- Cos'è la colina?
- A cosa serve?
- Dove si trova?
- Colina, l'integratore
- A cosa serve l'integratore?
- Quali sono le sue caratteristiche chimiche?
- Come avviene l'assorbimento?
- Quanta colina assumere al giorno?
- Carenza
- Effetti Collaterali
- Con quali farmaci interagisce la colina?
- Quando è controindicata la colina integratore?
- Quali sono le precauzioni d'uso?
Cos'è la colina?
La colina è un nutriente essenziale, ottenuto principalmente tramite la dieta ma prodotto in quantità esigue anche dal fegato, che agisce da coenzima nel processo di formazione delle membrane cellulari e di alcuni neurotrasmettitori.
Anche nota come vitamina J e simile strutturalmente alle vitamine del gruppo B (sebbene non sia considerata una vitamina), la colina è reperibile in commercio anche come integratore indicato a sopperire eventuali carenze di questo nutriente.
Cosa vuol dire nutriente essenziale?
Un nutriente è chiamato essenziale quando il nostro organismo non è in grado di sintetizzarlo o ne sintetizza in quantità insufficienti a soddisfare il suo fabbisogno, motivo per cui bisogna assumerlo con la dieta per colmare il gap ed evitare carenze.
Come si vedrà, il corpo umano sintetizza la colina, ma non in quantità sufficienti; serve l'apporto dietetico.
A cosa serve?
Quali sono le funzioni biologiche della colina?
La colina prende parte a varie funzioni biologiche del corpo umano; ecco quali:
- Formazione delle membrane plasmatiche delle cellule e degli organelli;
- Trasporto e metabolismo dei lipidi;
- Formazione del surfactante polmonare;
- Sintesi del neurotrasmettitore acetilcolina;
- Espressione genica;
- Osmoregolazione.
Formazione delle membrane plasmatiche
La colina è il precursore fondamentale della fosfatidilcolina e della sfingomielina, due dei più importanti fosfolipidi che costituiscono strutturalmente le membrane plasmatiche delle cellule e degli organelli.
Trasporto e metabolismo dei lipidi
La già citata fosfatidilcolina è necessaria anche per la sintesi delle VLDL, lipoproteine che si occupano di liberare il fegato dai lipidi; si ritrova, inoltre, nella bile e agisce assieme agli acidi biliari per favorire l'assorbimento intestinale dei lipidi.
Produzione del surfactante polmonare
La colina è coinvolta anche nella sintesi del surfactante polmonare, il tensioattivo che garantisce l'elasticità dei polmoni.
Sintesi dell'acetilcolina
La colina è la molecola indispensabile alla sintesi dell'acetilcolina, un neurotrasmettitore implicato in processi come controllo muscolare, memoria, sviluppo nervoso, regolazione del battito cardiaco ecc.
È interessante segnalare come i neuroni siano in grado di immagazzinare colina sotto forma di fosfatidilcolina a livello della membrana plasmatica, per utilizzarla poi, al bisogno, nella sintesi di acetilcolina.
Osmoregolazione ed espressione genica
La colina è un precursore della trimetilglicina (una betaina).
La trimetilglicina è un osmoregolatore, ossia una molecola deputata a equilibrare fluidi ed elettroliti tra l'interno e l'esterno della cellula.
La trimetilglicina, inoltre, è implicata anche nella donazione di gruppi metilici (metilazione), un tipo di reazione che gioca un ruolo fondamentale nell'espressione genica e nella regolazione epigenetica.
Dove si trova?
Quali alimenti contengono la colina?
Le principali fonti di colina per l'essere umano sono gli alimenti.
I cibi maggiormente ricchi di colina sono:
- Tuorlo d'uovo;
- Frattaglie di vitello, manzo o tacchino (soprattutto nel fegato);
- Germe di grano;
- Macinato di manzo;
- Petto di pollo;
- Semi di soia;
- Lonza di maiale;
- Latte materno;
- Pesce (es: merluzzo);
- Lievito di birra.
Un buon apporto, tuttavia, proviene anche da:
I latticini non ne sono così ricchi; di questa categoria alimentari, formaggi, burro e yogurt sono tra le principali fonti.
Come si presenta la colina negli alimenti
Chimicamente parlando, negli alimenti, la colina può presentarsi sia in forma libera, sia come elemento costituente di altre molecole: è rinvenibile, infatti, nella fosfatidilcolina e nella sfingomielina, che sono fosfolipidi liposolubili, e nella fosfocolina e nelle glicerolfosfocolina, che sono due fosfolipidi idrosolubili al pari della colina libera.
