Whisky Invecchiato: Più Forte e Meno Nocivo
Chiunque beva regolarmente del whisky invecchiato può avvertire, a parità di gradazione alcolica, una certa differenza rispetto a quello giovane. Questa, percepita a livello cerebrale, è causata dalla cinetica dell'etanolo (alcol etilico) che, nei due prodotti, sembra discrepante.
La maturazione dei distillati induce un cambiamento del rapporto tra in congeneri dell'etanolo migliorando di conseguenza le qualità olfattive e gustative del prodotto.
“Cosa vuol dire congenere?” Si tratta di molecole NON isomere ma appartenenti allo stesso genere.
D'altro canto, è stato scoperto che questo processo modifica sensibilmente la farmacocinetica e gli effetti neurofarmacologici dell'etanolo.
In uno studio intitolato: “Maturation of whisky changes ethanol elimination kinetics and neural effects by increasing nonvolatile congeners”, sono stati osservati gli effetti dell'alcol di maturazione sul metabolismo dell'etanolo e sul conseguente stato di ebrezza.
Dei topi sono stati alimentati con una dose di 3g/kg di whisky “single malt” di 5 anni (5-y) o 20 anni (20-y), aventi una concentrazione pari al 20% di etanolo. Tra i due gruppi sono stati confrontati: la densità di alcol etilico nel sangue, dei suoi metaboliti e la durata della “perdita del riflesso di raddrizzamento” (LORR). Inoltre, sono stati studiati gli effetti dei congeneri non volatili del whisky sulle reattività biomediche dell'etanolo, somministrando una frazione volatile (ricavata facendo evaporare 16-y whisky) ad una soluzione di etanolo al 20%. E' stata anche misurata l'attività dell'alcol deidrogenasi epatica (ADH – enzima che permette di “smaltire” l'alcol) con whisky e congeneri non volatili dell'etanolo.
La velocità di eliminazione dell'etanolo (mmol/kg/h) era più ridotta nel gruppo del whisky 20-y rispetto al gruppo del 5-y; le concentrazioni di acetaldeide e acetato nel sangue sono state inferiori nel primo gruppo rispetto al secondo. I congeneri non volatili aggiunti alla soluzione etanolica hanno depresso la velocità di eliminazione dell'etanolo. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l'attività dell'ADH epatica misurata sul whisky come substrato viene ridotta in funzione dell'età del whisky, e che l'attività dell'ADH misurata sull'etanolo come substrato è fortemente inibita dai congeneri non volatili. La durata della LORR è maggiore nel gruppo che assume il whisky 20-y rispetto al gruppo del 5-y. Quando somministrati assieme all'etanolo, i congeneri non volatili prolungano anche la durata della LORR corrispondente.
La maturazione del whisky ritarda il metabolismo dell'etanolo, abbassa i livelli di acetaldeide e acetato nel sangue e incrementa l'inibizione dell'ADH epatica a causa dei congeneri non volatili dell'alcol. Inoltre, prolunga l'ebrezza potenziando gli effetti neurodepressivi dell'etanolo, a causa di un aumento nella quantità di congeneri non volatili.
Questi effetti biomedici della maturazione del whisky possono ridurre le reazioni avverse e la citotossicità causata dall'acetaldeide, e possono anche limitare l'abuso alcolico e la relativa neurodepressione eccessiva.