Cos’è
Cos'è l'alkekengi?
Alkekengi – alchechengi o alchechengio – è il nome di una pianta orientale e del frutto che essa produce, quest'ultimo normalmente utilizzato a scopo alimentare e soprattutto decorativo.

La bacca di alkekengi è un alimento che appartiene al VI o VII gruppo fondamentale degli alimenti – frutti dolci e ortaggi fonti di provitamina A (RAE - retinolo equivalenti) e vitamina C (acido ascorbico); questi cibi sono anche ricchi di acqua, fibre, zuccheri solubili (fruttosio) e alcuni minerali specifici. Non è facilmente inquadrabile in uno o nell'altro insieme poiché, all'analisi chimica, non apporta quantità significative né di retinolo equivalenti, né di acido ascorbico. Nota: in proporzione, sembra di maggiore entità la percentuale di vitamina C.
Approfondimento
In lingua inglese, l'alkekengi è anche conosciuto come: bladder cherry, Chinese lantern, Japanese-lantern, strawberry groundcherry o winter cherry. La P. peruviana invece, è anche conosciuta come "Golden berries" o "Cape gooseberry".
In cucina, l'alkekengi ha un ruolo differente a seconda della cultura e della tradizione gastronomica. In Italia è particolarmente utilizzato come decorazione nei dessert. All'estero invece, soprattutto in Asia, esercita anche una funzione alimentare vera e propria.
Del Genere Physalis e specie alkekengi, questo vegetale arbustivo è strettamente imparentato con l'alchechengio peruviano (P. peruviana); la somiglianza è tale che, in Italia ad esempio, il nome di alkekengi viene comunemente utilizzato per indicare entrambi gli arbusti e i relativi frutti.
Curiosità
I fossili dei semi di Physalis alkekengi ritrovati in Siberia risalgono al Miocene, in Europa al Pliocene e in Germania al Pleistocene. Il polline dell'alkekengi è stato trovato nei primi sedimenti del Pleistocene a Ludham, ad est di Wroxham, nell'Anglia orientale.
Il frutto di alkekengi è facilmente riconoscibile per il colore rosso brillante del rivestimento esterno, tipicamente costituito da foglie di consistenza simile alla carta, che pertanto ricorda le famose lanterne di carta orientali.
Lo Sapevi che…
In Giappone, i semi di alkekengi vengono usati nel Bon Festival – cerimonia buddista per onorare gli spiriti – come offerta per guidare le anime dei defunti.
Al fiore di alkekengi, chiamato hōzuki-ichi, viene dedicato il mercato annuale di Asakusa, nel circondario di Sensō-ji, il 9 e 10 luglio.
La pianta di alkekengi cresce naturalmente nelle regioni dell'Europa meridionale, dell'Asia meridionale e dell'Asia nordorientale. È una pianta erbacea-arbustiva perenne che raggiunge un'altezza di 40-60 cm, con foglie disposte a spirale lunghe 6-12 cm e larghe 4-9 cm. I fiori sono bianchi, con una corolla a cinque lobi di 10-15 mm di diametro ed un calice basale che va a maturare sulla copertura dei frutti, lunga 4-5 cm e larga.
Proprietà Nutrizionali
Proprietà nutrizionali dell'alkekengi
Come anticipato sopra, l'alkekengi non è precisamente inquadrato nel VI o nel VII gruppo fondamentale degli alimenti. Questo perché contiene sia provitamina A (RAE – retinolo equivalenti), sia vitamina C (acido ascorbico), ma nessuno dei due in quantità molto elevate; in termini percentuali sulla RDA (Recommended Daily Allowance) la vitamina C è comunque nettamente prevalente sull'altra, ma si potrebbe affermare che possiede le caratteristiche per rientrare in entrambi o in nessuno dei due gruppi.
