Herpes genitale - Video: Cause Sintomi Diagnosi Cure
L’herpes
genitale è una malattia virale, causata quindi da un virus. Nello specifico, il
virus responsabile dell'infezione è chiamato Herpes simplex.
Entro
una settimana dal contagio, l’infezione da Herpes simplex può dare
manifestazioni nel punto di ingresso del virus. Tali manifestazioni possono
risultare piuttosto fastidiose, ma è anche possibile che l'Herpes simplex non
provochi alcun disturbo evidente. A tal proposito, un fattore rilevante nella diffusione
dell'herpes genitale è proprio la trasmissione inconsapevole della malattia.
Può accadere, infatti, che una persona sia una portatrice sana dell’herpes
genitale, e che possa quindi trasmetterlo ad altre persone pur non manifestando
alcun sintomo o disturbo legato alla malattia.
Un'altra
brutta notizia è che i trattamenti attualmente disponibili non sono in grado di
curare l’infezione in modo definitivo. Tuttavia, la terapia a base di farmaci
antivirali è comunque efficace nel ridurre i sintomi e le manifestazioni dell'herpes
genitale.
L’infezione responsabile dell'herpes genitale può essere provocata da 2 diversi
virus, che sono l’Herpes simplex di tipo 1 e l’Herpes simplex di tipo 2. È proprio quest'ultimo, cioè l’Herpes
simplex di tipo 2, a provocare l’80-90% dei casi di herpes genitale. Viceversa,
la minoranza dei casi è legata all'infezione da Herpes simplex di tipo 1, che Vi
ricordo essere lo stesso virus responsabile dell’herpes labiale. Mi spiego
meglio. Generalmente, l’Herpes simplex di tipo 1 limita la propria
azione nella zona della bocca, delle labbra e del naso; tuttavia, durante rapporti sessuali di natura orale
questo virus può diffondersi per contatto diretto dei genitali con la
mucosa labiale infetta.
Una
caratteristica importante di tutti gli Herpes virus è che dopo il contagio e le
prime manifestazioni, permangono nell’organismo
nascondendosi nei gangli nervosi, dove il sistema immunitario e i farmaci non possono
attaccarli. Così rintanati, gli Herpes virus non possono però provocare
problemi o fastidi; rimangono quindi in uno stato latente per lunghi periodi,
che possono essere diverse settimane, mesi, anni o perfino per tutta la vita. Questa
caratteristica si riflette anche sull’andamento dell'herpes genitale, che è
tipicamente recidivante; in pratica, la malattia si ripresenta di tanto in
tanto, con episodi brevi e generalmente meno gravi rispetto alla prima
infezione.
Da quanto detto finora, credo sia ormai chiaro che la
trasmissione dell’herpes genitale avviene soprattutto attraverso rapporti
sessuali non protetti di varia natura.
L’infezione, quindi, viene trasmessa per
via vaginale, anale o tramite rapporti orali. Il rischio di contagio,
inoltre, si nasconde anche dietro il cosiddetto petting. Sono infatti a rischio
anche baci, carezze erotiche, sfregamento dei genitali e masturbazione
reciproca, in particolare quando le
mucose orali o genitali entrano a contatto con secrezioni vaginali,
secrezioni precoitali e sperma. Anche i
giocattoli sessuali usati per il piacere sessuale e scambiati durante il
rapporto possono rappresentare un veicolo di infezione.
Infine, esiste la possibilità di una trasmissione verticale, cioè dalla
madre al bambino durante il parto. Proprio allo scopo di prevenire l’infezione neonatale, alle donne in gravidanza con infezione in atto e lesioni genitali da Herpes
simplex è raccomandato il parto cesareo.
