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Dieta per capelli sani: cosa mangiare?

Dieta per capelli sani: cosa mangiare?
Ultima modifica 27.02.2024
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INDICE
  1. Video
  2. Capelli sani
  3. Vitamine e amminoacidi
  4. Altri fattori

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capelli sono peli, cioè annessi cutanei cheratinizzati (la cheratina è una proteina) che originano a livello corneo (uno dei vari strati) della cute dei mammiferi (comunemente definita pelle).

Gli annessi cutanei sono diversi (peli, unghieghiandole sudoripare e sebacee) e differiscono tra loro per relativa struttura e funzione; i peli, quindi i capelli, hanno lo scopo di amplificare la percezione tattile; ma non sono tutti uguali.

Ne esistono due categorie ben distinte, i peli terminali (grossi e pigmentati) ed i peli del vello (sottili e pressoché incolori); i capelli sono peli terminali che, se vanno incontro a regressione (alopecia), non spariscono (non cadono) ma diventano molto più somiglianti a quelli del vello (vedi calvizie/alopecia).

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Capelli sani

I capelli sono elementi del sistema tegumentario (pelle). Vengono definiti "annessi cutanei" in quanto "nascono" (o meglio originano) dalla cute e (pur rappresentando unità strutturalmente indipendenti) ne traggono costantemente nutrimento e feed-back di crescita o degenerazione.

Il disturbo/inestetismo che colpisce più frequentemente il cuoio capelluto è l'alopecia, in particolar modo quella androgenica. Questa condizione è influenzata indirettamente dall'ereditarietà; il fattore responsabile della "caduta dei capelli" è una disfunzione del metabolismo del deidrotestosterone (DHT), un metabolita del testosterone. In definitiva, si smentisce il concetto che il testosterone possa essere responsabile della calvizie e si prende coscienza che, nella degenerazione del cuoio capelluto, possano partecipare:

  1. L'eccesso della produzione di DHT;
  2. Un'eccessiva captazione del DHT da parte dei recettori.

Se ne evince che, per aver capelli sani, è essenziale prima di tutto avere una certa dose di fortuna!

Attualmente, l'alopecia androgenica(e non quella telogenica - indotta da uno o più agenti stressanti sia a livello psicologico che fisico) è valutata come una condizione irreversibile, anche se, grazie all'avanguardia farmacologica, con l'utilizzo di alcuni principi attivi può essere possibile ridurne i tempi di degenerazione (minoxidil finasteride).

Nel caso in cui i capelli non siano sani, e dando per scontate:

  1. Una genetica impeccabile;
  2. La possibilità di utilizzare i migliori farmaci ad uso topico e per bocca, sarebbe opportuno valutare complessivamente l'apporto nutrizionale in quanto, essendo il cuoio capelluto una "parte viva e integrante" dell'organismo, necessita il rifornimento di diverse molecole essenziali alla propria crescita e al relativo mantenimento.

In definitiva, un deficit nutrizionale potrebbe contribuire a determinare la prevalenza di una così detta fase catagen (degenerativa), rispetto a quella anagen (pro-strutturale); il depauperamento e il diradamento dei capelli sani per difetto alimentare è ben visibile nelle persone affette da malnutrizione, ad esempio causata dall'anoressia nervosa (AN - disturbo del comportamento alimentare di tipo restrittivo), dall'assenza di disponibilità economiche (terzo mondo) o dalle sindromi da abuso compulsivo di droghe di alcol.

Vitamine e amminoacidi

E' vero che i capelli sani sono capelli nutriti, ma al contrario di quello che possono far credere le "reclam" televisive, la nutrizione del capello avviene mediante l'irrorazione sanguigna del cuoio capelluto (quindi da dentro e non da fuori). Va da se che: se l'apporto dietetico risulta INsufficiente, assieme a tutti gli altri tessuti, anche il cuoio capelluto ne potrebbe risentire in maniera proporzionale alla gravità dello stato di malnutrizione.

