Alimenti scaduti: quando si possono mangiare senza conseguenze
Lo spreco alimentare e quanto questo impatti sulla salute del Pianeta e sul benessere e la sopravvivenza delle persone è uno dei temi più dibattuti dei nostri giorni. I numeri del fenomeno sono altissimi e uno dei fattori scatenanti è che molto spesso si tende ad acquistare più cibo di quello che realmente serva per nutrirsi. Il risultato è quindi frigoriferi stracolmi di alimenti che a volte scadono e vengono gettati ancora intonsi.
Prima di farlo spesso ci si chiede se sia necessario e se consumare cibi anche oltre la loro naturale data di scadenza sia realmente nocivo per la salute. Una risposta univoca a questo quesito però non esiste perché la pericolosità di ingerire alimenti scaduti dipende dalla tipologia.
Cosa dice la regola generale
Avvicinarsi al frigorifero o alla credenza e incappare in prodotti scaduti è un evento piuttosto comune, di fronte al quale chiedersi se buttarli sia l'unica via è più che lecito. Non sprecare il cibo è un'aspirazione non condivisibile ma non sempre si arriva in tempo per compiere questa azione virtuosa.
Benché non esista un approccio univoco e le casistiche siano molteplici, in linea generale gli esperti sono tutti concordi nel dire di cercare di evitare di consumare cibi che presentino una data di scadenza antecedente al momento in cui lo si vorrebbe fare, soprattutto se si tratta di prodotti freschi, senza conservanti o non trattati con procedure che ne garantiscano una maggiore durata.
Alimenti che non devono essere mangiati oltre la scadenza
In particolare esistono alcune tipologie alimentari per le quali questa regola è più stringente che per altre.
- Succhi di frutta. Questo tipo di bevanda molto spesso è pastorizzata e quindi più incline di altre alla contaminazione di batteri o lieviti e lieviti.
- Fragole, lamponi e mirtilli. Si tratta di frutti ricchi di fibre e antiossidanti e quindi benefici per l'organismo sotto molteplici punti di vista. Non andrebbero però mai mangiati oltre la data di scadenza perché potrebbero sviluppare il proliferare del cyclospora, un parassita responsabile di diarrea, vomito, gonfiore e sintomi influenzali.
- Tutti i tipi di salumi. Questa tipologia alimentare andrebbe consumata al massimo 3 o 4 volte a settimana e trattandosi quasi sempre di carne cruda è importante non aspettare troppo dalla loro apertura. I salumi, infatti, ancor prima di assumere un colore diverso da quello originale o diventare maleodoranti possono essere portatori di un batterio, Listeria, che può causare febbre, dolori muscolari e gravi complicazioni per le donne in gravidanza.
- Formaggi freschi o molli. Anche questi possono contenere il batterio Listeria, soprattutto se realizzati con latte pastorizzato, per questo andrebbero consumati entro la data di scadenza o al massimo 5-7 giorni dopo. I formaggi duri, invece, hanno un tempo di consumo in sicurezza molto più lungo, anche perché è molto più semplice tagliare via la parte andata a male, che presenta muffe o un colorito non idoneo.
- Verdure a foglia verde. Anche se consumata dopo essere stata scrupolosamente lavata questa verdura ha la tendenza a trasportare batteri pericolosi come l'Escherichia Coli, che proliferano ancora di più con il passare del tempo. Se presente, quindi, sarebbe meglio rispettare la data di scadenza.
- Carne cruda. Carpaccio o carne macinata se non conservati in modo ottimale e secondo i tempi indicati tendono ad essere contaminati da Salmonella, Escherichia Coli e altri batteri causa di diverse malattie quindi è fondamentale consumarli o congelarli prima della scadenza.
Alimenti che si possono mangiare anche oltre la scadenza
Non è detto però che tutto ciò che scade debba essere necessariamente e velocemente buttato. Esistono infatti molti cibi che resistono meglio al passare del tempo.
I cibi secchi o quelli privi di acqua o a lunga conservazione sono quelli che subiscono meno deterioramenti nel tempo e di conseguenza che è possibile consumare anche successivamente alla data di scadenza. Fanno parte di questa categoria prodotti come biscotti, pasta, riso, cereali e prodotti in scatola. In quest'ultimo caso però è fondamentale assicurarsi che le confezioni non siano danneggiate e siano state riposte in ambienti salubri.
Al di là delle indicazioni singole tuttavia, a guidare nella scelta se sia il caso o meno di consumare cibi scaduti è il buon senso.
Se un cibo infatti, scaduto o meno, emana un cattivo odore o un una volta ingerito presenta un sapore sgradevole è molto probabile che si siano sviluppati su di esso o all'interno, batteri nocivi e quindi pericolosi per la salute.
Fondamentale, infine saper leggere correttamente le etichette. In alcune compare la scritta "da consumare entro", mentre in altre "da consumarsi preferibilmente entro". La prima è solitamente posta su alimenti che se mangiati oltre la scadenza possono davvero rappresentare un rischio per la salute, mentre la seconda su quelli per i quali il margine di tempo più è più ampio o oltre il quale il cibo è ancora considerato sicuro da ingerire.
Per recuperare il cibo senza sprecarlo, la Spagna sta varando una legge ad hoc.
Attenzione alle infezioni da cibi contaminati.