Rytmonorm - Foglio Illustrativo
Ultima modifica 02.03.2018

Principi attivi: Propafenone (Propafenone cloridrato )

Rytmonorm 150 mg Compresse rivestite
Rytmonorm 300 mg Compresse rivestite
Rytmonorm 325 mg Capsule rigide a rilascio prolungato
Rytmonorm 425 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

I foglietti illustrativi di Rytmonorm sono disponibili per le confezioni:

Indicazioni Perché si usa Rytmonorm? A cosa serve?

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiaritmico, classe IC

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

Prevenzione e trattamento di tachicardie e tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari, compresa la sindrome di W.P.W., quando associate a sintomi disabilitanti.

Controindicazioni Quando non dev'essere usato Rytmonorm

Ipersensibilità al principio attivo (propafenone cloridrato), o ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Sindrome di Brugada nota, insufficienza cardiaca manifesta. Cardiopatia strutturale significativa come: episodio di infarto miocardico negli ultimi tre mesi, insufficienza cardiaca congestizia incontrollata in cui l'output (frazione di eiezione) del ventricolo sinistro è minore del 35%, shock cardiogeno (ad eccezione di quello provocato da aritmia), grave bradicardia sintomatica, gravi disturbi preesistenti della conduzione dell'eccitamento a livello senoatriale, atrioventricolare ed intraventricolare, malattia del nodo del seno atriale (sindrome bradicardiatachicardia), difetti di conduzione atriale, blocco atrioventricolare di secondo grado o di grado maggiore o blocco di branca o blocco distale in assenza di un pace-maker artificiale, marcata ipotensione. Disturbi manifesti del bilancio elettrolitico (ad es. disturbi del metabolismo del potassio), gravi pneumopatie ostruttive, miastenia grave. Generalmente controindicato in gravidanza (vedere "Avvertenze Speciali").

Controindicato durante l'allattamento (vedere "Avvertenze Speciali"). È controindicata la somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e ritonavir (vedere "Interazioni")

Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Rytmonorm

È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo. Dopo somministrazione di propafenone può rivelarsi la Sindrome di Brugada oppure possono essere provocate alterazioni dell'elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata la terapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della Sindrome di Brugada. Propafenone cloridrato può peggiorare la miastenia grave.

La frequenza e la soglia di sensibilità dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Perciò il funzionamento dei pace-makers dovrà essere opportunamente verificato durante la terapia e se necessario riprogrammato.

Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o conduzione 1:1 (vedere "Effetti indesiderati"). Analogamente ad altri farmaci antiaritmici di classe 1C, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa che assumono questo farmaco si possono più facilmente manifestare gravi eventi avversi, pertanto propafenone cloridrato è controindicato in questi pazienti (vedere "Controindicazioni").

In caso di pregresso infarto miocardico, l'uso di Rytmonorm compresse e capsule deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente.

In pazienti che presentano un'alterata funzionalità epatica o renale, può verificarsi accumulo di farmaco anche con la somministrazione di dosi terapeutiche di Rytmonorm compresse e capsule. Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Rytmonorm compresse e capsule a dosi ridotte.

Propafenone cloridrato deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (per es. asma) a causa dell'attività beta-bloccante. Somministrare con cautela in pazienti con broncopneumopatia ostruttiva poiché l'attività beta-bloccante del propafenone può aumentare le resistenze delle vie respiratorie.

Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Rytmonorm

Informare il medico o il farmacista se si sta assumendo o si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

In caso d'impiego contemporaneo di anestetici locali (per esempio durante l'impianto di pacemakers, interventi chirurgici od odontoiatrici) nonchè di altri farmaci che determinano un effetto inibitorio sulla frequenza cardiaca e/o sulla contrattilità del miocardio (per esempio beta-bloccanti, antidepressivi triciclici) deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un potenziamento degli effetti collaterali di Rytmonorm compresse e capsule.

Sono stati riscontrati aumenti dei livelli plasmatici di ciclosporina, teofillina, desipramina, propranololo, metoprololo e digossina a seguito della somministrazione contemporanea di questi farmaci con propafenone. Le dosi di questi medicinali devono essere ridotte, secondo le esigenze, se si osservano segni di sovradosaggio.

L'uso concomitante di propafenone e fenobarbitale e/o rifampicina (induttori del CYP3A4) può ridurre l'efficacia antiaritmica del propafenone come risultato della riduzione della concentrazione plasmatica di propafenone. Si richiede un attento monitoraggio della risposta alla terapia con propafenone durante la cosomministrazione cronica con fenobarbital e/o rifampicina.

