Acido Folico - Video: Funzioni, Fabbisogno, Alimenti, Carenza
Oggi parleremo dei FOLATI, un gruppo di composti
comunque identificabili sotto il nome di ACIDO FOLICO o, dal punto di vista
chimico, acido PETROIL-GLUTAMMICO.
L’acido folico è una vitamina
appartenente al gruppo B, comunemente riconosciuta con la sigla “Bc” o "B9".
Come le altre del gruppo B e la
vitamina C, anche l’acido folico è una molecola IDRO-SOLUBILE, ovvero che si scioglie
facilmente nel liquido acquoso. Al contrario, le vitamine LIPO-SOLUBILI sono
quelle che si sciolgono efficacemente nei fluidi GRASSI.
Va poi evidenziato che l’acido
folico, come altre vitamine, è un composto a BASSO PESO MOLECOLARE e la sua
RAZIONE RACCOMANDATA MINIMA è quantificabile nell’ordine di decine o centinaia
di MICROGRAMMI al giorno.
L’acido folico è una molecola tanto
utile quanto DELICATA.
Anzitutto, la sua concentrazione
negli alimenti può essere ridotta DRASTICAMENTE dalla COTTURA, in quanto si tratta
di una componente TERMO-LABILE. Va da se che, per assumere le giuste quantità
di acido folico con la dieta, sia NECESSARIO consumare con una buona frequenza gli
alimenti (che vedremo nelle prossime diapositive) ANCHE in forma CRUDA.
Poi, in merito alla sua capacità
di REAZIONE, è importantissimo ricordare che (una volta assorbito) l’acido
folico può essere danneggiato IRRIMEDIABILMENTE da certi farmaci come gli
ANTICONCEZIONALI e gli ANTICONVULSIONANTI.
Per CONTRO, questa vitamina sembra
resistere BRILLANTEMENTE sia all’esposizione alla LUCE, sia allo stress
OSSIDATIVO.
L’acido folico ha funzioni
essenzialmente BIOREGOLATRICI, pertanto, NON COSTITUISCE un substrato
energetico o plastico (invece tipici dei MACRONUTRIENTI come carboidrati,
proteine e trigliceridi).
Com’è intuibile, la destinazione
metabolica dell’acido folico è di tipo ENZIMATICO, o più precisamente, di tipo CO-ENZIMATICO.
Infatti, per chi non lo sapesse, gli enzimi ed i coenzimi sono i principali
fattori di BIOREGOLAZIONE dell’organismo.
L’acido folico, come tutte le
vitamine, è una molecola estremamente SPECIFICA. Ciò significa che, oltre al
suo RUOLO metabolico, NON è in grado di rimpiazzare o essere rimpiazzato
NEMMENO PARZIALMENTE da altri composti.
In realtà, più vitamine possono
partecipare ad una stessa reazione e APPARENTEMENTE possedere la medesima
funzione; tuttavia, ognuna svolge un compito diverso dalle altre e ASSOLUTAMENTE
insostituibile, ragion per cui la carenza di una o più vitamine può determinare
effetti negativi e, in certe condizioni, potenzialmente IRREVERSIBILI.
Più nel dettaglio, l’acido folico
rappresenta un COENZIMA implicato nella SINTESI degli ACIDI NUCEICI, ovvero il
MATERIALE GENETICO sul quale vengono costruite le proteine, le cellule, i
tessuti, gli organi, gli apparati ed i sistemi del corpo umano. Non è quindi
difficile comprendere quanto GRAVE possa essere un’alterazione del “PRIMO
PASSAGGIO” di questo lungo e complicatissimo processo!
L’acido folico è anche indispensabile
per il TRASPORTO delle così dette MOLECOLE MONOCARBONIOSE; più precisamente, è
implicato nel metabolismo di certi amminoacidi (i mattoni delle proteine) con
grande rilevanza nella conversione dell’OMOCISTEINA in METIONINA.
Immagino che per molti
“ASCOLTATORI” il significato di questi termini scientifici sia pressoché IGNOTO.
Quindi, senza entrare troppo nel dettaglio, preciso che l’eccesso
dell’amminoacido OMOCISTEINA nel sangue (condizione definita IPEROMOCISTEINEMIA)
aumenta notevolmente, ed indipendentemente da altri fattori, il rischio cardiovascolare
complessivo.
Come se non bastasse, l’acido folico è anche FONDAMENTALE per la
riproduzione dei GLOBULI ROSSI (o ERITROCITI), i trasportatori dell’ossigeno
nel sangue, e dei GLOBULI BIANCHI (o LEUCOCITI), cellule deputate alla difesa
IMMUNITARIA. Ciò significa che un eventuale deficit della vitamina può
compromettere sia la capacità di trasporto dell’ossigeno, sia il potenziale di
difesa dell’organismo dagli agenti patogeni.
