Temgesic - Foglio Illustrativo

Principi attivi: Buprenorfina (Buprenorfina cloridrato)
TEMGESIC 0,2 mg compresse sublinguali
I foglietti illustrativi di Temgesic sono disponibili per le confezioni:IndicazioniPerché si usa Temgesic? A cosa serve?
Temgesic compresse sublinguali contiene buprenorfina che appartiene a un gruppo di medicinali detti analgesici, usati per il trattamento del dolore acuto e cronico di intensità medio- elevata di diversa origine e tipo.
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Temgesic
Non prenda Temgesic
- se è allergico alla buprenorfina o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6);
- se soffre di gravi problemi respiratori (insufficienza respiratoria);
- se soffre di gravi problemi al fegato (insufficienza epatica);
- se soffre di gravi problemi ai reni (insufficienza renale) se ha un'intossicazione dovuta all'alcol se soffre di tremore e delirio a causa di astinenza da alcol (delirium tremens);
- in caso di trattamento contemporaneo con farmaci antidepressivi (anti MAO);
- in caso di aumento della pressione intracranica (ipertensione endocranica);
- in caso di bambini di età inferiore ai 12 anni;
- durante l'allattamento.
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Temgesic
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Temgesic.
Prenda Temgesic con cautela:
- in caso di problemi respiratori (per esempio malattia polmonare ostruttiva cronica, asma, cuore polmonare (ingrandimento di una parte del cuore a causa di una malattia dei polmoni), riserva respiratoria ridotta (riduzione della quantità d'aria nei polmoni) ipossia (carenza di ossigeno), ipercapnia (aumento della concentrazione di anidride carbonica nel sangue), depressione respiratoria preesistente, deviazioni della colonna vertebrale che possono portare a dispnea (difficoltà di respirazione);
- in caso di riduzione della funzionalità normale del fegato;
- in caso di riduzione della funzionalità normale dei reni;
- in caso di disfunzioni di una parte del fegato (tratto biliare);
- in caso di trauma cranico, lesioni intracraniche o in altre malattie cerebrali in cui la pressione del liquido che circonda il cervello (cerebrospinale) può essere aumentata o in caso di storia di crisi convulsive. Temgesic può causare restringimento della pupilla (miosi) e cambiamenti del livello di coscienza o della percezione di sintomi dolorosi che contribuirebbero a confondere la diagnosi o nascondere l'evoluzione di alcune patologie in atto;
- in caso di condizioni addominali acute.
Si consiglia particolare cautela in caso di terapia in corso o se ha recentemente preso medicinali con effetti depressivi sul sistema nervoso centrale/ respiratorio (vedere "Altri medicinali e Temgesic")
Depressione del sistema nervoso centrale
La buprenorfina può causare un aumento della depressione del sistema nervoso centrale in caso di assunzione contemporanea con:
- altri medicinali usati per il trattamento del dolore (oppioidi analgesici);
- anestetici generali;
- medicinali usati per il trattamento dei sintomi causati da reazioni allergiche (antiistaminici);
- altri depressori del sistema nervoso centrale (come alcol, benzodiazepine, fenotiazine, tranquillanti, sedativi o ipnotici).
In seguito ad uso prolungato si sconsiglia di interrompere bruscamente il trattamento, dal momento che può causare una sindrome da astinenza che può manifestarsi in un secondo momento.
Uso in pazienti dipendenti da oppioidi
La buprenorfina può causare sintomi da astinenza in pazienti dipendenti da oppioidi che fanno uso di eroina o che sono in trattamento con medicinali per la cura della dipendenza, come il metadone.
Come altri oppioidi, la buprenorfina può causare un brusco calo della pressione del sangue alzandosi in piedi nel passaggio dalla posizione seduta o distesa (ipotensione ortostatica).
Altre avvertenze per la classe degli oppioidi
Prenda la buprenorfina con cautela in caso di:
- pazienti anziani o debilitati;
- problemi alla ghiandola tiroide (mixedema) o ipotiroidismo (ridotta funzionalità della tiroide);
- disturbi alla ghiandola del surrene (ad esempio malattia di Addison);
- depressione del sistema nervoso centrale o coma;
- psicosi dovuta a intossicazione di farmaci o allucinogeni;
- problemi alle vie urinarie, specialmente se legate a ingrossamento della prostata (ipertrofia prostatica) o restringimento dell'uretra (stenosi uretrale);
- problemi alle vie biliari.
