Uretrite - Video: Cause, Sintomi, Cure

Ultima modifica 28.02.2020

L’uretrite è un’infiammazione dell’uretra, che è quel piccolo canale che permette il passaggio dell’urina dalla vescica verso l’esterno, durante la minzione. L’uretrite può colpire soggetti di qualsiasi età, sia di sesso femminile che di sesso maschile. Tuttavia, la maggiore incidenza si registra proprio negli uomini, poiché dal punto di vista anatomico sono dotati di un’uretra più lunga; quindi, la possibilità che un suo tratto possa essere colpito da un’infiammazione è maggiore. A differenza dell’uretra femminile, che in età adulta è mediamente lunga tra i 3 ed i 5 cm, l’uretra maschile misura circa 15-20 cm, dato che si estende dalla vescica all’apice del pene. Inoltre, ricordiamo che nell’uomo, oltre a consentire il deflusso dell’urina, l'uretra convoglia anche lo sperma verso l'esterno durante l’eiaculazione.

Non esiste una causa di uretrite uguale per tutti, ma esistono diverse possibili cause responsabili dell'infiammazione dell'uretra. Ad ogni modo, proprio in base alle cause d'origine, è possibile distinguere le varie forme di uretrite in due grandi gruppi. Da un lato abbiamo le uretriti infettive, cioè causate dalla proliferazione di microrganismi nell'uretra; dall'altro abbiamo invece le forme di uretrite non infettiva che dipendono da altri fattori. Nel primo gruppo, cioè in quello delle uretriti infettive, occorre poi fare un'ulteriore distinzione tra uretriti gonococciche, che sono associate alla gonorrea, e uretriti non gonococciche, quindi causate da microrganismi diversi dal gonococco di Neisser. Facciamo ora un passo indietro e iniziamo con il descrivere le forme di uretrite non infettiva. Come vi avevo anticipato, in questi casi le uretriti non dipendono dall'infezione di agenti patogeni. Sono invece spesso correlate a piccoli traumi locali, causati ad esempio dall’introduzione di un catetere, dalla presenza di calcoli renali o da attività come andare in bicicletta, in moto o a cavallo. Talvolta, le uretriti non infettive possono dipendere da irritazioni provocate da rapporti sessuali eccessivamente vigorosi o da alcuni prodotti per l'igiene intima, come saponi, lavande vaginali,deodoranti o spermicidi. Esistono inoltre delle uretriti, cosiddette allergiche, in cui il disturbo è dovuto a particolari allergeni, tossine o all’utilizzo di certi farmaci verso i quali l'individuo è sensibilizzato.

Per quanto riguarda l’uretrite infettiva, questa può essere causata da vari agenti patogeni, come ad esempio il gonococco di Neisser (che è un batterio), la Chlamydia trachomatis che è un altro batterio, il Trichomonas vaginalis che invece è un protozoo parassita, il Mycoplasma genitalium o l' Ureaplasma urealyticum, entrambi batteri. I microrganismi responsabili possono colonizzare l’uretra penetrando dall'esterno o raggiungendola da altri distretti dell'organismo. Ad esempio, un'igiene intima scorretta e i rapporti sessuali favoriscono la risalita dei patogeni dall'esterno lungo l'uretra. In altri casi, invece, i patogeni raggiungono l'uretra per via ematica (quindi trasportati dal sangue da focolai di infezione a distanza) o da organi vicini, come prostata, uretere, reni o vescica. L’infezione può essere sostenuta anche da germi già presenti nell’uretra, che approfittano di un calo delle difese dell'organismo per proliferare; per questo motivo vengono definiti patogeni opportunisti. La colonizzazione e la proliferazione dei microrganismi può essere favorita anche da particolari condizioni anatomiche locali, come la presenza di restringimenti dell'uretra o qualche problema a livello del collo della vescica. Tra tutti i microrganismi elencati poco fa, l’uretrite gonococcica è probabilmente la forma più nota e diffusa di uretrite. In questo caso, l’infiammazione è sostenuta dal gonococco di Neisser, che è responsabile di una malattia nota come gonorrea, blenorragia o più semplicemente scolo. L'uretrite gonococcica si manifesta, in un primo momento, con prurito, dolore e bruciore all’emissione dell’urina. Quest'ultima, inoltre è spesso torbida, con tracce di sangue e pus. Come vedremo successivamente, se l’infezione gonococcica cronicizza, può dare origine a diverse complicanze.

