Generalità
Le ciliegie sono il frutto, o meglio la drupa, di alcune specie botaniche del genere Prunus, soprattutto Prunus avium L. (ciliegio selvatico) e Prunus cerasus L. (amareno o amarasco), appartenenti alla famiglia delle Rosaceae.
Le ciliegie sono piccole, circa 1-2cm di diametro, hanno forma sferica ed un solco laterale più o meno profondo; il colore è tendente al rosso (con notevoli differenze tra le varietà) ed il nocciolo contiene la mandorla dal sapore amaro.
Il nome popolare "ciliegie" deriva dal greco Chérasos e non dalla classificazione botanica latina della pianta. Le ciliegie sono frutti verosimilmente originari dell'Asia minore (in particolare dell'area turca) dalla quale vennero importate verosimilmente a Roma nel 72 a.C.; attualmente, i frutti del Prunus avium L. costituiscono una discreta fonte di produzione agricola sia per l'Europa che per gli Stati Uniti d'America.
NB. Nei dialetti del centro Italia, le ciliegie vengono tutt'ora chiamate col nome di "cérase" o altri sostantivi del genere.
Le ciliegie possono essere dolci (Prunus avium L.), ideali da consumare fresche, conservate in barattolo con sciroppo, candite o disidratate, oppure aspre/acide (Prunus cerasus L. - dette anche visciole o marasche), più indicate alla conservazione in barattolo con alcol e alla produzione di liquori (maraschino e aromatizzazione del brandy-cherry) e sciroppo (gusto amarena). Ovviamente, il valore nutrizionale dell'uno o dell'atro frutto è notevolmente differente e, come per gli altri alimenti della stessa categoria, varia notevolmente secondo lo stato di maturazione.
NB. Le ciliegie Italiane sono un ottimo prodotto di esportazione, ma non fresche, bensì candite o disidratate (con anidride solforosa).
Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile) |
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Composizione nutrizionale delle Ciliegie, fresche (tabelle di composizione degli alimenti - INRAN) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Composizione nutrizionale delle Ciliegie, candite (tabelle di composizione degli alimenti - INRAN) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La raccolta delle ciliegie inizia da metà maggio e termina con i primi giorni di luglio, a seconda delle qualità. In Italia, le ciliegie dolci si differenziano in un discreto numero di varietà botaniche, ognuna delle quali è tipica della propria area di diffusione (la ciliegia più pregiata è senz'altro il durone nero di Vignola, tipicamente grosso, scuro ed estremamente zuccherino).
Le ciliegie NON sono frutti a buon mercato; un po' per la delicatezza del periodo nel quale maturano (frequentemente soggetto a piogge, quindi a proliferazione fungina), un po' per l'elevatissimo numero di parassiti e di specie animali che se ne nutrono (fondamentalmente larve e uccelli), ma soprattutto a causa dell'elevato costo di raccolta (a mano, per mezzo di lunghe scale in legno), non è raro che le ciliegie raggiungano costi al dettaglio superiori a 7 € al kg (20 maggio 2013).
Ciliegie nella dieta
Le ciliegie sono frutti propriamente detti ed il loro consumo va contestualizzato in quanto tali; vantano un apporto energetico medio e prevalentemente costituito da zuccheri semplici, mentre l'apporto di vitamine e sali minerali privilegia soprattutto la vit. C (acido ascorbico), i retinolo equivalenti (pro-vitamina A - β-carotene) ed il potassio (K). Il colore rosso delle ciliegie è dovuto al contenuto in cianine.
A causa del costo elevato, in genere, le ciliegie non si prestano a soddisfare del tutto la richiesta di frutta nella dieta ma, per chi ne avesse la possibilità, le porzioni medie ricalcano esattamente quelle consigliabili per il resto dei prodotti analoghi nazionali: circa 2 porzioni al giorno (da 1 a 3) da circa 200g l'una (da 150 a 300g).
NB. Le ciliegie hanno un unico grosso seme e generalmente vengono commercializzate con il picciolo ancora fissato (che, se verde e trofico, è indicatore di vicina raccolta); queste 2 componenti NON edibili interessano circa il 14% del peso complessivo, pertanto, ogni 100g di ciliegie, solo 86g incidono sul bilancio nutrizionale della dieta mentre 14g ne costituiscono lo scarto.
Peduncoli di Ciliegie: Fitoterapia
I peduncoli delle ciliegie, comunemente ed impropriamente chiamati piccioli, sono un tradizionale rimedio ad azione diuretica e blandamente lassativa. Grazie all'alto contenuto di sali minerali ed organici, agiscono direttamente nell'epitelio renale favorendo l'espulsione di sodio e stimolando la produzione di urina (azione volumetrica-natriuretica). Per questo sono utilizzati nel corso di cistiti ed infezioni urinarie in genere (per sfruttare l'azione dilavante dell'urina sulle colonie batteriche), ma anche in caso di edemi da cardiopatie, ipertensione, insufficienze renali e calcoli urinari. Naturalmente, simili indicazioni terapeutiche richiedono che il trattamento sia svolto sotto l'attenta supervisione medica e rendono assolutamente sconsigliabile l'autoterapia spontanea.
Per la loro azione depurativa, gli infusi ed i decotti a base di peduncoli di ciliegia vengono utilizzati anche per combattere cellulite e ritenzione idrica, e come valido ausilio nelle diete depurative/disintossicanti.
I "piccioli" di ciliegie vengono tipicamente utilizzati per la preparazione di decotti o tisane. La dose è di una manciata (30g) di peduncoli non trattati per litro d'acqua; farli bollire per 10 minuti e lasciarli in infusione (fiamma spenta) per circa 20 minuti; bere mezzo litro al giorno (se i peduncoli di ciliegia sono secchi, prima di preparare il decotto vanno lasciati in ammollo per 12 ore in acqua fredda).
Video ricette
Cheesecake alla Ricotta con Cocco e Ciliegie
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Bibliografia:
- Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata, Volume 2- G. V. Villavecchia - Hoepli – pag 958
- Tabelle di composizione degli alimenti – INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).