L'alkekengi ha un apporto calorico medio. L'energia viene fornita principalmente dai glucidi, seguiti da quantità scarse di proteine e irrilevanti di lipidi. I carboidrati sono costituiti interamente da fruttosio – zucchero semplice, solubile, monoinsaturo. I peptidi risultano a basso valore biologico, cioè non contengono – nelle giuste quantità e proporzioni – gli amminoacidi essenziali del modello proteico umano. Gli acidi grassi sono, in teoria, prevalentemente insaturi.
L'alkekengi contiene anche fibre alimentari, una parte delle quali è certamente di tipo solubile; non è comunque nota l'entità dell'apporto e la percentuale della ripartizione solubili/insolubili.
Privo di colesterolo, non contiene nemmeno le molecole principalmente responsabili delle intolleranze alimentari scientificamente diagnosticabili, quali glutine, lattosio ed istamina. L'alkekengi è povero di fenilalanina e purine, ma ricordiamo che il fruttosio in eccesso nella dieta favorisce la ritenzione dell'acido urico.
Per quel che riguarda le vitamine, l'alkekengi vanta discrete concentrazioni di retinolo equivalenti (RAE - provitamina A) e acido ascorbico (vitamina C). In merito ai sali minerali invece, dovrebbero essere apprezzabili i livelli di potassio e magnesio.
È presente una discreta concentrazione di molecole fitoterapiche di origine non vitaminica, come i polifenoli – antiossidanti – e gli steroli chiamati "physalin" – dal nome del Genere botanico Physalis, con attività antibatterica e leishmanicida. Contiene anche etil estere dell'acido caffeico, 25,27-deidro-fisalina L, physalin D e cuneataside E.

Alkekengi | |
Nutriente | Quantita' |
Acqua | 85,40 g |
Proteine | 1,90 g |
Lipidi | 0,70 g |
Acidi Grassi Saturi | - g |
Acidi Grassi Monoinsaturi | - g |
Acidi Grassi Polinsaturi | - g |
Colesterolo | 0,0 mg |
Carboidrati TOT | 11,20 g |
Amido / Glicogeno | - g |
Zuccheri Solubili | - g |
Fibra Alimentare | - g |
Solubile | - g |
Insolubile | - g |
Energia | 55,0 kcal |
Sodio | - mg |
Potassio | - mg |
Ferro | 1,0 mg |
Calcio | 9,0 mg |
Fosforo | 40,0 mg |
Magnesio | - mg |
Zinco | - mg |
Rame | - mg |
Selenio | - mcg |
Tiamina o vitamina B1 | 0,11 mg |
Riboflavina o vitamina B2 | 0,04 mg |
Niacina o vitamina PP | 2,80 mg |
Vitamina B6 | - mg |
Folati | - mcg |
Vitamina B12 | - mcg |
Vitamina C o Acido Ascorbico | 11,00 mg |
Vitamina A o RAE | 36,0 RAE |
Vitamina D | 0,0 mcg |
Vitamina K | - mcg |
Vitamina E o Alfa Tocoferolo | - mg |
Dieta
Alkekengi nella dieta
I frutti di alkekengi, come la maggior parte degli alimenti facenti parte della categoria, si presta a quasi tutti i regimi alimentari. Essendo mediamente zuccherini ed energetici, hanno poche controindicazioni anche in caso di sovrappeso, diabete mellito tipo 2 e ipertrigliceridemia. Ovviamente, in questi casi – soprattutto quelli più gravi – è consigliabile ridurne la porzione media tanto quanto la frequenza di consumo.
Le fibre alimentari, delle quali non conosciamo il dettaglio – composizione e ripartizione – svolgono numerose funzioni. Anzitutto, correttamente associate all'acqua – di cui gli alkekengi sono ricchi – le fibre possono:
- aumentare lo stimolo meccanico di sazietà – anche se il fruttosio è un glucide che innesca debolmente il feedback ormonale di sazietà
- modulare l'assorbimento nutrizionale – riducendo l'impennata glicemico insulinica e ostacolando l'assorbimento-riassorbimento del colesterolo e dei sali biliari
- prevenire o curare la stipsi / stitichezza.