Per quanto riguarda i sintomi dell'herpes genitale,
abbiamo già visto come la prima infezione da Herpes virus, chiamata infezione
primaria, possa essere asintomatica oppure dare manifestazioni nel punto di
ingresso dell’agente infettivo. Quando presenti, i sintomi dell’herpes genitale
compaiono, di norma, 4-7 giorni dopo il contagio. Generalmente, il primo sintomo
a comparire è rappresentato da una fastidiosa sensazione di bruciore e
formicolio, localizzati nell'area dove poi compariranno le lesioni. Nella fase
acuta, infatti, il segno più caratteristico è proprio la comparsa di lesioni
genitali, che si presentano come vescicole tondeggianti riunite “a grappolo”. Queste lesioni bollose sono
localizzate sulla mucosa o sulla cute dei genitali e delle aree circostanti, e
provocano prurito, dolore e disagio. Nell'arco di pochi giorni, queste
vescicole si rompono, riversando il loro contenuto e lasciando delle piccole
ulcere dolorose; proprio questo momento coincide con la fase di massima
contagiosità. Oltre ai segni ed ai sintomi genitali, l’infezione primaria può
essere complicata da sintomi sistemici, con comparsa di febbre, mal di testa,
dolori articolari, malessere generale e difficoltà ad urinare.
Con l’evolversi della malattia, le ulcere lasciate
dalla rottura delle lesioni bollose si seccano. Si formano così delle croste che
a poco a poco guariscono fino a scomparire, proprio come accade alle lesioni
dell’herpes quando compare sulle labbra.
Come abbiamo visto, una volta risolta l’infezione,
il virus diventa latente, cioè si rifugia nei gangli nervosi per poi
riattivarsi periodicamente nel tempo. Questi episodi di riattivazione sono
favoriti dallo stress, dalla febbre, da un eccesso di alcol, dall’esposizione
al sole, dalle mestruazioni o più in generale da un calo delle difese
immunitarie. Le recidive possono associarsi alla comparsa di lesioni evidenti o
alla semplice liberazione asintomatica del virus.
Per diagnosticare l’herpes genitale si parte dall’osservazione
delle vescicole che compaiono durante la fase acuta, riconoscibili anche ad
occhio nudo. Tuttavia, come abbiamo visto, queste manifestazioni non sono sempre
presenti, soprattutto nella fase di recidiva. Nei casi sospetti, quindi, è necessaria
la conferma della diagnosi mediante alcune analisi di laboratorio. Per accertare la positività all’herpes genitale, un esame del sangue può
verificare la presenza di anticorpi specifici. In particolare, questi test sono
in grado di differenziare gli anticorpi diretti verso l’Herpes simplex di tipo
2 da quelli diretti verso l’Herpes
simplex di tipo 1. L’accertamento può includere anche l’isolamento diretto del
virus dalle lesioni genitali.
Attualmente,
non esiste una cura definitiva per l’herpes genitale, ma usando medicinali
antivirali si possono alleviare i
sintomi ed accorciare i tempi di guarigione delle lesioni. In particolare, i
farmaci raccomandati per il trattamento dell’infezione da Herpes virus sono
quelli contenenti aciclovir, valaciclovir e famciclovir. Questi principi attivi
ostacolano la moltiplicazione del virus, quindi riducono la durata delle manifestazioni
e rendono meno gravi gli episodi della malattia. Tuttavia, i farmaci antivirali
non riescono a sconfiggere totalmente l'infezione e non modificano nemmeno l’intensità
e la frequenza delle recidive dopo la conclusione del ciclo terapeutico.
Per
quanto riguarda la prevenzione, non esiste ancora un vaccino che consenta di
prevenire l’herpes genitale. Per questo, è molto importante adottare uno stile
di vita idoneo ad evitare la diffusione
di questa malattia.
L’unica
prevenzione efficace è quella di adottare delle precauzioni durante i rapporti
sessuali. Considerate le modalità di contagio, i preservativi garantiscono una
protezione limitata, in quanto la trasmissione è possibile anche attraverso il
contatto con pelle e mucose non genitali. Tuttavia, l'utilizzo corretto del
preservativo riduce comunque il rischio, ed è molto importante anche in caso di
semplice contatto tra genitali senza penetrazione.
Come
abbiamo visto, anche la terapia è solo parzialmente efficace e non elimina il
rischio di trasmettere l’infezione ai partner sessuali. Per questo motivo, è
molto importante astenersi dai rapporti sessuali per tutta la durata dell’episodio
di herpes genitale, perché in questa fase è particolarmente contagioso.