Ultima modifica 20.09.2019

Generalità

L'imene è una membrana mucosa, più o meno flessibile, che ricopre parzialmente l'orifizio esterno della vagina. Questo setto viene solitamente lacerato dalla penetrazione del pene durante il primo rapporto sessuale; per questo motivo, molte culture ne hanno fatto il simbolo della purezza. ImeneTuttavia, la sua integrità non è un indicatore affidabile della verginità femminile, in quanto la membrana imenale può rompersi facilmente per molte altre ragioni, quali, ad esempio, una caduta dalla bicicletta o l'uso di assorbenti interni.


L'imene è uno degli organi che presenta le maggiori variazioni morfologiche. Ad esempio, l'apertura centrale (detta orifizio dell'imene) può essere arrotondata o a semiluna, oppure la membrana può presentare più di un foro.
Dal punto di vista clinico, l'aspetto più importante è quello dell'imene imperforato, in cui la membrana ricopre completamente l'orifizio mediante il quale il canale vaginale si apre all'esterno.

Cos'è l'imene

L'imene è una membrana sottile ed elastica, formata essenzialmente da una ripiegatura della mucosa, che circonda e chiude parzialmente (in rari casi, completamente) l'orifizio vulvo-vaginale.


Curiosità. L'origine del termine anatomico "imene" deriva dal greco "hymèn", che significa membrana. Tuttavia, nella mitologia greca, Imene (o Hymenaios) era anche il nome della divinità preposta alla protezione degli sposi e del rito del matrimonio.

Dove si trova

L'imene è localizzato in corrispondenza del passaggio fra la parete vaginale posteriore ed il vestibolo.
Dal punto di vista anatomico, questa struttura è parte dei genitali esterni, i quali comprendono anche le seguenti strutture:

  • Monte del pube: rilievo di cute e di sottostante tessuto adiposo localizzato centralmente nella regione pelvica.
  • Grandi e piccole labbra: gruppo di ripiegature esterne ed interne che circondano l'orifizio esterno della vagina.
  • Vestibolo: area racchiusa dalle piccole labbra che conduce al meato (orifizio) della vagina e dell'uretra.
  • Clitoride: piccolo organo erettile situato di fronte al vestibolo.
  • Ghiandole vestibolari: coppia di piccole ghiandole che secernono un fluido lubrificante che facilita la penetrazione del pene nella vagina durante i rapporti sessuali.
Vulva - Anatomia

L'imene può essere osservato dalla donna stessa, con un piccolo specchietto, tra le labbra della vulva, teso al limite del canale e del vestibolo vaginale.

Caratteristiche anatomiche

Nell'imene è possibile distinguere due facce: una vestibolare (rivolta verso l'esterno) ed una vaginale (rivolta verso l'interno e costituita da un epitelio simile a quello della vagina).

Tra queste due lamine di mucosa, si interpone uno strato di tessuto connettivo ricco di fibre elastiche, fibrocellule muscolari lisce, vasi e terminazioni nervose.
L'imene presenta, inoltre, due margini:

  • Libero: circoscrive l'orifizio dell'imene; è sottile e di rado regolare.
  • Aderente: separato da formazioni labiali mediante un solco ninfo-imenale, è sempre ben pronunciato.

Un imene intatto tipicamente presenta una o più aperture che consentono la fuoriuscita del sangue mestruale e delle secrezioni vaginali.

Tipologie di Imene

Figura: Diverse Tipologie di imene; le aree grigie rappresentano l'apertura vaginale. Da en.wikipedia.org

Gli effetti del rapporto sessuale e del parto sull'imene sono variabili.
Dopo il primo rapporto sessuale, questi orifizi sono destinati a lacerarsi, dando origine ad un certo numero di lembi (lobuli imenali), variabili per volume e forma, disposti attorno all'orifizio vaginale. Tuttavia, può anche accadere che la membrana sia così elastica da non essere intaccata dalla penetrazione.
Dopo il primo parto, con il passaggio della testa fetale, si ha un'apertura ulteriore e la maggior parte dei lobuli va incontro a necrosi. Le parti dell'imene che rimangono, invece, producono sul contorno dell'orifizio vaginale alcune formazioni cicatrizzate, più o meno peduncolate, dette caruncole imenali.
In linea generale, quindi, l'aspetto dell'imene varia a seconda sia presente un imene integro o i suoi residui:

