Pradif - Foglio Illustrativo

Principi attivi: Tamsulosina (Tamsulosin cloridrato)
Pradif 0,4 mg capsule rigide a rilascio modificato
IndicazioniPerché si usa Pradif? A cosa serve?
Il principio attivo di Pradif è tamsulosin, un farmaco ad azione selettiva antagonista degli adrenorecettori α1A/α1D che riduce la tensione muscolare nella prostata e nell'uretra. Ciò permette all'urina di passare più velocemente attraverso l'uretra facilitando la minzione. In aggiunta esso diminuisce la sensazione di urgenza a urinare.
Pradif viene usato nell'uomo per il trattamento dei sintomi delle basse vie urinarie associati ad un ingrossamento della prostata (iperplasia prostatica benigna). Questi disturbi possono includere difficoltà ad urinare (riduzione del getto), gocciolamento, urgenza e quando aumenta la frequenza di urinare sia di giorno che di notte.
ControindicazioniQuando non dev'essere usato Pradif
Non usi Pradif
- se è allergico (ipersensibile) al tamsulosin o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Pradif. L'ipersensibilità può presentarsi come improvviso gonfiore locale dei tessuti molli corporei (ad es. gola o lingua), difficoltà respiratoria e/o prurito e eruzione cutanea (angioedema),
- se soffre di gravi problemi epatici,
- se ha svenimenti per un abbassamento della pressione sanguigna quando cambia posizione (mettendosi a sedere da sdraiato o alzandosi in piedi).
Precauzioni per l'usoCosa serve sapere prima di prendere Pradif
Faccia particolare attenzione con Pradif
- Controlli medici periodici sono necessari per controllare lo sviluppo della condizione per la quale lei è trattato.
- Raramente, con l'uso di Pradif può presentarsi svenimento così come con altri medicinali di questo tipo. Ai primi segni di giramento di testa o di debolezza deve sedersi o sdraiarsi fino alla loro scomparsa.
- Se soffre di gravi problemi renali informi il medico.
- Se si deve sottoporre o se è in lista per un intervento chirurgico agli occhi per opacità del cristallino (cataratta) o aumento della pressione dell'occhio (glaucoma). Informi l'oftalmologo se ha precedentemente assunto, sta assumendo o ha intenzione di assumere Pradif. Lo specialista può di conseguenza adottare le precauzioni più appropriate riguardo al medicinale ed alla tecnica chirurgica da utilizzare. Chieda al medico se deve rimandare o sospendere temporaneamente il trattamento con Pradif prima di sottoporsi ad intervento chirurgico agli occhi per opacità del cristallino (cataratta) o aumento della pressione dell'occhio (glaucoma).
Bambini
Non somministrare questo medicinale a bambini o adolescenti sotto i 18 anni poiché non è efficace in questa popolazione.
InterazioniQuali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Pradif
Assunzione di Pradif con altri medicinali
L'assunzione di Pradif con altri medicinali appartenenti alla stessa classe (antagonisti degli adrenorecettori α1) può causare un calo non voluto della pressione del sangue. È di particolare importanza informare il medico se è contemporaneamente sotto trattamento con medicinali che possono diminuire l'eliminazione di Pradif dall'organismo (ad esempio, ketoconazolo, eritromicina).
Informi il medico o il farmacista se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica.
Assunzione di Pradif con cibi e bevande
Pradif deve essere assunto dopo colazione o dopo il primo pasto della giornata
AvvertenzeÈ importante sapere che:
Gravidanza, allattamento e fertilità
L'uso di Pradif non è indicato nelle donne.
Nell'uomo è stata riportata eiaculazione anomala (disturbi dell'eiaculazione). Questo significa che il liquido seminale non fuoriesce dal corpo tramite l'uretra ma entra nella vescica (eiaculazione retrograda) o che il volume di eiaculazione è ridotto o assente (mancata eiaculazione). Questo evento è innocuo.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Non è stato dimostrato che Pradif alteri la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari o apparecchiature. Tuttavia deve tenere presente l'eventualità che possano insorgere capogiri, in tal caso non deve intraprendere quelle attività che richiedono attenzione.