Quest'ultimo aspetto contribuisce a diminuire le possibilità di cancerogenesi all'intestino crasso e di molti altri disagi come le emorroidi, le ragadi anali e il prolasso anale, la diverticolosi e la diverticolite ecc. Va poi ricordato che le fibre solubili costituiscono un substrato nutrizionale per la flora batterica intestinale; mantenendo il trofismo del microbiota, il cui metabolismo libera fattori nutrizionali importanti per la mucosa, si favorisce ulteriormente la salute del colon retto.
Provitamine A, vitamina C, polifenoli ed altri fitoelementi hanno un importante ruolo antiossidante. Oltre a contrastare l'azione dei radicali liberi colpevoli dell'invecchiamento cellulare, questi elementi nutrizionali sono considerati utili per trattare varie patologie metaboliche.
La ricchezza d'acqua e, potenzialmente, di potassio e magnesio, contribuisce a migliorare l'equilibrio idro-salino – che diventa precario soprattutto all'aumentare della sudorazione – e supporta la cura farmacologica dell'ipertensione arteriosa primaria. Acqua e minerali sono due fattori nutrizionali spesso carenti anche negli anziani.
L'alkekengi è da evitare, logicamente, in caso di allergia alimentare.
Non si identificano controindicazioni per le condizioni di: celiachia, intolleranza al lattosio, intolleranza all'istamina e fenilchetonuria; è invece consigliato non esagerare, rispettando frequenza di consumo e porzioni normali, in caso di iperuricemia o gotta – come abbiamo già detto, è risaputo che troppo fruttosio nella dieta possa aggravare la ritenzione di acido urico.
L'alkekengi non ha alcuna limitazione nella dieta vegetariana, vegana e crudista; lo stesso dicasi per filosofie e/o religioni di tutti i tipi.
La porzione media di alkekengi è di 100-200 g (circa 55-110 kcal).
Cucina
Alkekengi in cucina
L'alkekengi è un frutto molto utilizzato come tale soprattutto nelle zone di coltivazione e produzione – in particolar modo nel continente asiatico. In Italia invece, per il suo aspetto caratteristico, come quello di P. peruviana, è spesso utilizzato come decorazione nei dessert.
Altri usi dell'alkekengi
Il frutto essiccato, chiamato "fiore d'oro" nella medicina Yunani – o Unani, una disciplina alternativa di origine Perso-Arabica – è usato come diuretico, antisettico, correttivo del fegato e sedativo.
Descrizione
Descrizione dell'alkekengi
La pianta erbacea arbustiva di alkekengi produce radici rizomatose che germogliano velocemente nel periodo primaverile, subito dopo la stasi della stagione fredda. Il fusto raggiunge facilmente il metro di altezza e si mostra eretto, ramificato, tendenzialmente glabro e spigoloso. Da esso partono i rami secondari e le foglie, color verde e di forma ovale, lunghe 5-8 cm. I fiori sono bianchi, ascellari, a forma di campanella; sono caratteristici i calici arancione-rossastro, di consistenza cartacea, che racchiudono le bacche. Queste, veri e propri frutti, sono sferiche e anch'esse color arancione-rossastro; contengono piccoli semi.
Coltivazione
Cenni di coltivazione dell'alkekengi
L'alkekengi è una pianta ornamentale molto popolare, ampiamente coltivata nelle regioni temperate di tutto il mondo e resistente anche a temperature inferiori a -20 ° C. Cresce in terreni anche aridi ma predilige il sottobosco, formando siepi rigogliose fino a 1000 m di altitudine. Richiede un livello medio di irraggiamento solare, meglio indiretto o parzialmente ombreggiato.
L'erbaceo arbustivo alkekengi può essere infestante, a causa del suo apparato radicale rizomatoso molto invasivo che libera nuovi germogli a distanza dal punto di nascita. In vari luoghi del mondo, è sfuggito alla coltivazione ed ha invaso l'ambiente circostante.