  • Nella maggior parte delle donne adulte, l'imene non è integro e l'orifizio esterno della vagina appare ovalare; sul contorno di quest'ultimo, la mucosa vaginale continua direttamente con quella del vestibolo.
  • Nelle ragazze vergini, invece, la membrana imenale è integra e delimita l'apertura del canale vaginale.

A cosa serve

La funzione dell'imene non è ancora del tutto chiara. Questa struttura separa l'entrata della cavità vaginale dalla vulva, lasciando passare il sangue mestruale attraverso una o più piccole aperture.
Secondo alcune interpretazioni scientifiche, questa membrana avrebbe la funzione di barriera, proteggendo l'apertura vaginale e le zone immediatamente circostanti l'introito durante lo sviluppo dell'apparato genitale femminile fino al raggiungimento della pubertà.
Secondo altri studiosi, invece, l'imene sarebbe il risultato dell'evoluzione: la sua presenza servirebbe a spingere la donna a cercare legami forti con il partner e ad evitare la casualità dei rapporti sessuali.


Curiosità. L'imene è presente anche in diversi animali. In particolare, ne dispongono molti primati (come gli scimpanzé), i mammiferi marini (es. lamantini e balene), ma anche gli elefanti, le cavie ed i cavalli.

Variazioni anatomiche

L'imene ha caratteristiche molto diverse da donna a donna: ne sono state rilevate almeno 8 diverse conformazioni. Un aspetto comune della membrana è a mezzaluna, tuttavia la forma e la resistenza dell'imene hanno ampia variabilità.

Forma

L'imene può presentare varie forme, tra cui le principali sono:

  • Imene anulare (o circolare): si presenta come un diaframma attraversato da un foro (orifizio dell'imene) che occupa il centro della membrana o localizzato in un punto più o meno eccentrico.
  • Imene semilunare: ha una forma a mezzaluna, a concavità supero-anteriore; a seconda dei casi, il margine aderente occupa la metà, i due terzi o i tre quarti dell'orifizio vulvo-vaginale.
  • Imene labiato: è costituito da due parti laterali, separate fra loro da una stretta apertura mediana diretta in senso verticale o orizzontale.
  • Imene cribriforme: abbastanza raro, è caratterizzato da numerose piccole fenditure lungo tutta la superficie, che lo rendono simile ad un setaccio.

In alcune donne, l'imene è inesistente dalla nascita o poco sviluppato, pertanto il canale vaginale è già completamente o parzialmente aperto; questa conformazione, del tutto fisiologica, non comporta problemi a livello fisico o sessuale.

Imene Imperforato

Altre volte, l'imene è imperforato, ossia copre totalmente il passaggio tra parete vaginale posteriore e vestibolo e non presenta alcuna apertura. Questa evenienza è rara e rappresenta una patologia di tipo medico.

L'imene imperforato viene riscontrato solitamente al momento della comparsa dei primi cicli mestruali e richiede un piccolo intervento chirurgico per essere risolto (imenectomia). In pratica, la membrana viene incisa per creare un'apertura e consentire la fuoriuscita delle perdite mestruali. Se tale condizione non è corretta chirurgicamente, il rischio è quello di incorrere alla formazione di un ematocolpo (accumulo di sangue all'interno della vagina per impossibilità di deflusso all'esterno).

Resistenza

Anche lo spessore dell'imene può cambiare considerevolmente: in qualche caso, il setto è sottile ed elastico, altre volte è più spesso e rigido.
Una membrana superelastica si può rompere solo con il parto. Al contrario, un imene poco flessibile può rendere impossibile la penetrazione e può predisporre a varie problematiche, come il vaginismo o l'ipofertilità.