Nella dieta, l’acido folico è
apportato SOPRATTUTTO dagli alimenti di origine vegetale. Tuttavia, le
concentrazioni maggiori si trovano nelle frattaglie ed in particolare nel
FEGATO, organo deputato al parziale immagazzinamento della vitamina ANCHE
nell’essere umano.
Ovviamente, la loro MODESTA
frequenza di CONSUMO e la
NECESSITA’ di mangiarle “BEN COTTE”, rendono le frattaglie
una fonte alimentare di scarsa rilevanza.
I cibi che invece partecipano a
coprire i fabbisogni di questa vitamina sono: le arance, i pomodori, gli
ortaggi a foglia verde e certi legumi. Per questi ultimi vale il discorso fatto
sul fegato in merito alla cottura prolungata.
Va poi fatta un’ultima
precisazione: come molti altri NUTRIENTI, anche l’acido folico subisce
l’effetto ANTI-NUTRIZIONALE di certe molecole naturalmente presenti all'interno
degli alimenti.
Questi composti che ne ostacolano
l’assorbimento, NON lo fanno (come invece può accadere per certi sali minerali)
LEGANDO il nutriente e impedendone il transito… piuttosto, nell'intestino,
OSTACOLANO l’azione di un nostro ENZIMA (chiamato FOLATO-IDROLASI) deputato a
rendere BIO-DISPONIBILE l’acido folico ALIMENTARE.
L’acido folico raggiunge
l’intestino per lo più nella forma NON attiva. Questa è detta ACIDO
PETROIL-GLUTAMMICO, poiché formata da ACIDO TETRA-IDROFOLICO (THF) e acido
glutammico. Grazie all'enzima FOLATO-IDROLASI,
la molecola viene idrolizzata rendendo disponibile il THF per l’assorbimento.
Nell’intestino DIGIUNO, la forma
BIOLOGICAMENTE attiva entra in circolo per mezzo di un CARRIER specifico della
mucosa intestinale o, solo a concentrazioni elevate, per DIFFUSIONE PASSIVA.
L’assorbimento dell’acido folico
è anche influenzato dal pH ed il processo avviene in maniera ottimale con un
valore pari a 6.
Abbiamo quindi ben chiaro che i
folati degli alimenti possono essere strutturalmente “abbastanza” diversi tra
di loro; per lo più, questi raggiungono l’intestino in forma NON ATTIVA e, dopo
l’idrolisi e l’assorbimento, raggiungono i tessuti per essere convertiti nel
COENZIMA TETRA-IDROFOLICO SPECIFICO. A sua volta, questo è DIFFERENZIABILE in 4
co-enzimi diversi e responsabili di tutte le funzioni già elencate.
In alcuni processi metabolici, assieme alla vit. Bc, è coinvolta la
cianocobalamina (o vit. B12).
Il fabbisogno di acido folico NON
è lo stesso per tutti.
In media, si stima che FINO
all’età di 17 anni sia necessario apportate una quota di folati compresa tra 50
e 200µg al giorno, mentre nell’adulto la razione raccomandata non dovrebbe
essere inferiore a 200µg al giorno.
Tuttavia, l’aspetto più
importante riguarda senza dubbio il fabbisogno della donna gravida e della
nutrice. A causa dell’aumento più che significativo dei processi coenzimatici, la GESTANTE necessita di
circa 400µg al giorno e poco meno (350µg al giorno) la NUTRICE.
In Italia, alcuni studi citati
sui Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana
(LARN) rivelano che, nel nostro Paese, l’assunzione di acido folico è MEDIAMENTE
inferiore al necessario. Tale insufficienza si manifesta con maggior frequenza nell’anziano
e soprattutto nell’uomo (circa 20%) rispetto alla donna (circa 12%).
L’insufficienza di acido folico
può provocare diverse conseguenze di tipo salutistico.
In primis, la riduzione della
sintesi degli acidi nucleici compromette il metabolismo delle cellule con
replicazione più accentuata, soprattutto quelle del MIDOLLO OSSEO. Ciò
determina la compromissione dell’EMATOCRITO e, più precisamente, la
manifestazione della così detta ANEMIA MEGALOBLASTICA.
Nelle donne incinte,
l’alterazione colpisce gravemente il nascituro che, nella peggiore delle
ipotesi può accusare modificazioni strutturali del cervello (detta ANENCEFALIA) e
del midollo spinale (detta SPINA BIFIDA).
L’eccesso di acido folico non sembra manifestare alcun tipo di effetto
tossico e dosi pari a 5mg al giorno sono state dichiarate SICURE. Tuttavia,
poiché le razioni massicce di acido folico potrebbero occultare un’eventuale
carenza di vit. B12, nei soggetti potenzialmente a rischio di
ipovitaminosi di cianocobalamina (come anziani e vegani) è caldamente SCONSIGLIABILE
eccedere con l’integrazione di acido folico.