Procaptan - Foglio Illustrativo

Principi attivi: Perindopril (perindopril arginina)
Procaptan 2,5 mg compresse rivestite con film
I foglietti illustrativi di Procaptan sono disponibili per le confezioni:IndicazioniPerché si usa Procaptan? A cosa serve?
Procaptan è un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE). Gli ACE inibitori agiscono dilatando i vasi sanguigni, rendendo più facile al cuore pompare il sangue attraverso di essi.
Procaptan si usa:
- per trattare la pressione arteriosa elevata (ipertensione),
- per trattare l'insufficienza cardiaca (condizione nella quale il cuore non è in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue per soddisfare le esigenze corporee),
- per ridurre il rischio di eventi cardiaci, quali un infarto, in pazienti con coronaropatia stabile (condizione che comporta una riduzione o un blocco dell'apporto di sangue al cuore) e che hanno già avuto un infarto e/o un intervento per migliorare l'apporto di sangue al cuore allargando i vasi che lo riforniscono.
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Procaptan
Non prenda Procaptan
- se è allergico al perindopril o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6), o a qualunque altro ACE inibitore,
- se si sono manifestati sintomi quali affanno, gonfiore del viso, della lingua o della gola, prurito intenso o gravi eruzioni cutanee correlabili ad un precedente trattamento con ACE inibitori o se lei o un suo familiare avete accusato tali sintomi in qualunque altra circostanza (una condizione chiamata angioedema).
- se è in stato di gravidanza da più di tre mesi (è meglio evitare Procaptan anche nella fase iniziale della gravidanza - vedere paragrafo "Gravidanza"),
- se soffre di diabete o la sua funzione renale è compromessa ed è in trattamento con un medicinale che abbassa la pressione del sangue, contenente aliskiren.
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Procaptan
Si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere prima di prendere Procaptan se una qualsiasi delle seguenti situazioni si applica al suo caso:
- ha una stenosi aortica (restringimento dell'arteria principale che nasce dal cuore) o una cardiomiopatia ipertrofica (malattia del muscolo cardiaco) o una stenosi dell'arteria renale (restringimento dell'arteria che apporta il sangue ai reni),
- soffre di altri problemi cardiaci,
- ha problemi di fegato,
- ha problemi renali o se è in dialisi,
- è affetto da una malattia vascolare del collagene (malattia del tessuto connettivo) quale lupus eritematoso sistemico o sclerodermia,
- ha il diabete,
- segue una dieta che prevede una limitazione nell'uso del sale o usa sostituti del sale contenenti potassio,
- deve sottoporsi ad anestesia e/o ad un intervento chirurgico,
- se deve sottoporsi ad aferesi delle LDL (la depurazione del sangue dal colesterolo per mezzo di un macchinario),
- deve sottoporsi ad un trattamento di desensibilizzazione per ridurre gli effetti di un'allergia alle punture di api o vespe,
- ha avuto di recente diarrea, vomito, o è disidratato,
- le è stata diagnosticata dal medico un'intolleranza a certi zuccheri,
- se sta assumendo uno dei seguenti medicinali usati per trattare la pressione alta del sangue:
- un "antagonista del recettore dell'angiotensina II" (AIIRA) (anche noti come sartani - per esempio valsartan, telmisartan, irbesartan), in particolare se soffre di problemi renali correlati al diabete.
- aliskiren.
Il medico può controllare la sua funzionalità renale, la pressione del sangue, e la quantità di elettroliti (ad esempio il potassio) nel sangue a intervalli regolari. Vedere anche quanto riportato alla voce "Non prenda Procaptan".
- è di origine nera in quanto può avere un rischio maggiore di angioedema e questo farmaco può essere meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna rispetto ai pazienti non neri.
Angioedema
In pazienti trattati con ACE inibitori, incluso Procaptan, è stato riportato angioedema (una grave reazione allergica con gonfiore del viso, delle labbra, della lingua o della gola con difficoltà a deglutire o respirare). Questo può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. Se sviluppa tali sintomi, deve smettere di assumere Procaptan e consultare immediatamente un medico. Vedere anche il paragrafo 4.
Deve informare il medico se pensa di essere in stato di gravidanza (o se vi è la possibilità di dare inizio ad una gravidanza). Procaptan non è raccomandato all'inizio della gravidanza, e non deve essere assunto se lei è in stato di gravidanza da più di tre mesi, poiché esso può causare grave danno al bambino se preso in questo periodo (vedere il paragrafo "Gravidanza").
Bambini e adolescenti
L'uso di perindopril non è raccomandato in bambini e adolescenti fino a 18 anni di età.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Procaptan
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica.
Il trattamento con Procaptan può essere influenzato dall'assunzione di altri medicinali. Il medico potrebbe ritenere necessario modificare la dose e/o prendere altre precauzioni.
Questi comprendono:
- altri medicinali per la pressione alta, tra cui un antagonista del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), aliskiren (vedere anche quanto riportato alla voce "Non prenda Procaptan" e "Avvertenze e precauzioni"), o i diuretici (medicinali che aumentano la quantità di urina prodotta dai reni),
- farmaci risparmiatori di potassio (per es triamterene, amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio,
- farmaci risparmiatori di potassio usati per il trattamento dell'insufficienza cardiaca: eplerenone e spironolattone a dosi comprese tra 12.5 mg e 50 mg al giorno,
- litio per il trattamento della mania o della depressione,
- medicinali antinfiammatori non steroidei (es. ibuprofene) per il sollievo del dolore o dosi elevate di aspirina,
- medicinali per il diabete (come insulina o metformina),
- baclofene (usato per il trattamento della rigidità muscolare in malattie quali la sclerosi multipla),
- medicinali per il trattamento di disturbi mentali quali depressione, ansia, schizofrenia, ecc (es. antidepressivi triciclici, antipsicotici),
- immunosoppressori (medicinali in grado di ridurre i meccanismi di difesa dell'organismo) usati per il trattamento delle malattie autoimmuni o a seguito di un trapianto chirurgico (es. ciclosporina, tacrolimus),
- trimetoprim (per il trattamento delle infezioni),
- estramustina (usato nella terapia del cancro),
- allopurinolo (per il trattamento della gotta),
- procainamide (per il trattamento del battito cardiaco irregolare),
- vasodilatatori inclusi i nitrati (prodotti che dilatano i vasi sanguigni),
- eparina (medicinale utilizzato per rendere più fluido il sangue),
- medicinali usati nel trattamento dell'ipotensione, shock o asma (es. efedrina, noradrenalina o adrenalina),
- sali di oro, specialmente con somministrazione endovenosa (usati nel trattamento dei sintomi dell'artrite reumatoide).