Dose, Modo e Tempo di SomministrazioneCome usare Pradif: Posologia
Prenda sempre Pradif seguendo esattamente le istruzioni del suo medico. Se ha dei dubbi deve consultare il suo medico o farmacista. La dose abituale è di 1 capsula al giorno, da assumere dopo colazione o dopo il primo pasto della giornata ogni giorno.
La capsula va deglutita intera, senza frantumarla o masticarla.
Normalmente Pradif viene prescritto per lunghi periodi di tempo. Gli effetti sulla vescica urinaria e sulla minzione vengono mantenuti a seguito di un trattamento a lungo termine con Pradif.
SovradosaggioCosa fare se avete preso una dose eccessiva di Pradif
Se prende più Pradif di quanto deve
L'assunzione di una dose eccessiva di Pradif può indurre un calo non voluto della pressione del sangue e un aumento della frequenza cardiaca, associati a sensazione di debolezza. Se ha assunto troppe dosi di Pradif consulti il suo medico immediatamente.
Se dimentica di prendere Pradif
Se ha dimenticato di prendere una dose di Pradif, può prenderla più tardi nella stessa giornata. Se ha saltato un giorno continui ad assumere la capsula del giorno all'ora abituale prevista. Non prenda mai una dose doppia per compensare quella dimenticata.
Se interrompe il trattamento con Pradif
Quando il trattamento con Pradif viene interrotto prematuramente, possono ricomparire i sintomi iniziali. Pertanto continui ad assumere Pradif per tutto il periodo di tempo prescritto dal medico, anche se i suoi sintomi sono già scomparsi. Consulti sempre il suo medico se crede che questa terapia debba essere interrotta.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al suo medico o farmacista.
Effetti IndesideratiQuali sono gli effetti collaterali di Pradif
Come tutti i medicinali, Pradif può presentare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Effetti comuni (meno di 1 caso su 10, più di 1 caso su 100 (1-10%)):
capogiri, particolarmente mettendosi a sedere o alzandosi in piedi.
Eiaculazione anomala (disturbi dell'eiaculazione). Questo sintomo significa che il liquido seminale non esce all'esterno del corpo attraverso l'uretra ma entra nella vescica urinaria (eiaculazione retrograda) o che il volume di liquido seminale è ridotto o assente (mancata eiaculazione). Questo evento è innocuo.
Effetti non comuni (più di 1 caso su 1000, meno di 1 caso su 100 (0,1-1%)):
mal di testa, palpitazioni (il cuore batte con più frequenza del normale ed è anche avvertibile), riduzione della pressione sanguigna ad esempio alzandosi in piedi velocemente da seduti o da sdraiati spesso associata a capogiri, naso chiuso o gocciolante (rinite), diarrea, nausea e vomito, stipsi, debolezza (astenia), arrossamento cutaneo (rash), prurito e orticaria.
Effetti rari (più di 1 caso su 10.000, meno di 1 caso su 1000 (0,01-0,1%)):
svenimenti e casi di improvviso gonfiore localizzato dei tessuti molli del corpo (ad esempio della gola e della lingua), respiro difficoltoso con o senza prurito e arrossamento cutaneo (rash), come di frequente in una reazione allergica (angioedema).
Effetti molto rari (meno di 1 caso su 10.000 (<0,01%)):
priapismo (erezione involontaria dolorosa e prolungata che richiede un immediato trattamento medico). Eruzione cutanea, infiammazione, formazione di vesciche sulla pelle e/o sulle mucose di labbra, occhi, bocca, narici o genitali (sindrome di Stevens-Johnson).
Effetti con frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):
- visione offuscata
- compromissione della vista
- perdita di sangue dal naso (epistassi)
- gravi eruzioni cutanee (eritema multiforme, dermatite esfoliativa)
- ritmo cardiaco irregolare anomalo (fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia), difficoltà respiratoria (dispnea).
- se sta per essere sottoposto ad intervento chirurgico agli occhi per opacità del cristallino (cataratta) o aumento della pressione dell'occhio (glaucoma) e sta già prendendo o ha recentemente preso Pradif, la pupilla può dilatarsi scarsamente e l'iride (la parte circolare colorata dell'occhio) può diventare flaccida durante l'intervento.