Colona e licitina
La lecitina è un composto chimico ricco di fosfolipidi, in particolare fosfatidilcolina, con proprietà anfifiliche, ossia che ha affinità sia le molecole idrofile che per quelle lipofile.
La lecitina è presente naturalmente negli alimenti; le uova, i semi di soia, il pesce e l'olio di girasoli, per esempio, ne sono ricchi.
La lecitina, tuttavia, è presente anche sul mercato come additivo alimentare: grazie alla sua affinità per le sostanze lipofile e per quelle lipofile, costituisce un ottimo emulsionante per la preparazione di salse, creme, gelati ecc.
Sotto il profilo molecolare, grazie al suo ingente contenuto di fosfatidilcolina, la lecitina è una delle principali fonti di colina.
Per approfondire: Lecitina e Lecitina di SoiaSintesi della colina nell’essere umano
L'essere umano è in grado di sintetizzare la colina (colina endogena), prevalentemente come fosfatidilcolina; questo processo ha sede nel fegato.
Tuttavia, la quantità di nutriente prodotta è insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell'organismo, il che spiega perché è fondamentale l'apporto dietetico.
Se la dieta è deficitaria di colina, si instaura una condizione di carenza, che può avere svariati effetti.
Per approfondire: FosfatidilcolinaColina, l'integratore
Come anticipato, esistono anche gli integratori alimentari di colina.
Questi preparati nascono con l'idea di soddisfare il fabbisogno giornaliero di colina nelle persone con una carenza di tale nutriente o con un aumentata richiesta.
Sul mercato, sono presenti vari tipi di integratori di colina; tra i più noti segnalano la colina bitartrato, la colina alfoscerato, la fosfatidilcolina integratore e la lecitina integratore.
A cosa serve l'integratore?
Secondo quanto riportano alcuni studi (ancora tutti da confermare), oltre a sopperire a un'eventuale carenza, gli integratori di colina potrebbero:
- Migliorare la salute cardiocircolatoria,
- Migliorare la salute dei neuroni nelle persone con malattie neurodegenerative come le demenze e
- Migliorare la salute del fegato.
Colina e malattie cardiovascolari
Studi suggeriscono che la colina detenga proprietà cardioprotettive, in quanto capace di ridurre la pressione arteriosa, migliorare il profilo lipidico e abbassare i livelli plasmatici di omocisteina.
È doveroso, tuttavia, segnalare anche ricerche da cui è emerso che diete ricche di colina possono favorire la comparsa di malattie cardiovascolari: dalla colina e da altre sostanze come la carnitina, infatti, può derivare una sostanza chiamata trimetilammina, che a sua volta può dar vita alla trimetilammina-N-ossido, una molecola associata a un aumentato rischio cardiovascolare.
Va detto altresì che l'associazione tra colina e rischio cardiovascolare non è così forte, ragion per cui gli esperti ritengono che servano maggiori evidenze a riguardo.
Colina e malattie neurologiche
Le persone affette da morbo di Alzheimer presentano bassi livelli dell'enzima che converte la colina in acetilcolina.
Ciò ha indotto gli esperti a ipotizzare che un apporto esogeno di colina potrebbe contrastare in qualche modo la malattia.
Gli studi a riguardo hanno fornito risultati contrastanti, ragion per cui servono ulteriori indagini.
Gli esperti stanno studiando anche la possibilità che l'integrazione di fosfatidilcolina migliori l'integrità del neuroni nelle persone anziane, promuovendo la funzione cognitiva.
Colina e fegato grasso
La steatosi epatica non alcolica è un insieme di condizioni non causate dal consumo di alcol, che si caratterizzano per l'accumulo di grasso extra nelle cellule del fegato.
Sono in corso studi che stanno testando se l'apporto esogeno di colina in pazienti selezionati sia in grado, in qualche modo, di proteggere dalla steatosi epatica non alcolica; l'idea di fondo è sfruttare la capacità della colina di "liberare" il fegato dai lipidi, funzione che è stata menzionata in precedenza.
A giustificare questi test è anche una serie di ricerche che ha mostrato come una carenza di colina determina l'accumulo di grasso nel fegato, aumentando il rischio di steatosi epatica non alcolica.
Quali sono le sue caratteristiche chimiche?
Sotto il punto di vista chimico, la colina è composto organico solubile in acqua.
Si tratta di un catione ammonio quaternario; senza entrare troppo nei dettagli, questo vuol dire che è costituito da un atomo di azoto carico positivamente a cui sono legati quattro sostituenti organici, alchilici o arilici.
Come avviene l'assorbimento?
