Borsite Trocanterica
Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

La borsite trocanterica è una patologia infiammatoria che interessa una o più borse sinoviali dell'epifisi prossimale del femore. Ha cause prevalentemente meccaniche (funzionali o traumatiche) e provoca dolore nella sede interessata, anche in associazione a gonfiore e rossore.

Per evitare che peggiori o cronicizzi, è importante rivolgersi al medico, che prescriverà una terapia farmacologica e una fisioterapica; non è quasi mai necessario l'intervento chirurgico. La prognosi è generalmente di alcune settimane, ma la risposta è individuale.

La prevenzione delle recidive consiste principalmente nell'eventuale compenso dei difetti funzionali.


Borsite Trocanterica

Che cos'è

Breve richiamo anatomico del trocantere

Grande e piccolo trocantere sono due prominenze ossee dell'epifisi prossimale del femore (osso lungo della coscia interposto tra il bacino e la gamba).

Sono entrambi situati alla base del collo femorale: il grande trocantere si trova sulla faccia laterale, mentre il piccolo trocantere è posizionato medialmente e più in basso.

femore e trocanteriLa funzione dei trocanteri è di ottimizzare l'inserzione tendinea dei muscoli necessari al movimento dell'anca e della coscia (solo in minima parte, della gamba).

Interagiscono con il grande trocantere i muscoli: otturatore esterno, piccolo gluteo, medio gluteo, otturatore interno, gemelli e piriforme. Interagiscono con il piccolo trocantere i muscoli: grande psoas e iliaco (anche conosciuti come un unico muscolo detto ileo-psoas).

Significato di borsite trocanterica

Quella trocanterica è la borsite più comune della zona coxofemorale, nonché la causa più frequente della cosiddetta “sindrome dolorosa del gran trocantere”.


Per borsite trocanterica si intende l'infiammazione di una, due o tutte e tre le borse sinoviali collocate sopra e sotto il grande trocantere (dette borsa superficiale e borse profonde).

Normalmente sgonfie e di piccole dimensioni, le borse trocanteriche sono essenziali per migliorare lo scorrimento tendineo e per ammortizzare eventuale urti, preservando i tessuti deboli.


La borsite trocanterica della borsa superficiale (tra il gran trocantere e la fascia lata) è più frequente, generalmente non troppo grave, mentre quando la borsite interessa anche le borse profonde (tra il tendine del grande gluteo e l'osso o all'interno del tendine del piccolo gluteo) il quadro clinico è spesso più complicato.

Cause

Fattori di rischio della borsite trocanterica

La borsite trocanterica può essere scatenata da un processo infiammatorio dovuto all'azione meccanica di muscoli o tendini, che sfregano sulla borsa o la spingono contro il femore.
Ad ogni modo, si verifica più spesso a causa di una contusione, frequentemente in corrispondenza di un trauma da caduta o da contatto pesante in certi sport (come il rugby).
Meno frequentemente è il frutto di uno stimolo modesto e continuo, graduale, come il trauma ripetitivo che si manifesta nella corsa (soprattutto in presenza di muscoli deboli o tecnica incompleta), camminata in salita (anche walking) e ciclismo (soprattutto quando il cannotto della sella è regolato male, troppo in alto).
La borsite trocanterica può anche essere un danno secondario provocato da condizioni croniche quali:

Sintomi e Complicazioni

Sintomi della borsite trocanterica

Il sintomo principale della borsite trocanterica è il dolore - debole o intenso, continuo o talvolta limitato a certe situazioni - che aumenta o diminuisce a seconda della postura e del movimento. Nei casi di borsite trocanterica grave si possono distinguere anche gonfiore e rossore in sede trocanterica (sul fianco).
Il dolore della borsite trocanterica si può manifestare in diversi modi:

  • Dolore e gonfiore localizzati sul lato del fianco interessato
  • Dolore che percorre tutta la coscia esterna e può continuare fino al ginocchio
  • Dolore durante il sonno; soprattutto quando si dorme a lungo sul fianco interessato
  • Dolore durante l'atto di alzarsi dalla posizione seduta, soprattutto dopo lunghi periodi (ad esempio nel lavoro alla scrivania o alla guida), in particolare quando l'articolazione coxo-femorale è molto chiusa (ad es sedia bassa)
  • Dolore quando si salgono le scale
  • Dolore nella posizione seduta a gambe incrociate
  • Aumento del dolore in deambulazione, nell'atto di pedalata in bicicletta o in posizione eretta se per lunghi periodi di tempo.

Quando rivolgersi al medico?

La percezione di dolore è sufficiente a richiedere il parere del medico. Inoltre, soprattutto quando insorgono anche gonfiore e rossore, o quando il dolore sembra ingiustificato e/o diventa limitante, oppure se la condizione resiste ai trattamenti del medico di base (generalmente costituiti dallo scarico funzionale e dalla terapia farmacologica antinfiammatoria con FANS orali), è indispensabile rivolgersi ad uno specialista.