- secchezza delle fauci.
Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati peggiora, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato non elencato in questo foglio, informi il medico o farmacista.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e Conservazione
Conservare nella confezione originale.
Tenere Pradif fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.
Non usi Pradif dopo la data di scadenza che è riportata sul blister e sull'astuccio dopo "Scad" (mese e anno). La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno del mese.
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Composizione e forma farmaceutica
Cosa contiene Pradif
Il principio attivo è tamsulosin cloridrato.
Gli eccipienti sono: contenuto della capsula: cellulosa microcristallina (E460); acido metacrilico-etilacrilato copolimero (1:1); polisorbato 80 (E433); sodio laurilsolfato; triacetina (E1518); calcio stearato (E470a); talco (E553b). Involucro della capsula: gelatina dura; indigotina (E132); titanio diossido (E171); ossido di ferro giallo (E172); ossido di ferro rosso (E172). Inchiostro di stampa: gomma lacca (E904), glicole propilenico (E1520), ossido di ferro nero (E172).
Descrizione dell'aspetto di Pradif e contenuto della confezione
Le capsule di Pradif sono di colore arancio/verde oliva, contrassegnate dai codici T0.4 e logo.
Le capsule di Pradif sono confezionate in blister di polipropilene-alluminio contenuti in un astuccio di cartone.
La confezione contiene 10, 20, 30, 50, 60, 90, 100 o 200 capsule. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ciascuna capsula a rilascio modificato contiene 0,4 mg di tamsulosin cloridrato come principio attivo.
Eccipienti: per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA
Capsule rigide a rilascio modificato, di colore arancio/verde oliva, contrassegnate dal codice T0.4 e logo.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
Sintomi delle basse vie urinarie (LUTS - Lower Urinary Tract Symptoms) associati a iperplasia prostatica benigna (IPB).
04.2 Posologia e modo di somministrazione
Uso orale.
Una capsula al giorno da assumere dopo colazione o dopo il primo pasto della giornata.
La capsula deve essere deglutita intera e non deve essere frantumata o masticata perché questo può interferire con il rilascio modificato del principio attivo.
In caso di compromissione della funzionalità renale non è richiesto aggiustamento posologico.
In caso di insufficienza epatica da lieve a moderata, non è richiesto aggiustamento posologico (vedere anche paragrafo 4.3 Controindicazioni).
Popolazione pediatrica
Non esiste alcuna indicazione per uso specifico di Pradif nei bambini.
La sicurezza e l'efficacia di tamsulosin nei bambini
04.3 Controindicazioni
Ipersensibilità a tamsulosin cloridrato, incluso angioedema indotto da farmaci o ad uno qualsiasi degli eccipienti; precedenti di ipotensione ortostatica; grave insufficienza epatica.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego
Come con altri antagonisti degli adrenorecettori a1, durante il trattamento con Pradif, si può avere in casi particolari una riduzione della pressione arteriosa che, raramente, può dar luogo ad una sincope. Ai primi segni di ipotensione ortostatica (capogiri, debolezza) il paziente deve sedersi o sdraiarsi sino alla scomparsa dei sintomi.
Prima di iniziare la terapia con Pradif, il paziente deve essere valutato per escludere la presenza di altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi della iperplasia prostatica benigna. L'esplorazione rettale e, se necessario, la determinazione dell'antigene prostatico specifico (PSA) devono essere eseguiti prima di iniziare il trattamento e successivamente ad intervalli regolari.
Il trattamento di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min) deve essere considerato con cautela poiché il medicinale non è stato studiato su questi soggetti.
Durante l'intervento chirurgico di cataratta e glaucoma, in alcuni pazienti in corso di trattamento o precedentemente trattati con tamsulosin cloridrato è stata osservata la "Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera" (IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola).
IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l'intervento.
L'interruzione del trattamento con tamsulosin cloridrato 1-2 settimane prima dell'intervento chirurgico di cataratta o glaucoma è considerato utile dal punto di vista empirico, tuttavia il beneficio della sospensione del trattamento non è ancora stato stabilito.
IFIS è anche stata riscontrata in pazienti che avevano sospeso tamsulosin per un periodo più lungo prima dell'intervento.
Non è raccomandato cominciare la terapia con tamsulosin cloridrato in pazienti per i quali è stato programmato un intervento chirurgico di cataratta o glaucoma.
Durante la valutazione pre-operatoria, l'oftalmologo ed il team chirurgico devono considerare se il paziente in attesa dell'intervento chirurgico di cataratta o glaucoma è in trattamento o è stato trattato con tamsulosin in modo da assicurare che le appropriate misure possano essere adottate per gestire l'IFIS durante l'intervento.
Tamsulosin cloridrato non deve essere somministrato in associazione a forti inibitori del CYP3A4 in pazienti con un fenotipo CYP2D6 caratterizzato da lenta metabolizzazione.
Tamsulosin cloridrato deve essere usato con cautela in associazione a forti e moderati inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
Non si sono notate interazioni quando tamsulosin cloridrato è stato assunto in concomitanza ad atenololo, enalapril o teofillina.
Il concomitante uso di cimetidina determina un aumento dei livelli di tamsulosin nel plasma mentre la furosemide li abbassa; tuttavia i livelli delle concentrazioni plasmatiche di tamsulosin sono contenuti nell'intervallo terapeutico e pertanto non si rende necessario un aggiustamento della posologia.
In vitro diazepam, propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide, simvastatina e warfarin non modificano la frazione libera di tamsulosin nel plasma umano. Tamsulosin non modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone.
Tuttavia diclofenac e warfarin possono aumentare la velocità di eliminazione di tamsulosin.
La somministrazione concomitante di tamsulosin cloridrato e forti inibitori di CYP3A4 può portare a una aumentata esposizione a tamsulosin cloridrato. La somministrazione concomitante con ketoconazolo (un noto forte inibitore di CYP3A4) ha portato a un incremento della AUC e della Cmax di tamsulosin cloridrato di un fattore pari a 2,8 e 2,2, rispettivamente.
Tamsulosin cloridrato non deve essere somministrato in associazione a forti inibitori del CYP3A4 in pazienti con un fenotipo CYP2D6 caratterizzato da lenta metabolizzazione.
Tamsulosin cloridrato deve essere usato con cautela in associazione a forti e moderati inibitori del CYP3A4.
La somministrazione concomitante di tamsulosin cloridrato e paroxetina, un forte inibitore di CYP2D6, ha portato a un incremento della Cmax e della AUC di tamsulosin di un fattore pari a 1,3 e 1,6, rispettivamente, ma tali incrementi non sono considerati clinicamente rilevanti.
L'uso concomitante di altri antagonisti degli adrenocettori a1 può determinare effetti ipotensivi.
04.6 Gravidanza ed allattamento
L'uso di Pradif non è indicato nelle donne.
In studi clinici a breve e lungo termine con tamsulosin cloridrato sono stati osservati disturbi dell'eiaculazione. Casi di disturbi dell'eiaculazione, eiaculazione retrograda e incapacità di eiaculazione sono stati riportati in studi di fase post-autorizzativa.
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Comunque, il paziente deve essere a conoscenza della eventualità che possano insorgere vertigini.
04.8 Effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi | Comune (≥1/100, | Non comune (≥1/1.000, | Raro (≥1/10.000, | Molto raro ( | Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Patologie del sistema nervoso | capogiri (1,3%) | cefalea | sincope | ||
Patologie dell'occhio | visione offuscata*, compromissione della vista* | ||||
Patologie cardiache | palpitazioni | ||||
Patologie vascolari | ipotensione ortostatica | epistassi* | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | rinite | ||||
Patologie gastrointestinali | costipazione, diarrea, nausea, vomito | secchezza delle fauci* | |||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | eruzione cutanea, prurito, orticaria | angioedema | sindrome di Steven-Johnson | eritema multiforme*, dermatite esfoliativa* | |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | disturbi dell'eiaculazione inclusi eiaculazione retrograda e mancata eiaculazione | priapismo | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | astenia |
* Osservati nel post-marketing
Durante l'intervento chirurgico per cataratta e glaucoma, nel corso del periodo di sorveglianza post-marketing, è stata osservata una variante della sindrome della pupilla piccola nota come la "Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera" (IFIS) associata alla terapia con tamsulosin (vedere anche paragrafo 4.4).
Esperienza post-marketing: in aggiunta agli eventi avversi sopra elencati sono stati segnalati, in associazione all'utilizzo di tamsulosin, fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia e dispnea. Dal momento che tali eventi segnalati in maniera spontanea provengono dall'esperienza post marketing in tutto il mondo, la frequenza degli stessi e il ruolo di tamsulosin nel causarli non possono essere determinati in maniera certa.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio
Sintomi
Il sovradosaggio con tamsulosin cloridrato può provocare potenzialmente effetti ipotensivi gravi.
Gravi effetti ipotensivi sono stati osservati a differenti livelli di sovradosaggio.
Trattamento
In caso di ipotensione acuta a seguito di sovradosaggio si deve intervenire con una pronta azione di supporto a livello cardiovascolare.
La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca possono essere riportate alla normalità facendo sdraiare il paziente.
Se questo non è sufficiente, possono essere utilizzati espansori di volume e, se necessario, farmaci ad azione vasocostrittrice. La funzionalità renale deve essere monitorata e si devono applicare misure di supporto generale.
La dialisi è di scarsa utilità in quanto tamsulosin si lega fortemente alle proteine plasmatiche. Alcune misure come l'emesi possono essere adottate per impedire l'assorbimento.
In caso di ingestione di notevoli dosi può essere utile la lavanda gastrica e possono essere somministrati carbone attivo e un lassativo osmotico, come il sodio solfato.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antagonista degli adrenorecettori a1.
Codice ATC: G04C A02.
Preparazioni per l'esclusivo trattamento delle patologie della prostata.
Meccanismo di azione:
tamsulosin si lega selettivamente e in maniera competitiva agli adrenorecettori a1 postsinaptici, in particolare al sottotipo a1A e a1D. Esso determina il rilassamento della muscolatura liscia della prostata e dell'uretra.
Effetti farmacodinamici:
pradif aumenta il flusso urinario massimo. Allevia l'ostruzione rilassando la muscolatura liscia della prostata e dell'uretra migliorando perciò i sintomi di svuotamento.
Esso inoltre migliora i sintomi di riempimento nei quali l'instabilità della vescica gioca un ruolo importante.
Questi effetti sui sintomi di riempimento e di svuotamento sono mantenuti durante la terapia a lungo termine. Il bisogno di ricorrere all'intervento chirurgico o alla cateterizzazione è significativamente ritardato.
Gli antagonisti degli adrenorecettori a1 possono ridurre la pressione arteriosa riducendo le resistenze periferiche. Durante gli studi clinici con Pradif non è stata osservata alcuna riduzione clinicamente significativa della pressione arteriosa.
Popolazione pediatrica
È stato condotto uno studio di dose-ranging in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, in bambini con vescica neuropatica. Un totale di 161 bambini (con età compresa tra 2 e 16 anni) sono stati randomizzati e trattati ad 1 di 3 livelli di dose di tamsulosin (basso [da 0,001 a 0,002 mg/kg], medio [da 0,002 a 0,004 mg/kg], e alto [da 0,004 a 0,008 mg/kg]), oppure con il placebo. L'endpoint primario è stato il numero di pazienti la cui pressione detrusoriale al punto di fuga (detrusor leak point pressure, LPP) è diminuita fino a stabilizzazione di idronefrosi e idrouretere e cambiamento dei volumi di urina ottenuti da cateterismo e numero di fughe di urina durante il cateterismo, come registrato nei diari del cateterismo. Non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra il gruppo trattato con placebo e ciascuno dei 3 gruppi trattati con tamsulosin, né per l'endpoint primario, né per quelli secondari. Non è stata osservata una risposta alla dose per nessun livello di dose.
05.2 Proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Tamsulosin cloridrato è assorbito dall'intestino ed è biodisponibile quasi completamente.
L'assorbimento di tamsulosin cloridrato si riduce con l'assunzione in prossimità dei pasti.
Un assorbimento uniforme può essere ottenuto se il paziente assume Pradif sempre dopo lo stesso pasto.
Tamsulosin mostra una cinetica lineare.
Dopo una singola dose di Pradif a stomaco pieno i livelli plasmatici di tamsulosin raggiungono il picco in circa 6 ore e, in condizioni di steady state, che sono raggiunte dopo 5 giorni di trattamento, la Cmax è circa 2/3 più elevata di quella raggiunta dopo singola dose.
Ciò è stato notato in pazienti anziani ed è ragionevole attendersi la stessa cosa in pazienti più giovani.
Esiste una considerevole variazione individuale nei livelli plasmatici sia dopo dose singola che ripetuta.
Distribuzione
Nell'uomo tamsulosin è legato per circa il 99% alle proteine plasmatiche. Il volume di distribuzione è basso (circa 0,2 l/kg).
Tamsulosin ha uno scarso effetto di primo passaggio essendo metabolizzato lentamente.
Tamsulosin è presente nel plasma soprattutto sotto forma di principio attivo immodificato.
Viene metabolizzato nel fegato.
Nel ratto non si è osservata praticamente alcuna induzione del sistema microsomiale degli enzimi epatici causata da tamsulosin.
I risultati in vitro suggeriscono che il CYP3A4 e anche il CYP2D6 sono coinvolti nel metabolismo, con possibili minori contributi alla metabolizzazione di tamsulosin cloridrato da parte di altri isoenzimi CYP. L'inibizione degli enzimi di metabolizzazione del farmaco CYP3A4 e CYP2D6 può portare a un incremento dell'esposizione a tamsulosin cloridrato (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
Nessuno dei metaboliti è più attivo del prodotto originale.
Eliminazione
Tamsulosin e i suoi metaboliti vengono eliminati soprattutto nelle urine e circa il 9% di una dose nella forma di principio attivo immodificato.
Dopo una singola dose di Pradif a stomaco pieno e in condizioni di steady state, l'emivita di eliminazione è stata valutata in 10 e 13 ore rispettivamente.
05.3 Dati preclinici di sicurezza
Studi di tossicità in dose singola e ripetuta sono stati effettuati su topi, ratti e cani. Sono stati considerati inoltre, studi di riproduzione nei ratti, studi di carcinogenesi nei topi e nei ratti, studi di genotossicità in vivo ed in vitro.
Il profilo tossicologico generale così come accertato con le dosi più alte di tamsulosin è coerente con la nota attività farmacologica dei farmaci antagonisti degli adrenorecettori a1.
Nei cani, a dosi molto alte, l'elettrocardiogramma viene modificato. Questa risposta viene considerata non rilevante dal punto di vista clinico.
Tamsulosin non ha mostrato rilevanti proprietà genotossiche.
È stata riportata un'aumentata incidenza delle modifiche proliferative nelle mammelle dei ratti e dei topi femmina. Questi risultati che sono probabilmente mediati dalla iperprolattinemia e che si verificano solo ad alte dosi, sono considerati irrilevanti.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
Contenuto della capsula:
cellulosa microcristallina E460, acido metacrilico - etilacrilato copolimero (1:1), polisorbato 80 E433, sodio laurilsolfato, triacetina E1518, calcio stearato E470a, talco E553b.
Capsula:
gelatina dura, indigotina E132, titanio diossido E171, ossido di ferro giallo E172, ossido di ferro rosso E172.
Inchiostro di stampa:
gomma lacca E904, glicole propilenico E1520, ossido di ferro nero E172.
06.2 Incompatibilità
Non pertinente.
06.3 Periodo di validità
4 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione
Blister di polipropilene - alluminio da 10 capsule, in astucci da 10, 20, 30, 50, 60, 90, 100 e 200 capsule.
Blister di PVC/PVDC - alluminio da 5 capsule, in astuccio da 50 capsule.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Boehringer Ingelheim International GmbH - Binger Strasse 173 - D 55216 Ingelheim am Rhein - Germania
Rappresentante per l'ltalia
Boehringer Ingelheim Italia S.p.A. - Via Lorenzini, 8 - 20139 Milano
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Confezione da 20 capsule: A.I.C. N° 030106013
Confezione da 30 capsule: A.I.C. N° 030106025
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
27 settembre 1996/12 luglio 2006.
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO
10.06.2014.