Lobidiur - Foglio Illustrativo
Principi attivi: Nebivololo, Idroclorotiazide
Lobidiur 5 mg/25 mg compresse rivestite con film
Indicazioni Perché si usa Lobidiur? A cosa serve?
Lobidiur contiene nebivololo e idroclorotiazide come principi attivi.
Il nebivololo è un farmaco cardiovascolare appartenente al gruppo degli agenti betabloccanti selettivi (cioè con un'azione selettiva sul sistema cardiovascolare). Previene l'aumento della frequenza cardiaca e controlla la forza della pompa cardiaca. Inoltre esercita un' azione dilatante sui vasi sanguigni, contribuendo ad abbassare la pressione del sangue.
L'idroclorotiazide è un diuretico che agisce aumentando la quantità di urina prodotta dal paziente.
Lobidiur combina in una stessa compressa nebivololo e idroclorotiazide. Viene usato per trattare l'aumento della pressione sanguigna (ipertensione arteriosa). Viene usato al posto dei due prodotti separati per quei pazienti che già li stanno prendendo contemporaneamente.
Controindicazioni Quando non dev'essere usato Lobidiur
Non prenda Lobidiur:
- se è allergico (ipersensibile) al nebivololo o all'idroclorotiazide o ad uno qualsiasi degli eccipienti del Lobidiur (vedi parte finale del paragrafo 2 e paragrafo 6);
- se è allergico (ipersensibile) ad altre sostanze derivate dalla sulfonammide (come l'idroclorotiazide, che è un farmaco derivato dalla sulfonammide);
- se ha uno o più dei seguenti disturbi:
- frequenza cardiaca molto bassa ( inferiore a 60 battiti al minuto);
- altri gravi disturbi del ritmo cardiaco (per esempio sindrome del nodo del seno, blocco seno-atriale, blocco atrioventricolare di 2° e 3° grado);
- scompenso cardiaco di recente comparsa o recente aggravamento, oppure se è in trattamento per shock circolatorio dovuto a scompenso cardiaco acuto tramite somministrazione intravenosa per aiutare il funzionamento del cuore;
- pressione sanguigna bassa;
- gravi problemi circolatori alle braccia o alle gambe;
- feocromocitoma non trattato, un tumore localizzato sopra i reni (nelle ghiandole surrenali);
- gravi problemi renali, assenza completa di urina (anuria);
- un disturbo metabolico (acidosi metabolica), per esempio chetoacidosi diabetica;
- asma o difficolta' respiratoria (ora o in passato);
- compromissione della funzionalità epatica;
- alti livelli di calcio nel sangue, bassi livelli di potassio e di sodio nel sangue (livelli persistenti e resistenti alla terapia);
- alti livelli di acido urico con sintomi di gotta;
Precauzioni per l'uso Cosa serve sapere prima di prendere Lobidiur
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere LOBIDIUR.