Quali sono i nutrienti più importanti per il mantenimento dei capelli sani?

Amminoacidi solforati

Gli amminoacidi solforati (cistina e metionina) sono veri e propri "mattoni" per la sintesi della cheratina, proteina strutturale del capello; senza queste molecole l'anabolismo non avviene e la relativa carenza nutrizionale può determinare:

  1. Una diminuzione della crescita;
  2. Fragilità;
  3. Diradamento dei capelli.

Gli amminoacidi solforati sono contenuti soprattutto nelle proteine dei cereali.

Vitamine

Le vitamine importanti per i capelli sani sono soprattutto quelle del complesso B e la vitamina C. Tra le vitamine del complesso B menzioniamo l'ormai noto acido Pantotenico (B5); in passato, la B5 è stata nominata "vitamina anticaduta", grazie al suo effetto protettivo per il cuoio capelluto. D'altro canto, oggi si sa che tali risultati sono stati riscontrati solo sulla cavia e non sull'uomo. Negli alimenti, la vitamina B5 è largamente diffusa sia nei prodotti vegetali sia in quelli animali.

La Piridossina (B6) consente l'utilizzo degli amminoacidi solforati da parte del capello e, per certi aspetti, risulta "protettiva" dall'alopecia androgenica in quanto contrasta l'azione dell'5-alfa-reduttasi, un enzima che converte il testosterone in DHT (è più presente negli alimenti di origine vegetale).

La Biotina (vitamina H) e la Niacina (vitamina PP), nella sintesi del capello, contribuiscono al metabolismo dei grassi e delle proteine, e partecipano al mantenimento dell'integrità cutanea del tessuto in crescita. Si trovano entrambe nella carne e nelle uova.

L'acido Ascorbico (vit. C) promuove la sintesi di molte proteine strutturali, quindi la sua carenza si potrebbe ripercuotere negativamente sulla "resistenza" di tutti gli annessi cutanei (anche delle unghie). La vitamina C è ampiamente contenuta negli alimenti di origine vegetale: soprattutto nel peperoncino, nel prezzemolo e negli agrumi.

In definitiva, è difficile stabilire quali vitamine siano più importanti e quali superflue, pertanto, in linea generale, è consigliabile attenersi quantomeno alle razioni minime raccomandate al fine di evitare e prevenire qualsiasi forma carenziale o sub-carenziale.

Altri fattori

Tra i fattori nutrizionali che possono compromettere la salute dei capelli non possiamo dimenticare l'insulino-resistenza. Questa condizione di "ridotta tolleranza al glucosio" determina l'inefficacia funzionale dell'insulina che, patologicamente, non è captata efficacemente dai recettori periferici e persiste (assieme al glucosio) nel circolo sanguigno; l'insulino-resistenza è acerrima nemica dei capelli sani e contribuisce allo sviluppo dell'alopecia androgenica.

Al contrario, è stata osservata una discreta efficacia preventiva sull'alopecia androgenica femminile da parte dei fitoestrogeni (ad esempio isoflavoni e comustadi, definiti anche estrogeni deboli - molto diversi da quelli endogeni steroidei); è noto che, tra le varie manifestazioni e segni clinici della pre-menopausa, si palesino frequentemente anche il diradamento del cuoio capelluto e/o l'aumento alla predisposizione verso l'alopecia androgenica. Ebbene, grazie all'assunzione dei fitoestrogeni (che interagiscono con l'asse ormonale fisiologico) è possibile ridurre queste spiacevoli conseguenze e anche molti altri sintomi come le vampate di calore, la secchezza cutanea, gli sbalzi d'umore ecc. I fitoestrogeni sono di vario genere e si trovano negli alimenti di origine vegetale. Sono buone fonti di fitoestrogeni: la frutta e la verdura di colore rosso e giallo, i legumi (soprattutto la soia), il trifoglio rosso ecc.

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Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer