Oggi parleremo delle DIETA DISSOCIATA; in
particolare, citeremo COM’E’ NATA, quali sono i PUNTI CARDINE, i DIFETTI ed i PREGI del regime alimentare in questione.
In realtà, non è del tutto corretto parlare “singolarmente”
di DIETA DISSOCIATA, poiché le VARIANTI di questo stile nutrizionale sono
veramente numerosissime. Tuttavia, la primissima tipologia di dieta dissociata
è senza dubbio la DIETA HAY,
anche conosciuta come DIETA DELLE ASSOCIAZIONI ALIMENTARI.
Il termine dieta Hay deriva dal cognome del suo scopritore:
WILLIAM HOWARD HAY, medico statunitense nato nel 1886 e morto nel 1940.
HAY, chirurgo specialista per ben 16 anni, si convertì alla
NATUROPATIA dopo aver contratto una NEFRITE, patologia renale che allora NON
poteva essere curata (o rallentata) in alcun modo dalla medicina tradizionale.
Nel tentativo di risolvere il suo disturbo, HAY giovò di un
discreto miglioramento salutistico VARIANDO la combinazione degli alimenti nella
dieta. In particolare, lo studioso tentò di DISINTOSSICARE il proprio organismo
RISPETTANDO il pH dei cibi e dei succhi digestivi, ASSOCIANDO o DISSOCIANDO gli
alimenti sulla base di questo specifico criterio.
Ovviamente, il medico-naturopata non poteva sapere che, con tutta
probabilità, il miglioramento della sua condizione era legato ad una dieta più
scarsa e restrittiva, piuttosto che al rispetto del pH alimentare o digestivo.
Pertanto, nel 1920, egli diffuse il proprio “VERBO” creando la
DIETA HAY che lo condusse alla PARTECIPAZIONE
di numerose conferenze e alla PUBBLICAZIONE di diversi libri.
La dieta HAY, così come le varie dissociate che
l’hanno seguita, si fonda sulla COMPATIBILITA’ digestiva dei vari tipi di
alimenti. In base a questo criterio, i cibi possono essere classificati per le
relative caratteristiche nutrizionali ed in base al pH.
I gruppi alimentari della dieta dissociata si dividono PRINCIPALMENTE
in:
- CIBI MOLTO PROTEICI: come carne, pesce, uova, formaggi ecc.
- CIBI CON MOLTI CARBOIDRATI: come i cereali, le patate, lo zucchero bianco, banane, dolciumi ecc.
- ACIDI e FRUTTI ACIDI: aceto, limone, arance, pompelmi ecc.
- CIBI POCO PROTEICI: ad esempio i legumi
- CIBI CON MENO CARBOIDRATI: come miele, frutta disidratata, sciroppo d’acero ecc.
- FRUTTI MENO ACIDI: come mele, pere, ananas ecc
- CIBI CON PROPRIETA’ chimiche NEUTRE o QUASI NEUTRE: grassi da condimento, verdure, latte e yogurt o burro o latticini.
In pratica, è concesso consumare pasti a base di:
- CIBI PROTEICI ma derivanti da UNA SOLA FONTE, eventualmente con GRASSI da CONDIMENTO e VERDURE
- CIBI con CARBOIDRATI, eventualmente con GRASSI da CONDIMENTO e VERDURE, ma SENZA FRUTTA ACIDULA
- NON MISCHIARE LATTE o, YOGURT-BURRO-LATTICINI, CON MIELE E SCIROPPI
- NON MISCHIARE GLI ALIMENTI POCO PROTEICI CON GRASSI DA CONDIMENTO, ma nemmeno con LATTE o YOGURT-BURRO-LATTICINI.
Dal punto di vista gestionale, HAY divide la dieta in 3 pasti giornalieri, collocati a distanza di 4-4,5 ore l’uno dall’altro. Nella sua “DIETA TIPO”, il medico suggerisce di consumare nel primo pasto SOLO CIBI ALCALINI, nel secondo CIBI ACIDI e CIBI NEUTRI, e nel terzo CIBI ALCALINI e CIBI NEUTRI.
Come abbiamo già detto, la dieta dissociata non è “UNA e UNA SOLTANTO”. In seguito alla scoperta di HAY, oltre alla differenziazione della primissima dieta ACIDO-BASE avvenuta 50 anni più tardi, sono state apportate alcune rivisitazioni parecchio importanti le quali differenze possono essere sintetizzate in 4 raccomandazioni:
- Consumare frutta e alimenti dolci SOLO nei pasti secondari
- Aumentare il consumo di frutta e ortaggi a discapito dei cibi spazzatura
- Collocare il pasto più abbondante non oltre la prima metà pomeridiana
- Concentrare i pasti contenenti carboidrati all’inizio della giornata, mentre la cena ne deve essere totalmente priva.
- Anzitutto, la PRIMA classificazione dei cibi in base al pH non rispetta il criterio chimico reale. Inoltre, la valutazione del pH alimentare NON è sempre sovrapponibile a quella del pH digestivo, il che rende ulteriormente inesatto il metodo DISSOCIATO.
- In secondo luogo, nelle vaire dissociate, i cibi vengono trattati come se contenessero ESCLUSIVAMENTE carboidrati, proteine o grassi. Al contrario, quasi tutti i cibi apportano due o tre nutrienti energetici e richiedono la secrezione di tutti i succhi digestivi. Per di più, è dimostrato che il pancreas NON ha una funzione esocrina SELETTIVA; in pratica, una volta stimolato, rilascia contemporaneamente enzimi lipolitici, glicolitici e proteolitici.
- Parlando d’efficacia dimagrante, la dissociata non smette di deludere. Uno studio pubblicato su una nota rivista scientifica dell’anno 2000 ha posto in evidenza il FALLIMENTO della dieta dissociata nel promuovere il dimagrimento rispetto ad una dieta tradizionale.
- Ed ancora, nonostante gli aggiornamenti menzionati nella diapositiva precedente si basino su due concetti senz’altro più innovativi della “primordiale” dieta HAY (i ritmi circadiani, e il rispetto della calma insulinica prima del sonno), se contestualizzati in una dieta equilibrata, assumono un ruolo poco incisivo sul dimagrimento.
- Un ultima critica è rivolta alla tendenza monotematica delle diete dissociate. Questa caratteristica poco gradevole favorisce la noia nell’alimentazione e, se da un lato può favorire il dimagrimento, dall’altro potrebbe indurNE l’abbandono.
- Di certo, le MODERNE dissociate favoriscono l’incremento di frutta e ortaggi nella dieta a discapito degli alimenti nocivi per la salute; tuttavia, non si tratta di una caratteristica esclusiva ed è COMUNE alla maggior parte delle diete contemporanee.
- Al contrario, è decisamente più interessante la tendenza a migliorare la DIGESTIONE nei soggetti con ipersensibilità o difetti nel processo. Dissociando gli alimenti ad alto contenuto di carboidrati da quelli proteici (avendo cura di moderare i grassi) è possibile abbreviare i tempi e l’intensità dei processi digestivi, soprattutto in pasti più abbondanti del normale.