Il caffè fa bene al cervello?
Ultima modifica 26.10.2021
INDICE
  1. Introduzione
  2. Caffè e Cervello
  3. Funzioni Cerebrali stimolate dalla Caffeina
  4. Caffè e Malattie Neurodegenerative
  5. Quando è bene limitare il consumo di caffeina

Introduzione

Il caffè è una delle bevande più popolari al mondo. Diversi studi hanno esaminato i suoi effetti sulla salute, sia immediati che a lungo termine. A quanto evidenziato, il consumo moderato di caffè è associato a benefici per la salute, incluso un ridotto rischio di pre diabete e malattie del fegato. I ricercatori hanno anche esaminato l'effetto della caffeina sul cervello e i risultati sembrano abbastanza promettenti per quanto riguarda i processi cognitivi.

I Principi Attivi del Caffè

Il caffè contiene centinaia di composti bioattivi che contribuiscono ai suoi potenziali benefici per la salute. Molti di questi composti sono antiossidanti , che combattono i danni causati dai radicali liberi dannosi nelle cellule. Ecco i principi attivi più importanti del caffè 

Caffè e Cervello

La caffeina va ad agire sul sistema nervoso centrale (SNC) in modi diversi, soprattutto in relazione a come la caffeina interagisce con i recettori dell'adenosina, un neurotrasmettitore che favorisce il sonno. I neuroni nel cervello hanno recettori specifici a cui l'adenosina può legarsi. Quando si lega a quei recettori, inibisce la tendenza dei neuroni ad attivarsi. Questo rallenta l'attività neurale. 

La caffeina e l'adenosina hanno una struttura molecolare simile. Quindi, quando la caffeina è presente nel cervello, compete con l'adenosina per legarsi agli stessi recettori. Tuttavia, la caffeina non rallenta l'attivazione dei neuroni come fa l'adenosina. La caffeina promuove la stimolazione del sistema nervoso centrale, contribuendo a far restare vigili e svegli. 

Funzioni Cerebrali stimolate dalla Caffeina

La caffeina può far aumentare l'entropia cerebrale a riposo. Un aumento dell'entropia cerebrale a riposo evidenzia una maggiore capacità di elaborazione delle informazioni. La caffeina stimola anche il sistema nervoso centrale incentivando il rilascio di noradrenalina, dopamina e serotonina, tutti neurotrasmettitori.

La caffeina può migliorare vari aspetti della funzione cerebrale, come l'umore, il tempo di reazione, l'essere vigili, la capacità di apprendimento, la soglia di attenzione. Bisogna ricordare che, consumando regolarmente caffeina, si potrebbe sviluppare una sorta di assuefazione, quella tolleranza alla caffeina nel tempo che attenua la forza. Ciò significa che potrebbe essere necessario consumare più caffè di prima per ottenere gli stessi effetti. Va sottolineato, tuttavia, che non è consigliato eccedere nel consumo di caffeina: circa 400 milligrammi al giorno per evitare effetti collaterali potenzialmente pericolosi o avversi. 

Caffè e Memoria

Caffè e caffeina possono anche influenzare la memoria. Alcuni studi suggeriscono che la caffeina può avere un effetto positivo significativo sulla memoria sia a breve che a lungo termine, rafforzando la capacità di riconoscere le immagini, e di rendere i ricordi più nitidi ed impressi nella mente.

Caffè e Malattie Neurodegenerative

Il caffè, a breve termine, può migliorare l'umore, la vigilanza, l'apprendimento e il tempo di reazione, inoltre, a lungo termine, può proteggere da condizioni cerebrali come l'Alzheimer e il Parkinson. La malattia di Alzheimer causa perdita di memoria, oltre a problemi cognitivi e comportamentali. I fattori legati all'alimentazione possono influenzare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza. Studi osservazionali hanno associato un consumo regolare e moderato di caffè a un rischio inferiore fino al 65% di sviluppare l'Alzheimer, anche se la correlazione è ancora oggetto di studi approdonditi. 

La malattia di Parkinson è una malattia cronica del sistema nervoso centrale. È caratterizzato dalla morte delle cellule nervose nel cervello che secernono dopamina e sono importanti per il movimento muscolare. Il Parkinson colpisce principalmente il movimento e spesso include tremori. Alcuni studi dimostrano che il caffè può aiutare a ridurre il rischio di malattia di Parkinson, con un rischio inferiore del 29% di sviluppare la malattia. La caffeina contenuta nel caffè sembra essere il principio attivo in grado di esercitare  questi effetti protettivi.

Quando è bene limitare il consumo di caffeina

Nel consumo di caffè, e più in generale di caffeina, sono tuttavia da considerare eventuali reazioni avverse al sovradosaggio. La moderazione è fondamentale, anche in casi di tolleranza ai principi attivi e all'assenza di controidincazioni. Se consumata in eccesso, la caffeina può causare ansia, nervosismo, palpitazioni cardiache e problemi di sonno. Alcune persone sono sensibili alla caffeina, mentre altre possono berne molte tazze al giorno senza effetti collaterali. Detto questo, alcune persone devono essenzialmente limitare l'assunzione di caffeina, come bambini, adolescenti, soggetti ipertesi, con disturbi gastrointestinali (la caffeina provoca un aumento della sintesi acida a livello gastrico), problemi alla prostata, e donne in gravidanza e in allattamento, in quanto la caffeina riesce ad attraversare anche la placenta e può essere presente nel latte materno.

Il consumo di caffè è una delle cause della bocca secca al risveglio

Inoltre, a volte il caffè può provocare nausea.