
Articoli correlati: Mobilità dei denti
Definizione
Solitamente, i denti che si muovono indicano una malattia parodontale.
In condizioni fisiologiche, i denti presentano un certo grado di mobilità nel rispettivo alveolo, grazie alla presenza del parodonto. Il parodonto è l'insieme di tessuti di sostegno dei nostri denti; è formato dalle gengive, dal cemento radicolare, dall'osso alveolare e da una serie di legamenti - detti legamenti parodontali - che ammortizzano i colpi e legano le radici dentali all'osso circostante. Le gengive sono molto importanti per proteggere la parte sottostante del parodonto.
L'infiammazione dei tessuti parodontali (parodontite) è la principale causa patologica dei denti che si muovono. Nella parodontite, in particolare, le gengive perdono il loro attacco ai denti (si scollano e regrediscono a causa di una gengivite cronica) con formazione di tasche parodontali. Con la progressiva perdita di tessuto gengivale, l'infiammazione si estende all'adiacente apparato di supporto, con distruzione del legamento parodontale e dell'osso di supporto adiacente. Di conseguenza, i denti, oltre ad apparire più lunghi, possono diventare mobili. Nelle fasi successive è possibile che si verifichi la migrazione dei denti o addirittura la loro caduta.
Anche un trauma può provocare la perdita del supporto parodontale, quindi i denti diventano mobili. La mobilità dei denti può aumentare anche per cause ormonali, ad esempio durante la gravidanza o per assunzione di contraccettivi orali.
Possibili cause di mobilità dei denti
Mobilità dei denti è un sintomo comune o probabile di queste malattie
Cause comuni
Cause rare
Cliccando sulla patologia di tuo interesse potrai leggere ulteriori informazioni sulle sue origini e sui sintomi che la caratterizzano. Mobilità dei denti può anche essere un sintomo tipico di altre malattie, non incluse nel nostro database e per questo non elencate.
Sintomi random
La presente guida non intende in alcun modo sostituirsi al parere di medici o di altre figure sanitarie preposte alla corretta interpretazione dei sintomi, a cui rimandiamo per ottenere una più precisa indicazione sulle origini di qualsiasi sintomo.