Per chi svolge attività sportiva: L'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
Bambini e adolescenti
Non somministri il Temgesic ai bambini di età inferiore ai 12 anni.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Temgesic
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Prenda Temgesic con cautela con i seguenti medicinali:
- Benzodiazepine: (utilizzate per trattare l'ansia o i disturbi del sonno): perchè questa associazione può provocare la morte dovuta alla conseguente incapacità di respirare (depressione respiratoria centrale). Consideri l'estremo pericolo legato all'autosomministrazione di benzodiazepine non prescritte durante l'assunzione di questo medicinale. L'uso di benzodiazepine insieme a questo medicinale deve avvenire unicamente in base all'indicazione del suo medico.
- Altri medicinali che possono indurre sonnolenza e che vengono utilizzati per trattare l'ansia, problemi ad addormentarsi, le convulsioni, il dolore: perchè questi medicinali riducono il livello di attenzione rendendo pericolosa la guida dei veicoli e l'uso di macchinari. Inoltre possono causare depressione del sistema nervoso centrale, una condizione molto grave. Di seguito viene riportato un elenco esemplificativo di questi farmaci:
- Altri medicinali derivati dell'oppio (ad esempio: metadone, analgesici)
- Alcuni anestetici
- Alcuni tranquillanti
- Ipnotici sedativi
- Alcuni sedativi della tosse
- Alcuni antidepressivi
- Sedativi antagonisti dei recettori dell'istamina H1(utilizzati per trattare le reazioni allergiche)
- Barbiturici (utilizzati per favorire il sonno o la sedazione)
- Ansiolitici (usati per i stati d'ansia) diversi dalle benzodiazepine
- Neurolettici (farmaci usati per trattare la psicosi)
- Clonidina (farmaco usato per la pressione) e sostanze simili
- Naltrexone (medicinale usato per la dipendenza da oppioidi): perchè può impedire gli effetti della buprenorfina In caso di associazione con il naltrexone, il trattamento del dolore con la buprenorfina può non essere adeguato. Inoltre, in pazienti che hanno sviluppato dipendenza fisica da buprenorfina il naltrexone può scatenare la comparsa improvvisa di sintomi di astinenza da oppioidi.
- Altri antidolorofici (analgesici oppiacei): L'effetto antidolorifico di questi farmaci può diminuire in pazienti trattati con buprenorfina. In pazienti dipendenti da oppioidi, il trattamento con buprenorfina può scatenare sintomi di astinenza (vedere anche "Avvertenze e precauzioni").
- Antiretrovirali (utilizzati per trattare l'AIDS), antibiotici (macrolidi), antifungini (azoli: utilizzati per trattare le infezioni da funghi), gestodene (utilizzato come contraccettivo), TAO (terapia anticoagulante orale, utilizzati per impedire o rallentare la coagulazione del sangue) perché possono accrescere gli effetti del Temgesic.
- Fenobarbital, carbamazepina, fenitoina (medicinali per trattare l'epilessia) e rifampicina (medicinali per trattare la tubercolosi): perchè possono ridurre l'effetto della buprenorfina.
- Antidepressivi: Inibitori della monoamino ossidasi (IMAO) perchè possono causare un aumento degli effetti di altri oppiacei. Eviti di prendere Temgesic contemporaneamente e nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento con antidepressivi (IMAO).
- Alotano (un anestetico generale) e altri medicinali che riducono l'eliminazione della buprenorfina attraverso il fegato: perchè possono aumentare gli effetti di Temgesic.
Temgesic e alcol
Temgesic non deve essere assunto con bevande alcoliche e deve essere utilizzato con cautela con medicinali contenenti alcol perchè l'alcol aumenta l'effetto sedativo della buprenorfina (vedere "Guida di veicoli e utilizzo di macchinari").
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.
Gravidanza
Verso il termine della gravidanza, dosi elevate di buprenorfina possono indurre problemi respiratori (depressione respiratoria) nel neonato anche dopo un periodo di somministrazione breve. La somministrazione prolungata di buprenorfina durante gli ultimi tre mesi di gravidanza può provocare sindrome da astinenza nel neonato. La sindrome si manifesta in genere da alcune ore a vari giorni dopo la nascita.
Allattamento
La buprenorfina e i prodotti che derivano dal suo metabolismo vengono escreti nel latte materno: la buprenorfina non deve essere usata nelle donne in allattamento (vedere "Non prenda Temgesic").
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Si consiglia cautela in caso di guida di autoveicoli e nell'uso di macchinari (vedere "Altri medicinali e Temgesic").
Basse dosi di buprenorfina possono causare sonnolenza. Tale effetto può aumentare quando buprenorfina viene assunta insieme ad alcol o farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (vedere "Altri medicinali e Temgesic").
Temgesic compresse sublinguali contiene lattosio
Questo medicinale contiene lattosio. Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicinale.
Dosi e Modo d'usoCome usare Temgesic: Posologia
Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
Compresse sublinguali
La dose raccomandata è 1-2 compresse (0,2-0,4 mg di buprenorfina) da lasciare sciogliere sotto la lingua, ogni 6-8 ore, o secondo necessità.