Procaptan con cibi e bevande
È preferibile assumere Procaptan prima dei pasti.
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Se è incinta o se sta allattando con latte materno, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere questo medicinale.
Gravidanza
Deve informare il medico se pensa di essere in stato di gravidanza (o se vi è la possibilità di dare inizio ad una gravidanza). Di norma il medico le consiglierà di interrompere l'assunzione di Procaptan prima di dare inizio alla gravidanza o appena lei verrà a conoscenza di essere in stato di gravidanza e le consiglierà di prendere un altro medicinale al posto di Procaptan.
Procaptan non è raccomandato all'inizio della gravidanza, e non deve essere assunto se lei è in stato di gravidanza da più di tre mesi, poiché esso può causare grave danno al bambino se preso dopo il terzo mese di gravidanza.
Allattamento
Informi il suo medico se sta allattando con latte materno o se sta per iniziare l'allattamento con latte materno.
Procaptan non è raccomandato per le donne che stanno allattando con latte materno e il medico può scegliere un altro trattamento se lei desidera allattare con latte materno, specialmente se il suo bambino è neonato o è nato prematuro.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Procaptan di solito non influenza la vigilanza ma in alcuni pazienti possono verificarsi reazioni come capogiri o stanchezza in relazione alla riduzione della pressione sanguigna. Se accusa tali sintomi, la sua capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari può risultare ridotta.
Procaptan contiene lattosio
Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo consulti prima di prendere questo medicinale.
Dosi e Modo d'usoCome usare Procaptan: Posologia
Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
Assuma la compressa inghiottendola con un bicchiere di acqua, preferibilmente ogni giorno alla stessa ora, al mattino, prima di un pasto. Il suo medico deciderà la dose appropriata per lei.
La dose raccomandata è la seguente:
Ipertensione: la dose abituale iniziale e di mantenimento è di 5 mg una volta al giorno. Dopo un mese, questa dose può essere aumentata a 10 mg una volta al giorno, se richiesto. 10 mg al giorno costituiscono la dose massima raccomandata per il trattamento della pressione alta.
Se ha più di 65 anni, la dose iniziale abituale è di 2,5 mg una volta al giorno. Dopo un mese questa dose può essere aumentata a 5 mg una volta al giorno e se necessario a 10 mg una volta al giorno.
Insufficienza cardiaca: la dose iniziale abituale è di 2,5 mg una volta al giorno. Dopo due settimane, questa dose può essere aumentata a 5 mg una volta al giorno, che costituiscono la dose massima raccomandata per l'insufficienza cardiaca.
Coronaropatia stabile: la dose iniziale abituale è di 5 mg una volta al giorno. Dopo due settimane, questa dose può essere aumentata a 10 mg una volta al giorno, che rappresenta la dose massima raccomandata per questa indicazione.
Se ha più di 65 anni, la dose iniziale abituale è di 2,5 mg una volta al giorno. Dopo una settimana questa dose può essere aumentata a 5 mg una volta al giorno e dopo un'altra settimana a 10 mg una volta al giorno.
Uso nei bambini e negli adolescenti
Non è raccomandato l'uso nei bambini e negli adolescenti.
Se dimentica di prendere Procaptan
È importante assumere il medicinale tutti i giorni poiché un trattamento regolare è più efficace. Se tuttavia si dimentica di prendere una dose di Procaptan, assuma la dose successiva come di consueto.
Non prenda una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
Se interrompe il trattamento con Procaptan
Poiché il trattamento con Procaptan è di solito a vita, dovrà parlare con il suo medico prima di interrompere l'assunzione di questo medicinale.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al medico o al farmacista o all'infermiere.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Procaptan
Se ha assunto una quantità eccessiva di compresse, si rechi immediatamente al pronto soccorso più vicino o consulti il medico. L'effetto più probabile in caso di sovradosaggio è un abbassamento della pressione che può provocare vertigini o svenimenti. In questo caso, può essere di aiuto sdraiarsi tenendo le gambe sollevate.
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Procaptan
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Smetta di prendere il medicinale e informi subito il medico, se si manifesta qualcuno fra i seguenti effetti indesiderati che possono essere gravi:
- gonfiore del viso, delle labbra, della bocca, della lingua o della gola, difficoltà a respirare (angioedema) (Vedere paragrafo 2 "Avvertenze e precauzioni") (non comune - può interessare fino ad 1 paziente su 100),
- gravi capogiri o svenimenti dovuti a bassa pressione sanguigna (comune - può interessare fino a 1 paziente su 10),
- battito cardiaco insolitamente rapido o irregolare , dolore al petto (angina) o infarto (molto raro - può interessare fino a 1 paziente su 10.000),
- debolezza delle braccia o delle gambe o problemi nel parlare che potrebbero essere un segno di un possibile ictus (molto raro - può interessare fino a 1 paziente su 10.000),
- improvvisa dispnea, dolore al torace, respiro corto o difficoltà nella respirazione (broncospasmo) (non comune - può interessare fino a 1 paziente su 100),
- pancreas infiammato che può causare dolore addominale grave e dolore alla schiena accompagnato da sensazioni di forte malessere (molto raro - può interessare fino a 1 paziente su 10.000),
- ingiallimento della pelle o degli occhi (ittero) che potrebbe essere un segno di epatite (molto raro - può interessare fino a 1 paziente su 10.000),
- eruzioni cutanee che spesso iniziano con macchie rosse e pruriginose su viso, braccia o gambe (eritema multiforme) (molto raro - può interessare fino a 1 paziente su 10.000).
