Calcoli renali: quale alimentazione seguire? Le regole fondamentali

Calcoli renali: quale alimentazione seguire? Le regole fondamentali
Ultima modifica 16.05.2022
INDICE
  1. Cosa mangiare e cosa bere
  2. Cibi e bevande da evitare
  3. Riassumendo

I calcoli renali o litiasi renale (kidney stones) sono agglomerati solidi di varia natura chimica che tendono a formarsi, crescere ed ostruire il tratto urinario; possono dare una sintomatologia dolorosa a livello renale e/o dell'uretra.

Trattasi di una condizione disagevole, talvolta patologica - può richiedere terapie farmacologiche preventive, interventi medici come le onde d'urto o addirittura la chirurgia - che interessa soprattutto i soggetti "predisposti".

Le variabili modificabili (stile di vita), come la dieta, l'attività fisica, i comportamenti scorretti e predisponenti (ad es. l'abuso alcolico), e soprattutto lo stato di idratazione, svolgono comunque sempre un ruolo determinante.

La litiasi renale può manifestarsi una sola volta nella vita o riproporsi con una certa frequenza.

I calcoli più frequenti (70-80%) sono a base di calcio, che può combinarsi con altre sostanze come l'acido ossalico (composto organico con la formula C2H2O4) e il fosforo (ione minerale). Se da un lato non è possibile modificare le concentrazioni plasmatiche di calcio e fosforo - diversamente, moriremmo - dall'altro è invece auspicabile controllare i livelli di acido ossalico nella dieta.

Meno diffusi (5-15%) ma piuttosto fastidiosi invece, sono quelli di acido urico - tipici delle persone "gottose", o iper-uricemiche non compensate (si presentano con una certa frequenza nei soggetti in sovrappeso e sedentari). L'acido urico aumenta per un insufficiente sistema di metabolizzare le purine e/o di espellere l'acido urico stesso.

La reazione alla base dei calcoli è, in definitiva, una precipitazione sedimentaria.

Nota: i calcoli possono anche essere di natura mista o avere un'eziologia infettiva o cistica.

In questo articolo cercheremo di capire meglio quale alimentazione seguire per prevenire la formazione dei calcoli renali e, eventualmente - se possibile - come agire per espellerli più efficacemente.

Attenzione! I diversi tipi di calcoli possono richiedere accorgimenti differenti; di seguito riassumeremo tutte le linee guida indiscriminatamente, in modo da ridurre il margine di errore.

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Per approfondire: Dieta e calcoli renali: cosa mangiare e cosa evitare? Cosa bere per espellerli?

Cosa mangiare e cosa bere

Il modo migliore per combattere i calcoli renali è cercare di prevenirli. Anche se questa frase, in ambito medico, viene utilizzata moltissime volte, in tal caso assume un valore supplementare.

Ciò perché, una volta formati, i calcoli non possono essere distrutti farmacologicamente, e richiedono o grandi sofferenze, o interventi più invasivi.

Nella prevenzione dei calcoli renali, sapere quale alimentazione seguire è un aspetto fondamentale. Dunque: cosa mangiare? Cosa bere? Cosa evitare? Scopriamolo.

Regola n° 1: rimani sempre ben idratato

L'acqua diluisce le sostanze chimiche responsabili della formazione dei calcoli e aumenta l'efficacia/efficienza dell'escrezione degli stessi.

L'acqua viene introdotta sia bevendo che mangiando. In totale, sarebbe auspicabile assumere circa 1,0 ml di acqua ogni kcal assunta in una dieta normocalorica.

Ovviamente, bisogna tenere conto del livello di sudorazione (da termoregolazione e attività sportiva), espirazione (soprattutto in allenamento) e defecazione (soprattutto quando le feci sono molli od acquose, come nel colon irritabile con tale prevalenza) - in alcuni casi, anche del vomito.

Nel periodo estivo e in presenza di movimento fisico auspicabile, il fabbisogno idrico può facilmente raddoppiare (o più).

Per un soggetto "medio", oltre ad una dieta ricca di liquidi, potrebbe essere utile bere circa 6-12 bicchieri d'acqua al giorno.

Regola n° 2: aumenta l'assunzione di verdura cotta e frutta fresca, soprattutto limone

Dopo il latte e lo yogurt, la frutta e la verdura fresche sono gli alimenti più ricchi d'acqua.

Pur tuttavia, alcuni vegetali crudi possono apportare livelli non trascurabili di acido ossalico. Per rimediare a questo inconveniente è consigliabile eliminare o limitare sensibilmente i cibi più ricchi di ossalati - vedi sotto.

D'altro canto, mangiare frutta e verdura crude è fondamentale per soddisfare il fabbisogno nutrizionale di composti termolabili come vitamina C e folati. A tal scopo, consigliamo di prediligere gli alimenti a basso tenore di acido ossalico.

Il limone, intero o in succo, grazie al suo elevato contenuto in citrati, può contribuire a ridurre la formazione dei calcoli (soprattutto di calcio e fosforo).

Regola n° 3: non trascurare l’apporto calcio

A causa della cattiva informazione che ha dilagato per molti anni, certe persone ancora cercano di ridurre i livelli di calcio nella dieta per prevenire la formazione della litiasi renale.

Questo è sbagliato e anche pericoloso, poiché il calcio è determinante per l'integrità dello scheletro.

