Ultima modifica 25.11.2019

Generalità

Cos'è, ma soprattutto, perché viene prodotto acido lattico dalle cellule?

L'acido lattico (C3H6O3) è un acido debole che viene prodotto dalle cellule che ricavano energia attraverso la glicolisi anaerobica, quindi per scissione del glucosio in assenza di ossigeno. Ad essere precisi, la glicolisi anaerobica è un processo essenziale che precede il ciclo di Krebs e pertanto costituisce una tappa fondamentale della respirazione cellulare; dunque, per quale motivo a volte la glicolisi anaerobia giunge alla produzione di acido lattico invece che proseguire la respirazione cellulare con il piruvato? Semplice, QUANDO la richiesta energetica è impellente e/o la disponibilità di ossigeno scarseggia si verifica un accumulo di NADH nel ciclo di Krebs (NAD ridotto); di conseguenza, la glicolisi anaerobia aggiunge un ulteriore passaggio: il trasferimento di un catione idrogeno dal NADH al piruvato che diventa acido lattico. La produzione di acido lattico costituisce il metodo più veloce per continuare a ricavare energia qualora il metabolismo aerobico non abbia una disponibilità sufficiente di NAD trasportatori.

In quali distretti viene liberata la maggior quantità di acido lattico? E dove finisce?

Il quantitativo di acido lattico normalmente prodotto e tollerato da un organismo adulto è di circa 5-18mg/ml di sangue (0,05-0,18mg/dl), ma se l'accumulo varcasse questa soglia POTREBBE risultare nocivo per la salute. L'acido lattico in eccesso (contenuto nei distretti che lo producono) entra nei capillari e si riversa nel torrente circolatorio raggiungendo in breve tempo il fegato, che lo utilizza per ricavarne nuovamente del piruvato e poi glucosio (neoglucogenesi o ciclo di Cori).
Il tessuto che produce la maggior quantità di acido lattico è quello muscolare striato; questo avviene di conseguenza alla grande richiesta energetica necessaria agli sforzi atletici e sportivi, sia prolungati e oltre soglia anaerobica, sia brevi e super-intensi (>12-17 secondi, una volta terminato il creatin fosfato - CP).

Oltre all'attività fisica intensa, esistono altre cause di produzione e accumulo di acido lattico; alcune di esse sono:

E' piuttosto interessante cercare di capire come si possa verificare un accumulo di acido lattico per causa di una crisi respiratoria. Questo grave sintomo è associabile a: broncocostrizione, edema polmonare, ostruzione fisica delle vie aeree ecc., determinando una riduzione significativa della ventilazione-perfusione, quindi dell'ossigenazione periferica. In tali circostanze, TUTTI i distretti carenti di ossigeno cercano di "arrangiarsi" ripristinando il NAD per mezzo della lattico deidrogenasi (produzione di acido lattico dal piruvato); ecco spiegato per quale motivo, nelle crisi respiratorie, avviene un'impennata dell'acido lattico sanguigno, a volte seguita dal black-out ipossico, o peggio, da uno stato sincopale.

Curiosità

Abbiamo già anticipato che l'acido lattico viene secreto in maggiori quantità in caso di richiesta energetica eccessiva per il metabolismo aerobico o per carenza di ossigeno ai tessuti; ma sommando entrambe le variabili, cosa accadrebbe? Non è difficile comprendere che, tra le persone comuni, si tratta di un'eventualità più unica che rara... eppure alcuni vi si espongono volontariamente, ripetutamente e con entusiasmo! E' il caso degli apneisti subacquei.
L'apnea subacquea, nelle discipline dell'assetto costante e dell'apnea dinamica, prevede un sforzo muscolare relativamente intenso (differente tra le due specialità) MA SEMPRE in assenza di ventilazione polmonare; non a caso, nell'allenamento di queste discipline, le componenti di produzione e tolleranza al lattato, e la specifica proprietà di smaltimento muscolare, sono doti a dir poco essenziali.

Soglia del Lattato

La valutazione del lattato ematico viene utilizzata anche nei test prestativi in ambito sportivo. Nel corso di un esercizio incrementale (che prevede aumenti di intensità ad intervalli di tempo prestabiliti, fino a raggiungere lo sforzo massimale), le concentrazioni di acido lattico nel sangue seguono un andamento simile a quello riportato in figura. Il primo punto di deflessione (LT) rappresenta la soglia aerobica del soggetto, ovvero il punto oltre al quale l'acido lattico inizia ad accumularsi nel sangue; la soglia aerobica viene fatta coincidere a livelli di lattacidemia pari a 2-2.5 mM/l; in questa fase la miscela energetica consumata dall'atleta è in prevalenza lipidica (negli atleti allenati) e l'intensità dell'esercizio può essere mantenuta a lungo (diverse ore), poiché l'aumentata acidità del sangue viene compensata da un aumento dell'attività ventilatoria. Il secondo punto di deflessione rappresenta invece la soglia anaerobica, che corrisponde ad un'intensità di esercizio alla quale l'accumulo di acido lattico diviene particolarmente importante, tale da imporre una diminuzione dell'intensità di esercizio entro un intervallo di tempo (10-30 minuti, intervallo che aumenta all'aumentare dell'allenamento dell'atleta). La soglia anaerobica viene fatta concidere a livelli di latticidemia pari a (3.9-4 mM/l) e prevede il consumo prevalente del glucosio ottenuto dal glicogeno muscolare.

Lattato nel sangue

Destino metabolico

Come reagisce l'organismo alla produzione eccessiva di acido lattico?

Abbiamo specificato che l'acido lattico, pur essendo un catabolita tossico, può essere riutilizzato dall'organismo. Ciò avviene in diversi modi: all'interno dei tessuti stessi (nelle fibrocellule muscolari, in particolare quelle rosse per riconversione del lattato in piruvato), in altri tessuti (come quello cardiaco, in grado di utilizzare DIRETTAMENTE il lattato stesso), o nel fegato per neoglucogenesi.
Contrariamente a quanto molti ANCORA credono (si tratta di un banalissimo luogo comune), RARAMENTE l'acido lattico "ristagna" in circolo o nei tessuti per più di 2 ore dopo la sua liberazione; infatti, nella maggior parte dei casi, le sue concentrazioni (per elevate che siano) vengono nettamente ridotte entro 60' dal termine degli esercizi. Pertanto, i dolori accusati in seguito ad esercitazioni super intense, sono dovuti esclusivamente a microlesioni del tessuto muscolare e dallo stimolo simil-infiammatorio che queste esercitano sulle terminazioni nervose.
La capacità di smaltire l'acido lattico è ALLENABILE e dipende essenzialmente da fattori biochimici-enzimatici, muscolari ed epatici.
Per contrastare l'abbassamento del pH esiste anche un sistema di contrasto dell'acidità cellulare e sanguigna, ovvero il sistema tampone; questo si basa essenzialmente sulla secrezione di bicarbonato/acido carbonico che, grazie alle sue peculiarità chimiche, tampona gli ioni idrogeno (H+) liberati dalla dissociazione dell'acido lattico circolante con produzione di anidride carbonica (CO2, successivamente espulsa mediante la ventilazione polmonare) ed acqua (H2O).


Dieta alcalina     

NB. Il bicarbonato di sodio (prodotto domestico) viene considerato tutt'ora un integratore alimentare che contrasta l'acidosi sanguigna; tuttavia, pur avendo dimostrato alcuni effetti positivi, presenta anche effetti negativi di non trascurabile entità; per approfondimenti, si legga l'articolo: Rimedi Acido Lattico - Integratori, Dieta.


Autore

Riccardo Borgacci

Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer