L’attività della tiroide produce numerosissimi effetti nel nostro
organismo. Ad esempio, la tiroide regola il metabolismo e controlla funzioni molto
importanti, come il battito cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento
corporeo, la forza muscolare, la funzione sessuale e molto altro. Proprio per il
ruolo centrale della tiroide nella regolazione del metabolismo corporeo, quando
questa ghiandola non funziona correttamente, tutto il corpo ne risente.
Le cause del malfunzionamento della tiroide possono essere molteplici.
Innanzitutto,
la tiroide può aumentare o rallentare la propria attività, producendo ormoni in
eccesso o in difetto rispetto alle reali esigenze del corpo. Queste condizioni sono
chiamate, rispettivamente, ipertiroidismo, cioè un'eccessiva produzione di
ormoni tiroidei, e ipotiroidismo, che è la condizione opposta, in cui si ha una
carenza di ormoni tiroidei.
Oltre
a queste disfunzioni nella sintesi di ormoni, la tiroide può essere
colpita anche da alterazioni morfologiche (quindi da cambiamenti della sua
forma, come nel caso di gozzi e noduli), oppure può essere sede di
infiammazioni (che sono le tiroiditi) e di tumori.
Vediamo ora nel dettaglio tutte queste condizioni.
L’ipertiroidismo
(o tiroide iper-attiva) è una condizione in cui la tiroide produce e secerne un
eccesso di ormoni tiroidei. Proprio perché gli ormoni tiroidei sono
responsabili del controllo del metabolismo, l’ipertiroidismo causa un aumento
di molte attività metaboliche. Questa accelerazione del metabolismo causa
sintomi come dimagrimento, tachicardia (cioè un battito cardiaco accelerato),
nervosismo, tremori, insonnia, debolezza muscolare, aumento della sudorazione e
intolleranza al caldo. Talvolta, il paziente ipertiroideo presenta segni
evidenti anche ad occhio nudo, come figura l’ingrossamento della ghiandola
tiroidea, chiamato gozzo, o la sporgenza dei bulbi oculari che i medici
chiamano esoftalmo.
Le
cause dell'ipertiroidismo possono essere molteplici. Come vedremo in seguito, l’ipertiroidismo
può essere, ad esempio, la conseguenza di un nodulo tiroideo iperfunzionante o del
morbo di Basedow (pronuncia Beisdow). Il morbo o sindrome di Basedow è una
malattia autoimmune caratterizzata dalla produzione di anticorpi anomali che
agiscono come l’ormone TSH, cioè stimolano la tiroide a produrre più ormoni. Vi ricordo che il TSH è un
ormone prodotto dalla ghiandola ipofisi, situata alla base del cranio. Tramite
il TSH, l'ipofisi controlla direttamente le funzioni della tiroide, stimolandone
l'attività. Se la tiroide funziona poco, l'ipofisi cerca di compensare
secernendo più TSH, viceversa se ci sono troppi ormoni tiroidei in circolo
l'ipofisi cerca di mettere le briglie ad una tiroide iperattiva riducendo la
quota di TSH.
Si
parla di ipotiroidismo quando la tiroide non produce una quantità di ormoni
tiroidei adeguata ai bisogni dell’organismo.
Ciò determina una riduzione dei processi metabolici e sintomi opposti a quelli che abbiamo appena
visto per l'ipotiroidismo. Ad esempio, il soggetto ipotiroideo lamenta stanchezza, rallentamento dei riflessi, aumento di peso nonostante lo scarso
appetito e intolleranza alle basse temperature.
Per
quanto riguarda le cause dell'ipotiroidismo, questa condizione può essere
dovuta a problemi che colpiscono direttamente la tiroide (si parla in questi
casi di ipotiroidismo primario) oppure a problemi che alterano la corretta
comunicazione tra tiroide, ipotalamo e ipofisi, come accade in caso di un’inappropriata
secrezione di TSH da parte dell'ipofisi anteriore che dà origine ad un
ipotiroidismo cosiddetto secondario.
Tra le
più comuni cause di ipotiroidismo ricordiamo innanzitutto la carenza di iodio, ma
anche malattie autoimmuni della tiroide come la tiroidite di Hashimoto.
L'ipotiroidismo
può rappresentare anche l'esito di un intervento chirurgico, di irradiazioni al
collo o di tumori a carico dell'ipofisi o dell'ipotalamo.
Un’altra
condizione molto diffusa che può colpire la tiroide è il cosiddetto gozzo. Questo termine definisce un
generico aumento di volume della tiroide, che a volte può essere piuttosto
vistoso.
Non
tutti i gozzi sono uguali. Abbiamo ad esempio gozzi uninodulari o multinodulari,
cioè localizzati in una o più aree specifiche della tiroide che assomigliano a
dei grumi. I cosiddetti gozzi diffusi sono
invece caratterizzati dall’ingrossamento uniforme di tutta la ghiandola.
L’aumento
di volume della tiroide può verificarsi sia in caso di ipertiroidismo, che in
caso di ipotiroidismo. Inoltre, esistono anche gozzi che non modificano affatto
la funzionalità della tiroide, i cosiddetti gozzi eutiroidei.
Oltre
al danno estetico legato alla comparsa di una protuberanza sul collo, un gozzo voluminoso
può arrivare a comprimere gli organi vicini, rendendo difficile la deglutizione
o persino la respirazione.
Un
altro problema piuttosto comune che può colpire la tiroide consiste nella
formazione dei cosiddetti noduli tiroidei. Si tratta di piccoli grumi localizzati
sulla tiroide che generalmente hanno un'origine benigna, cioè non ne
compromettono la funzione, non nascondono neoplasie e non causano alcun sintomo
all'individuo. Ad ogni modo, in presenza di noduli alla tiroide è bene
sottoporsi a specifici esami per escludere possibili disfunzioni future e
accertare che non si tratti di un tumore (che è un evento raro, ma comunque
possibile).
Per
quanto riguarda i tumori della tiroide, questi possono essere sia benigni, che
maligni. Come abbiamo visto, nella maggioranza dei casi si tratta di noduli benigni,
che non causano sintomi, ma che vanno comunque tenuti sotto controllo. I tumori
maligni della tiroide sono invece rari.
Per
concludere, un altro disturbo comune della tiroide è la cosiddetta tiroidite.
Il suffisso -ite ci ricorda che stiamo parlando di una malattia infiammatoria.
La tiroidite è quindi una infiammazione della ghiandola tiroide.
La
malattia può avere diverse cause, ma la forma più comune è la tiroidite di
Hashimoto. Abbiamo già visto questa condizione tra le cause di ipotiroidismo.
Vi ricordo che si tratta di un’anomalia del sistema immunitario caratterizzata
dalla produzione di anticorpi che attaccano le cellule della tiroide stessa,
danneggiandole e riducendo di conseguenza l'attività della ghiandola.


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