Emorragia Post-partum - Cause e Sintomi

Emorragia Post-partum - Cause e Sintomi
Ultima modifica 26.02.2020

Definizione

L'emorragia post-partum è una complicanza molto pericolosa, che può verificarsi durante o dopo l'ultima fase del parto (detta anche secondamento o terzo stadio del travaglio).

Nella donna, il sanguinamento eccessivo può avere esiti più o meno gravi. Le conseguenze di tale perdita massiva possono comportare palpitazioni, vertigini, debolezza, sudorazione, pallore e segni di ipovolemia, quali abbassamento della pressione, oliguria e tachicardia. Se non trattata, l'instabilità emodinamica potrebbe portare anche alla morte della paziente.

Nello specifico, l'emorragia post-partum è definita come:

  • Perdita ematica uguale o superiore a 500 ml (considerata grave se supera i 1000 ml) dopo un parto vaginale (durante o subito dopo il terzo stadio del travaglio, nella quale si verifica l'espulsione della placenta e degli annessi fetali);   
  • Perdita ematica pari o superiore a 1000 ml in caso di parto cesareo.

L'emorragia post-partum può essere precoce (o acuta) quando si verifica entro le 24 ore dalla nascita del bambino o, meno spesso, tardiva (o secondaria) quando si presenta da un giorno alla 12° settimana dopo il parto.

L'emorragia post-partum può dipendere da varie condizioni, le quali, per la maggior parte, sono evitabili.

La causa più comune è l'atonia uterina (90% dei casi), la quale può essere favorita da un'attività eccessiva dell'organo, secondaria a travaglio prolungato (superiore alle 12 ore), o da un parto troppo rapido (es. taglio cesareo eseguito d'urgenza o parto indotto) o distocico.

Altri fattori che possono predisporre a tale problema comprendono la sovradistensione uterina (dovuta ad una gravidanza multipla, un polidramnios o un feto grande per l'età gestazionale), la multiparità elevata (parto di ? 5 feti vitali), l'impiego di anestetici miorilassanti e la corioamnionite.

L'emorragia post-partum può essere provocata anche da lacerazioni cervicali e/o perineo-vaginali, rottura uterina e ritenzione di materiale placentare (placenta accreta). Altre cause comprendono l'estensione di un'episiotomia, l'inversione dell'utero (rara emergenza medica in cui il corpo uterino si rovescia verso l'esterno e protrude nella vagina o al di là dell'introito) e l'involuzione incompleta dell'inserzione placentare (che si verifica in genere precocemente, ma può manifestarsi anche fino ad 1 mese dal parto).

Una pregressa emorragia puerperale, i fibromi uterini, la placenta ritenuta o previa, la pre-eclampsia, l'obesità e le coagulopatie materne possono contribuire alla perdita ematica post-partum. Le condizioni predisponenti andrebbero identificate prima del parto e, quando possibile, corrette.

Il trattamento dipende dall'eziologia del sanguinamento. Per ridurre la perdita di sangue e le contrazioni uterine dopo l'espulsione della placenta, può essere indicata la somministrazione di ossitocina (per via endovenosa o intramuscolare) o altri urotonici (es. prostaglandine o metilergonovina).

La volemia va ripristinata con soluzione fisiologica allo 0,9% per via endovenosa, talvolta associata a concentrati eritrocitari. In presenza di emorragia post-partum, devono essere riparate le lacerazioni genitali ed i tessuti placentari eventualmente ritenuti vanno rimossi. A volte, l'emorragia può essere arrestata mediante tamponamento uterino o posizionamento di un palloncino di Bakri fino al raggiungimento dell'emostasi. In qualche caso, il drenaggio della vescica tramite catetere può ridurre l'atonia uterina. La rottura uterina richiede, invece, la riparazione chirurgica.

In ogni caso, l'entità del sanguinamento vaginale dev'essere monitorata per 1 ora dopo il completamento del terzo stadio del travaglio.

Possibili cause di emorragia post-partum

Emorragia Post-partum è un sintomo comune o probabile di queste malattie

Cause comuni

Cause rare

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La presente guida non intende in alcun modo sostituirsi al parere di medici o di altre figure sanitarie preposte alla corretta interpretazione dei sintomi, a cui rimandiamo per ottenere una più precisa indicazione sulle origini di qualsiasi sintomo.