Complicazioni

Le complicazioni più frequenti della borsite trocanterica sono:

  • Peggioramento della qualità della vita, con alterazione del sonno e difficoltà nelle attività quotidiane
  • Sovraccarico dell'arto sano
  • Compromissione motoria e impossibilità di eseguire certi movimenti della coscia e dell'anca
  • Assottigliamento e indebolimento muscolare
  • Tendenza alla cronicizzazione dell'infiammazione.

Diagnosi

Esami strumentali per la diagnosi della borsite trocanterica

La diagnosi è costituita primariamente dall'analisi dei sintomi (anamnesi) e dall'esame obbiettivo. Il segno clinico più caratteristico, percettibile alla palpazione, è costituito dalla morbidezza della borsa.

Il medico può anche prescrivere degli accertamenti strumentali (ecografia o risonanza magnetica), che verranno interpretati da un ortopedico.

Sarà poi lo stesso ortopedico o un fisiatra, talvolta in collaborazione con un fisioterapista, a stabilire se la causa primaria della borsite trocanterica è dovuta a una complicazione anatomica o posturale.

Terapia

Farmaci per la borsite trocanterica

Come anticipato, lo stato infiammatorio della borsite trocanterica può essere combattuto mediante l'utilizzo di farmaci antinfiammatori, dapprima FANS per via orale (prevalentemente ibuprofene) e in caso di necessità anche corticosteroidi per iniezione. È infatti possibile applicare una singola dose di principio attivo steroideo, assieme a un anestetico, direttamente nella borsa interessata. Nota: questa pratica andrebbe preferibilmente eseguita con la guida dell'ecografia.

Fisioterapia

Il fisioterapista è in grado di eseguire una valutazione della storia clinica, eseguendo un'anamnesi remota e un esame fisico dell'articolazione coxo-femorale, del bacino e della schiena.
Non interviene principalmente sul regresso dello stato infiammatorio, ma può contribuire a ridurre il dolore applicando esercizi di scarico, massaggi della zona interessata, elettroterapia ecc. Stabilisce inoltre l'eventuale bisogno di un tutore per camminare.

La terapia neuro-motoria verrà organizzata per raggiungere i seguenti obbiettivi: ripristino del movimento articolare, della lunghezza muscolare e della tensione a riposo, della forza e della resistenza, della propriocezione, dell'equilibrio e della deambulazione.

L'ultima fase è di tipo preventivo; se necessario, il fisioterapista può decidere di potenziare certi muscoli modificando/ripristinando (a seconda del caso) la postura e la capacità di movimento, o di applicare un plantare per compensare un arto più breve.

Intervento chirurgico

Nella borsite trocanterica la chirurgia non è una soluzione frequente. Tuttavia, nei casi più recidivanti e gravi, si può optare per una rimozione artroscopica della borsa o per una bursectomia.

Consigli e rimedi casalinghi

La borsite trocanterica è una patologia tipicamente infiammatoria, pertanto è di grande aiuto l'applicazione quotidiana di impacchi freddi (ghiaccio) per combattere sia il dolore che il gonfiore dei tessuti.

Prognosi

La prognosi della borsite trocanterica non è sempre uguale; al contrario, varia moltissimo in base alla soggettività, alle condizioni dell'organismo, alle cause scatenanti, alla gravità e al tipo di borsite.

Alcune persone rispondono ottimamente al trattamento farmacologico e fisioterapico, addirittura entro poche settimane; al contrario, i casi cronici in cui persiste una tendinopatia gluteale possono richiedere molti mesi per ottenere un recupero totale.
Nella maggioranza dei casi, la borsite trocanterica guarisce in un tempo di circa sei settimane, durante le quali si adottano la terapia farmacologica e fisioterapica (controllo muscolare dell'anca). In questo periodo è essenziale non interrompere l'attività fisioterapica, nemmeno alla riduzione o scomparsa precoce del dolore.

Prevenzione

La debolezza muscolare, l'affaticamento eccessivo e il sovraccarico funzionale (o l'applicazione scorretta del carico) sono le cause principali della borsite trocanterica. Il miglior sistema preventivo per evitare le recidive consiste in una serie di accorgimenti, che possono essere così sintetizzati:

  • Mantenere il trofismo muscolare, la postura e la correttezza degli schemi motori
  • Indossare calzature adeguate, soprattutto in caso di squilibrio biomeccanico dei piedi
  • Gestire il peso, evitando il sovrappeso e mantenendo il normopeso
  • Correzione tecnica nel gesto atletico sportivo.

Autore

Riccardo Borgacci
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer