Ulcera duodenale- Video: Cause, Sintomi, Cure

Ultima modifica 20.12.2019

L’ulcera duodenale è una lesione della mucosa che riveste internamente il tratto iniziale dell'intestino tenue, chiamato appunto duodeno. Si tratta di una vera e propria erosione, a forma di cratere, che può essere più o meno profonda. La formazione di un'ulcera duodenale è spesso legata ad un'eccessiva produzione di acido da parte dello stomaco; quando questi succhi acidi si riversano nell'intestino vengono in parte tamponanti dai succhi digestivi intestinali. Tuttavia, se l'acidità è eccessiva, le pareti del duodeno possono essere danneggiate e può così formarsi un'ulcera. L'eccessiva acidità del contenuto gastrico può essere dovuta a fattori genetici, allo stress, al fumo o all'uso di farmaci antinfiammatori, come cortisone e aspirina. Oltre ai problemi di iperacidità gastrica, l’ulcera duodenale è spesso legata all'infezione da Helicobacter pylori. Si tratta di un batterio particolarissimo, poiché capace di proliferare nell'ambiente acido dello stomaco; la presenza di questo batterio altera lo strato protettivo che protegge le mucose di stomaco e duodeno dagli acidi; di conseguenza, favorisce la comparsa di gastriti ed ulcere peptiche. Oltre a creare vari sintomi e disturbi, nel tempo l’ulcera duodenale può dar luogo a complicazioni molto serie, tra cui emorragie, perforazioni o restringimenti del duodeno. Per questo motivo, deve essere trattata tempestivamente.

Abbiamo già detto che spesso l’ulcera duodenale si sviluppa a causa dell’acido cloridrico prodotto in eccesso dallo stomaco e riversato nel duodeno. Alla formazione di un’ulcera duodenale può però contribuire anche un'altra sostanza presente nei succhi gastrici, chiamata pepsina e coinvolta nella digestione delle proteine. Vi ricordo che le pareti dello stomaco e del duodeno sono normalmente protette dai succhi acidi, grazie ad uno strato di muco che riveste la mucosa. Tuttavia, per motivi diversi, questa difesa può essere compromessa. L’ulcera duodenale è quindi il risultato di uno squilibrio tra fattori aggressivi, come l'acidità dei succhi gastrici, e fattori protettivi, come il muco, che difendono la mucosa duodenale. Oggi sappiamo che la maggior parte delle ulcere duodenali è provocata da un’infezione. Il responsabile, come già detto, è l’Helicobacter pylori, un microrganismo in grado di vivere nell’ambiente acido dello stomaco. Questo batterio, una volta entrato nell’organismo, determina una reazione infiammatoria che può danneggiare sia le pareti dello stomaco, sia quelle del duodeno. L’acido e gli enzimi, prodotti dallo stomaco, possono così raggiungere più facilmente i tessuti sottostanti e danneggiarli fino a provocare un’ulcera. Tra le altre possibili cause di ulcera duodenale ricordiamo l’uso continuativo di alcuni farmaci gastrolesivi, come l'aspirina o i cortisonici. Esistono poi numerosi altri fattori predisponenti che possono favorire l'insorgenza di un'ulcera duodenale. Tra questi ricordiamo lo stress, l’abuso di alcolici o di caffè, il fumo e certe abitudini alimentari sbagliate. L’ulcera duodenale colpisce in prevalenza gli uomini, con frequenza tripla rispetto alle donne. Inoltre, a differenza di quella gastrica, l’ulcera duodenale riconosce una predisposizione familiare.

Il sintomo più caratteristico dell’ulcera duodenale è la comparsa di un dolore localizzato alla regione superiore dell'addome, tra l’estremità inferiore dello sterno e l’ombelico. Si tratta di un dolore bruciante, sordo e continuo, che compare specialmente a stomaco vuoto, spesso da una a tre ore dopo i pasti principali, oppure durante la notte, provocando il risveglio. Il dolore si attenua tipicamente ingerendo del cibo, che svolge in questo caso un effetto tampone. In altri casi, il dolore presenta caratteristiche meno specifiche.
Talvolta, l'ulcera duodenale si può accompagnare ad altri sintomi, come perdita dell’appetito, senso di gonfiore addominale, nausea e vomito.
Un altro aspetto caratteristico dell’ulcera è la stagionalità: se non trattata, tende infatti a recidivare periodicamente, aggravandosi per lo più in primavera e autunno.

Le complicazioni dell'ulcera duodenale insorgono quando l'erosione perfora la mucosa e si estende in profondità. L'ulcera può ad esempio raggiungere i vasi sanguini sottostanti innescando vere e proprie emorragie. Il sanguinamento può provocare un’anemia oppure, se insorge in modo acuto, può rendersi evidente attraverso l’emissione di sangue attraverso il vomito o le feci; in presenza di un'emorragia gastrica o duodenale le feci, in particolare, assumono un colore nerastro, simile a catrame. In casi estremi, l'ulcera può estendersi per tutto lo spessore del duodeno, perforandone la parete. La conseguente fuoriuscita del contenuto intestinale può causare infezioni o lesioni degli organi vicini, come il fegato e il pancreas. Per questo, un’ulcera perforata è una condizione che mette in pericolo la vita e richiede un trattamento medico-chirurgico immediato. La perforazione di un'ulcera duodenale può essere segnalata dalla comparsa di un dolore improvviso e lancinante, associato a vomito contenente sangue digerito. Un’altra possibile complicanza dell'ulcera duodenale è il restringimento del duodeno, detto stenosi duodenale; questa occlusione è legata ad un eccessivo deposito di tessuto cicatriziale prodotto per riparare le lesioni ulcerose.

Gli esami più utilizzati per la diagnosi di ulcera duodenale sono l'endoscopia, la radiografia con mezzo di contrasto bariato e la ricerca dell’infezione da Helicobacter pylori.
Il primo esame è chiamato gastroduodenoscopia e si basa sull'utilizzo di una piccola sonda munita di telecamera, fatta scendere attraverso la bocca del paziente. In questo modo la telecamera trasmette immagini delle lesioni duodenali e permette di valutare lo stato di salute del duodeno. Lo stesso esame permette anche di prelevare dei piccoli frammenti di tessuto da sottoporre ad esame istologico al microscopio. In questo modo si riesce a valutare con maggior accuratezza il tipo di danno cellulare ed è anche possibile evidenziare l’eventuale infezione da Helicobacter pylori. Quest'ultima può essere valutata anche mediante esami più semplici, come l'analisi delle feci o del sangue e il cosiddetto test del respiro.

È possibile alleviare i sintomi dell’ulcera duodenale evitando il fumo, l’alcol e i farmaci che aggravano l’ulcera. Il trattamento inizia anche da un’alimentazione sana e corretta. In particolare, è buona norma rinunciare a pasti abbondanti e caffè, tè, cioccolato, menta, bibite gassate, salumi, cibi piccanti e fritture.
A proposito dei farmaci, per neutralizzare l’acidità gastrica sono spesso consigliati antiacidi, antagonisti del recettore H2 dell’istamina e inibitori della pompa protonica. In caso di infezione da Helicobacter pylori, questi farmaci vanno associati ad un trattamento antibiotico per eliminare l'infezione. La terapia chirurgica, infine, è riservata ai casi più gravi e al trattamento di complicanze come emorragie, perforazioni o stenosi.