Gli anticoagulanti orali possono interagire con propafenone, con conseguente potenziamento dell'effetto anticoagulante.

Si raccomanda quindi di controllare accuratamente i parametri della coagulazione di quei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulanti orali (ad esempio, fenprocumone, warfarina) e propafenone poichè quest'ultimo può potenziare l'efficacia di tali farmaci causando un aumento del tempo di protrombina. Le dosi di questi medicinali devono essere modificate, se necessario. Farmaci che inibiscono CYP2D6, CYP1A2 e CYP3A4 come chetoconazolo, cimetidina, chinidina, eritromicina e succo di pompelmo possono causare un incremento dei livelli di propafenone. Quando propafenone viene somministrato con inibitori di questi enzimi, i pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose modificata di conseguenza.

La cosomministrazione del propafenone con farmaci metabolizzati dal CYP2D6 (come la venlafaxina) può causare un aumento dei livelli di questi farmaci.

Il propafenone è controindicato in cosomministrazione con ritonavir per il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di propafenone (vedere "Controindicazioni").

La terapia di combinazione di amiodarone e propafenone può avere effetti sulla conduzione e sulla ripolarizzazione cardiaca e condurre ad anomalie potenzialmente proaritmiche. Possono essere richiesti degli aggiustamenti posologici per entrambi i composti sulla base della risposta terapeutica.

L'uso concomitante del propafenone e della lidocaina non ha evidenziato effetti significativi sulla farmacocinetica. Tuttavia, è stato riportato che la cosomministrazione del propafenone e della lidocaina endovena aumenta il rischio di reazioni avverse associati alla lidocaina sul sistema nervoso centrale.

Si possono presentare livelli plasmatici elevati di propafenone quando viene somministrato in concomitanza con SSRI, come la fluoxetina e la paroxetina.

La somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e fluoxetina nei metabolizzatori estensivi incrementa i valori di Cmax e AUC del S-propafenone del 39% e del 50% e di Cmax ed AUC del R-propafenone del 71% e del 50% rispettivamente.

Basse dosi di propafenone possono essere sufficienti per provocare la risposta terapeutica desiderata.

Popolazione pediatrica

Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti. Non è noto se l'entità delle interazioni nell'età pediatrica è simile a quella negli adulti.

Avvertenze È importante sapere che:

Gravidanza

Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale

Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.

Propafenone deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.

È noto che Propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell'uomo.

La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno.

L'assunzione di Rytmonorm durante la gravidanza deve essere effettuata nei casi di riconosciuta ed effettiva necessità, sotto diretto controllo medico.

Allattamento

Non vi sono studi riguardanti l'escrezione del propafenone nel latte materno.

Dati limitati inducono a ritenere che propafenone possa essere escreto nel latte materno.

Propafenone deve essere usato con cautela nelle mamme che allattano

A causa dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico dovrebbe decidere se fare interrompere l'allattamento o l'impiego del farmaco, considerando l'importanza di quest'ultimo per la madre.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

Il prodotto, in alcuni pazienti, può originare visione confusa, vertigini, stanchezza o ipotensione posturale; tali sintomi possono influenzare la velocità di reazione del paziente e pregiudicare la capacità individuale di utilizzare macchinari o veicoli a motore.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Rytmonorm 150 mg e 300 mg Compresse rivestite contengono rispettivamente 10 mg e 20 mg di sodio per compressa. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Dosi e modo d'uso Come usare Rytmonorm: Posologia

  • 150 mg e 300 mg Compresse rivestite

Per via del loro sapore amaro e per via dell'effetto anestetizzante locale del Propafenone, le compresse devono essere inghiottite intere (senza essere masticate) con un sorso di liquido. La dose deve essere adattata alle esigenze individuali dei pazienti.

Adulti

Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 450-600 mg (una compressa da 150 mg tre volte al giorno o una compressa da 300 mg due volte al giorno).

Occasionalmente può essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (una compressa da 300 mg o due compresse da 150 mg tre volte al giorno).

Questa dose giornaliera può essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico.

Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 kg. Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore.

Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 - 4 giorni.

Nei pazienti che presentano un allargamento significativo del complesso QRS o un blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio.

La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente il monitoraggio dell'ECG e ripetuti controlli della pressione (fase di titolazione).

Anziani

Complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia non può essere esclusa una maggiore sensibilità di alcuni soggetti più anziani, pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati. Il trattamento deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali. Lo stesso vale per la terapia di mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5 - 8 giorni di trattamento.

Insufficienza epatica/renale

Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale, si potrebbe verificare un accumulo di farmaco dopo somministrazione di dosi terapeutiche standard. Tuttavia in pazienti in queste condizioni la dose di propafenone cloridrato può essere ulteriormente titolata sotto controllo dell'ECG e monitorando il livelli plasmatici.

  • 325 mg e 425 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

Le capsule devono essere inghiottite intere con un sorso di liquido. Non schiacciare, nè dividere ulteriormente il contenuto delle capsule.

La dose di propafenone a rilascio prolungato deve essere titolata individualmente sulla base della risposta e della tollerabilità.

Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 650 mg (una capsula rigida a rilascio prolungato di 325 mg due volte al giorno).

Se è necessario un effetto terapeutico aggiuntivo, la dose di propafenone cloridrato (capsule a rilascio prolungato) può essere aumentata a 425 mg somministrati ogni dodici ore, dopo almeno 5 giorni.

La dose individuale di mantenimento dovrà essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente ripetute valutazioni elettrocardiografiche e rilievi della pressione arteriosa (fase di aggiustamento posologico).

Se la durata dell'intervallo QRS è prolungata o l'intervallo QT corretto per la frequenza è prolungato di oltre il 20%, la dose dovrà essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione del tracciato elettrocardiografico.

Nei pazienti con blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio.

Anziani

Complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia non può essere esclusa una maggiore sensibilità di alcuni soggetti più anziani, pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati. La titolazione della dose in questi pazienti deve essere effettuata con particolare cautela.

In pazienti anziani o in pazienti con gravi danni miocardici, così come per altri farmaci antiaritmici, la dose dovrà essere aumentata gradualmente effettuando uno speciale controllo durante la fase iniziale del trattamento.

Insufficienza renale

L'eliminazione del metabolita principale del propafenone è influenzata dall'insufficienza renale, pertanto il propafenone cloridrato a rilascio prolungato deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da insufficienza renale.

Insufficienza epatica

Il dosaggio deve essere adeguato ai pazienti affetti da insufficienza epatica.

Il propafenone cloridrato a rilascio prolungato viene estesamente metabolizzato attraverso un'ossidasi epatica saturabile. A causa dell'aumentata biodisponibilità ed emivita di eliminazione del propafenone cloridrato, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose raccomandata.

Bambini

Propafenone cloridrato a rilascio prolungato non è stato studiato nei bambini e negli adolescenti.

Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Rytmonorm

In caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva di Rytmonorm avvertire immediatamente il medico o rivolgersi al più vicino ospedale.

Sintomi di sovradosaggio:

Se si verificassero sintomi di sovradosaggio dovrebbero essere determinate le concentrazioni plasmatiche del farmaco e dovrebbero essere adeguatamente ridotte le dosi somministrate.

Sintomi miocardici: Gli effetti del sovradosaggio da propafenone cloridrato sul miocardio si manifestano come disordini della genesi dell'impulso e della conduzione come il prolungamento del tratto PQ, allargamento del QRS, blocco dell'automatismo del nodo del seno, blocco atrioventricolare, tachicardia ventricolare, flutter ventricolare e fibrillazione ventricolare.

Riduzione della contrattilità (effetto inotropo negativo) può causare ipotensione che, in casi gravi, può portare a shock cardiovascolare.

Sintomi non-cardiaci: Mal di testa, capogiro, visione offuscata, parestesie, tremori, nausea, costipazione e secchezza delle fauci possono verificarsi frequentemente in caso di sovradosaggio. In casi estremamente rari di sovradosaggio, possono verificarsi convulsioni e decesso.

In casi gravi di avvelenamento, si possono verificare convulsioni tonico-cloniche, parestesia, sonnolenza, coma e arresto respiratorio.

Trattamento: In aggiunta alle generali misure di emergenza, i parametri vitali del paziente devono essere monitorati in terapia intensiva, e rettificati a seconda dei casi.

La defibrillazione così come l'infusione di dopamina e isoproterenolo sono stati efficaci nel controllare il ritmo e la pressione sanguigna. Le convulsioni sono state alleviate con diazepam per via endovenosa. Possono essere necessarie misure generali di supporto come l'assistenza meccanica respiratoria e il massaggio cardiaco esterno.

In caso di sovradosaggio da propafenone cloridrato, a causa dell'elevato legame proteico (>95%) e del largo volume di distribuzione, l'emodialisi risulta inefficace ed i tentativi di eliminazione attraverso l'emoperfusione hanno un'efficacia limitata.

Se si ha qualsiasi dubbio sull'uso di Rytmonorm, rivolgersi al medico o al farmacista.

Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Rytmonorm

Come tutti i medicinali, Rytmonorm può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Le più frequenti e molto comuni reazioni avverse correlate alla terapia con Propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiaca e palpitazioni. Tabella riepilogativa delle reazioni avverse La seguente tabella mostra le reazioni avverse che si sono verificate in almeno uno degli 885 pazienti trattati con propafenone cloridrato a rilascio prolungato in cinque studi di fase II e due studi di fase III.

Per formulazioni di propafenone cloridrato a rilascio immediato si prevede che le reazioni avverse e la frequenza con cui si manifestano siano simili.

La seguente tabella include anche le reazioni avverse riportate nell'esperienza postmarketing.

Le reazioni considerate almeno possibilmente correlate all'assunzione di propafenone cloridrato sono descritte secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a

Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100 a Non comune ≥1/1000 a Non nota (non può essere definita dai dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Agranulocitosi, leucopenia, granulocitopenia
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità1
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell'appetito
Disturbi psichiatrici Ansia, disturbi del sonno Incubi Stato confusionale
Patologie del sistema nervoso Capogiro2 Mal di testa, disgeusia (alterazione del gusto) Sincope, atassia, parestesia Convulsioni, sintomi extrapiramidali, irrequietezza
Patologie dell'occhio Visione offuscata
Patologie dell'orecchio e del labirinto Vertigine
Patologie cardiache Disturbi della conduzione cardiaca3, palpitazioni Bradicardia sinusale, bradicardia, tachicardia, flutter atriale Tachicardia ventricolare, aritmia4 Fibrillazione ventricolare, insufficienza cardiaca5, frequenza cardiaca ridotta
Patologie vascolari Ipotensione Ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea
Patologie gastrointestinali Dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, costipazione, secchezza delle fauci Distensione addominale, flatulenza Conati di vomito, disturbi gastrointestinali
Patologie epatobiliari Alterazione della funzionalità epatica6 Danno epatocellulare, colestasi, epatite, ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, prurito, rash cutaneo, eritema
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Sindrome, lupus-simile
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Diminuzione del numero di spermatozoi7
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico, astenia, fatica, piressia

1 Potrebbero manifestarsi colestasi, discrasie del sangue e rash cutaneo

2 Escluso vertigini

3 Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare

4 Propafenone può essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcune di queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale

5 Può verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca

6 Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalità epatica, quali aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue

7 La diminuzione del numero di spermatozoi è reversibile dopo la sospensione di propafenone


Il rispetto delle istruzioni contenute nel foglio illustrativo riduce il rischio di effetti indesiderati.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio rivolgersi al medico o al farmacista. Gli effetti indesiderati possono, inoltre, essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo "https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse". La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale".

Scadenza e conservazione

Scadenza: vedere la data di scadenza riportata sulla confezione.

La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza riportata sulla confezione.

Compresse rivestite da 150 mg e da 300 mg: Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

Capsule rigide a rilascio prolungato da 325 mg e da 425 mg: Conservare il medicinale a temperatura inferiore ai 30°C.

I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.

Tenere il medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.

COMPOSIZIONE

Rytmonorm 150 mg Compresse rivestite

Una compressa rivestita contiene:

Principio attivo: propafenone cloridrato 150 mg.

Eccipienti: Amido pregelificato, copovidone, crospovidone, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido.

Rytmonorm 300 mg Compresse rivestite

Una compressa rivestita contiene:

Principio attivo: propafenone cloridrato 300 mg.

Eccipienti: Amido pregelificato, copovidone, crospovidone, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido.

Rytmonorm 325 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

Una capsula rigida a rilascio prolungato contiene:

Principio attivo: propafenone cloridrato 325 mg.

Eccipienti: ipromellosa, magnesio stearato. Composizione della capsula: gelatina, ossido di ferro rosso (E 172), sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171).

Rytmonorm 425 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

Una capsula rigida a rilascio prolungato contiene:

Principio attivo: propafenone cloridrato 425 mg.

Eccipienti: ipromellosa, magnesio stearato. Composizione della capsula: gelatina, ossido di ferro rosso (E 172), sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171).

FORMA FARMACEUTICA E CONTENUTO

  • 150 mg compresse rivestite:

Astuccio da 30 compresse

Astuccio da 60 compresse (*)

  • 300 mg compresse rivestite:

Astuccio da 30 compresse

Astuccio da 60 compresse (*) (*) non in commercio

  • 325 mg capsule rigide a rilascio prolungato:

Astuccio da 28 capsule

  • 425 mg capsule rigide a rilascio prolungato:

Astuccio da 28 capsule

Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.

Ulteriori informazioni su Rytmonorm sono disponibili nella scheda "Riassunto delle Caratteristiche".