- Informi il suo medico se nota o sviluppa uno dei seguenti problemi:
- un tipo di dolore al petto dovuto alla comparsa spontanea di uno spasmo dei vasi sanguigni che irrorano il cuore, detto angina di Prinzmetal;
- blocco cardiaco di 1° grado (un disturbo lieve della conduzione cardiaca che influisce sul ritmo cardiaco);
- battito cardiaco anormalmente lento;
- Scompenso cardiaco cronico non trattato;
- lupus eritematoso (disturbo del sistema immunitario, cioè del sistema di difesa dell'organismo);
- psoriasi (una malattia della pelle che provoca chiazze rosa squamose) o se ha sofferto in passato di psoriasi;
- ghiandola tiroidea iperattiva: questo medicinale può mascherare i segnali di una frequenza cardiaca anormalmente rapida causata da questa condizione;
- circolazione difficoltosa nelle braccia o nelle gambe, per esempio malattia o sindrome di Raynaud, crampi quando cammina;
- allergia: questo medicinale può intensificare le sue reazioni al polline o alle altre sostanze alle quali è allergico; o difficoltà respiratorie prolungate;
- diabete: questo medicinale può mascherare i segnali di avvertimento di livelli bassi di glucosio (ad esempio palpitazioni, battito cardiaco accellerato); il suo medico le dirà anche di controllare la glicemia più spesso quando prende il Lobidiur, perché può rendersi necessario modificare la dose dei suoi farmaci antidiabetici;
- problemi renali: il medico controllerà la sua funzionalità renale per assicurarsi che non peggiori. Se ha gravi problemi renali non prenda Lobidiur (veda paragrafo "Non prenda Lobidiur");
- se tende ad avere un basso livello di potassio nel sangue, e specialmente se soffre di una sindrome di QT lungo (un tipo di anomalia elettrocardiografica) oppure sta prendendo digitale (per aiutare la sua pompa cardiaca); è più probabile che lei abbia un basso livello di potassio nel sangue se soffre di cirrosi epatica, oppure ha avuto una rapida perdita di acqua dopo intensa terapia diuretica, oppure se l'apporto di potassio con gli alimenti e le bevande è inadeguato;
- se deve subire un intervento chirurgico, informi sempre l'anestesista che è in trattamento con Lobidiur prima di sottoporsi all'anestesia.
- Lobidiur può aumentare i livelli dei grassi nel sangue e l'acido urico. Può influire sui livelli di alcune sostanze chimiche presenti nel sangue, chiamate elettroliti: il suo medico li controllerà periodicamente con un'analisi del sangue.
- L'idroclorotiazide presente nel Lobidiur può rendere la sua pelle ipersensibile alla luce del sole o alla luce UV artificiale. Smetta di prendere Lobidiur e si rivolga al medico se durante la terapia compare un rash cutaneo, macchie pruriginose o sensibilità della pelle (veda anche paragrafo 4).
- Test antidoping: Lobidiur può causare un risultato positivo del test antidoping.
Bambini e adolescenti
Per la mancanza di dati sull'uso del prodotto nei bambini e negli adolescenti, l'uso di Lobidiur non è raccomandato per queste fasce d'età.
Interazioni Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Lobidiur
Informi il suo medico o il farmacista se sta assumendo, ha recentemente assunto o potrebbe assumere qualsiasi altro medicinale.
Informi sempre il suo medico se sta usando o se le è stato recentemente somministrato uno qualsiasi dei seguenti medicinali in aggiunta a Lobidiur.
- medicinali che, come il Lobidiur, possono influenzare la pressione del sangue e/o la funzionalità cardiaca:
- Medicinali per il controllo della pressione sanguigna o per problemi cardiaci (ad esempio amiodarone, amlodipina, cibenzolina, clonidina, digossina, diltiazem, disopiramide, dofetilide, felodipina, flecainide, guanfacina, idrochinidina, ibutilide, lacidipina, lidocaina, mexiletina, metildopa, moxonidina, nicardipina, nifedipina, nimodipina, nitrendipina, propafenone, chinidina, rilmenidina, sotalolo, verapamil);
- sedativi e terapie contro la psicosi (una malattia mentale), ad esempio amisulpiride, barbiturici (usati anche per l'epilessia), clorpromazina, ciamemazina, droperidolo, aloperidolo, levomepromazina, narcotici, fenotiazina (usata anche per vomito e nausea), pimozide, sulpiride, sultopride, tioridazina, tiapride, trifluoperazina;
- medicinali per la depressione, ad esempio amitriptilina, fluoxetina, paroxetina;
- medicinali usati per l'anestesia durante un intervento chirurgico;
- medicinali per l'asma, la congestione nasale o alcuni disturbi degli occhi come il glaucoma (aumento della pressione nell'occhio) o la dilatazione (allargamento) della pupilla.