L'assorbimento della colina proveniente da fosfolipidi idrosolubili è differente da quello della colina presente nei fosfolipidi liposolubili.
Colina libera, fosfocolina e glicerolfosfocolina sono assorbiti nell'intestino tenue, entrano nella circolazione portale e giungono al fegato; qui, subiscono un processo di fosforilazione e, solo successivamente, ripartono per andare a costituire le membrane cellulari in giro per il corpo.
Fosfatidilcolina e sfingomielina, invece, sono assorbiti così come sono e incorporati nei chilomicroni; segue, quindi, la loro secrezione nella circolazione linfatica, la quale si occupa di distribuirli verso i vari tessuti e organi del corpo.
Quanta colina assumere al giorno?
Considerando le linee guida del Food and Nutrition Board of the Institute of Medicine of the National Academy of Sciences Statunitense - che stimano in 550 mg/die e 425 mg/die rispettivamente la quantità di adeguata di colina da assumere giornalmente negli uomini e nelle donne - nella maggior parte dei casi l'integrazione si effettua con dosi comprese tra i 300 ed i 1.200 mg giornalieri.
Carenza
Quali sono i sintomi da carenza di colina?
La carenza di colina è associata a danno muscolare, danno epatico e steatosi epatica non alcolica.
Gli individui sani difficilmente sviluppano una carenza di colina, questo perché tra dieta e produzione endogena riescono sempre a coprire il fabbisogno giornaliero.
Chi è a rischio di carenza di colina?
Ci sono categorie di persone più a rischio di carenza di colina; tra queste si segnalano:
- Donne incinte e in allattamento;
- Persone con determinate alterazioni genetiche;
- Pazienti che necessitano di nutrizione parenterale totale;
- Atleti di endurance (maratoneti, ciclisti ecc.).
Donne incinte o in allattamento
In questi soggetti, il fabbisogno di colina aumenta, ragion per cui occorre aumentare l'apporto del nutriente con la dieta o, come accade più spesso, con un integratore.
Alcuni studi su donne in gravidanza hanno evidenziato che bassi livelli di colina nel plasma o nel siero sono associati a un rischio maggiore di difetti del tubo neurale; la letteratura, tuttavia, riporta anche ricerche che hanno smentito questa associazione.
Persone con determinate alterazioni genetiche
Il genoma umano comprende geni preposti al metabolismo della colina.
Ci sono persone che, a causa di una variazione in un singolo nucleotide di questi geni, presenta una tendenza alla riduzione dei livelli di colina e una maggiore richiesta del nutriente tramite la dieta.
Effetti Collaterali
Quali sono gli effetti avversi di un eccesso di colina?
L'uso di colina, secondo le opportune indicazioni, è stato per lo più associato a reazioni gastroenteriche poco rilevanti, quali nausea, diarrea ed incontinenza.
A dosaggi superiori ai 3,5 g giornalieri, la colina potrebbe aumentare l'incidenza di ipotensione, disturbi neurologici e alterazioni della funzionalità epatica e renale, oltre a determinare la comparsa di uno spiacevole odore di pesce, legato all'escrezione di cataboliti.
Curiosità
Tra le diverse vie metaboliche che caratterizzano la colina vi è anche la conversione in trimetilammina N(CH3)3, un'ammina terziaria intermedia della decomposizione animale e soprattutto del pesce.
A tal proposito, l'assunzione integrativa o farmacologica di colina può determinare il caratteristico odore di pesce al sudore di chi la assume.
Con quali farmaci interagisce la colina?
La contestuale assunzione di metotressato potrebbe diminuire il normale catabolismo della colina, mentre la colina potrebbe migliorare, almeno nei ratti, i danni epatici indotti dall'uso cronico di questo principio attivo.
L'azione biologica cardio- e vaso-protettiva della colina, invece, potrebbe essere potenziata dalla contestuale assunzione di vitamina B6, vitamina B9 e vitamina B12.
Quando è controindicata la colina integratore?
L'uso della colina è controindicato nei pazienti ipersensibili al principio attivo.
Quali sono le precauzioni d'uso?
L'uso di integratori di colina dovrebbe avvenire sotto stretto controllo medico nei pazienti affetti da Trimetilaminuria, raro disordine metabolico genetico caratterizzato da aumentata escrezione urinaria di cataboliti della Colina.
La Trimetilamina, catabolita della colina, donerebbe alle escrezioni sia urinarie che sudoripare un caratteristico odore di pesce.
Le medesime precauzioni dovrebbero essere prese da pazienti affetti da patologie epatiche, sia croniche che acute e virali.