Se è molto resistente, la membrana imenale può essere incisa chirurgicamente con un intervento di imenectomia.

Rottura dell'imene

Deflorazione

La deflorazione, ossia la fisiologica rottura dell'imene, segue solitamente il momento della penetrazione della donna, durante il primo rapporto sessuale. In genere, la lacerazione di questa membrana non è dolorosa, ma può comportare un leggero disagio o un temporaneo sanguinamento.

Chiaramente molto dipende dall'approccio del partner (più o meno delicato), dallo spessore della membrana e della diversa vascolarizzazione del tessuto.
A seconda del suo aspetto e della sua forma, infatti, l'imene può essere talmente elastico da non lacerarsi al momento del coito, rimanendo integro. In altri casi, invece, la membrana è così sottile che può facilmente rompersi anche durante i preliminari e non sanguinare per nulla, senza necessariamente dover arrivare alla penetrazione completa durante l'atto sessuale.
Dopo la deflorazione, al posto dell'imene, non restano che piccoli lembi, denominati lobuli imenali.


L'imene intatto non è un metodo anticoncezionale

Un luogo comune sull'imene sostiene che non sia possibile restare incinta senza che sia avvenuta la rottura dello stesso. Questa idea è assolutamente falsa: l'imene intatto non rappresenta una barriera nel caso non si desideri intraprendere una gravidanza:

così come il flusso mestruale e le secrezioni vaginali sono in grado di attraversare la membrana, anche il liquido seminale può penetrare all'interno della vagina e fecondare efficacemente l'ovulo.

Comportamenti non sessuali

La rottura dell'imene non sempre dipende da atti sessuali. In qualche caso, infatti, la lacerazione può verificarsi a causa dell'introduzione di oggetti in vagina (es. assorbenti interni) oppure in seguito ad un trauma dovuto ad attività fisiche o sportive (es. andando in bicicletta o facendo ginnastica).
Inoltre, l'imene può rompersi per malattie e visite mediche. Quest'ultimi casi sono comunque molto rari.

Verginità e significato socio-culturale

L'integrità dell'imene è sinonimo di verginità femminile per molte culture.
In diverse parti del mondo, la presenza di tale membrana intatta rappresentava una garanzia di moralità della donna, la quale veniva sottoposta ad ispezione prima del matrimonio.

Come visto in precedenza, è importante ricordare che lo stato dell'imene è un indicatore estremamente inaffidabile della verginità, in quanto la membrana può rompersi durante l'infanzia a seguito di un trauma fisico o durante l'attività sportiva. Dunque, avere un imene già lacerato o perforato è del tutto normale e naturale. In alcune donne, l'imene è addirittura assente o poco sviluppato, a causa di agenesia o ipoplasia.
Un'altra errata convinzione era quella che durante il primo rapporto sessuale con il marito, si dovesse verificare una perdita ematica; così molte donne sono state condannate come fedifraghe solo perché il giorno dopo le notte non si poteva esporre al balcone di casa un lenzuolo copiosamente insanguinato. In realtà, non è affatto detto che la rottura dell'imene comporti una piccola o grande emorragia o che sia dolorosa.
Ancora oggi, la presenza di una membrana imenale intatta assume un valore molto importante nella vita sessuale. Per ragioni culturali, sociali e religiose, infatti, alcune donne ricorrono ad interventi di ricostruzione dell'imene (imenoplastica) per ripristinare la verginità anatomica.
Inoltre, queste errate convinzioni possono predisporre ad un vaginismo primario, disturbo sessuale legato alle paure che affliggono certe donne all'idea di provare dolore al momento della rottura dell'imene. Tale problematica ha una forte componente emotiva e può addirittura essere la causa di primi rapporti traumatici o dolorosi.

Imene: da ricordare

  • L'imene assume forma e consistenza diverse da donna a donna.
  • Non è necessario l'atto sessuale per la lacerazione dell'imene.
  • La deflorazione non è inevitabilmente dolorosa o associata a perdite di sangue.

Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici