L’uretrite
è un’infiammazione dell’uretra, che è quel piccolo canale che permette il
passaggio dell’urina dalla vescica verso l’esterno, durante la minzione. L’uretrite
può colpire soggetti di qualsiasi età, sia di sesso femminile che di sesso
maschile. Tuttavia, la maggiore incidenza si registra proprio negli uomini, poiché
dal punto di vista anatomico sono dotati di un’uretra più lunga; quindi, la
possibilità che un suo tratto possa essere colpito da un’infiammazione è maggiore.
A differenza dell’uretra femminile, che in età adulta è mediamente lunga tra i 3
ed i 5 cm, l’uretra maschile misura circa 15-20 cm, dato che si estende dalla
vescica all’apice del pene. Inoltre, ricordiamo che nell’uomo, oltre a consentire
il deflusso dell’urina, l'uretra convoglia anche lo sperma verso l'esterno durante
l’eiaculazione.
Non
esiste una causa di uretrite uguale per tutti, ma esistono diverse possibili
cause responsabili dell'infiammazione dell'uretra. Ad ogni modo, proprio in
base alle cause d'origine, è possibile distinguere le varie forme di uretrite
in due grandi gruppi. Da un lato abbiamo le uretriti infettive, cioè causate
dalla proliferazione di microrganismi nell'uretra; dall'altro abbiamo invece le
forme di uretrite non infettiva che dipendono da altri fattori.
Nel
primo gruppo, cioè in quello delle uretriti infettive, occorre poi fare
un'ulteriore distinzione tra uretriti gonococciche, che sono associate alla
gonorrea, e uretriti non gonococciche, quindi causate da microrganismi diversi
dal gonococco di Neisser.
Facciamo
ora un passo indietro e iniziamo con il descrivere le forme di uretrite non
infettiva. Come vi avevo anticipato, in questi casi le uretriti non dipendono
dall'infezione di agenti patogeni. Sono invece spesso correlate a piccoli traumi
locali, causati ad esempio dall’introduzione di un catetere, dalla presenza di
calcoli renali o da attività come andare in bicicletta, in moto o a cavallo. Talvolta,
le uretriti non infettive possono dipendere da irritazioni provocate da rapporti
sessuali eccessivamente vigorosi o da alcuni prodotti per l'igiene intima, come
saponi, lavande vaginali,deodoranti o spermicidi. Esistono inoltre delle
uretriti, cosiddette allergiche, in cui il disturbo è dovuto a particolari allergeni,
tossine o all’utilizzo di certi farmaci verso i quali l'individuo è
sensibilizzato.
Per
quanto riguarda l’uretrite infettiva, questa
può essere causata da vari agenti patogeni, come ad esempio il gonococco di
Neisser (che è un batterio), la Chlamydia trachomatis che è un altro batterio,
il Trichomonas vaginalis che invece è un protozoo parassita, il Mycoplasma
genitalium o l' Ureaplasma urealyticum, entrambi batteri.
I
microrganismi responsabili possono colonizzare l’uretra penetrando dall'esterno
o raggiungendola da altri distretti dell'organismo. Ad esempio, un'igiene
intima scorretta e i rapporti sessuali favoriscono la risalita dei patogeni
dall'esterno lungo l'uretra. In altri casi, invece, i patogeni raggiungono
l'uretra per via ematica (quindi trasportati dal sangue da focolai di infezione
a distanza) o da organi vicini, come prostata, uretere, reni o vescica. L’infezione
può essere sostenuta anche da germi già presenti nell’uretra, che approfittano
di un calo delle difese dell'organismo per proliferare; per questo motivo
vengono definiti patogeni opportunisti.
La
colonizzazione e la proliferazione dei microrganismi può essere favorita anche
da particolari condizioni anatomiche locali, come la presenza di restringimenti
dell'uretra o qualche problema a livello del collo della vescica.
Tra
tutti i microrganismi elencati poco fa, l’uretrite gonococcica è probabilmente
la forma più nota e diffusa di uretrite. In questo caso, l’infiammazione è
sostenuta dal gonococco di Neisser, che è responsabile di una malattia nota
come gonorrea, blenorragia o più semplicemente scolo. L'uretrite gonococcica si
manifesta, in un primo momento, con prurito, dolore e bruciore all’emissione
dell’urina. Quest'ultima, inoltre è spesso torbida, con tracce di sangue e pus.
Come
vedremo successivamente, se l’infezione gonococcica cronicizza, può dare
origine a diverse complicanze.
Per
quanto riguarda i sintomi comuni alle varie forme di uretrite, sia infettive
che non infettive, ricordo la comparsa di dolore e bruciore uretrale. Questi
sintomi si fanno più intensi durante l’emissione delle urine e durante i
rapporti sessuali.
Inoltre,
nell’uomo l’uretrite può manifestarsi con prurito, bruciore ed arrossamento del
meato urinario (cioè dell'orifizio posto alla sommità del pene). Nella donna,
invece, i problemi di minzione difficile e dolorosa possono accompagnarsi a
dolori alla schiena, perdite vaginali e sanguinamenti dopo il rapporto
sessuale.
Soprattutto
nell'uomo, l’uretrite infettiva può manifestarsi tipicamente anche con la
perdita di una secrezione uretrale. In genere, una secrezione chiara indica un'uretrite
non-gonococcica. Quando invece si ha una perdita uretrale di materiale purulento,
quindi giallo-verdastro, abbondante e denso, probabilmente si tratta di una
uretrite gonococcica, che per questo è nota anche come scolo.
Infine,
ricordo che in alcuni casi i pazienti colpiti da uretrite non sviluppano
sintomi o disturbi evidenti. Questi individui, definiti portatori sani, sono comunque
in grado di trasmettere la malattia pur non manifestando sintomi.
Un'uretrite
trascurata può cronicizzare e dare origine a gravi complicanze. Ad esempio, infezioni
croniche o ripetuti traumatismi possono causare la cosiddetta stenosi uretrale;
in pratica l'uretra si restringe a causa del deposito di tessuto cicatriziale.
Tale ostruzione può compromettere il normale deflusso urinario, alimentando i
problemi originari.
Un'altra
possibile complicazione consiste nell'estensione dell'infezione alle strutture
vicine. Ad esempio, l'uretrite, se trascurata, può evolvere in cistite, che è
l'infiammazione della vescica urinaria, o in pielonefrite, che è la ben più
pericolosa infiammazione dei reni. Negli uomini, inoltre, si possono avere
complicanze come epididimite, orchite e prostatite, mentre le donne possono
sviluppare una cervicite o
la malattia infiammatoria pelvica (PID), con gravi conseguenze sulla futura
fertilità.
La
diagnosi di uretrite si basa sulla visita urologica, completata poi da una
serie di analisi per individuare il microrganismo responsabile dell’infezione.
Più precisamente, per accertare le cause dell’uretrite, occorre procedere con l’urinocoltura
e con tamponi uretrali; in pratica si ricerca la presenza del batterio nelle
urine o in un campione prelevato inserendo nell'uretra una specie di cotton fioc.
Sempre in laboratorio, soprattutto per le forme croniche, viene eseguito il cosiddetto
antibiogramma, che è un test in cui si valuta quale antibiotico è più efficace
contro il ceppo batterico isolato dal campione.
In
questo modo, l’esito delle indagini diagnostiche consente di intraprendere una
terapia farmacologica mirata ed efficace.
L’uretrite,
in genere, presenta un decorso benigno, a condizione che venga trattata in modo
opportuno. Gli obiettivi della terapia sono quelli di migliorare i sintomi, eliminare
l’agente causale ed evitare la diffusione dell’infezione.
Come
abbiamo visto, il trattamento dell’uretrite infettiva prevede l’uso di farmaci
antibiotici o di blandi antisettici delle vie urinarie. Bere molta acqua può
aiutare, perché l'urina ha un'azione dilavante sui patogeni, ciò ne favorisce
l'eliminazione all'esterno. In presenza di uretrite, sempre sotto consiglio
medico, può risultare utile anche la fitoterapia, con gli estratti di
cranberry, di uva ursina e con il mannosio.
Per
ridurre il rischio di infezioni ripetute, i rapporti sessuali dovrebbero essere
evitati fino alla risoluzione della malattia. È bene sottolineare che il medico
potrebbe estendere la terapia antibiotica anche al partner sessuale, e questo è
importante anche quando il partner non accusa alcun sintomo o disturbo. Questa
precauzione consente, infatti, di prevenire la diffusione dell’infezione e nuovi
episodi di uretrite.
Per
quanto riguarda le uretriti non infettive, la terapia ha l’obiettivo di
rimuovere o gestire il fattore che provoca il processo irritativo. Potrebbe
essere utile, in tal senso, una correzione dietetica, evitando i cibi irritanti
come pepe, peperoncino e spezie piccanti, limitando o abolendo gli alcolici,
evitando i dolcificanti artificiali e cercando di regolarizzare l'intestino,
aumentando l'apporto di liquidi e fibre.
Infine,
in tutti i casi di uretrite particolarmente dolorosa e fastidiosa è possibile l’associazione
con farmaci antinfiammatori, come l'ibuprofene, per ridurre la sintomatologia
dolorosa.


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