Ciò che lascia perplessi, inoltre, è la grande attenzione che la maggior parte dei consumatori pone sulla tipologia di acqua da bere. Partendo dal presupposto che esistono ancora dubbi sul fatto che il calcio contenuto nell'acqua sia o meno assorbibile, la quantità totale di calcio presente nell'acqua "più ricca in assoluto" è comunque trascurabile. Non ha quindi senso focalizzarsi su questa variabile.

Non solo i livelli di calcio nel sangue non si correlano in alcun modo all'eziologia di litiasi renale ma, paradossalmente, se l'assunzione alimentare di calcio risulta bassa, i livelli di ossalati possono aumentare.

Buone fonti di calcio includono latte e yogurt (che, peraltro, sono ricchi d'acqua), ricotta e formaggi - meglio prediligere quelli magri, soprattutto nella dietoterapia dimagrante. Le fonti vegetali - nelle quali il calcio è meno assorbibile - come fagioli, cavoli e ortaggi verdi, soia, frutta a guscio ecc. - sono d'altro canto ricche di ossalati, ragione per la quale meglio non esagerare.

Il "latte vegetale" rinforzato è una buona alternativa per chi non consuma alimenti di origine animale.

Nota: per un corretto assorbimento e metabolismo del calcio, è importante godere di livelli ottimali di vitamina D - da sintesi cutanea in presenza di esposizione solare, pesce e tuorlo d'uovo.

Cibi e bevande da evitare

Regola n° 4: limitare il sale

Alti livelli di sodio nella dieta possono favorire l'accumulo di calcio nelle urine.

È consigliabile evitare di aggiungere il sale discrezionale al cibo e limitare i prodotti lavorati per salatura o in salamoia.

Può essere consigliabile mantenere questa abitudine anche quando mangi al ristorante.

Regola n° 5: ridurre l'assunzione di cibi ricchi di purine

Il metabolismo delle purine prevede la formazione di acido urico.

Le purine abbondano soprattutto nei cibi di origine animale, come frattaglie, pesce azzurro, crostacei, molluschi bivalvi e carne, ma anche in alcuni vegetali, come i legumi e i cavoli (Brassicacee).

È buona norma attenersi alle linee guida per una sana e corretta alimentazione, cercando di prediligere - all'interno della relativa categoria alimentare - i cibi meno ricchi di purine.

Regola n° 6: non eccedere con l'assunzione di proteine

Grosse quantità di proteine aumentano la funzione renale, ma richiedono anche un certo impegno del sistema tampone endogeno e degli alcalinizzanti alimentari - come i citrati.

Nei soggetti sani - anche se nei limiti della ragionevolezza e della soggettività - questo non è assolutamente un problema. Per una persona che tende alla formazione di calcoli tuttavia, potrebbe essere buona norma limitare le proteine alla quantità necessaria per coprire il fabbisogno specifico, senza esagerare.

Regola n° 7: limita l'assunzione di ossalati

Eliminare gli ossalati è impossibile.

È tuttavia consigliabile eliminare o limitare sensibilmente i cibi più ricchi degli stessi, oppure, nel caso, mangiarli cotti - poiché la cottura degrada l'acido ossalico.

Sono alimenti ricchi di ossalati: cacao e cioccolato nero, barbabietole, frutta a guscio, tè, rabarbaro, spinaci, bieta, patate dolci ecc.

Alcuni succhi di frutta, anche a base di agrumi, possono contenere quantità consistenti di ossalati.

Ammollare i legumi secchi partecipa a ridurne i livelli di ossalati, così come lessare in acqua e gettare i liquidi di cottura - anche se ciò riduce anche i livelli minerali e vitaminici.

Regola n° 8: limita l'assunzione di alcolici

L'alcol è un fattore nutrizionale diuretico e, in tal senso, aumenta la filtrazione renale.

Nel cronico tuttavia, è responsabile di disidratazione e maggior concentrazione urinaria di tutti i fattori che predispongono alla litiasi renale.

Regola n° 9: controlla l'assunzione di fruttosio aggiunto

L'eccesso di fruttosio interferisce con l'espulsione dell'acido urico e promuove l'iperuricemia.

È bene, quindi, consumare frutta con ragionevolezza, evitare di dolcificare bevande o alimenti con fruttosio granulare o saccarosio (che contiene fruttosio al 50%) e di consumare sciroppi dolci a base di questo monosaccaride o di saccarosio.

Riassumendo

Se soffri di calcoli renali o sei a rischio, dopo aver consultato il medico, segui queste poche e semplici regole:

  1. bevi acqua con regolarità nella giornata;
  2. prediligi alimenti ricchi d'acqua a quelli lavorati (ad es. meglio il pane dei crackers);
  3. mangia frutta e verdura fresche e usa il succo di limone (per condire o nelle bevande);
  4. non trascurare l'apporto di calcio e vitamina D;
  5. limita i cibi ricchi di ossalati e, nel caso, mangiali cotti;
  6. limita i cibi ricchi di purine, sia animali che vegetali - aumentano l'acido urico nel sangue;
  7. con l'intake proteico totale, non andare troppo oltre il fabbisogno;
  8. limita i cibi ricchi di sale e non aggiungerne troppo quando cucini e condisci;
  9. non usare il fruttosio come dolcificante (o gli sciroppi), limita più possibile il saccarosio aggiunto e gli alimenti che lo contengono;
  10. evita o limita sensibilmente gli alcolici.

Attenzione! Non solo urine troppo acide, ma anche quando troppo alcaline possono favorire la sintesi di calcoli renali.

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer