Ultima modifica 26.02.2020

La dietaGIFT

La DietaGIFT è una strategia alimentare di ultima generazione fondata dai dottori Attilio Speciani e Luca Speciani; i due medici sostengono che, al contrario di tanti altri metodi, DietaGIFT non si basa sul conteggio calorico, bensì sulla stimolazione naturale del metabolismo mediante l'attivazione dei centri di regolazione. Dieta GiftPiù precisamente, DietaGIFT tenta di modificare l'assetto bio-regolatore del food-intake agendo direttamente sulle sedi cerebrali dell'ipotalamo e promuovendo il consumo calorico invece che il deposito adiposo.
In base ai principi di DietaGIFT (dai quali deriva l'acronimo), lavorando sul metabolismo e non sulla decurtazione calorica è possibile conservare la massa muscolare, eliminare la massa grassa e la ritenzione idrica, con il vantaggio del guadagno progressivo e costante.
Prima di soffermarci nei dettagli della strategia, è opportuno riportare con accuratezza l'immagine che gli ideatori di DietaGIFT cercano di comunicare/pubblicizzare al gentile pubblico.
Quel che seguirà è solo una sintesi delle nozioni riportate dai Dott.ri Speciani sul sito internet di DietaGIFT:

GIFT è l'acronimo che sintetizza: gradualità, individualità, flessibilità e tono. L'idea è quella di non contare le calorie e mangiare in modo variato, completo ed equilibrato, al fine di ripristinare il peso ideale eliminando la massa grassa in eccesso.


Principi cardine:

  • Mantenimento della calma insulinica grazie ad una riduzione dei carboidrati ad alto indice glicemico
  • Iper-attivazione metabolica al fine di incrementare il consumo dei grassi
  • Scelta accurata di cibi sani non alterati dalle lavorazioni industriali

Le 10 regole di DietaGIFT:

Vantaggi


  • Attivazione del metabolismo, benessere, perdita di peso inesorabile e con la soddisfazione di un'ampia varietà di cibi

Svantaggi

  • Lentezza nel dimagrimento.

DietaGIFT funziona?

Sperando di aver tradotto correttamente i tre principi cardine  e le relative 10 regole (scusandomi con gli ideatori di DietaGIFT per l'essenzialità adottata), cercherò ora di analizzare con la massima imparzialità (ed un velo di critica) la strategia GIFT.