Informi il medico se nota uno qualsiasi dei seguenti effetti indesiderati:
Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10):
- mal di testa,
- capogiro,
- vertigine,
- formicolio,
- disturbi della vista,
- tinnito (sensazione di rumore nelle orecchie),
- tosse,
- respiro corto (dispnea),
- disturbi gastro-intestinali (nausea, vomito, dolore addominale, alterazioni del gusto, dispepsia o difficoltà di digestione, diarrea, stipsi),
- reazioni allergiche (quali eruzioni cutanee, prurito),
- crampi muscolari,
- sensazione di stanchezza.
Non comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100):
- alterazioni dell'umore,
- disturbi del sonno,
- secchezza della bocca,
- prurito intenso o gravi eruzioni cutanee,
- formazione di gruppi di vesciche sulla pelle,
- problemi renali,
- impotenza,
- sudorazione,
- eccesso di eosinofili (un tipo di globuli bianchi),
- sonnolenza,
- svenimento,
- palpitazioni,
- tachicardia,
- vasculite (infiammazione dei vasi sanguigni),
- reazioni di fotosensibilizzazione (aumentata sensibilità della pelle al sole),
- artralgia (dolore articolare),
- mialgia (dolore muscolare),
- dolore al petto,
- malessere,
- edema periferico,
- febbre,
- rischio di cadute,
- alterazione dei parametri di laboratorio: alto livello di potassio nel sangue reversibile con l'interruzione del trattamento, basso livello di sodio, ipoglicemia (livelli molto bassi di zucchero nel sangue) in caso di pazienti diabetici, aumento dell'urea plasmatica e aumento della creatinina plasmatica.
Rari (possono interessare fino a 1 paziente su 1.000):
- alterazioni dei parametri di laboratorio: aumento del livello degli enzimi epatici, alto livello di bilirubina sierica.
Molto rari (possono interessare fino a 1 paziente su 10.000):
- confusione,
- polmonite eosinofila (tipo raro di polmonite),
- rinite (naso congestionato o gocciolante),
- insufficienza renale acuta,
- cambiamento nei valori del sangue quali un abbassamento del numero dei globuli bianchi e dei globuli rossi, un abbassamento dell'emoglobina, un abbassamento del numero delle piastrine.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista o all'infermiere. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e Conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola e sul flacone. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno del mese.
Conservi il contenitore ben chiuso per proteggere il prodotto dall'umidità.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre informazioni
Cosa contiene Procaptan 2.5 mg
- Il principio attivo è perindopril arginina. Una compressa rivestita con film contiene 1,6975 mg di perindopril (corrispondenti a 2,5 mg di perindopril arginina).
- Gli eccipienti nel nucleo della compressa sono: lattosio monoidrato, magnesio stearato, maltodestrina, silice colloidale idrofoba, sodio amido glicolato (tipo A), e nel rivestimento con film: glicerolo, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, titanio biossido.
Descrizione dell'aspetto di PROCAPTAN 2,5 mg e contenuto della confezione
Le compresse di Procaptan 2,5 mg sono compresse rivestite con film di colore bianco, rotonde, convesse.
Le compresse sono disponibili in scatole da 5, 10, 14, 20, 30, 50, 60 (60 o 2 contenitori da 30), 90 (90 o 3 contenitori da 30) 100 (100 o 2 contenitori da 50), 120 (120 o 4 contenitori da 30) o 500 compresse (500 o 10 contenitori da 50).
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -
PROCAPTAN 2,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA -
Perindopril arginina.
Una compressa rivestita con film contiene 1,6975 mg di perindopril equivalenti a perindopril arginina 2,5 mg.
Eccipiente con effetto noto: 36,29 mg di lattosio monoidrato.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
03.0 FORMA FARMACEUTICA -
Compresse rivestite con film.
Compresse rivestite con film, di colore bianco, rotonde, convesse.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE -
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Trattamento dell'ipertensione.
Trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia.
Coronaropatia stabile
Riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con una anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.
04.2 Posologia e modo di somministrazione -
Posologia
La posologia deve essere individualizzata in base al profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) e alla risposta pressoria.
- Ipertensione
Procaptan può essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi di antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
La dose iniziale raccomandata è di 5 mg da assumere in un'unica somministrazione giornaliera al mattino.
Nei pazienti con sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) può verificarsi una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all'assunzione della dose iniziale. In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento con una dose di 2,5 mg e sotto stretto controllo medico.
Dopo un mese di trattamento la dose può essere aumentata fino a 10 mg in un'unica somministrazione quotidiana.
Si può avere ipotensione sintomatica in seguito all'inizio della terapia con Procaptan; ciò è più probabile che si verifichi in pazienti che sono al momento trattati con diuretici. Dunque, si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina.
Ove possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con Procaptan (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti ipertesi nei quali l'assunzione del diuretico non può essere sospesa, il trattamento con Procaptan deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg. La funzionalità renale e i livelli di potassio sierici devono essere tenuti sotto controllo.
La posologia di Procaptan deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria. Ove richiesto, il trattamento diuretico può essere reintrodotto.
Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziato con una dose di 2,5 mg che, se necessario, può essere progressivamente aumentata a 5 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 10 mg in base alla funzionalità renale (vedere la tabella sottostante)
- Insufficienza cardiaca congestizia
Si raccomanda che il trattamento con Procaptan, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassio e/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo medico con una dose iniziale consigliata di 2,5 mg assunti al mattino.
Tale dose può essere aumentata, se tollerata, fino a 5 mg in un'unica assunzione giornaliera, dopo 2 settimane. Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato (pazienti con funzionalità renale compromessa e che presentano una alterazione degli elettroliti, pazienti trattati contemporaneamente con diuretici e/o con vasodilatatori), il trattamento deve essere iniziato sotto attento controllo medico (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica ad esempio nei pazienti con deplezione salina con o senza iponatriemia, pazienti ipovolemici o in trattamento con alte dosi di diuretici, si deve procedere, ove possibile, a una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con Procaptan.
La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima che durante il trattamento con Procaptan (vedere paragrafo 4.4).
- Coronaropatia stabile
Il trattamento con Procaptan deve essere iniziato con una dose di 5 mg in un'unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 10 mg, in un'unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalità renale e a condizione che la dose da 5 mg sia ben tollerata.
I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2,5 mg da assumere in un'unica somministrazione quotidiana per una settimana, da aumentare fino a 5 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di aumentare la dose fino a 10 mg, in un'unica somministrazione quotidiana, in base alla funzionalità renale (vedere Tabella "Adattamento della posologia nell'insufficienza renale"). Il dosaggio deve essere aumentato solo se la dose inferiore precedente è stata ben tollerata.
Popolazioni speciali:
Pazienti con insufficienza renale:
Nei pazienti con insufficienza renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina come delineato nella sottostante tabella I:
tabella I: aggiustamento della posologia nell'insufficienza renale
clearance della creatinina (ml/min) | dose raccomandata | |
ClCR≥ 60 | 5 mg al giorno | |
30 | 2,5 mg al giorno | |
15 | 2,5 mg a giorni alterni | |
pazienti emodializzati* | ||
ClCR | 2,5 mg il giorno della dialisi |
* La clearance di dialisi del perindoprilato è di 70 ml/min. Nei pazienti in emodialisi, la dose deve essere somministrata dopo la dialisi.
Pazienti con insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica non è richiesto alcun adattamento della posologia (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica:
La sicurezza e l'efficacia di perindopril nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Pertanto, nei bambini e negli adolescenti l'uso non è raccomandato.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Si raccomanda di assumere Procaptan in un'unica dose giornaliera al mattino prima di un pasto.
04.3 Controindicazioni -
- Ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o a qualunque altro ACE inibitore;
- Storia di angioedema correlata a precedente terapia con ACE inibitori;
- Angioedema ereditario o idiopatico;
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6);
- Uso concomitante di Procaptan con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego -
Coronaropatia stabile
Se durante il primo mese di trattamento con perindopril si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (maggiore o no), deve essere effettuata un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.
Ipotensione
Gli ACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa.
Raramente è stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata, e tale evento è più probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, per esempio in seguito a un trattamento diuretico, ad un regime alimentare a ridotto contenuto di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o in pazienti affetti da grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). È stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, associata o meno a insufficienza renale. Ciò è più probabile che avvenga in pazienti affetti da un'insufficienza cardiaca di grado maggiormente severo, come rispecchiato dalla somministrazione di dosi elevate di diuretici dell'ansa, dall'iponatriemia o dalla compromissione della funzionalità renale. L'inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Analoghe considerazioni devono essere fatte per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali una eccessiva caduta della pressione arteriosa può portare a un infarto miocardico o a un evento cerebrovascolare.
Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una infusione endovenosa di una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). La comparsa di un'ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente può avvenire senza difficoltà dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.
In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si può verificare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica in seguito alla somministrazione di Procaptan. Tale effetto è previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento. Se l'ipotensione diviene sintomatica, può rendersi necessaria una riduzione della posologia o l'interruzione del trattamento con Procaptan.
Stenosi delle valvole aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica
Al pari degli altri ACE inibitori, Procaptan deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto d'efflusso del ventricolo sinistro, quali stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.
Insufficienza renale
Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina
In questi pazienti un regolare controllo del potassio e della creatinina devono far parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8).
Nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, l'ipotensione conseguente all'inizio della terapia con ACE inibitori può determinare una ulteriore compromissione della funzione renale. In tale situazione è stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile.
In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in rene unico trattati con ACE inibitori è stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all'arresto del trattamento. Ciò è probabile che si verifichi soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale.
In questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate. Poiché il trattamento con diuretici può contribuire all'instaurarsi di quanto sopra descritto, la loro somministrazione deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con Procaptan.
In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, è stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell'azotemia e della creatinina plasmatica, soprattutto quando Procaptan è stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Ciò è più probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale. Una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o di Procaptan potrebbero rendersi necessarie.
Pazienti in emodialisi
In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi. Per questi pazienti dovrebbe essere preso in considerazione l'impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antipertensivi.
Non vi sono esperienze sulla somministrazione di Procaptan in pazienti sottoposti ad un recente trapianto di rene.
Ipersensibilità/angioedema
Un angioedema al volto, alle estremità, alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente segnalato in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso Procaptan (vedere paragrafo 4.8). Ciò può verificarsi in qualunque momento durante la terapia. In questi casi Procaptan deve essere immediatamente sospeso e il paziente tenuto sotto osservazione fino a completa risoluzione dei sintomi. Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra la reazione si è risolta senza bisogno di ricorrere ad un trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell'alleviare i sintomi.
L'angioedema associato a un edema laringeo può essere fatale. Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza. In tal caso si deve prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
Il paziente deve essere posto sotto stretto controllo fino a completa e prolungata scomparsa dei sintomi.
Pazienti con storia di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitori possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3).
È stato riportato raramente angioedema intestinale in pazienti trattati con ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era una precedente anamnesi di angioedema del viso e i livelli di C-1 esterasi erano normali. L'angioedema è stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ultrasuoni o con la chirurgia e i sintomi si sono risolti dopo la sospensione dell'ACE inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentano dolore addominale.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)
Raramente, in pazienti trattati con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi a rischio di vita per il soggetto. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con l'ACE inibitore prima di ogni aferesi.
Reazioni anafilattiche durante trattamento di desensibilizzazione
In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante (p.e. veleno di imenotteri) sono stati riportati casi di reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti tali reazioni sono state prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente.
Insufficienza epatica
Raramente, il trattamento con ACE inibitori è stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talora) alla morte. Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto. I pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento significativo degli enzimi epatici devono sospendere l'ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo medico (vedere paragrafo 4.8).
Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia
In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di antecedente compromissione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, si raccomanda di eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione (es. mal di gola, febbre).
Etnia
Gli ACE inibitori possono provocare la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di etnia nera rispetto ai pazienti di altre etnie.
Al pari di altri ACE inibitori, il perindopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti neri rispetto ai pazienti di altre etnie, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione nera ipertesa.
A seguito di somministrazione di ACE inibitori è stata riportata la comparsa di tosse. Questa tosse caratteristica è secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziale di tosse.
Intervento chirurgico/anestesia
In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, Procaptan può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell'intervento. Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia.
In alcuni pazienti in terapia con ACE inibitori, perindopril incluso, è stato osservato un aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. I fattori di rischio per l'insorgenza di iperkaliemia includono insufficienza renale, compromissione della funzione renale, età (> 70 anni), diabete mellito, eventi concomitanti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (ad es., spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio; sono inoltre a rischio più elevato i pazienti che assumono altri farmaci associati ad un incremento del potassio sierico (es. eparina).
L'uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, o sostituti del sale contenenti potassio, in particolare in pazienti con funzione renale compromessa, può portare ad un aumento significativo del potassio sierico. L'iperkaliemia può causare serie e talvolta fatali aritmie. Se si ritiene opportuno l'uso concomitante degli agenti sopra menzionati, essi devono essere utilizzati con cautela e deve essere effettuato un frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.5).
L'associazione di litio e perindopril è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).
Farmaci risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio
L'associazione di perindopril e farmaci risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
La terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Eccipienti
A causa della presenza di lattosio, i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, malassorbimento di glucosio-galattosio o deficit di Lapp lattasi non devono assumere questo medicinale.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione -
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Farmaci che inducono iperkaliemia
Alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare l'insorgenza di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. L'associazione di questi farmaci aumenta il rischio di iperkaliemia.
Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3)
Aliskiren:
In pazienti diabetici o con insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e della morbilità cardiovascolare e aumento della mortalità.
Uso concomitante non raccomandato (vedere paragrafo 4.4)
Aliskiren:
In pazienti che non sono diabetici o non sono affetti da insufficienza renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e della morbilità cardiovascolare e aumento della mortalità.
Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante del recettore dell'angiotensina:
È stato riportato in letteratura che nei pazienti con malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o nei diabetici con danno d'organo terminale, la terapia concomitante con un ACE inibitore e un bloccante del recettore dell'angiotensina è associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzionalità renale (compresa insufficienza renale acuta) se confrontata con l'utilizzo di un solo agente attivo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Il duplice blocco (ad esempio mediante l'associazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore II dell'angiotensina) deve essere limitato a casi valutati singolarmente con uno stretto controllo della funzionalità renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna.
Estramustina:
Rischio di aumentati effetti indesiderati quali edema angioneurotico (angioedema).
Diuretici risparmiatori di potassio (ad es triamterene, amiloride), sali di potassio :
Iperkaliemia (potenzialmente letale), specialmente insieme a insufficienza renale (effetto iperkaliemico additivo. Si sconsiglia l'associazione di perindopril con i farmaci sopra citati (vedere paragrafo 4.4). Se ciò nonostante l'uso concomitante dei farmaci sopra citati è ritenuto appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia.
Per l'uso dello spironolattone nell'insufficienza cardiaca vedere sotto.
Litio
Aumenti reversibili delle concentrazioni plasmatiche e della tossicità del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori.
La somministrazione di perindopril in corso di trattamento con litio è sconsigliata, tuttavia, se ritenuto necessario, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli plasmatici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante che richiede particolare attenzione :
Agenti antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali):
Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) può provocare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante con rischio di ipoglicemia. La comparsa di tale fenomeno sembra essere più probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con insufficienza renale.
Baclofene:
Aumento dell'effetto antipertensivo. Controllare la pressione sanguigna e, se necessario, adeguare il dosaggio dell'antipertensivo.
Diuretici non risparmiatori di potassio:
I pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione del volume e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa dopo l'inizio di una terapia con un ACE inibitore. La possibilità di effetti ipotensivi può essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l'assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a dosi basse e progressive.
Nell'ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico ha causato una deplezione del volume e/o salina, è necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con l'ACE inibitore, nel qual caso può essere reintrodotto un diuretico non risparmiatore di potassio, oppure è necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a basso dosaggio e aumentarlo progressivamente.
Nell'insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, è necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a un dosaggio molto basso, possibilmente dopo aver ridotto il dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato.
In tutti i casi, la funzionalità renale (livelli di creatinina) deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento con l'ACE inibitore.
Diuretici risparmiatori di potassio (eplerenone, spironolattone):
Con eplerenone o spironolattone a dosi comprese tra 12,5 mg e 50 mg al giorno e con basse dosi di ACE inibitori:
Nel trattamento dell'insufficienza cardiaca di classe NYHA II-IV con una frazione di eiezione
Prima di iniziare l'associazione, verificare l'assenza di iperkaliemia e di insufficienza renale.
Si raccomanda uno stretto controllo della kaliemia e della creatinemia nel primo mese di trattamento, inizialmente una volta a settimana e in seguito mensilmente.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l'aspirina a posologie ≥ 3g al giorno
Quando gli ACE inibitori sono somministrati simultaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (ad es. acido acetilsalicilico alla posologia antinfiammatoria, inibitori della COX-2, FANS non selettivi), si può verificare una diminuzione dell'effetto antipertensivo.
L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS può portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale, inclusa la possibile insufficienza renale acuta e un aumento dei livelli sierici di potassio, specialmente nei pazienti con preesistente funzione renale scadente.
La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e va data importanza al monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e periodicamente durante la terapia.