- Medicinali il cui effetto o la cui tossicità può risultare aumentata dal Lobidiur:
- litio (usato come stabilizzatore dell'umore);
- cisapride (usata per problemi digestivi);
- bepridil (usato per l'angina);
- difemanil (usato per la sudorazione eccessiva);
- medicinali usati per le infezioni: eritromicina somministrata per infusione o iniezione, pentamidina e sparfloxacina, amfotericina e penicillina G sodica, alofantrina (usata per la malaria);
- vincamina (usata per problemi circolatori cerebrali);
- mizolastina e terfenadina (usate per l'allergia);
- diuretici e lassativi;
- medicinali usati per trattare l'infiammazione acuta: steroidei (per esempio cortisone e prednisone), ACTH (ormone adrenocorticotropico), e medicinali derivati dall'acido salicilico (ad esempio acido acetilsalicilico/aspirina e altri salicilati);
- carbenoxolone (usato per i bruciori di stomaco e l'ulcera gastrica);
- sali di calcio (usati come integratori per la salute delle ossa);
- medicinali usati per rilassare i muscoli (per esempio tubocurarina);
- diaxozide, usato per curare l'ipoglicemia e l'ipertensione;
- amantadina, un farmaco antivirale;
- ciclosporina, usata per sopprimere la risposta immunitaria dell'organismo;
- mezzi di contrasto iodati, usati come mezzo di contrasto nelle radiografie;
- medicinali anti-cancro (ad esempio ciclofosfamide, fluorouracile, metotressato).
- Medicinali il cui effetto può essere ridotto dal Lobidiur:
- Medicinali che riducono il livello della glicemia (insulina e antidiabetici orali, metformina);
- Medicinali contro la gotta (ad esempio allopurinolo, probenecid e sulfinpirazone);
- Medicinali come la noradrenalina, usata per trattare l'ipotensione arteriosa o la frequenza cardiaca lenta (bradicardia).
- Medicinali contro il dolore e l'infiammazione (farmaci anti-nfiammatori non steroidei), perché questi possono ridurre l'effetto di abbassamento della pressione sanguigna da parte del Lobidiur.
- Medicinali per curare l'eccesso di acido nello stomaco o le ulcere (antiacidi), per esempio la cimetidina: dovreste prendere il Lobidiur durante un pasto e l'antiacido tra un pasto e l'altro.
Lobidiur con alcool
Quando prende il Lobidiur, faccia attenzione a non bere alcool, perché puo' sentirsi confuso o avere capogiri. Se le capita questo, non beva alcool, compresi vino, birra o bibite a basso tasso alcolico.
Avvertenze È importante sapere che:
Gravidanza e allattamento
Deve informare il medico se è o pensa di essere in stato di gravidanza. Di norma, il medico le consiglierà di prendere un altro medicinale al posto di LOBIDIUR, dal momento che LOBIDIUR non è raccomandato in gravidanza. Questo in quanto il principio attivo idroclorotiazide attraversa la placenta. L'uso di LOBIDIUR in gravidanza può causare effetti potenzialmente dannosi sul feto e sul neonato.
Informi il medico se sta allattando o se sta per iniziare l'allattamento al seno. LOBIDIUR non è raccomandato per donne che allattano al seno. Chieda consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
Guida dei veicoli e utilizzo dei macchinari
Questo medicinale può provocare vertigini o affaticamento. Se queste condizioni si manifestano non guidi e non usi macchinari.
Lobidiur contiene lattosio
Questo prodotto contiene lattosio. Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di assumere questo medicinale.
Dosi e modo d'uso Come usare Lobidiur: Posologia
Assuma sempre questo medicinale seguendo esattamente le istruzioni del medico. Se ha dubbi deve consultare il medico.
Prenda una compressa al giorno con un po' d'acqua, preferibilmente sempre alla stessa ora.
Lobidiur può essere preso prima, durante o dopo i pasti, o, in alternativa, anche indipendentemente dai pasti.