Premettendo che nel complesso è senz'altro un ottimo metodo, o meglio, un ottimo stile di vita, ciò che emerge ad una prima analisi è l'assenza di concetti rivoluzionari per i quali DietaGIFT dichiara di aver avuto (in base a quanto scritto nel sito internet) un successo senza eguali. Ciò non significa assolutamente che lo stratagemma adottato dagli autori non sia corretto, ANZI! Esattamente l'opposto! DietaGIFT racchiude tutte le linee guida più importanti e concretamente applicabili per il mantenimento di un buon regime alimentare (con qualche variazione di opinabile utilità).
Scendiamo nello specifico.
Il primo aspetto della DietaGIFT che balza all'occhio è senz'altro l'assenza del conteggio calorico, con l'accorgimento di modificare l'alimentazione variando i cibi e garantendo un regime equilibrato nonché nutrizionalmente completo. Con un atteggiamento simile, gli autori di DietaGIFT prendono due piccioni con una fava: in primo luogo dicono tutto e niente; nel senso che ad oggi, tra professionisti e profani, parlando di equilibrio e completezza alimentare, ognuno dice la sua! In secondo luogo, limitandosi nell'approfondire percentuali, grammature e ripartizioni, i dott.ri Speciani scansano con destrezza le innumerevoli polemiche che spesso i professionisti della nutrizione si scambiano vicendevolmente. Sotto questi due punti di vista, DietaGIFT è senz'altro una strategia molto intelligente: non si sofferma sui dettagli e si concentra sull'educazione alimentare dei pazienti.
Tuttavia, una precisazione merita d'esser fatta: applicare tutti i principi dietetici di una sana alimentazione induce NECESSARIAMENTE la riduzione dell'intake calorico; associandovi attività fisica e correggendo atteggiamenti ed abitudini infruttuose, il dimagrimento è garantito. Eppure, anche sotto questo aspetto, la terapia nasconde un merito non trascurabile; DietaGIFT punta al miglioramento dello stato si salute ed al raggiungimento del peso ideale (che io definirei piuttosto FISIOLOGICO e DESIDERABILE), migliorando soggettivamente la percezione di “benessere psicofisico”. Ovvero, questa modifica dello stile di vita mira all'effettivo miglioramento dello stato di salute discostando l'attenzione dei pazienti dal raggiungimento di obbiettivi estetici utopistici (che definirei il più delle volte inutili se non dannosi). Poco importa se sia anche un business, DietaGIFT si distingue per la correttezza deontologica dei suoi fondatori che tengono in considerazione sia l'aspetto metabolico che quello psicologico dei suoi consumatori.
Certo, sull'aumento dell'attivazione metabolica per il consumo ottimale dei grassi vale lo stesso discorso fatto sopra; nulla di nuovo. In merito al bilancio calorico, è ormai risaputo che l'attività fisica garantisce tre vantaggi: 1. L'aumento del dispendio energetico durante lo sforzo 2. L'aumento del dispendio metabolico energetico post-esercizio proporzionalmente al volume e all'intensità d'esecuzione 3. Il mantenimento della massa muscolare, quindi di un buon metabolismo basale.
Fondamentale ed altamente educativo il principio secondo il quale si consiglia di consumare alimenti semplici e poco elaborati, rinunciando alle preparazioni industriali di scarsa qualità e ricche di additivi alimentari.
In merito alle dieci regole della DietaGIFT che esplicano in maniera più dettagliata i tre principi cardine, ciò che lascia perplessi è il consiglio di consumare frutta e verdura in assoluta libertà; tra l'altro, un aspetto che in parte richiama molto la “Zona” d'oltre oceano. Prescindendo dall'ammontare calorico che si potrebbe raggiungere consumando in libertà frutta ed alcuni ortaggi (come le patate, le carote ed i peperoni), ed il relativo innalzamento della percentuale di zuccheri semplici, è fondamentale sottolineare che livelli eccessivi di fibra alimentare - contenuta nella frutta e negli ortaggi - potrebbero incidere negativamente sull'assorbimento di alcuni micro nutrienti come il ferro, il calcio ed il magnesio; ciò avviene soprattutto a causa dell'azione chelante dei fitati. Probabilmente DietaGIFT non tiene in considerazione le variabili di consumo locale; nelle zone caratterizzate dallo sviluppo dell'attività agricola, dove la coltivazione dei frutteti si potrebbe definire ubiquitaria, il regime alimentare della popolazione comprende già quantità elevatissime (se non eccessive) di frutta; 800-1000g al dì vengono raggiunti con facilità, e se associati a generose porzioni di pane, pasta o polenta, potrebbero costituire un eccesso calorico-glucidico non indifferente.
Porrei un bel punto interrogativo anche sull'attendibilità o meno dei test DRIA; come citano anche altre fonti (British Medical Journal - 1988): la sua capacità di valutazione delle patologie è praticamente casuale. Ciò non toglie che spesso l'intestino dell'obeso riflette le condizioni di salute generali del suo portatore, quindi pessime; la mucosa di chi mangia in maniera poco equilibrata e disordinata può irritarsi, quindi, in seguito ad una corretta rieducazione alimentare, il margine di miglioramento è ampio. A tal proposito, la rotazione alimentare della DietaGIFT potrebbe essere un buon metodo di riabilitazione “intestinale”, ma questo vantaggio non giustifica la diagnosi di intolleranza alimentare.
L'ultima regola della DietaGIFT, la numero dieci, descrive l'importanza dell'equilibrio psicofisico quale requisito fondamentale nel ritrovamento del buono stato di salute complessivo; nulla di più giusto. Non è dunque possibile ottenere dei buoni risultati in una terapia “attiva” come quella alimentare e dell'esercizio fisico se, in primis, il paziente non è in grado di eliminare i fattori ansiogeni e stressogeni responsabili di uno stile di vita inappropriato.
«DietaGIFT richiede una comprensione profonda ed una rimozione attiva di queste schiavitù»
Beh, ad una richiesta simile, se fossi un obeso risponderei … Grazie tante!
Il ruolo che giocano i disturbi dell'umore, i sintomi ansiosi, i sintomi depressivi ed i disturbi del comportamento alimentare (Binge Eating Disorder, Bulimia non compensata, grignotage ecc.) è ben noto a tutti i clinici che trattano l'obesità e le sue complicanze. Suggerire di curare l'equilibrio mentale al fine di ottenere una maggiore compliance alla terapia è senz'altro un consiglio astuto ed intelligente, approvabile al 100%. D'altro canto, valutando la correlazione tra sintomi di natura psico-patologica e le condotte alimentari inappropriate, pare ovvio che la “comprensione e rimozione attiva di queste schiavitù” non sono poi così semplici da raggiungere. Con un requisito simile, DietaGIFT sembra limitare il proprio bacino d'utenza ai soggetti capaci di gestire le proprie emozioni.

Ad un'analisi superficiale, DietaGIFT potrebbe apparire un metodo innovativo che si basa su concetti rivoluzionari ed in controtendenza (vedi il NON conteggio calorico e l'attivazione METABOLICA), ma, analizzando attentamente ogni cardine e le rispettive regole, pare ovvio che DietaGIFT non sia altro che l'OTTIMIZZAZIONE ed il corretto ABBINAMENTO di TUTTI i principi dietetici e motòri atti al miglioramento dello stato di salute.
Nessuna formula magica o scoperta innovativa, solo professionalità ed accuratezza.


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer