Carenza di vitamina E: segnali e conseguenze

Carenza di vitamina E: segnali e conseguenze
Ultima modifica 23.05.2024
INDICE
  1. Da cosa dipende la carenza di vitamina E
  2. Proprietà della vitamina E
  3. Segnali di una sua carenza
  4. Il ruolo di alimentazione e integratori
  5. Rischi collegati a un eccesso di vitamina E

La vitamina E è un elemento molto importante per l'organismo perché essenziale per garantire il corretto funzionamento di diversi organi e il compimento di altrettanti processi vitali.

Di conseguenza, la sua carenza o una quantità insufficiente potrebbero determinare diversi problemi di salute, più o meno gravi.

Da cosa dipende la carenza di vitamina E

Quando una persona mostra livelli troppo bassi di vitamina E le cause possono essere molteplici. A volte la colpa è da attribuire ad una alimentazione scorretta ma in persone sane si tratta in realtà di un evento piuttosto raro.

Molto più spesso, invece, questo scompenso è da attribuire a determinate condizioni genetiche o a specifici problemi medici.

Soggetti particolarmente a rischio sono i bambini prematuri che alla nascita abbiano un peso inferiore a 1500 grammi e che proprio per la carenza di vitamina E possono correre il rischio di sviluppare problemi alla retina o infezioni.

Anche le persone con problemi di malassorbimento dei grassi hanno maggiori probabilità di sviluppare una carenza di vitamina E rispetto alla media.

Così come le persone affette da morbo di Crohn, fibrosi cistica o con problemi a secernere la bile dal fegato nel tratto digestivo, che spesso per compensare le mancanze hanno bisogno di assimilare forme solubili in acqua di vitamina E.

Anche i soggetti affetti da abetalipoproteinemia, una rara malattia ereditaria che comporta uno scarso assorbimento di lipidi nella dieta, necessitano di enormi dosi di vitamina E integrativa, onde evitare di sviluppare altri problemi come degenerazione della retina, debolezza muscolare e scarsa trasmissione degli impulsi nervosi.

L'atassia infine è un altro raro disordine ereditario in cui la proteina di trasferimento dell'alfa-tocoferolo alla base della vitamina E è difettoso o assente e questo, se non si assumono integratori adeguati, può portare a danni permanenti ai nervi, alla perdita della capacità di camminare.

Proprietà della vitamina E

La vitamina E è un gruppo di otto composti liposolubili che include quattro tocoferoli e quattro tocotrienoli. Il corpo la assorbe e immagazzina nel tessuto adiposo e nel fegato. La sua azione interrompe la produzione di radicali liberi che si formano quando i grassi subiscono alcune trasformazioni metaboliche.

Questo elemento è particolarmente benefico per l'organismo soprattutto grazie alla sua azione antiossidante, anti infiammatoria, nell'inibizione dell'aggregazione piastrinica e nel miglioramento del sistema immunitario.

Diversi studi in vitro sostengono anche che aiuterebbe anche a prevenire o ritardare la malattia coronarica perché in grado di inibire l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità, processo determinante nello sviluppo dell'aterosclerosi. Inoltre, questa vitamina potrebbe anche aiutare a prevenire la formazione di coaguli di sangue, responsabili di attacchi di cuore o tromboembolie venose.

Infine, le sue proprietà antiossidanti proteggono i componenti delle cellule dagli effetti dannosi dei radicali liberi che, se trascurati, possono contribuire allo sviluppo del cancro.

Segnali di una sua carenza

Per accertare la carenza di questo elemento è necessario svolgere esami specifici ma esistono segnali mandati dall'organismo che potrebbero costituire un campanello d'allarme.

Il primo è la debolezza muscolare, dovuta al fatto che senza gli adeguati livelli di vitamina E i muscoli non riescano a sopportano lo stress ossidativo.

Anche problemi di coordinazione potrebbero indicare una carenza di vitamina E, visto che questo deficit può causare un mal funzionamento dei neuroni nel cervello, fondamentali per assicurare fluidità di movimenti e del controllo muscolare.

Da non sottovalutare nemmeno intorpidimento e formicolii agli arti che possono verificarsi a causa del danneggiamento delle fibre nervose.

Anche il sistema immunitario può indebolirsi, esponendo l'organismo a una maggiore possibilità di contrarre virus, infezioni e infiammazioni batteriche.

Infine, anche la vista, e in particolare la capacità di mettere a fuoco gli oggetti, può finire per essere compromessa perché la carenza di vitamina E può rendere più deboli i recettori della luce nella retina si indeboliscono.

Il ruolo di alimentazione e integratori

Le dosi di vitamina E consigliate per un adulto sono di circa 15 mg al giorno. Tale quantità può essere raggiunta tramite la semplice alimentazione, ma anche aiutata dall'assunzione di integratori, da valutare però solo dopo essersi consultati con il proprio medico visto che gli integratori di vitamina E possono interagire con alcuni tipi di farmaci.

I cibi più ricchi di vitamina E sono mandorle, arachidi, noci, nocciole, semi di girasole, frutta, cereali, e ortaggi, soprattutto broccoli e spinaci.

Il contenuto vitaminico si riduce però durante la cottura, soprattutto se questa avviene al forno o tramite frittura.

Rischi collegati a un eccesso di vitamina E

Assumere grandi quantità di vitamina E tramite l'alimentazione non porterebbe ad alcun effetto negativo ma eccedere con integratori a base di alfa-tocoferolo potrebbe causare emorragie ed alterare significativamente i processi di coagulazione del sangue.

In particolare sono stati due studi clinici, uno finlandese e uno statunitense, a riscontrare un aumento del rischio di ictus nelle persone che assumono alfa-tocoferolo. Tuttavia sono stati svolti su un numero di partecipanti piuttosto piccolo e necessitano di ulteriori approfondimenti.