Non masticare, né inghiottire le compresse.
Se interrompe il trattamento con Temgesic
Si consiglia di non interrompere bruscamente il trattamento, dal momento che può causare una sindrome da astinenza che può manifestarsi in un secondo momento.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al medico o al farmacista.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Temgesic
Se prende più Temgesic di quanto deve
Sintomi
Se ha assunto dosi eccessive di Temgesic ciò può causare:
- restringimento della pupilla (miosi)
- sedazione
- pressione bassa (ipotensione)
- riduzione improvvisa della pressione del sangue (collasso cardiovascolare)
- grave problema respiratorio (depressione respiratoria) che può evolvere fino all'interruzione dell'attività respiratoria (arresto respiratorio) con il rischio di morte
- nausea
- vomito
I principali sintomi che richiedono intervento sono la depressione respiratoria,che può evolvere fino all'arresto respiratorio e alla morte, e il vomito.
Trattamento
In caso di sovradosaggio il medico le può somministrare se necessario il naloxone (sostanza usata per contrastare gli effetti del sovradosaggio da oppioidi).
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Temgesic
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Di seguito un riepilogo degli effetti indesiderati:
Effetti indesiderati molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10) includono:
- Sedazione
- Vertigini
- Nausea
Effetti indesiderati comuni (possono interessare più di 1 persona su 100) includono:
- Mal di testa (cefalea)
- Restringimento della pupilla (miosi)
- Pressione bassa (ipotensione)
- Diminuzione della quantità di aria che circola nei polmoni (ipoventilazione)
- Vomito
- Confusione
- Dipendenza dal farmaco
- Allucinazioni
- Sonnolenza
- Capogiri
- Grave problema respiratorio (depressione respiratoria)
- Prurito
- Eruzione cutanea
- Sudorazione eccessiva (iperidrosi)
- Mancanza di efficacia del farmaco
- Interazioni con altri farmaci
- Affaticamento
Effetti indesiderati non comuni (possono interessare più di 1 persona su 1.000) includono:
- Euforia
- Nervosismo
- Depressione
- Disturbi psicotici
- Sentirsi distaccato dal proprio corpo (depersonalizzazione)
- Disturbo dell'articolazione della parola (disartria)
- Alterazione della sensibilità degli arti (parestesia)
- Coma
- Tremore
- Visione offuscata, visione doppia (diplopia), compromissione della vista, infiammazione della congiuntiva (congiuntivite)
- Ronzio alle orecchie (tinnito)
- Accelerazione del battito del cuore (tachicardia), riduzione della frequenza del cuore (bradicardia)
- Colorazione bluastra della pelle dovuta ad una insufficiente ossigenazione del sangue (Cianosi)
- Problemi al cuore (blocco di Wenckebach, blocco atrio- ventricolare di secondo grado)
- Pressione alta (ipertensione)
- Pallore
- Difficoltà nella respirazione (dispnea), arresto del respiro (apnea)
- Secchezza della bocca (secchezza delle fauci), costipazione, disturbo gastrico (dispepsia), accumulo di gas a livello dell'intestino (flatulenza)
- Incapacità della vescica a svuotarsi (ritenzione urinaria)
- Debolezza (astenia)
- Malessere
Effetti indesiderati rari (possono interessare più di 1 persona su 10.000) includono:
- Allergia (ipersensibilità)
- Perdita, riduzione di appetito
- Alterazione dell'umore (disforia), agitazione
- Convulsioni
- Coordinazione anormale
- Difficoltà nel prendere sonno (insonnia)
- Diarrea
- Orticaria
- Svenimento
Effetti indesiderati con frequenza non nota includono:
- Grave reazione allergica che compare rapidamente (shock anafilattico)
- Costrizione dei bronchi (broncospasmo)
- Improvviso gonfiore della pelle (edema angioneurotico)
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e Conservazione
Compresse sublinguali in blister di PVC/PVDC/Al: Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nella confezione originale.
Compresse sublinguali in blister di Nylon/Al/PVC: Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale.
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non prenda questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla confezione. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre informazioni
Cosa contiene Temgesic
Temgesic 0,2 mg compresse sublinguali
Il principio attivo è: buprenorfina cloridrato. Una compressa sublinguale contiene 0,216 mg di buprenorfina cloridrato (pari a buprenorfina base 0,2 mg).
Gli altri componenti sono: lattosio, amido di mais, mannitolo, povidone, acido citrico anidro, sodio citrato anidro, magnesio stearato.
Descrizione dell'aspetto di Temgesic e contenuto della confezione
Temgesic 0,2 mg compresse sublinguali
10 compresse sublinguali confezionate in blister di PVC/PVDC/Al.
