La tiroide è un piccolo
organo a forma di farfalla, situato alla base del collo. È molto piccola, ma è importantissima,
dato che controlla numerose funzioni chiave del nostro
organismo. Da essa dipendono, ad esempio, temperatura e peso corporeo,
appetito ed umore, stanchezza, pigrizia e sonno, battito cardiaco,
funzionamento intestinale e persino il metabolismo del calcio.
Tutte queste funzioni della tiroide sono mediate da ormoni,
veri e propri messaggeri chimici prodotti e secreti dalla tiroide per agire a
distanza. Da un lato abbiamo gli ormoni tiroxina
e triiodotironina, più semplicemente chiamati T3 e T4; essi
regolano il metabolismo corporeo in generale. Dall'altro lato c'è un terzo
ormone meno conosciuto, chiamato calcitonina, che mantiene in equilibrio i
livelli di calcio nel sangue lavorando assieme al paratormone.
In questa video lezione
conosceremo più da vicino le varie funzioni della ghiandola tiroide. Capire
come l’attività di questa ghiandola influenza la maggior parte delle cellule
dell’organismo, porta a comprendere perché è assolutamente indispensabile che
gli ormoni tiroidei siano prodotti in quantità adeguate. Ma andiamo per ordine e concentriamoci sulle azioni svolte dagli ormoni
tiroidei: la tiroxina (T4) e la triiodiotironina (T3).
Anzitutto, la tiroide regola
il metabolismo, cioè quel complesso di reazioni chimiche che hanno luogo in
ogni singola cellula dell'organismo. In pratica, gli ormoni tiroidei T3
e T4 segnalano al nostro corpo quanto veloce deve lavorare e come
deve usare le sostanze
alimentari e chimiche per produrre energia.
Gli
ormoni tiroidei contribuiscono, quindi, in modo fondamentale alla spesa
energetica, regolando direttamente il famigerato metabolismo basale. Questo
parametro si misura in chilocalorie, o chilojoule, e indica il dispendio
energetico dell’organismo in condizioni di riposo; il metabolismo basale
riflette quindi la quantità minima di energia necessaria per garantire le
funzioni vitali basilari, come la respirazione, la circolazione sanguigna e le
attività del sistema nervoso.
Se
gli ormoni tiroidei aumentano, aumenta anche l’attività metabolica nella
maggior parte dei tessuti ed il metabolismo basale si alza. Si assiste così ad
un incremento del consumo di ossigeno e della velocità di utilizzazione delle
sostanze energetiche; aumenta di riflesso anche la produzione di energia e di
calore, la cosiddetta termogenesi. Tutto ciò spiega alcuni dei classici sintomi
di una tiroide iperattiva, come aumento della sudorazione, intolleranza al
caldo e perdita di peso nonostante l'aumento dell'appetito. Il consumo di
calorie extra spiega anche perché alcune persone incoscienti ricorrano agli
ormoni tiroidei di sintesi, come la levotiroxina sodica, per dimagrire, pagando
però a caro prezzo questa scelta azzardata.
Oltre
a stimolare l’utilizzazione dell’energia, gli ormoni tiroidei regolano anche le
riserve energetiche, stimolando la sintesi o la degradazione delle stesse in
base ai loro livelli. Si parla a tal proposito di effetto bifasico, per
sottolineare come gli ormoni tiroidei agiscano in modo diametralmente opposto a
seconda delle loro dosi. In generale, si ha un effetto prevalentemente anabolico
(cioè di costruzione) a basse dosi, mentre quando abbiamo un eccesso di ormoni
tiroidei si ha un'azione catabolica (cioè di demolizione delle riserve energetiche).
Per
quanto riguarda il metabolismo degli zuccheri, a concentrazioni normali gli
ormoni tiroidei favoriscono l'ingresso di glucosio nelle cellule, potenziando l’azione
dell’insulina. Hanno, quindi, un effetto ipoglicemizzante e di stimolo sulla
cosiddetta glicogenosintesi, cioè sulla sintesi di glicogeno che ricordo essere
il glucide complesso di riserva tipico degli animali (nelle piante e negli
alimenti vegetali abbiamo invece l'amido). Le riserve di glicogeno, stoccate
soprattutto a livello di muscoli e fegato, vengono invece demolite in un
processo chiamato glicogenolisi che sarà quindi stimolato da un eccesso di
ormoni tiroidei, con conseguente aumento della glicemia.