Uso concomitante che richiede attenzione :
Agenti antipertensivi e vasodilatatori
La somministrazione concomitante di questi farmaci può aumentare l'effetto ipotensivo del perindopril. La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.
Gliptine (linagliptina, saxagliptina, sitagliptina, vildagliptina):
Aumento del rischio di angioedema, dovuto alla diminuita attività della dipeptidil peptidasi IV (DPP IV) per effetto della gliptina, in pazienti in co-trattamento con un ACE inibitore.
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici
La somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici, può provocare una ulteriore diminuzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l'efficacia antipertensiva degli ACE inibitori.
Oro
Reazioni nitritoidi (i sintomi comprendono iperemia del viso, nausea, vomito ed ipotensione) sono state riportate raramente in pazienti in terapia con sali d'oro iniettabili (aurotiomalato di sodio) e concomitante terapia con ACE inibitori, incluso perindopril.
04.6 Gravidanza ed allattamento -
Gravidanza
L'uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che il proseguimento della terapia con un ACE inibitore non sia considerato essenziale, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Procaptan durante l'allattamento con latte materno, Procaptan non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento con latte materno, specialmente in caso di allattamento con latte materno di neonati o prematuri.
Fertilità
Non ci sono stati effetti sulla capacità riproduttiva o sulla fertilità.
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari -
Procaptan non influenza direttamente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari,tuttavia in alcuni pazienti si possono verificare delle reazioni individuali correlate ad un calo della pressione arteriosa, soprattutto ad inizio del trattamento o al momento dell'associazione con un altro farmaco antipertensivo.
Di conseguenza, la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari può risultare ridotta.
04.8 Effetti indesiderati -
a. Riepilogo del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza del perindopril è coerente con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori:
gli eventi avversi più frequenti riportati negli studi clinici e osservati con perindopril sono: capogiro, cefalea, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, costipazione, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito, rash, crampi muscolari e astenia.
b. Tabella riepilogativa delle reazioni avverse
Durante gli studi clinici e/o in corso di trattamento con perindopril sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati che sono stati classificati secondo la seguente frequenza:
molto comune (≥1/10); comune (≥1/100,
MedDRA Classificazione per sistemi e organi | Effetti indesiderati | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Eosinofilia | Non comune* |
Agranulocitosi o pancitopenia | Molto raro | |
Riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito | Molto raro | |
Leucopenia/neutropenia | Molto raro | |
Anemia emolitica in pazienti affetti da una deficienza congenita di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | |
Trombocitopenia | Molto raro | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipoglicemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) | Non comune* |
Iperkaliemia, reversibile alla sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4) | Non comune* | |
Iponatriemia | Non comune* | |
Disturbi psichiatrici | Disturbi dell'umore | Non comune |
Disturbi del sonno | Non comune | |
Patologie del sistema nervoso | Capogiro | Comune |
Cefalea | Comune | |
Parestesia | Comune | |
Vertigine | Comune | |
Sonnolenza | Non comune* | |
Sincope | Non comune* | |
Confusione | Molto raro | |
Patologie dell'occhio | Alterazioni della visione | Comune |
Patologie dell'orecchio e del labirinto | Tinnito | Comune |
Patologie cardiache | Palpitazioni | Non comune* |
Tachicardia | Non comune* | |
Angina pectoris (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | |
Aritmia | Molto raro | |
Infarto miocardico possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | |
Patologie vascolari | Ipotensione (ed effetti correlati all'ipotensione) | Comune |
Vasculite | Non comune* | |
Ictus possibilmente secondario ad una eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Comune |
Dispnea | Comune | |
Broncospasmo | Non comune | |
Polmonite eosinofila | Molto raro | |
Rinite | Molto raro | |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale | Comune |
Stipsi | Comune | |
Diarrea | Comune | |
Disgeusia | Comune | |
Dispepsia | Comune | |
Nausea | Comune | |
Vomito | Comune | |
Secchezza della bocca | Non comune | |
Pancreatite | Molto raro | |
Patologie epatobiliari | Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4) | Molto raro |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Comune |
Rash | Comune | |
Orticaria (vedere paragrafo 4.4) | Non comune | |
Angioedema del volto, delle estremità, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.4) | Non comune | |
Reazioni di fotosensibilizzazione | Non comune* | |
Pemfigoide | Non comune* | |
Iperidrosi | Non comune | |
Eritema multiforme | Molto raro | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Crampi muscolari | Comune |
Artralgia | Non comune* | |
Mialgia | Non comune* | |
Patologie renali e urinarie | Insufficienza renale | Non comune |
Insufficienza renale acuta | Molto raro | |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammellaPatologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Disfunzione erettile | Non comune |
Astenia | Comune | |
Dolore al petto | Non comune* | |
Malessere | Non comune* | |
Edema periferico | Non comune* | |
Piressia | Non comune* | |
Esami diagnostici | Aumento dell'urea ematica | Non comune* |
Aumento della creatinina ematica | Non comune* | |
Aumento della bilirubina ematica | Raro | |
Aumento degli enzimi epatici | Raro | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Rischio di cadute | Non comune* |
* frequenza calcolata dagli studi clinici per eventi avversi riportati a seguito di segnalazioni spontanee
Studi clinici
Durante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono stati raccolti solo gli eventi avversi gravi. Pochi pazienti hanno riportato eventi avversi gravi: 16 dei 6122 pazienti (0,3%) trattati con perindopril e 12 dei 6107 pazienti (0,2%) trattati con placebo. Nei pazienti trattati con perindopril, è stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1 paziente. Più pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza nel braccio trattato con perindopril rispetto ai soggetti trattati con placebo, il 6,0% (n=366) verso il 2,1% (n=129) rispettivamente.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette:
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio -
Sono disponibili dati clinici limitati relativi al sovradosaggio nell'uomo.
I sintomi associati al sovradosaggio con ACE inibitori possono includere ipotensione, shock circolatorio, alterazione degli elettroliti, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse.
In caso di sovradosaggio si consiglia il trattamento con una infusione endovenosa di una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Se si manifesta ipotensione il paziente deve essere posizionato come in caso di shock. Ove disponibile, può inoltre essere preso in considerazione il trattamento con un'infusione endovenosa di angiotensina II e/o di catecolamine.
Il perindopril può essere rimosso dal circolo generale con l'emodialisi (vedere paragrafo 4.4). L'impiego di un pacemaker è indicato in caso di bradicardia resistente alla terapia. Si devono controllare continuamente i segni vitali, gli elettroliti del siero e le concentrazioni della creatinina.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE -
05.1 Proprieta' farmacodinamiche -
Categoria farmacoterapeutica: ACE-inibitori, non associati.
Codice ATC: C09AA04.
Meccanismo d'azione
Il perindopril è un inibitore dell'enzima di conversione (ACE) dell'angiotensina I in angiotensina II. L'enzima di conversione o chinasi, è un'esopeptidasi che consente la conversione dell'angiotensina I in angiotensina II, agente vasocostrittore, e la degradazione della bradichinina, agente vasodilatatore, in un eptapeptide inattivo. L'inibizione dell'ACE provoca una riduzione dell'angiotensina II nel plasma che si traduce in un aumento di attività della renina plasmatica (per inibizione del meccanismo di feedback negativo del rilascio di renina) e ad una ridotta secrezione di aldosterone. Poiché l'ACE inattiva la bradichinina l'inibizione dell'ACE determina altresì un aumento di attività del sistema callicreina-chinina a livello circolatorio e locale (e quindi anche una attivazione delle prostaglandine). è probabile che tale meccanismo contribuisca alla riduzione della pressione arteriosa da parte degli ACE inibitori e che sia parzialmente responsabile di alcuni effetti collaterali (ad esempio la tosse).
Il perindopril agisce attraverso il suo metabolita attivo, il perindoprilato. Gli altri metaboliti non mostrano in vitro inibizione dell'attività dell'ACE.
Efficacia e sicurezza clinica
Ipertensione
Il perindopril è attivo in tutti gli stadi dell'ipertensione: leggera, moderata, grave; è stata osservata una riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica sia in clinostatismo che in ortostatismo.
Il perindopril riduce le resistenze vascolari periferiche provocando una riduzione della pressione arteriosa. Di conseguenza si verifica un aumento del flusso sanguigno periferico, senza alcun effetto sulla frequenza cardiaca.
Il flusso sanguigno renale di regola aumenta, mentre il tasso di filtrazione glomerulare (GFR) rimane generalmente immodificato.
Il picco dell'effetto antipertensivo sopraggiunge 4-6 ore dopo somministrazione singola e l'efficacia antipertensiva si mantiene per almeno 24 ore: l'efficacia intermedia è compresa tra l'87 e il 100% dell'effetto di picco.
La riduzione della pressione arteriosa avviene rapidamente. Nei pazienti che rispondono al trattamento, la normalizzazione pressoria è raggiunta dopo un mese di trattamento e si mantiene tale senza comparsa di tachifilassi.
L'arresto del trattamento non è accompagnato da fenomeni di rebound.
Il perindopril riduce l'ipertrofia ventricolare sinistra.
È stato clinicamente dimostrato nell'uomo che il perindopril possiede proprietà vasodilatatrici. Migliora l'elasticità dei grossi tronchi arteriosi e riduce il rapporto media/lume delle piccole arterie.
L'aggiunta di un diuretico tiazidico determina una sinergia di tipo additivo. L'associazione di un ACE inibitore e di un tiazidico riduce inoltre il rischio di ipokaliemia indotto dal trattamento con un diuretico.
Insufficienza cardiaca
Il perindopril riduce il lavoro del cuore attraverso una riduzione del pre-carico e del post-carico.
Gli studi condotti in pazienti affetti da insufficienza cardiaca hanno evidenziato:
- una riduzione della pressione di riempimento dei ventricoli sinistro e destro,
- una diminuzione delle resistenze vascolari periferiche totali,
- un aumento della portata cardiaca e un miglioramento dell'indice cardiaco.
In studi di confronto la prima somministrazione di 2,5 mg di perindopril arginina in pazienti affetti da insufficienza cardiaca da lieve a moderata non ha comportato alcuna riduzione significativa della pressione arteriosa rispetto al placebo.
Pazienti con coronaropatia stabile
Lo studio EUROPA è uno studio clinico multicentrico, internazionale, randomizzato, in doppio cieco vs placebo, la cui durata è stata di 4 anni.
Dodicimiladuecentodiciotto (12.218) pazienti di età superiore ai 18 anni sono stati randomizzati a ricevere 8 mg di perindopril tert-butilamina (equivalenti a perindopril arginina 10 mg) (n=6.110) o placebo (n=6.108).
I pazienti arruolati presentavano una coronaropatia documentata senza evidenza di segni clinici di insufficienza cardiaca.
Complessivamente, il 90% dei pazienti aveva avuto un precedente infarto miocardico e/o una precedente rivascolarizzazione coronarica.
La maggior parte dei pazienti assumeva il farmaco in studio in aggiunta alla terapia convenzionale, che comprendeva farmaci antiaggreganti piastrinici, ipolipemizzanti e beta-bloccanti.
Il principale criterio di efficacia era una combinazione di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico non fatale e/o arresto cardiaco con rianimazione riuscita. Il trattamento con perindopril tert-butilamina 8 mg (equivalente a perindopril arginina 10 mg), una volta al giorno, ha dimostrato una riduzione assoluta dell'end-point primario significativa, pari all'1,9% (riduzione del 20% del rischio relativo, 95% CI [9,4; 28,6] - p
In pazienti con anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione, è stata osservata una riduzione assoluta dell'end-point primario rispetto al placebo, del 2,2% corrispondente a un RRR del 22,4% (95% CI [12,0; 31,6] - p
Uso pediatrico:
La sicurezza e l'efficacia di perindopril nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
In uno studio clinico aperto, non comparativo, condotto su 62 bambini ipertesi di età compresa tra 2 e 15 anni con un tasso di filtrazione glomerulare > 30 ml/min/1,73 m², è stata somministrata ai pazienti una dose media di perindopril pari a 0,07 mg/kg. La dose è stata personalizzata in base al profilo del paziente e alla sua risposta pressoria, fino ad una dose massima di 0,135 mg/kg/die.