10 compresse sublinguali confezionate in blister di Nylon/Al/PVC.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -
TEMGESIC
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA -
TEMGESIC 0,2 mg compresse sublinguali
Una compressa sublinguale contiene:
principio attivo: buprenorfina cloridrato 0,216 mg (pari a buprenorfina base 0,2 mg).
Eccipienti con effetti noti: lattosio 29,842 mg.
TEMGESIC 0,3 mg/ml soluzione iniettabile
Un ml di soluzione iniettabile contiene:
principio attivo: buprenorfina cloridrato 0,324 mg (pari a buprenorfina base 0,3 mg).
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA -
Compressa sublinguale e soluzione iniettabile.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE -
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Soluzione iniettabile
Trattamento del dolore acuto e cronico di elevata intensità di diversa origine e tipo.
Compresse sublinguali
Trattamento del dolore acuto e cronico di intensità medio-elevata di diversa origine e tipo.
04.2 Posologia e modo di somministrazione -
Posologia
Soluzione iniettabile
1-2 fiale (0,3-0,6 mg di buprenorfina), per via intramuscolare o endovenosa lenta, ogni 6-8 ore o secondo necessità.
Compresse sublinguali
1-2 compresse (0,2-0,4 mg di buprenorfina), da lasciar sciogliere sotto la lingua, ogni 6-8 ore, o secondo necessità. Non masticare, né inghiottire le compresse.
Popolazione pediatrica
Temgesic è controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni (vedere paragrafo 4.3)
Pazienti con compromissione epatica
Dal momento che la farmacocinetica di buprenorfina può essere alterata nei pazienti con compromissione epatica, dosi iniziali inferiori e un'accurata titolazione della dose nei pazienti con compromissione epatica possono essere necessarie (vedere paragrafo 4.4).
04.3 Controindicazioni -
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Grave insufficienza respiratoria, grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale; alcoolismo acuto o delirium tremens; trattamento contemporaneo con anti-MAO (vedere paragrafo 4.5); ipertensione endocranica; bambini di età inferiore ai 12 anni (vedere paragrafo 4.2); allattamento (vedere paragrafo 4.6).
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego -
Depressione respiratoria
Nonostante la depressione respiratoria possa manifestarsi a dosi superiori all'intervallo terapeutico raccomandato, in alcune circostanze dosi nell'intervallo terapeutico raccomandato possono produrre una depressione respiratoria clinicamente significativa.
La buprenorfina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con funzione respiratoria compromessa (per es., malattia polmonare ostruttiva cronica, asma, cuore polmonare, riserva respiratoria ridotta, ipossia, ipercapnia o depressione respiratoria preesistente, cifoscoliosi o deviazioni della colonna vertebrale che possono portare a dispnea).
Si consiglia particolare cautela quando si somministra buprenorfina a pazienti in terapia o che sono stati recentemente sottoposti a trattamenti con farmaci con effetti depressivi sul sistema nervoso centrale/sistema respiratorio (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti che presentano i fattori di rischio fisici e/o farmacologici sopra descritti devono essere monitorati e si può prendere in considerazione una riduzione della dose.
Depressione del sistema nervoso centrale
L'assunzione concomitante di buprenorfina con altri oppioidi analgesici, anesteticigenerali, antiistaminici, benzodiazepine, fenotiazine, altri tranquillanti, sedativi/ipnotici o con altri medicinali depressori del sistema nervoso centrale (alcool incluso) possono presentare aumento della depressione del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5).
Quando è prevista tale terapia combinata, è particolarmente importante che la dose di uno o di entrambi i farmaci venga ridotta.
La buprenorfina è un agonista parziale che si lega ai recettori µ (mu)-oppioidi e la somministrazione cronica produce dipendenza del tipo oppioide. Studi sugli animali, nonché l'esperienza clinica, hanno dimostrato che la buprenorfina può produrre dipendenza, ma ad un livello inferiore rispetto a un agonista completo (ad es. la morfina).
In seguito ad uso cronico, si sconsiglia una brusca interruzione del trattamento, dal momento che essa può causare una sindrome da astinenza la cui insorgenza può essere ritardata.
In pazienti sensibili, la dipendenza può portare all'auto-somministrazione del farmaco anche in assenza di dolore.
Uso in pazienti dipendenti da oppioidi
Prodotti analgesici a base di buprenorfina possono indurre sintomi da astinenza in pazienti dipendenti da oppioidi sottoposti a trattamento con agonisti oppioidi completi, quali metadone o che fanno uso di eroina.
Analogamente, si deve prescrivere con cautela buprenorfina quale analgesico a persone note per abuso di farmaci o a pazienti con una storia di dipendenza da oppioidi. Prima del trattamento con farmaci analgesici a base di buprenorfina in pazienti con una storia di abuso o di uso improprio di oppioidi, deve essere valutato il livello di dipendenza da oppioidi (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione epatica
Sono stati riscontrati livelli plasmatici elevati di buprenorfina nei pazienti con compromissione epatica moderata e grave. I pazienti devono essere monitorati per l'eventuale comparsa di segni e sintomi di tossicità o sovradosaggio causato da un aumento dei livelli di buprenorfina (vedere paragrafo 4.2). TEMGESIC deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata. Nei pazienti con grave insufficienza epatica l'uso di buprenorfina è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Compromissione renale
Il 30% della dose somministrata viene eliminato per via renale. I metaboliti della buprenorfina si accumulano nei pazienti con compromissione renale. Si raccomanda cautela nel dosaggio in pazienti con alterazione della funzionalità renale.
Disfunzione del tratto biliare
È stato riscontrato che la buprenorfina aumenta la pressione intracoledocale in maniera analoga agli altri analgesici oppioidi; pertanto deve essere somministrata con cautela in pazienti che soffrono di disfunzione del tratto biliare.
Uso in pazienti ambulatoriali
La buprenorfina può compromettere le capacità mentali o fisiche richieste per lo svolgimento di attività potenzialmente pericolose quali la guida di autoveicoli o l'uso di macchinari. I pazienti ne devono essere debitamente informati (vedere paragrafo 4.7).
Effetti cardiovascolari
Come per altri oppioidi, la buprenorfina può indurre ipotensione ortostatica.
Trauma cranico e aumento della pressione intracranica
La buprenorfina, come altri potenti oppioidi, può aumentare la pressione del liquido cerebrospinale e deve quindi essere utilizzata con cautela in pazienti con trauma cranico, lesioni intracraniche e altre condizioni in cui la pressione del liquido cerebrospinale può essere aumentata o in caso di anamnesi di crisi convulsive.
Come per altri agonisti dei recettori mu-oppioidi la buprenorfina può indurre miosi e cambiamenti del livello di coscienza o della percezione del dolore come sintomo di una patologia, che possono interferire con la valutazione del paziente, confondere la diagnosi o nascondere il decorso clinico di patologie concomitanti.
Condizioni addominali acute
Come per altri agonisti dei recettori mu-oppioidi, la somministrazione di buprenorfina può confondere la diagnosi o il decorso clinico di pazienti con condizioni addominali acute.
Altre avvertenze per la classe degli oppioidi
La buprenorfina deve essere somministrata con cautela in pazienti anziani o debilitati o in pazienti con le seguenti condizioni:
- insufficienza corticosurrenale (ad esempio, malattia di Addison)
- psicosi tossiche
- ipertrofia prostatica o stenosi uretrale
- disfunzione del tratto biliare
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Le compresse sublinguali contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione -
Benzodiazepine
L'associazione di buprenorfina e benzodiazepine può aumentare la depressione respiratoria di origine centrale con possibile esito fatale. Sono stati segnalati casi di decessi e coma quando la buprenorfina è stata usata in associazione con le benzodiazepine o quando la buprenorfina è stata assunta in modo improprio per via endovenosa in associazione alle benzodiazepine.
Sono stati riportati casi di collasso respiratorio e cardiovascolare in pazienti che hanno ricevuto dosi terapeutiche di diazepam e dosi analgesiche di buprenorfina; di conseguenza, il dosaggio deve essere limitato e tale combinazione deve essere evitata soprattutto nei casi in cui esiste un rischio di uso improprio. I pazienti devono utilizzare le benzodiazepine insieme al presente medicinale solo come prescritto (vedere paragrafo 4.4).
Alcool
La buprenorfina non deve essere assunta con bevande alcoliche o medicinali contenenti alcool. L'alcool aumenta l'effetto sedativo della buprenorfina (vedere paragrafo 4.7).
Altri depressori del sistema nervoso centrale
L'associazione di buprenorfina e di altri medicinali depressori del sistema nervoso centrale aumenta la depressione del sistema nervoso centrale. II ridotto livello di attenzione può rendere pericolosi la guida e l'uso di macchinari (vedere paragrafo 4.7). Esempi di medicinali depressori del sistema nervoso centrale comprendono altri derivati dell'oppio (ad esempio metadone, analgesici), anestetici, fenotiazine, altri tranquillanti, ipnotici sedativi, sedativi della tosse, alcuni antidepressivi, sedativi antagonisti dei recettori H1, barbiturici, ansiolitici diversi dalle benzodiazepine, neurolettici, clonidina e sostanze correlate.
Il naltrexone è un antagonista degli oppioidi in grado di antagonizzare gli effetti farmacologici della buprenorfina. I pazienti trattati con naltrexone possono non ottenere un effetto analgesico adeguato con buprenorfina. I pazienti che hanno sviluppato dipendenza fisica da buprenorfina possono manifestare la comparsa improvvisa di sintomi di astinenza da oppioidi.