Per quanto riguarda i sintomi comuni alle varie forme di uretrite, sia infettive che non infettive, ricordo la comparsa di dolore e bruciore uretrale. Questi sintomi si fanno più intensi durante l’emissione delle urine e durante i rapporti sessuali. Inoltre, nell’uomo l’uretrite può manifestarsi con prurito, bruciore ed arrossamento del meato urinario (cioè dell'orifizio posto alla sommità del pene). Nella donna, invece, i problemi di minzione difficile e dolorosa possono accompagnarsi a dolori alla schiena, perdite vaginali e sanguinamenti dopo il rapporto sessuale. Soprattutto nell'uomo, l’uretrite infettiva può manifestarsi tipicamente anche con la perdita di una secrezione uretrale. In genere, una secrezione chiara indica un'uretrite non-gonococcica. Quando invece si ha una perdita uretrale di materiale purulento, quindi giallo-verdastro, abbondante e denso, probabilmente si tratta di una uretrite gonococcica, che per questo è nota anche come scolo. Infine, ricordo che in alcuni casi i pazienti colpiti da uretrite non sviluppano sintomi o disturbi evidenti. Questi individui, definiti portatori sani, sono comunque in grado di trasmettere la malattia pur non manifestando sintomi.

Un'uretrite trascurata può cronicizzare e dare origine a gravi complicanze. Ad esempio, infezioni croniche o ripetuti traumatismi possono causare la cosiddetta stenosi uretrale; in pratica l'uretra si restringe a causa del deposito di tessuto cicatriziale. Tale ostruzione può compromettere il normale deflusso urinario, alimentando i problemi originari. Un'altra possibile complicazione consiste nell'estensione dell'infezione alle strutture vicine. Ad esempio, l'uretrite, se trascurata, può evolvere in cistite, che è l'infiammazione della vescica urinaria, o in pielonefrite, che è la ben più pericolosa infiammazione dei reni. Negli uomini, inoltre, si possono avere complicanze come epididimite, orchite e prostatite, mentre le donne possono sviluppare una cervicite o la malattia infiammatoria pelvica (PID), con gravi conseguenze sulla futura fertilità.

La diagnosi di uretrite si basa sulla visita urologica, completata poi da una serie di analisi per individuare il microrganismo responsabile dell’infezione. Più precisamente, per accertare le cause dell’uretrite, occorre procedere con l’urinocoltura e con tamponi uretrali; in pratica si ricerca la presenza del batterio nelle urine o in un campione prelevato inserendo nell'uretra una specie di cotton fioc. Sempre in laboratorio, soprattutto per le forme croniche, viene eseguito il cosiddetto antibiogramma, che è un test in cui si valuta quale antibiotico è più efficace contro il ceppo batterico isolato dal campione. In questo modo, l’esito delle indagini diagnostiche consente di intraprendere una terapia farmacologica mirata ed efficace.

L’uretrite, in genere, presenta un decorso benigno, a condizione che venga trattata in modo opportuno. Gli obiettivi della terapia sono quelli di migliorare i sintomi, eliminare l’agente causale ed evitare la diffusione dell’infezione. Come abbiamo visto, il trattamento dell’uretrite infettiva prevede l’uso di farmaci antibiotici o di blandi antisettici delle vie urinarie. Bere molta acqua può aiutare, perché l'urina ha un'azione dilavante sui patogeni, ciò ne favorisce l'eliminazione all'esterno. In presenza di uretrite, sempre sotto consiglio medico, può risultare utile anche la fitoterapia, con gli estratti di cranberry, di uva ursina e con il mannosio. Per ridurre il rischio di infezioni ripetute, i rapporti sessuali dovrebbero essere evitati fino alla risoluzione della malattia. È bene sottolineare che il medico potrebbe estendere la terapia antibiotica anche al partner sessuale, e questo è importante anche quando il partner non accusa alcun sintomo o disturbo. Questa precauzione consente, infatti, di prevenire la diffusione dell’infezione e nuovi episodi di uretrite. Per quanto riguarda le uretriti non infettive, la terapia ha l’obiettivo di rimuovere o gestire il fattore che provoca il processo irritativo. Potrebbe essere utile, in tal senso, una correzione dietetica, evitando i cibi irritanti come pepe, peperoncino e spezie piccanti, limitando o abolendo gli alcolici, evitando i dolcificanti artificiali e cercando di regolarizzare l'intestino, aumentando l'apporto di liquidi e fibre. Infine, in tutti i casi di uretrite particolarmente dolorosa e fastidiosa è possibile l’associazione con farmaci antinfiammatori, come l'ibuprofene, per ridurre la sintomatologia dolorosa.