Anche
nel metabolismo lipidico, gli ormoni tiroidei sono implicati con effetti
diversi a seconda del loro dosaggio. In caso di iperattività della tiroide, può
verificarsi un incremento dalla lipolisi, con riduzione dei depositi lipidici e
aumentata disponibilità degli acidi grassi; viceversa, una carenza di ormoni
tiroidei provoca l’effetto opposto, cioè la lipogenesi, ovvero la sintesi di
tessuto adiposo. Ecco perché i soggetti in cui la tiroide lavora a rilento
tendono ad aumentare di peso.
Infine,
gli ormoni tiroidei stimolano la sintesi proteica; ancora una volta, però, se presenti
in eccesso, possono provocare l’effetto opposto, incrementando il catabolismo
delle proteine, che vengono quindi scomposte nei singoli aminoacidi, spesso a
discapito della massa muscolare. Non sorprende, quindi, come un soggetto ipertiroideo
sia un soggetto molto magro, con masse muscolari ridotte e che si affatica
facilmente.
Le
funzioni svolte dalla tiroide sullo sviluppo corporeo sono importanti
soprattutto per quanto riguarda il sistema nervoso. Scendendo più nei dettagli,
gli ormoni tiroidei sono necessari nel feto e nelle prime settimane di vita, perché
svolgono un importantissimo ruolo nel differenziamento e nella crescita delle
strutture nervose, oltre a garantire il normale sviluppo del cervello. È
interessante notare come una carenza di ormoni tiroidei in età infantile possa
condurre ad una forma di danno cerebrale irreversibile, chiamato cretinismo e
caratterizzato da un incompleto sviluppo del sistema nervoso centrale e da
ritardo mentale.
La normale funzione della tiroide è importante anche per il sistema riproduttivo. Gli ormoni
tiroidei, infatti, influenzano lo
sviluppo e la maturazione dei testicoli e delle ovaie, assicurando all’uomo la
corretta spermatogenesi e l’attività riproduttiva, e alla donna la regolarità
del ciclo mestruale e il mantenimento della gravidanza. Una disfunzione della tiroide può dunque provocare conseguenze, come infertilità, problemi sessuali
e disordini mestruali.
Gli
ormoni tiroidei hanno poi effetti importanti sul sistema cardiovascolare. In generale, favoriscono la contrattilità
del miocardio, aumentano la frequenza cardiaca e diminuiscono le resistenze
vascolari, dilatando le arteriole periferiche. Tutto ciò ha lo scopo di
garantire ai tessuti l’apporto di ossigeno necessario a sostenere l'aumentato
metabolismo. Per raggiungere questo obiettivo, gli ormoni tiroidei possono
determinare anche l’aumento della ventilazione polmonare, la quale, per
risultare efficiente, necessita di un aumento della gittata cardiaca, cioè il
cuore viene indotto a pompare di più. Da questi effetti consegue anche l’aumento
della funzione renale.
Gli
ormoni tiroidei regolano anche la normale peristalsi intestinale e sono quindi
importanti per una sana fisiologia digestiva. In presenza di ipotiroidismo,
sono comuni i problemi di meteorismo e stipsi; viceversa, in caso di
ipertiroidismo, si ha un aumento della frequenza delle evacuazioni.
Da
quanto visto finora, possiamo affermare che gli ormoni tiroidei - piuttosto che
intervenire in una singola sede di azione - modulano attività multiple e
coordinate, permettendo di mantenere le normali funzioni fisiologiche dell’intero
organismo. Altri specifici effetti biologici variano da un tessuto all’altro.
Vale
la pena aggiungere che gli ormoni tiroidei sono indispensabili per l’azione
dell’ormone della crescita o GH e producono effetti sensibili sull’apparato
muscolo-scheletrico, promuovendo il rimodellamento osseo e aumentando la
capacità di contrazione muscolare. Infine molti degli effetti di stimolo sul
metabolismo sono amplificati dalle catecolamine, come l'adrenalina e la
noradranalina, che agiscono in sinergia con gli ormoni tiroidei.


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