Altri analgesici oppiacei
Gli effetti analgesici di un agonista completo degli oppioidi possono essere diminuiti per competizione dall'agonista parziale buprenorfina. Può essere difficile raggiungere un'adeguata analgesia quando viene somministrato un agonista completo degli oppioidi a pazienti trattati con buprenorfina. Per i pazienti che hanno sviluppato una dipendenza da agonisti completi degli oppioidi la somministrazione dell'agonista parziale buprenorfina può scatenare sintomi di astinenza (vedere anche paragrafo 4.4 "Uso in pazienti dipendenti da oppioidi"). Usando un agonista completo degli oppioidi esiste il possibile rischio di sovradosaggio soprattutto quando si tenta di contrastare gli effetti dell'agonista parziale buprenorfina o quando i livelli plasmatici di buprenorfina stanno diminuendo.
Inibitori del CYP3A4
Uno studio di interazione di buprenorfina con ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4), ha evidenziato un aumento del Cmax e dell'AUC (area sotto la curva) di buprenorfina (rispettivamente del 50 % e del 70 % circa) e, in misura inferiore, di norbuprenorfina. I pazienti in trattamento con Temgesic devono essere attentamente monitorati e può rendersi necessaria una riduzione della dose in caso di concomitante somministrazione di potenti inibitori del CYP3A4 (ad es. inibitori delle proteasi di HIV, azoli antifungini quali ketoconazolo o itraconazolo, antibiotici macrolidi, gestodene, TAO).
Induttori del CYP3A4
L'uso concomitante degli induttori del CYP3A4 e della buprenorfina può ridurre le concentrazioni plasmatiche di buprenorfina, provocando potenzialmente un trattamento subottimale. Si consiglia di monitorare con attenzione i pazienti in trattamento con buprenorfina, se vengono somministrati contemporaneamente tali induttori (per es., fenobarbital, carbamazepina, fenitoina, rifampicina). Può essere necessario aggiustare conseguentemente la dose della buprenorfina o dell'induttore del CYP3A4.
Inibitori delle monoammino ossidasi (IMAO)
In base all'esperienza con la morfina, l'uso concomitante degli IMAO con buprenorfina può esacerbare l'effetto degli oppioidi. Evitare la somministrazione contemporanea e nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento con IMAO (vedere paragrafo 4.3).
Altre interazioni
L'alotano è noto per diminuire l'eliminazione epatica. Dal momento che l'eliminazione epatica gioca un ruolo importante nell'eliminazione complessiva della buprenorfina (≈ 70%), dosi iniziali più basse e una accurata titolazione del dosaggio possono essere richieste nell'utilizzo concomitante di alotano e di medicinali che riducono la clearance epatica.
04.6 Gravidanza ed allattamento -
Gravidanza
Non ci sono studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità a livello della funzione riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Prodotti contenenti basse dosi di buprenorfina devono essere utilizzati durante la gravidanza solo se i possibili benefici superano i potenziali rischi per il feto.
Verso il termine della gravidanza, dosi elevate di buprenorfina possono indurre depressione respiratoria nel neonato anche dopo un periodo di somministrazione breve. La somministrazione prolungata di buprenorfina durante gli ultimi tre mesi di gravidanza può provocare sindrome da astinenza nel neonato (ad esempio, ipertonia, tremore neonatale, agitazione neonatale, mioclono o convulsioni). La sindrome si manifesta in genere da alcune ore a vari giorni dopo la nascita.
A causa della lunga emivita di buprenorfina, deve essere preso in considerazione il monitoraggio neonatale per parecchi giorni al termine della gravidanza per prevenire il rischio di depressione respiratoria o della sindrome da astinenza nei neonati.
Allattamento
Poiché la buprenorfina e i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno, la buprenorfina non deve essere usata nelle donne in allattamento (vedere paragrafo 4.3).
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari -
Basse dosi di buprenorfina possono causare sonnolenza. Tale effetto rischia di essere più marcato quando buprenorfina viene assunta insieme ad alcol o farmaci che esplicano un'azione depressiva sul sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5). Si consiglia cautela in caso di guida di autoveicoli e nell'uso di macchinari
04.8 Effetti indesiderati -
Dati derivati dagli studi clinici
Sintesi del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse riportate più frequentemente durante le sperimentazioni cliniche erano sedazione, vertigini, capogiri e nausea.
Elenco tabulato delle reazioni avverse
La Tabella I riassume le reazioni avverse segnalate nelle sperimentazioni cliniche. La frequenza dei possibili effetti indesiderati elencati di seguito viene definita usando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100,
Le reazioni avverse del farmaco sono presentate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA, nell'ordine concordato a livello internazionale in base al "preferred term" (termine preferito) e alla frequenza di segnalazione.
Classificazione per sistemi e Organi secondo MedDRA | Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100, | Non comune (≥1/1000, | Raro (≥1/10.000, |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | |||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Appetito ridotto | |||
Disturbi psichiatrici | Stato confusionale, Umore euforico, Nervosismo, Depressione, Disturbi psicotici, Allucinazioni, Depersonalizzazione | Disforia, Agitazione | ||
Patologie del sistema nervoso | Sedazione, Capogiri | Cefalea | Disartria, Parestesia, Coma, Tremore | Convulsioni, Coordinazione anormale, Insonnia |
Patologie dell'occhio | Miosi | Visione offuscata, Diplopia, Compromissione della vista, Congiuntivite | ||
Patologie dell'orecchio e del labirinto | Vertigini | Tinnito | ||
Patologie cardiache | Tachicardia, Bradicardia, Cianosi, Blocco di Wenckebach, Blocco atrio- ventricolare di secondo grado | |||
Patologie vascolari | Ipotensione | Ipertensione, Pallore | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Ipoventilazione | Dispnea, Apnea | ||
Patologie gastrointestinali | Nausea | Vomito | Secchezza delle fauci, Costipazione, Dispepsia, Flatulenza | Diarrea |
Patologie della cute e del tessuto connettivo | Iperidrosi | Prurito, Eruzione cutanea | Orticaria | |
Patologie renali e urinarie | Ritenzione urinaria | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia, Affaticamento, Malessere | Svenimento |
Dati di post-commercializzazione
Elenco tabulato delle reazioni avverse
Di seguito è riportato un elenco delle reazioni avverse più comunemente riportate durante la sorveglianza post-commercializzazione. Vi sono inclusi gli eventi che si verificano in almeno l'1 % delle segnalazioni degli operatori sanitari e considerati attesi.
Queste reazioni avverse del farmaco sono presentate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA, nell'ordine concordato a livello internazionale in base al "preferred term" (termine preferito)
Tabella 2: Reazioni avverse spontanee riportate in accordo alla classificazione per Sistemi e Organi | |
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Termine preferito |
Disturbi del sistema Immunitario | Shock anafilattico* |
Disturbi psichiatrici | Stato confusionale, Dipendenza da farmaco, Allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza, Capogiri, Cefalea |
Patologie vascolari | Ipotensione |
Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche | Depressione respiratoria, Broncospasmo* |
Patologie gastrointestinali | Nausea, Vomito |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito, Eruzione cutanea, Iperidrosi, Edema angioneurotico* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Inefficacia del farmaco, Interazioni con altri farmaci, Affaticamento |
* Eventi con frequenza di segnalazioni post-commercializzazione non nota, tuttavia tali eventi sono inclusi nella Tabella 2 sulla base della gravità delle manifestazioni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio -
Sintomi
Manifestazioni di sovradosaggio acuto includono miosi, sedazione, ipotensione, collasso cardiovascolare, depressione respiratoria e morte. Si possono osservare nausea e vomito.
I principali sintomi che richiedono intervento sono la depressione respiratoria che può evolvere fino all'arresto respiratorio e alla morte, e il vomito.
Trattamento
Nel caso di sovradosaggio, si devono istituire misure di emergenza generali prestando particolare attenzione allo status respiratorio e cardiaco del paziente.
Deve essere effettuato il trattamento sintomatico della depressione respiratoria, mettendo in atto misure generali di rianimazione. La pervietà delle vie aeree e la ventilazione assistita o controllata devono essere assicurate. Il paziente deve essere trasferito in un ambiente dotato di una struttura di rianimazione. Se il paziente vomita, occorre prestare attenzione per impedire l'aspirazione del vomito.
È consigliato l'uso di un antagonista degli oppioidi (ad es. naloxone) nonostante il modesto effetto che può avere nel contrastare i sintomi respiratori della buprenorfina rispetto a quello esercitato nei confronti di agonisti completi degli oppioidi.
II naloxone può non essere efficace nel risolvere la depressione respiratoria prodotta dalla buprenorfina; di conseguenza, la gestione primaria del sovradosaggio deve essere il ristabilire una ventilazione adeguata, attraverso la ventilazione meccanica, se necessario.
II naloxone può essere eliminato più rapidamente della buprenorfina, producendo la ricomparsa dei sintomi da sovradosaggio di buprenorfina precedentemente controllati.
Nel determinare la durata del trattamento necessario per contrastare gli effetti di un sovradosaggio si deve prendere in considerazione la lunga durata d'azione della buprenorfina.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE -
05.1 Proprieta' farmacodinamiche -
Categoria farmacoterapeutica:
analgesici, oppioidi, derivati dell'oripavina.
Codice ATC: N02AE01.
Principio attivo di Temgesic è la buprenorfina cloridrato, analgesico centrale di recente sintesi, con caratteristiche di agonista-antagonista parziale. Temgesic rappresenta un farmaco originale, dotato di elevato potere analgesico, durata d'azione prolungata e basso rischio di creare dipendenza. Il farmaco si presenta pertanto come valida alternativa alla morfina e ad altri analgesici oppioidi nel trattamento dei dolori acuti e cronici di diverso tipo ed eziologia e di intensità medio-elevata.
La comparsa dell'effetto analgesico si evidenzia 10-15 min dalla somministrazione per via endovenosa, mentre per via intramuscolare o sublinguale l'azione compare dopo circa 20 min. L'effetto si protrae per circa 6-8 ore.
La via sublinguale è di elezione nella terapia di dolori cronici.
I risultati ottenuti in numerosi studi clinici testimoniano la buona tollerabilità di Temgesic alle dosi consigliate ed il suo ampio margine terapeutico.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche -
La buprenorfina viene rapidamente assorbita sia dopo somministrazione orale che parenterale.
Il picco plasmatico viene raggiunto dopo circa 6 min per somministrazione intramuscolare e circa 2 ore dopo somministrazione orale (sublinguale).
Il periodo di emivita t½ varia da 1 a 3 ore dopo somministrazione intramuscolare o endovenosa.
Studi in vitro con proteine plasmatiche umane hanno evidenziato un elevato legame proteico (circa il 96%), specie a frazioni alfa e beta-globuliniche.
05.3 Dati preclinici di sicurezza -
Tossicità acuta (DL50)
topo (M) e.v. 24 mg/kg; (F) 29 mg/kg; topo (M) i.p. 135 mg/kg; (F) 110 mg/kg; topo i.m > 600 mg/kg; topo s.c. > 600 mg/kg; topo (M) os 260 mg/kg; ratto (M) e.v. 38 mg/kg; ratto (M) i.p. 197 mg/kg; (F) 207 mg/kg; ratto (M) os > 600 mg/kg; ratto (F) s.c. > 600 mg/kg.
DLM: coniglio e.v. 75 mg/kg.
Tossicità per somministrazione prolungata
ratto W i.m., 6 mesi; babbuino oliva, 6 mesi - 5 mg/kg/die
nessun effetto tossico segnalato correlabile al farmaco
ratto SD i.m. e s.c.; coniglio DB i.m. e s.c.
nessun effetto teratogeno o fetotossico riscontrato fino alla dose di 5 mg/kg/die
Attività mutagena: assente sia in vitro che in vivo.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE -
06.1 Eccipienti -
Compresse sublinguali
lattosio, amido di mais, mannitolo, povidone, acido citrico anidro, sodio citrato anidro, magnesio stearato.
Soluzione iniettabile
glucosio monoidrato, acqua per preparazioni iniettabili.
06.2 Incompatibilita' -
Nessuna nota.
06.3 Periodo di validita' -
Compresse sublinguali in blister di PVC/PVDC/Al: 1 anno.
Compresse sublinguali in blister di Nylon/Al/PVC e soluzione iniettabile: 3 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione -
Compresse sublinguali in blister di PVC/PVDC/Al:
Non conservare a temperatura superiore ai 25° C. Conservare nella confezione originale.
Compresse sublinguali in blister di Nylon/Al/PVC:
Non conservare a temperatura superiore ai 30° C. Conservare nella confezione originale.
Soluzione iniettabile:
Non conservare a temperatura superiore ai 30° C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione -
Le fiale in vetro chiaro vengono confezionate in cassonetto di PVC e inserite unitamente al foglietto illustrativo in astuccio di cartone litografato.
Confezione da 5 fiale da 1 ml.
Le compresse vengono confezionate in blister opaco di PVC/PVDC/Al o in blister di Nylon/Al/PVC, che viene inserito unitamente al foglietto illustrativo in astuccio di cartone litografato.
Confezioni da 10 compresse da 0,2 mg.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione -
Nessuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
Indivior UK Limited
103-105 Bath Road
Slough - Berkshire
SL1 3UH Regno Unito
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
TEMGESIC 0,2 mg compresse sublinguali in blister di PVC/PVDC/Al AIC: 025215029
TEMGESIC 0,2 mg compresse sublinguali in blister di Nylon/Al/PVC AIC: 025215043
TEMGESIC 0,3mg/ml soluzione iniettabile AIC: 025215017
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
Data della prima autorizzazione: 03 maggio 1984
Data del rinnovo più recente:01 giugno 2010
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO -
Determinazione AIFA del 21 Dicembre 2015