
Gli alimenti ricchi di grassi o lipidi sono tutti quei cibi che, dal punto di vista chimico e nutrizionale, si distinguono per l'elevato apporto di trigliceridi e/o di colesterolo
I grassi sono sostanze solubili in solventi organici e poco solubili in acqua; è difficile definire l'unità funzionale dei grassi, in quanto rappresentano un gruppo abbastanza eterogeneo di molecole tutte differenti. Classificazione dei grassi principali Contenenti glicerolo: Grassi neutri (monogliceridi, di-gliceridi e triacilgliceroli o trigliceridi), eteri del glicerolo (glicosilgliceridi e fosfogliceridi; fosfatidi; fosfatidilgliceroli; fosfoinositidi) NON contenenti glicerolo: Sfingolipidi (ceramidi; sfingomieline; glicosfingolipidi), alcoli alifatici e cere, terpeni e steroidi (colesterolo), acidi grassi Tra gli alimenti ricchi di grassi è possibile effettuare una distinzione tra quelli ricchi di soli trigliceridi, quelli ricchi di trigliceridi e colesterolo, e quelli contenenti notevoli quantità di colesterolo ma proporzionalmente non altrettanto ricchi di trigliceridi. Gli alimenti ricchi di soli trigliceridi sono soprattutto gli oli vegetali da condimento. Questa categoria di alimenti si distingue per un apporto di trigliceridi pari al 99,9% del peso complessivo e solo tracce di acqua. Essi forniscono rispettivamente 899kcal per 100g di parte edibile ma la loro composizione qualitativa può variare sensibilmente in base all'alimento di estrazione. Gli oli differiscono tra loro per la natura degli acidi grassi contenuti che, come anticipato, ne determina le caratteristiche chimico fisiche utili nelle diverse preparazioni alimentari. Ad esempio, gli oli ricchi in acidi grassi monoinsaturi e saturi (idrogenati e non) ma poveri in acidi grassi polinsaturi si prestano molto più degli altri alla frittura, in quanto possiedono un punto di fumo (PF) piuttosto elevato. E' il caso dell'olio di palma (PF 240°C) ma anche dell'olio extravergine d'oliva (PF 210°C), quest'ultimo limitatamente impiegato nella frittura a causa dei costi decisamente più elevati rispetto agli estratti tropicali o di semi. Lo stesso vale per gli oli utili alla conservazione degli alimenti sott'olio; anche in tal caso il contenuto in acidi grassi polinsaturi gioca a sfavore del procedimento alimentare: essendo tali nutrienti facilmente perossidabili, contribuirebbero negativamente alla conservazione del prodotto facilitandone l'irrancidimento (perossidazione lipidica). Non sono quindi indicati alla conservazione sott'olio gli oli di vinaccioli, di soia o di girasole, mentre l'olio extravergine di oliva (pure ricco di antiossidanti naturali: vit. E e polifenoli) si distingue ancora una volta per l'elevata salubrità anche nell'impiego frequente. Per contro, nell'utilizzo a crudo è possibile spaziare su molti prodotti derivanti da numerose materie prime, l'importante è che l'olio in questione sia ottenuto tramite la SPREMITURA a FREDDO (come l'extravergine d'oliva, di soia, di lino ecc); si tratta di un requisito assolutamente fondamentale, in quanto la caratteristica nutrizionale principale dell'olio da condimento è l'apporto di acidi grassi essenziali (famiglia omega6 e omega3) che, essendo facilmente termolabili, potrebbero deteriorarsi in seguito al processo di estrazione (spremitura a caldo). Come già precisato, gli alimenti ricchi di soli trigliceridi sono tipicamente di origine vegetale e la loro importanza nella dieta varia in base al prodotto specifico ed alle relative caratteristiche, o meglio in funzione del tipo di acidi grassi che li compongono. Ricordiamo anche che tra tutti gli alimenti sopra citati NON si distinguono prodotti effettivamente ricchi di acido eicosapentaenoico (acido grasso essenziale della categoria omega3 - EPA), invece molto presente in diversi alimenti di origine animale. Gli alimenti ricchi di trigliceridi e colesterolo sono prodotti di origine animale; è opportuno sottolineare che, salvo alcuni casi particolari, questi sono anche caratterizzati da acidi grassi di tipo SATURO, quindi tipicamente iper-colesterolemizzanti e potenzialmente nocivi verso l'apparato cardiovascolare. In questa categoria rientrano sorprendentemente alcuni derivati della pesca; per chi non lo sapesse, è corretto affermare che la popolazione NON fa un consumo sufficiente di pesce (soprattutto pesce azzurro), ma in questa categoria NON RIENTRANO i molluschi ed i crostacei che, al contrario, risultano ad ampio consumo globale. I molluschi BIVALVI ed i crostacei si distinguono per un notevole apporto di colesterolo in relazione ad un contenuto di trigliceridi non eccessivo; in particolare citiamo: NB. Nell'elenco sono stati menzionati SOLO alimenti ricchi di grassi dei quali si conoscono i valori nutrizionali; tuttavia, è deducibile che anche altri prodotti "simili" ed appartenenti alla stessa categoria/genere (come gli scampi rispetto ai crostacei menzionati nell'ultimo paragrafo) possano vantare le stesse caratteristiche chimico-nutrizionali e pertanto debbano essere trattate come tali. Bibliografia:Trigliceridi e colesterolo
Distinzione degli alimenti ricchi di grassi
Alimenti ricchi di trigliceridi
Esistono anche altri alimenti ricchi di trigliceridi ma privi di colesterolo; tra questi ricordiamo:
Alimenti ricchi di trigliceridi e colesterolo
Gli alimenti ricchi di grassi, in particolare di trigliceridi e di colesterolo, sono SOPRATTUTTO:
Alimenti ricchi di colesterolo ma poveri in trigliceridi