre, il fegato produce le lipoproteine che trasportano il colesterolo e gli altri grassi nell'organismo; l'eventuale carenza di questi corrieri potrebbe determinare uno scompenso metabolico grave.
      Talvolta, i grassi tendono ad accumularsi nel fegato (steatosi).
      E' meglio prediligere fonti alimentari lipidiche vegetali e naturali, come l'olio extravergine di oliva; evitare le margarine e gli alimenti grassi di origine animale (burro, strutto, lardo, insaccati grassi ecc).
    • Carboidrati: il fegato è un organo di riserva dei carboidrati ma, essendo compromesso, non li immagazzina correttamente. Una parte dei glucidi assorbiti viene convertita in acidi grassi e rimane in circolo per molto tempo; alla fine, si accumula nel tessuto adiposo o nel fegato stesso (steatosi).
      Si consigliano alimenti a basso indice glicemico, naturali, non raffinati e ricchi di fibre; ad esempio, piccole porzioni di cereali integrali e leguminose cucinati con pochi grassi.
    • Ferro e rame: esistono delle malattie ereditarie che non permettono lo smaltimento di questi minerali. In tal caso, sono essi stessi la causa eziologica dell'insufficienza epatica.
    • Sodio e potassio: l'insufficienza epatica può provocare ascite (accumulo di liquidi nella cavità addominale). Questa dev'essere trattata con i diuretici e con la riduzione del sodio dietetico.
    • Acqua: una condizione di iperidratazione può aggravare l'edema cerebrale e l'ascite. E' consuetudine fare uso di diuretici e lassativi per combatterla, facendo attenzione che i livelli dei sali minerali in circolo non scendano troppo.
    • Calorie totali: un eccesso di calorie, qualunque sia la provenienza, favorisce la steatosi epatica e obbliga il fegato ad aumentare molti processi. Si consiglia di eliminare tutti i cibi ipercalorici, soprattutto i junk food.

Fornire Tutti i Nutrienti Essenziali

L'insufficienza epatica compromette la digestione, l'assorbimento e il metabolismo di certe sostanze. Peraltro, sembra associarsi anche a uno stato di infiammazione costante.

Ciò significa che è auspicabile incrementare:

  • Le vitamine: tutte, nessuna esclusa. L'insufficienza epatica compromette le riserve vitaminiche nell'organo. A causa delle coagulopatie (complicanza metabolica), è particolarmente utile l'aumento nutrizionale della vitamina K.
  • I sali minerali: l'insufficienza epatica si associa spesso a encefalopatia provocata dall'edema cerebrale e dall'accumulo di gruppi azotati. Questa può peggiorare con il crollo dei livelli ematici di sodio e potassio dovuto al trattamento dell'ascite. Il medico dovrà stabilire a quale complicanza dare la precedenza.
    E' ragionevole pensare che vadano ripristinati i valori salini nel sangue e compensata l'ascite con un drenaggio; sodio e potassio sono naturalmente presenti, soprattutto nei frutti e negli ortaggi. Talvolta vengono a mancare anche il calcio e il fosforo (presenti nel latte, nei latticini e nei formaggi stagionati).
  • L'apporto di acidi grassi essenziali: sono omega 3 e omega 6. Svolgono una moltitudine di funzioni, tra cui la regolazione dello stato infiammatorio. La carenza è debilitante. Se l'insufficienza epatica si associa a una cattiva digestione, lunghi periodi di allettamento e nutrizione artificiale, è necessario garantire l'introito supplementare di queste molecole essenziali.
    Gli omega 6 sono tipici dei semi oleosi e degli oli di estrazione (noci, pistacchi, macadamia, pecan ecc); gli omega 3 sono tipici dei prodotti della pesca (sarde, tonno, palamita, sgombro ecc), delle alghe, di qualche seme oleoso e degli oli di estrazione (lino, kiwi ecc).

Aumentare l'Introito di Molecole Utili

Le molecole utili per l'insufficienza epatica sono di vario genere:

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer