Pentasa - Foglio Illustrativo
Principi attivi: Mesalazina (5-ASA)
PENTASA 500 mg compresse a rilascio modificato
PENTASA 1 g granulato a rilascio prolungato
I foglietti illustrativi di Pentasa sono disponibili per le confezioni:
Indicazioni Perché si usa Pentasa? A cosa serve?
Pentasa contiene il principio attivo mesalazina, che appartiene al gruppo di farmaci chiamati salicilati, antinfiammatori intestinali usati per il trattamento della colite ulcerosa e del morbo di Crohn.
La colite ulcerosa è una malattia del colon (intestino crasso) e del retto in cui il rivestimento interno dell'intestino diviene arrossato e gonfio (infiammato), con sintomi quali evacuazioni frequenti e feci miste a sangue, accompagnate da crampi allo stomaco.
Quando viene somministrato per un episodio acuto di colite ulcerosa, Pentasa agisce lungo l'intero colon ed il retto per trattare l'infiammazione e ridurre i sintomi. Le compresse possono inoltre essere assunte per aiutare a prevenire il ripresentarsi della colite ulcerosa.
Nella fase attiva di grado severo può essere consigliabile l'associazione con farmaci cortisonici.
Controindicazioni Quando non dev'essere usato Pentasa
Non usi Pentasa
- se è allergico al principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6)
- se è allergico a una classe di farmaci conosciuta con il nome di salicilati (es. aspirina)
- in bambini di età inferiore ai 6 anni
- durante le ultime settimane di gravidanza e durante l'allattamento (vedere "Gravidanza, allattamento e fertilità")
- se soffre di gravi problemi ai reni o al fegato.
Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Pentasa
Si rivolga al medico o al farmacista prima di usare Pentasa:
- se è allergico alla sulfasalazina (allergia ai salicilati)
- se il suo fegato funziona in modo alterato o ridotto
- se soffre di disturbi ai reni. La mesalazina induce nefrotossicità (tossicità a carico dei reni), per questo deve essere sospesa in pazienti che sviluppano disfunzioni renali durante il trattamento
- se è in trattamento con farmaci che possono alterare la funzionalità renale, come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e azatioprina, perché possono aumentare il rischio di reazioni renali
- se è in trattamento con azatioprina o 6-mercaptopurina e tioguanina perché sono farmaci che possono aumentare il rischio di discrasie ematiche (disturbi del sangue). Il trattamento deve essere ridotto o sospeso in presenza di queste reazioni avverse
- se ha una digestione gastrica particolarmente lenta o è portatore di stenosi pilorica (restringimento della parte dello stomaco che conduce nel piccolo intestino)
- se soffre di problemi respiratori, come asma.
Specialmente durante la fase iniziale del trattamento, il medico può richiedere esami delle urine e del sangue per valutare la funzionalità dei suoi reni, del fegato.
Bambini e adolescenti
L'uso di Pentasa non è raccomandato in bambini di età inferiore ai 6 anni.
Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Pentasa
Informi il medico se sta usando, ha recentemente usato o potrebbe usare qualsiasi altro medicinale, compresi quelli che possono essere presi senza ricetta medica.
Questo è particolarmente importante se sta prendendo farmaci come:
- Azatioprina, 6-mercaptopurina e tioguanina (noti con il nome di farmaci "immunosoppressori" che riducono l'attività del suo sistema immunitario).
- Anticoagulanti cumarinici (medicine che aumentano il tempo necessario per la coagulazione del sangue). Per esempio il warfarin.
Pentasa con cibi e bevande
Questo medicinale può essere assunto con cibi e bevande (vedere paragrafo 3).
Avvertenze È importante sapere che:
Gravidanza, allattamento e fertilità
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di usare questo medicinale.
Pentasa deve essere usato con cautela durante la gravidanza o l'allattamento, e solo in caso di assoluta necessità (vedere anche paragrafo 2 "Non usi Pentasa").
Sono stati osservati disturbi del sangue in neonati di madri trattate con Pentasa.
Non possono essere escluse reazioni allergiche come diarrea nei neonati.
Se il neonato manifesta diarrea, l'allattamento al seno deve essere sospeso.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Normalmente il trattamento con Pentasa non altera la capacità di guidare veicoli e/o usare macchinari.
Dose, modo e tempo di somministrazione Come usare Pentasa: Posologia
Usi questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico o del farmacista. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista.
La dose raccomandata è:
Adulti:
Nella colite ulcerosa
Trattamento acuto: fino a 4 g di mesalazina una volta al giorno o suddivisi in 2-4 somministrazioni
Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 1.500 mg di mesalazina al giorno, suddivisi in 3 somministrazioni.
Nel morbo di Crohn
Trattamento acuto: fino a 3-4 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 2-3 somministrazioni.
Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 3 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 3 somministrazioni.
Uso nei bambini
Bambini dai 6 anni di età
Si raccomanda in generale di somministrare metà della dose per gli adulti a bambini con un peso corporeo fino a 40 kg e la normale dose per gli adulti a quelli con un peso corporeo superiore a 40 kg.
- Trattamento acuto: si inizia con 30-50 mg/kg/die in somministrazioni separate. Dose massima: 75 mg/kg/die in somministrazioni separate. La dose totale non deve superare i 4 g/die (dose massima per l'adulto).
- Trattamento di mantenimento: si inizia con 15-30 mg/kg/die in somministrazioni separate. La dose totale non deve superare i 2 g/die (dose raccomandata per l'adulto).
Le compresse o le bustine possono essere prese durante o poco dopo il pasto. Pentasa può essere assunto con acqua o yogurt. Le compresse possono essere deglutite intere o, in alternativa, si possono anche rompere o lasciar sciogliere in un bicchiere o in un cucchiaio con un pò d'acqua.
Pentasa compresse o granulato non devono essere masticati. Dopo apertura della bustina, il granulato deve essere assunto entro 24 ore (vedere "Come conservare Pentasa").
Se dimentica di prendere Pentasa
Se dimentica di prendere una dose di Pentasa, prenda la normale dose successiva programmata, alla solita ora.
Non prenda una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.
Se interrompe il trattamento con Pentasa
Il medico le dirà per quanto tempo durerà il trattamento. Parli con il suo medico prima di interrompere il trattamento con questo medicinale.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo medicinale, si rivolga al medico o al farmacista.
Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Pentasa
Se ha preso più compresse o bustine di quanto deve, contatti immediatamente il medico o si rivolga al più vicino ospedale.
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Pentasa
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
Effetti indesiderati comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10):
- Mal di testa
- Diarrea
- Dolore addominale
- Nausea
- Vomito
- Flatulenza (gas intestinale)
- Eruzioni cutanee, come orticaria, eritema.
Effetti indesiderati rari (possono interessare fino a 1 persona su 1.000):
- Capogiri
- Mio- e pericarditi (infiammazioni di alcune parti del cuore)
- Pancreatite acuta (infiammazione acuta del pancreas) e aumento delle amilasi (enzimi del pancreas).
Effetti indesiderati molto rari (possono interessare fino a 1 persona su 10.000):
- Disturbi del sangue, quali eosinofilia (aumento di un tipo di globuli bianchi nel sangue chiamati eosinofili), anemia (diminuzione dei globuli rossi), anemia aplastica (forma di anemia caratterizzata dall'insufficiente produzione nel midollo osseo di cellule del sangue di tutti i tipi), leucopenia (diminuzione dei globuli bianchi), trombocitopenia (diminuzione delle piastrine), agranulocitosi (diminuzione di un tipo di globuli bianchi chiamati granulociti), pancitopenia (diminuzione di tutte le cellule del sangue)
- Reazioni di ipersensibilità (allergia) compreso esantema allergico, reazione anafilattica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), eritema multiforme e sindrome di Steavens-Johnson (SJS)
- Febbre da farmaco
- Neuropatia periferica (condizione patologica a carico dei nervi delle mani e dei piedi)
- Alveoliti allergiche, reazioni allergiche e disturbi dei polmoni (reazioni fibrotiche polmonari, inclusa difficoltà a respirare (dispnea), tosse, broncospasmo, polmonite eosinofila, malattie polmonari interstiziali, infiltrazioni polmonari, polmoniti)
- Pancolite (infiammazione del colon)
- Disturbi a carico del fegato (aumento degli enzimi epatici, degli indici colestatici e della bilirubina, epatossicità, incluse epatiti, epatite colestatica, cirrosi, insufficienza epatica)
- Alopecia (perdita o assottigliamento dei capelli) reversibile
- Dolore muscolare (mialgia), dolore alle articolazioni (atralgia), casi di reazioni immunitarie simili a Lupus eritematoso
- Disturbi a carico dei reni (nefrite interstiziale acuta e cronica, sindrome nefrotica, insufficienza renale, scolorimento delle urine)
- Oligospermia (bassa concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale) reversibile.
Alcuni degli effetti indesiderati possono anche essere attribuiti alla malattia stessa.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico o al farmacista. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.
Scadenza e conservazione
Conservi questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Dopo apertura delle bustine, il granulato può essere conservato per 24 ore, dopo le quali deve essere eliminato.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla confezione dopo "Scad.". La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese. Tale data si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre informazioni
Cosa contiene Pentasa
Compressa a rilascio modificato:
- Il principio attivo è mesalazina
- Gli altri componenti sono: polivinilpirrolidone, etilcellulosa, magnesio stearato, talco, cellulosa microcristallina.
Bustina di granulato a rilascio prolungato:
- Il principio attivo è mesalazina
- Gli altri componenti sono: etilcellulosa, cellulosa microcristallina.
Descrizione dell'aspetto di Pentasa e contenuto della confezione
Pentasa 500 mg compresse a rilascio modificato: le compresse si presentano con piccole macchie da bianco-grigio a marrone chiaro e linea di frattura. Su un lato è impresso 500 mg e, sull'altro, PENTASA. Confezione da 50 compresse.
Pentasa bustine 1 g granulato a rilascio prolungato: granulato da bianco-grigio a bianco-marrone chiaro. Confezione da 50 bustine.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -
PENTASA
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA -
Una compressa a rilascio modificato contiene: mesalazina (acido 5-amino- salicilico) 500 mg.
Una bustina di granulato a rilascio prolungato contiene: mesalazina (acido 5- amino-salicilico) 1 g.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA -
Compresse a rilascio modificato, divisibili, con piccole macchie da bianco-grigio a marrone chiaro, linea di frattura ed impressione: 500 mg su un lato, PENTASA sull'altro.
Granulato a rilascio prolungato, di colore da bianco-grigio a bianco-marrone chiaro.
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE -
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Colite ulcerosa. Morbo di Crohn.
Pentasa è indicato sia nel trattamento della fase attiva della malattia che nella prevenzione delle recidive. Nella fase attiva di grado severo, può essere consigliabile l'associazione con trattamento cortisonico.
04.2 Posologia e modo di somministrazione -
Posologia
La posologia va adattata al singolo paziente in base alla gravità della malattia. Nella colite ulcerosa
Trattamento acuto: fino a 4 g di mesalazina una volta al giorno o suddivisi in 2-4 somministrazioni.
Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 1500 mg di mesalazina al giorno, suddivisi in 3 somministrazioni.
Nel morbo di Crohn
Trattamento acuto: fino a 3-4 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 2-3 somministrazioni.
Trattamento di mantenimento: si consiglia di iniziare con 3 g di mesalazina al giorno, suddivisi in 3 somministrazioni.
Popolazione pediatrica
C'è solo limitata documentazione circa un effetto nei bambini (6-18 anni). Bambini dai sei anni di età
Trattamento acuto: deve essere stabilito singolarmente, iniziando con 30-50 mg/kg/die in somministrazioni separate. Dose massima: 75 mg/kg/die in somministrazioni separate. La dose totale non deve superare i 4 g/die (dose massima per l'adulto).
Trattamento di mantenimento: deve essere stabilito singolarmente, iniziando con 15-30 mg/kg/die in somministrazioni separate. La dose totale non deve superare i 2 g/die (dose raccomandata per l'adulto).
Si raccomanda in generale di somministrare metà della dose per gli adulti a bambini con un peso corporeo fino a 40 kg e la normale dose per gli adulti a quelli con un peso corporeo superiore a 40 kg.
Modo di somministrazione
Pentasa compresse o granulato non deve essere masticato.
Le compresse o le bustine possono essere prese durante o poco dopo il pasto. È possibile anche rompere le compresse o lasciarle disintegrare in un bicchiere o su un cucchiaio con acqua. Pentasa può essere preso con acqua o yogurt.
04.3 Controindicazioni -
Ipersensibilità al principio attivo, ai salicilati,o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Bambini di età inferiore ai 6 anni.
Ultime settimane di gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6). Grave insufficienza renale o epatica.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego -
Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione della terapia che durante il trattamento di mantenimento inadeguato. L'eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l'immediata sospensione della terapia. In pazienti che hanno una digestione lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di 5-ASA già nello stomaco, con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia del farmaco.
Pentasa deve essere usato con cautela in pazienti allergici alla sulfasalazina (rischio di allergia ai salicilati). In caso di reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, febbre, mal di testa grave e eruzione cutanea, si deve sospendere immediatamente il trattamento.
Si consiglia cautela nei pazienti con alterata funzionalità epatica. I parametri della funzionalità epatica, quali ALT o AST, devono essere valutati ad inizio e durante il trattamento, a discrezione del medico.
L'uso di Pentasa non è consigliato in pazienti con disturbi renali. La funzionalità renale deve essere regolarmente monitorata (es. creatinina sierica), specialmente durante la fase iniziale del trattamento. La mesalazina induce nefrotossicità, per questo deve essere sospesa in pazienti che sviluppano disfunzioni renali durante il trattamento. In caso di uso concomitante di altri agenti nefrotossici, come FANS e azatioprina, si deve aumentare la frequenza di monitoraggio della funzionalità renale.
Pazienti con malattie polmonari, in particolare asma, devono essere attentamente monitorati in corso di trattamento.
Sono state segnalate raramente reazioni di ipersensibilità cardiaca alla mesalazina (mio e pericardite) e molto raramente gravi discrasie ematiche. Si consiglia di effettuare esami del sangue per la conta differenziale ematica all'inizio e durante il trattamento, a discrezione del medico. Il trattamento concomitante con mesalazina può aumentare il rischio di discrasia ematica in pazienti in trattamento con azatioprina o 6-mercaptopurina o tioguanina, (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento deve essere sospeso se si sospettano o si manifestano queste reazioni avverse.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione -
La terapia concomitante di PENTASA e azatioprina o 6-mercaptopurina o tioguanina ha mostrato in diversi studi una più alta frequenza di effetti mielosoppressori, e, sebbene il meccanismo dell'interazione non sia stato pienamente stabilito, sembra esistere una correlazione. Si consiglia un monitoraggio regolare dei globuli bianchi e il dosaggio delle tiopurine deve essere adattato di conseguenza.
La mesalazina può diminuire l'effetto anticoagulante del warfarin.
04.6 Gravidanza ed allattamento -
Pentasa deve essere usato con cautela durante la gravidanza o l'allattamento e solo nel caso che i potenziali benefici superino, a giudizio del medico, i possibili rischi. La mesalazina supera la barriera placentare e la sua concentrazione nel plasma del cordone ombelicale è inferiore a quella del plasma materno. Il metabolita acetil-mesalazina è stato trovato in concentrazioni simili nel plasma del cordone ombelicale e materno. In diversi studi osservazionali non sono stati riportati effetti teratogeni e non vi è evidenza di rischio significativo nell'uso umano. Studi nell'animale con mesalazina orale non hanno indicato effetti negativi diretti o indiretti riguardo a gravidanza, sviluppo embrio-fetale, parto o sviluppo postnatale. Disturbi ematici (pancitopenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia) sono stati riportati in neonati di madri trattate con Pentasa.
La mesalazina viene escreta nel latte materno. La concentrazione di mesalazina nel latte materno è inferiore a quella del sangue materno mentre il metabolita, acetil-mesalazina, è in concentrazioni simili o maggiori. Vi è un'esperienza limitata dell'uso orale di mesalazina in donne che allattano. Non sono stati condotti studi controllati con Pentasa durante l'allattamento al seno. Non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità come diarrea nei neonati. Se il neonato manifesta diarrea, l'allattamento al seno deve essere sospeso.
Studi nell' animale sulla mesalazina non hanno mostrato effetti sulla fertilità maschile e femminile.
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari -
È improbabile che il trattamento con Pentasa alteri la capacità di guidare veicoli e/o usare macchinari.
04.8 Effetti indesiderati -
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per organo, apparato/sistema e per frequenza MedDRA. Le frequenze sono definite come: molto comune ( 1/10) comune (≥ 1/100 a
Frequenza degli eventi avversi basati sugli studi clinici e rapporti di monitoraggio post-vendita
Classificazione persistemi e organisecondo MedDRA | Comune(≥1/100, | Raro (≥1/10.000, 1/1.000) | Molto raro ( ) | Non nota (la frequenza non può essere definitasulla base dei datidisponibili) |
Patologie del sistemaemolinfopoietico | eosinofilia (come parte di una reazione allergica), anemia, anemia aplastica, leucopenia (inclusa granulocitopenia e neutropenia), trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia | |||
Disturbi del sistemaimmunitario | Pancolite | Reazioni di ipersensibilità | ||
Patologie del sistemanervoso | Mal di testa | Capogiri | Neuropatia periferica | |
Patologie Cardiache | mio-* e pericarditi* | |||
Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche | polmonari (inclusa dispnea, tosse, broncospasmo, alveoliti allergiche, polmonite eosinofila, malattie polmonari interstiziali, infiltrazioni polmonari, polmoniti) | |||
Patologiegastrointestinali | Diarrea, dolore addominale, nausea, vomito | aumento dell'amilasi, pancreatite*acuta, flatulenza | ||
Patologie epatobiliari | aumento degli enzimi epatici, degli indici colestatici e della bilirubina, epatotossicità (incluse epatiti*, epatite colestatica, cirrosi, insufficienza epatica) | |||
Patologie della cute edel tessutosottocutaneo | eruzioni cutanee (inclusa orticaria, eritema) | alopecia | ||
Patologie del sistemamuscoloscheletrico edel tessuto connettivo | mialgia, atralgia, casi isolati di reazioni simili a Lupus eritematoso | |||
Patologie renali eurinarie | funzione renale anormale (inclusa nefrite interstiziale* , sindrome nefrotica, insufficienza renale), scolorimento delle urine | |||
Patologie dell'apparato riproduttivo e dellamammella | Oligospermi a (reversibile) | |||
Patologie sistemiche econdizioni relative allasede disomministrazione | Febbre da farmaco |
(*) il meccanismo con cui la mesalazina induce mio- e pericarditi, pancreatite, nefriti ed epatiti è sconosciuto, ma probabilmente è di natura allergica.
È importante notare che molti degli effetti indesiderati possono anche essere attribuiti alla stessa IBD.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
04.9 Sovradosaggio -
Esperienza acuta nell'animale:
Dosi orali di mesalazina fino a 5 g/Kg nel maiale o singole dosi intravenose di mesalazina fino a 920 mg/Kg nel ratto non si sono mostrate letali.
Esperienza nell'uomo:
La limitata esperienza clinica di sovradosaggio non indica tossicità renale o epatica. Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto. Trattamento del sovradosaggio nell'uomo:
Trattamento sintomatico in ambiente ospedaliero. Attento monitoraggio della funzionalità renale.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE -
05.1 Proprieta' farmacodinamiche -
Categoria farmacoterapeutica: antinfiammatori intestinali, acido amino salicilico ed analoghi.
ATC: A07EC02.
È stato accertato che la mesalazina è il principio attivo della sulfasalazina, che viene usata per il trattamento della colite ulcerosa, del morbo di Crohn e della proctite.
Da studi clinici si evince che il valore terapeutico della mesalazina, dopo somministrazione orale o rettale, sembra dovuto ad un effetto locale sulla mucosa intestinale infiammata piuttosto che sistemico.
I pazienti affetti da IBD presentano: aumento della migrazione leucocitaria, abnorme produzione di citochine, aumento della produzione dei metaboliti dell'acido arachidonico, in particolare leucotriene B4, e aumento della formazione di radicali liberi nella mucosa intestinale infiammata. La mesalazina ha, sia in-vitro che in-vivo, un effetto farmacologico che inibisce la chemiotassi leucocitaria, diminuisce la produzione di citochine e leucotrieni e neutralizza i radicali liberi. Al momento è sconosciuto quale di questi meccanismi gioca un ruolo predominante nell'efficacia clinica della mesalazina.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche -
Disponibilità locale: l'attività terapeutica della mesalazina dipende molto probabilmente dal contatto locale del farmaco con l'area di mucosa intestinale malata.
Pentasa bustine e compresse a rilascio modificato è formato da microgranuli di mesalazina rivestiti da etilcellulosa. In seguito alla somministrazione e alla disintegrazione delle compresse, la mesalazina è rilasciata in modo continuo dai singoli microgranuli per tutto il tratto gastrointestinale alle diverse condizioni di pH enterale.
I microgranuli arrivano nel duodeno entro un'ora dalla somministrazione, indipendentemente dall'assunzione concomitante di cibo. La velocità media di transito nell'intestino tenue è di circa 3-4 ore in volontari sani.
Assorbimento
Sulla base di dati ottenuti da urine di volontari sani, il 30-50% della dose ingerita è assorbito in seguito a somministrazione orale, in modo predominante nell'intestino tenue.
La mesalazina è rintracciabile nel plasma già 15 minuti dopo la somministrazione. La concentrazione plasmatica massima è ottenuta dopo 1-4 ore. Dopo una graduale diminuzione, la mesalazina non sarà più rilevabile 12 ore dopo la somministrazione. La curva della concentrazione plasmatica per l'acetil-mesalazina segue lo stesso schema, ma le concentrazioni sono generalmente più alte e l'eliminazione è più lenta.
Il rapporto metabolico di acetil-mesalazina e mesalazina nel plasma dopo somministrazione orale va da 3,5 a 1,3 dopo dosi giornaliere di 500 mg x3 e 2 g x3, rispettivamente, il che implica una acetilazione dose-dipendente che può essere soggetta a saturazione.
Le concentrazioni plasmatiche allo steady state di mesalazina sono circa 2 mcmol/l, 8 mcmol/l e 12 mcmol/l dopo dosi giornaliere di 1,5 g, 4 g e 6 g, rispettivamente. Per l'acetil-mesalazina le concentrazioni corrispondenti sono 6 mcmol/l, 13 mcmol/l e 16 mcmol/l.
Distribuzione
La mesalazina si lega alle proteine plasmatiche per circa il 50%, l'acetil- mesalazina per circa l'80%. 5-ASA e Ac-5-ASA non attraversano la barriera ematoencefalica.
La mesalazina è metabolizzata sia per via pre-sistemica dalla mucosa intestinale, sia per via sistemica nel fegato in N-acetil-mesalazina (acetilmesalazina). Una parte di acetilazione avviene anche ad opera della flora batterica del colon. L'acetilazione sembra essere indipendente dal fenotipo acetilatore del paziente.
Si pensa che l'acetil-mesalazina sia inattiva dal punto di vista clinico e tossicologico, ma ciò non è ancora stato confermato.
Eliminazione
L'emivita plasmatica della mesalazina è di circa 40 minuti e quella dell'acetil- mesalazina di circa 70 minuti. A causa del rilascio continuo da PENTASA in tutto il tratto gastrointestinale, l'emivita di eliminazione di mesalazina non può essere determinata dopo somministrazione orale. Tuttavia, lo steady-state è raggiunto dopo un periodo di trattamento di 5 giorni in seguito a somministrazione orale.
Entrambe le sostanze sono escrete nell'urina e nelle feci.
L'escrezione urinaria consiste prevalentemente nell'acetil-mesalazina.
In pazienti con funzionalità epatica o renale ridotta la diminuzione della quota di eliminazione e l'aumento della concentrazione sistemica di mesalazina possono costituire un aumento del rischio di reazioni nefrotossiche avverse.
05.3 Dati preclinici di sicurezza -
In tutte le specie è stato dimostrato un sicuro effetto tossico sul rene. In generale le dosi tossiche superano quelle usate nell'uomo di 5-10 volte.
Non è stata riportata tossicità significativa associata al tratto gastrointestinale, fegato o sistema ematopoietico in animali.
Test in-vitro e studi in-vivo non hanno mostrato effetti mutagenici e clastogenici. Studi sulla potenziale cancerogenicità condotti nei topi e nei ratti non hanno mostrato un aumento dell'incidenza di tumori correlato alla sostanza.
Studi nell'animale con mesalazina orale non hanno indicato effetti nocivi diretti o indiretti relativamente a fertilità, gravidanza, sviluppo embriofetale, parto o sviluppo postnatale.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE -
06.1 Eccipienti -
Compresse: polivinilpirrolidone, etilcellulosa, magnesio stearato, talco, cellulosa microcristallina.
Bustine: etilcellulosa, cellulosa microcristallina.
06.2 Incompatibilita' -
Non pertinente.
06.3 Periodo di validita' -
Compresse a rilascio modificato: 3 anni.
Granulato a rilascio prolungato: 2 anni. Dopo che le bustine sono aperte, il
granulato è stabile per 24 ore.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione -
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione -
Compresse a rilascio modificato:
Confezione da 50 compresse (5 blister in alluminio/poliammide-alluminio- polivinilcloruro).
Granulato a rilascio prolungato:
Confezione da 50 bustine di granulato. Il granulato è contenuto in bustine in alluminio.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione -
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
Ferring S.p.A. - Via Senigallia 18/2 - 20161 MILANO
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
500 mg compresse a rilascio modificato, 50 compresse: 027130071
1 g granulato a rilascio prolungato, 50 bustine: 027130083
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
Pentasa bustine 1g :
Registrazione 22 ottobre 1998 - Rinnovo autorizzazione giugno 2010