59 pazienti hanno completato il periodo di studio di tre mesi, e 36 pazienti hanno completato il periodo di estensione dello studio, cioè sono stati seguiti per almeno 24 mesi (durata media dello studio: 44 mesi).
Nei pazienti precedentemente sottoposti ad altri trattamenti antipertensivi la pressione arteriosa sistolica e diastolica sono rimaste stabili dall'inclusione all'ultima valutazione, e sono diminuite in pazienti naive.
Più del 75% dei bambini aveva una pressione arteriosa sistolica e diastolica inferiore al 95° percentile alla loro ultima valutazione.
La sicurezza si è dimostrata soddisfacente e coerente con il profilo di sicurezza già noto di perindopril.
Dati degli studi clinici sul duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS):
Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l'uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina II.
ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all'evidenza di danno d'organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.
Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.
Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell'angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche -
Assorbimento
Dopo somministrazione orale, l'assorbimento del perindopril è rapido e il picco di concentrazione è raggiunto entro un'ora. L'emivita plasmatica del perindopril è di un'ora.
Il perindopril è un profarmaco. Il 27% della dose di perindopril somministrata raggiunge il flusso sanguigno come metabolita attivo perindoprilato. In aggiunta al perindoprilato attivo, il perindopril produce 5 metaboliti, tutti inattivi. Il picco di concentrazione plasmatica del perindoprilato viene raggiunto in 3-4 ore.
Poiché l'assunzione di cibo riduce la conversione a perindoprilato, e dunque la biodisponibilità, il perindopril arginina deve essere somministrato per via orale in un'unica dose giornaliera al mattino prima del pasto.
è stata dimostrata una correlazione lineare tra la dose di perindopril assunta e la relativa concentrazione plasmatica.
Distribuzione
Il volume di distribuzione del perindoprilato libero è di circa 0,2 l/kg.
Il legame del perindoprilato alle proteine plasmatiche, principalmente all'enzima di conversione dell'angiotensina, è del 20%, ma è concentrazione-dipendente.
Eliminazione
Il perindoprilato è eliminato attraverso le urine e l'emivita finale della frazione libera è di circa 17 ore, con il raggiungimento dello stato stazionario entro 4 giorni.
Popolazioni speciali
L'eliminazione del perindoprilato è ridotta nell'anziano, come pure nei pazienti con insufficienza cardiaca o renale. Nell'insufficienza renale è auspicabile un aggiustamento della posologia in funzione del grado di compromissione del paziente (clearance della creatinina).
La clearance di dialisi del perindoprilato è di 70ml/min.
Nel paziente cirrotico, la cinetica del perindopril è modificata: la clearance epatica della molecola di origine è ridotta della metà. Tuttavia, la quantità di perindoprilato formatasi non viene ridotta e non è quindi necessario un adattamento della posologia (vedere i paragrafi 4.2 e 4.4).
05.3 Dati preclinici di sicurezza -
In studi di tossicità cronica con somministrazione del farmaco per via orale (condotti su ratti e scimmie) l'organo bersaglio è il rene, con danno reversibile.
Non è stata osservata mutagenicità negli studi eseguiti in vitro o in vivo.
In studi di tossicità sulla riproduzione (ratti, topi, conigli e scimmie) non sono stati evidenziati segni di embriotossicità o teratogenicità. Tuttavia la classe degli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ha dimostrato di provocare effetti indesiderati sullo sviluppo tardivo del feto, che hanno condotto alla morte del feto e a difetti congeniti nei roditori e nei conigli: sono state osservate lesioni renali e un aumento della mortalità peri- e post-natale. La fertilità non è stata alterata nei ratti, né maschi né femmine.
In studi a lungo termine in ratti e topi non è stata osservata carcinogenicità.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE -
06.1 Eccipienti -
Lattosio monoidrato
Silice colloidale idrofoba
Amido di mais glicolato (tipo A)
Rivestimento con film
Ipromellosa
Macrogol 6000
Magnesio stearato
Titanio biossido
06.2 Incompatibilita' -
Non pertinente.
06.3 Periodo di validita' -
3 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione -
Tenere il contenitore ben chiuso per proteggerlo dall'umidità.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione -
Contenitore per compresse bianco in polipropilene corredato di un riduttore di flusso di polietilene e con un tappo bianco opaco contenente un gel disidratante.
Scatola da 5, 10, 14, 20, 30, 50, 60 (60 o 2 contenitori da 30), 90 (90 o 3 contenitori da 30), 100 (100 o 2 contenitori da 50), 120 (120 o 4 contenitori da 30) o 500 compresse (500 o 10 contenitori da 50)
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione -
Nessuna istruzione particolare
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
I.F.B. STRODER S.r.l.
Via Luca Passi, 85
00166 Roma
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
AIC n° 027469067 2,5 mg - 5 compresse rivestite con film
AIC n° 027469079 2,5 mg - 10 compresse rivestite con film
AIC n° 027469081 2,5 mg - 14 compresse rivestite con film
AIC n° 027469093 2,5 mg - 20 compresse rivestite con film
AIC n° 027469105 2,5 mg - 30 compresse rivestite con film
AIC n° 027469117 2,5 mg - 50 compresse rivestite con film
AIC n° 027469129 2,5 mg - 60 compresse rivestite con film
AIC n° 027469131 2,5 mg - 90 compresse rivestite con film
AIC n° 027469384 2,5 mg - 100 compresse rivestite con film
AIC n° 027469143 2,5 mg - 120 compresse rivestite con film
AIC n° 027469156 2,5 mg - 500 compresse rivestite con film
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
Data del rinnovo più recente: 3 aprile 2012
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO -
07/2015