Uso nei bambini e negli adolescenti
Non somministrare Lobidiur a bambini o adolescenti.
Se dimentica di prendere Lobidiur
Se dimentica di prendere una dose di Lobidiur, ma se ne ricorda poco tempo dopo, puo' prendere quella dose come al solito. Se, però, è passato molto tempo (per esempio diverse ore), tanto che si avvicina l'ora della dose immediatamente successiva, salti la dose che ha dimenticato e prenda la dose normale successiva alla solita ora. Non prenda una dose doppia. Eviti, tuttavia, di saltare ripetutamente le dosi.
Se interrompe il trattamento con Lobidiur
Deve consultare sempre il medico prima di interrompere la terapia con Lobidiur.
Se ha qualsiasi dubbio sull'uso di questo prodotto, si rivolga al suo medico o al farmacista.
Sovradosaggio Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Lobidiur
Se prende più Lobidiur di quanto deve
Se accidentalmente assume una dose eccessiva di questo medicinale, informi il suo medico o il farmacista immediatamente. I sintomi e i segni più frequenti di un dosaggio eccessivo sono il battito cardiaco molto lento (bradicardia), pressione sanguigna bassa con possibile svenimento, mancanza di respiro come nell'asma, scompenso cardiaco acuto, eccessiva emissione di urine con conseguente disidratazione, nausea e sonnolenza, spasmi muscolari, disturbi del ritmo cardiaco (specialmente se sta prendendo anche la digitale o medicinali per problemi del ritmo cardiaco).
Effetti indesiderati Quali sono gli effetti collaterali di Lobidiur
Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino.
Con il nebivololo sono stati riferiti i seguenti effetti collaterali:
Effetti indesiderati comuni (più di 1 persona ogni 100 trattate, ma meno di 1 persona ogni 10 trattate):
- mal di testa
- vertigini
- stanchezza
- insolita sensazione di bruciore, pizzicore, solletico o formicolio
- diarrea
- costipazione
- nausea
- affanno
- gonfiore alle mani e ai piedi.
Effetti indesiderati non comuni (più di 1 persona ogni 1.000 trattate, ma meno di 1 persona ogni 100 trattate):
- frequenza cardiaca rallentata o altri disturbi cardiaci
- pressione sanguigna bassa
- dolore tipo crampi alle gambe mentre si cammina
- visione anormale
- impotenza
- sensazione di depressione
- difficoltà nella digestione, gas nello stomaco o nell'intestino, vomito
- eruzioni cutanee, prurito
- mancanza di respiro come nell'asma, dovuta a crampi improvvisi dei muscoli delle vie aeree (broncospasmo)
- incubi.
Effetti indesiderati molto rari (meno di 1 persona ogni 10.000 trattate):
- svenimento
- peggioramento della psoriasi (una malattia della pelle che provoca chiazze rosa squamose).
I seguenti effetti indesiderati sono stati riferiti solo in alcuni casi isolati:
- reazioni allergiche estese a tutto il corpo , comprese eruzione cutanee generalizzate (reazioni di ipersensibilità); gonfiore a rapida insorgenza, specialmente intorno alle labbra, agli occhi o della lingua, con possibili improvvise difficoltà respiratorie (angioedema).
Con l'idroclorotiazide sono stati riferiti i seguenti effetti indesiderati:
Reazioni allergiche
- reazione allergica generalizzata (reazione anafilattica)
Cuore e circolazione
- disturbi del ritmo cardiaco, palpitazioni
- alterazioni nell'elettrocardiogramma
- svenimento improvviso nell'alzarsi in piedi, formazione di grumi di sangue nelle vene (trombosi) ed embolia, collasso circolatorio (shock)
Sangue
- variazioni nel numero delle cellule del sangue, come: diminuzione dei globuli bianchi, diminuzione delle piastrine, diminuzione dei globuli rossi; ridotta produzione di nuove cellule ematiche da parte del midollo osseo
- livelli alterati dei liquidi corporei (disidratazione) e degli elettroliti ematici, in particolare diminuzione del potassio, del sodio, del magnesio, del cloro e aumento del calcio
- aumento dei livelli di acido urico, gotta, aumento della glicemia, diabete, alcalosi metabolica (un disturbo del metabolismo), aumento di colesterolo e trigliceridi.
Stomaco e intestino
- Mancanza di appetito, bocca secca, nausea, vomito, disturbi di stomaco, dolore addominale, diarrea, scarsi movimenti intestinali (stipsi), assenza di movimenti intestinali (ileo paralitico), flatulenza
- infiammazione delle ghiandole che producono saliva, infiammazione del pancreas, aumento del livello dell'amilasi ematica (un enzima pancreatico)
- ingiallimento della pelle (ittero), infiammazione della cistifellea
- Difficoltà respiratorie, infiammazione dei polmoni (polmonite), formazione di tessuto fibroso nei polmoni (pneumopatia interstiziale), accumulo di liquidi nei polmoni (edema polmonare)
- Vertigini (sensazione di roteare)
- convulsioni, riduzione del livello di coscienza, coma, cefalea, capogiri
- apatia, stato confusionale, depressione, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno
- bruciore, pizzicore, solletico o formicolii insoliti della pelle
- debolezza muscolare (paresi)
Pelle e capelli
- Prurito, punti o chiazze violacee sulla pelle (porpora), orticaria, aumento della sensibilità della pelle alla luce solare, eruzioni cutanee, eruzione al viso e/o rossore a chiazze che possono causare cicatrici (lupus eritematoso cutaneo), infiammazione dei vasi sanguigni con conseguente morte del tessuto (vasculite necrotizzante), esfoliazione, rossore, lassità e vescicolazione della pelle (necrolisi epidermica tossica)
Occhi e orecchie
- Visione gialla, visione confusa, peggioramento della miopia, lacrimazione ridotta.
Muscoli e articolazioni
- Spasmo muscolare, dolore muscolare
Apparato urinario
- Disfunzione renale, insufficienza renale acuta (ridotta produzione di urina e accumulo di liquidi e scorie nell'organismo), infiammazione del tessuto connettivo all'interno dei reni (nefrite interstiziale), zucchero nelle urine.
Apparato sessuale
Generali/Altri
- Debolezza generale, stanchezza, febbre, sete.
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio illustrativo, si rivolga al medico, al farmacista o all'infermiere.
Scadenza e conservazione
Tenere questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Non prenda questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sulla scatola e sul blister dopo ‘SCAD.'. La data di scadenza si riferisce all'ultimo giorno di quel mese. Non getti alcun medicinale nell'acqua di scarico o nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l'ambiente.
Altre informazioni
Cosa contiene Lobidiur
I principi attivi sono nebivololo 5 mg (come nebivololo cloridrato: 2,5 mg di dnebivololo e 2,5 mg di l-nebivololo) e 25 mg di idroclorotiazide.
Gli eccipienti sono:
- nucleo della compressa: lattosio monoidrato, polisorbato 80 (E433), ipromellosa (E464), amido di mais, croscaramellosa sodica (E468) cellulosa microcristallina (E460), silice colloidale anidra (E551), magnesio stearato (E572)
- rivestimento della compressa: macrogol 40 stearato tipo I, titanio diossido (E171), carminio (acido carminico su lacca di alluminio, E120), ipromellosa (E464), cellulosa microcristallina (E460)
Descrizione dell'aspetto di Lobidiur e contenuto della confezione
Lobidiur è disponibile sotto forma di compresse rivestite rotonde leggermente biconvesse, violacee, con inciso "5/25" su un lato in confezioni da 7, 14, 28, 30, 56, 90 compresse rivestite.
Le compresse sono fornite in blister (PP/COC/PP/alluminio).
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Fonte Foglietto Illustrativo: AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Contenuto pubblicato a Gennaio 2016. Le informazioni presenti possono non risultare essere aggiornate.
Per avere accesso alla versione più aggiornata, si consiglia l'accesso al sito web dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Disclaimer e informazioni utili.
01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -
LOBIDIUR 5 mg/12,5 mg COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA -
Ogni compressa di LOBIDIUR contiene 5 mg di nebivololo (come nebivololo cloridrato): 2,5 mg di SRRR-nebivololo (o d-nebivololo) e 2,5 mg di RSSS-nebivololo (o l-nebivololo), e 12,5 mg di idroclorotiazide.
Eccipienti: ciascuna compressa contiene 129,25 mg di lattosio (vedere paragrafo 4.4).
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
03.0 FORMA FARMACEUTICA -
Compresse rivestite con film.
LOBIDIUR 5 mg/12,5 mg: compresse rivestite rotonde leggermente biconvesse, rosacee, con inciso "5/12.5" su un lato e una linea divisoria sull'altro lato.
La linea di incisione sulla compressa serve per agevolarne la rottura al fine di ingerire la compressa più facilmente e non per dividerla in dosi uguali
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE -
04.1 Indicazioni terapeutiche -
Trattamento dell'ipertensione essenziale.
La combinazione in dose fissa LOBIDIUR 5 mg/12,5 mg è indicata nei pazienti la cui pressione arteriosa è adeguatamente controllata con somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 12,5 mg.
04.2 Posologia e modo di somministrazione -
Adulti
LOBIDIUR 5 mg/12,5 mg è indicato nei pazienti in cui la pressione arteriosa risulta adeguatamente controllata con somministrazione concomitante di nebivololo 5 mg e idroclorotiazide 12,5 mg.
La dose è di una compressa (5 mg/12,5 mg) al giorno, preferibilmente alla stessa ora. Le compresse possono essere assunte ai pasti.
Pazienti con insufficienza renale
LOBIDIUR non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza renale grave (vedere anche paragrafo 4.3 e 4.4).
Pazienti con insufficienza epatica
I dati sui pazienti con insufficienza epatica o ridotta funzionalità epatica sono limitati. Per questo motivo l'uso di LOBIDIUR in questi pazienti è controindicato.
Anziani
In considerazione delle scarse esperienze maturate sui pazienti di età superiore a 75 anni, occorre usare cautela e monitorare accuratamente questi pazienti.
Bambini e adolescenti
Non sono stati condotti studi su bambini e adolescenti. Pertanto l'uso nei bambini e negli adolescenti è sconsigliato.
04.3 Controindicazioni -
• Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
• Ipersensibilità ad altri derivati della sulfonammide (perché l'idroclorotiazide è un medicinale derivato dalla sulfonammide).
• Insufficienza epatica o ridotta funzionalità epatica.
• Anuria, insufficienza renale grave (clearance della creatinina
• Scompenso cardiaco acuto, shock cardiogeno o episodi di riacutizzazione dello scompenso cardiaco che richiedano una terapia endovenosa inotropa.
• Sindrome del nodo del seno, compreso il blocco del nodo seno-atriale.
• Blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado (senza pacemaker).
• Bradicardia (frequenza cardiaca
• Ipotensione (pressione arteriosa sistolica
• Gravi disturbi circolatori periferici.
• Storia di broncospasmo e asma bronchiale.
• Feocromocitoma non trattato.
• Ipocalemia refrattaria, ipercalcemia, iponatremia ed iperuricemia sintomatica.
04.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego -
Tutte le avvertenze relative a ciascuno dei due componenti, elencate sotto, si applicano anche alla combinazione fissa LOBIDIUR. Vedere anche paragrafo 4.8.
Nebivololo
Le seguenti avvertenze e precauzioni d'impiego riflettono quelle generalmente riferibili ai farmaci antagonisti beta adrenergici.
Anestesia
Il mantenimento del blocco dei recettori beta riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. Qualora, in previsione di un intervento chirurgico si decida di interrompere il blocco dei recettori beta, la terapia con antagonisti beta adrenergici deve essere interrotta almeno 24 ore prima.
Va usata particolare attenzione nell'uso di certi farmaci anestetici che causano depressione del miocardio. Il paziente può essere protetto contro le reazioni vagali con somministrazione endovenosa di atropina.
Sistema cardio-vascolare
In generale gli antagonisti beta-adrenergici non devono essere usati nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (CHF) non trattata, a meno che la loro condizione non si sia stabilizzata.
In pazienti con cardiopatia ischemica il trattamento con gli antagonisti beta adrenergici deve essere interrotto gradualmente, cioè in 1-2 settimane. Se necessario, allo stesso tempo deve essere instaurata una terapia sostitutiva per prevenire un'esacerbazione dell'angina pectoris. Gli antagonisti beta-adrenergici possono indurre bradicardia: se la frequenza cardiaca scende al di sotto dei 50-55 bpm a riposo e/o il paziente manifesta sintomi riconducibili alla bradicardia, il dosaggio deve essere ridotto.
Gli antagonisti beta adrenergici devono essere usati con cautela in:
- pazienti con patologie circolatorie periferiche (sindrome o malattia di Raynaud, claudicatio intermittens), poiché può verificarsi un peggioramento di questi disturbi;
- pazienti con blocco atrioventricolare di primo grado, a causa dell'effetto negativo dei beta-bloccanti sul tempo di conduzione;
- pazienti con angina di Prinzmetal a causa della vasocostrizione coronarica dovuta alla non contrastata stimolazione alfa-adrenergica: gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare il numero e la durata degli attacchi di angina.
La somministrazione di nebivololo associata a calcioantagonisti del tipo verapamil e diltiazem, a farmaci antiaritmici di Classe I e ad antiipertensivi ad azione centrale non è generalmente raccomandata, per i dettagli vedere paragrafo 4.5.
Metabolismo e sistema endocrino
Il Nebivololo, nei pazienti diabetici, non interferisce con la glicemia. Tuttavia va usato con attenzione nei pazienti diabetici, in quanto il nebivololo può mascherare alcuni sintomi dell'ipoglicemia (tachicardia, palpitazioni).
I farmaci antagonisti beta-adrenergici possono mascherare i sintomi di tachicardia nell'ipertiroidismo. L'interruzione improvvisa della somministrazione può intensificare questi sintomi.
Nei pazienti con disturbi polmonari cronici ostruttivi, gli antagonisti beta-adrenergici devono essere usati con cautela, in quanto la costrizione delle vie respiratorie può essere aggravata.
Altro
In pazienti con storia di psoriasi gli antagonisti beta-adrenergici devono essere somministrati solo dopo attenta valutazione.
Gli antagonisti beta-adrenergici possono aumentare la sensibilità verso allergeni e la gravità delle reazioni anafilattiche.
Idroclorotiazide
Insufficienza renale
Dai diuretici tiazidici si può ottenere il massimo dei benefici solo se la funzionalità renale non è alterata. Nei pazienti con disfunzione renale i tiazidi possono aumentare l'azotemia. Nei pazienti con funzionalità renale ridotta possono svilupparsi effetti di accumulo di questa sostanza attiva. Se si evidenzia una progressiva riduzione della funzionalità renale, come indicato dall'aumento dell'azoto non proteico, si rende necessaria un'attenta revisione della terapia, valutando la possibilità di interrompere la terapia diuretica.
Metabolismo e sistema endocrino
La terapia con tiazide può diminuire la tolleranza al glucosio. Possono rendersi necessari aggiustamenti del dosaggio dell'insulina o degli agenti ipoglicemizzanti orali (vedere paragrafo 4.5). Durante la terapia con tiazide può divenire manifesto un diabete mellito latente.
Alla terapia diuretica tiazidica sono stati associati aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi. Tale terapia può precipitare l'iperuricemia e la gotta in determinati pazienti.
Sbilanciamento elettrolitico
Come per qualsiasi paziente sottoposto a terapia con diuretici, va eseguita, a intervalli appropriati, la determinazione periodica degli elettroliti sierici.
I tiazidi, ivi compresa l'idroclorotiazide, può causare uno sbilanciamento dei liquidi o degli elettroliti (ipocaliemia, iponatremia ed alcalosi ipocloremica). Sintomi che fanno pensare a uno sbilanciamento idroelettrolitico sono: secchezza delle fauci, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolori muscolari o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.
Il rischio di ipocalemia è maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con eccesso di diuresi, nei pazienti che ricevono una quantità inadeguata di elettroliti per bocca e nei pazienti cui viene somministrata una terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo. 4.5). I pazienti con una sindrome del QT lungo, congenita o iatrogena, sono soggetti a un rischio particolarmente elevato in caso di ipocaliemia. L'ipocaliemia aumenta la cardiotossicità dei glucosidi digitalici e il rischio di aritmia cardiaca. Nei pazienti a rischio di ipocaliemia è indicato un monitoraggio del potassio plasmatico più frequente, iniziando entro una settimana dopo l'inizio della terapia.
In caso di temperatura ambiente molto elevata può aversi, nei pazienti edematosi, un'iponatremia diluizionale. Il deficit di cloruro è in genere lieve e di solito non richiede trattamento.
I tiazidi possono ridurre l'escrezione di calcio nell'urina e causare un aumento leggero e intermittente del calcio sierico in assenza di disordini noti del metabolismo del calcio. Un'ipercalcemia marcata può essere l'evidenza di un iperparatiroidismo nascosto. La somministrazione di tiazidi deve essere interrotta prima di eseguire il test di funzionalità paratiroidea.
È stato dimostrato che i tiazidi aumentano l'escrezione urinaria del magnesio, e ciò può causare ipomagnesemia.
Con l'uso dei tiazidi è stata riferita esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico.
Test antidoping
L'idroclorotiazide contenuta in questo farmaco può dare un risultato positivo in un test antidoping.
Altro
Reazioni di sensibilizzazione possono verificarsi in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale.
In rari casi, con i diuretici tiazidici sono state riferite reazioni di fotosensibilizzazione (vedere par. 4.8). Se, durante il trattamento, compaiano reazioni di fotosensibilizzazione, si raccomanda di interrompere il trattamento stesso. Se si ritiene necessario somministrare nuovamente il farmaco, si raccomanda di proteggere le aree esposte dal sole o dalla luce UVA artificiale.
Legame iodio-proteina
I tiazidi possono ridurre i livelli dello iodio legato alle proteine sieriche senza segni di disfunzione tiroidea.
Combinazione nebivololo/idroclorotiazide
Oltre alle avvertenze relative ai singoli componenti, vi è anche un'avvertenza che si applica specificamente a LOBIDIUR:
Intolleranza al galattosio, deficit della Lapp-lattasi, malassorbimento del glucosio-galattosio
Questo prodotto medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit della Lapp-lattasi o di malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
04.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione -
Interazioni farmacodinamiche
Nebivololo
Le seguenti interazioni riflettono quelle che generalmente vengono descritte per gli antagonisti beta-adrenergici.
• Associazioni non raccomandate
Antiaritmici di classe I (chinidina, idrochinidina, cibenzolina, flecainide, disopiramide, lidocaina, mexiletina, propafenone): l'effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare può essere potenziato e può essere aumentato l'effetto inotropo negativo (vedere paragrafo 4.4).
Calcioantagonisti tipo verapamil/diltiazem: effetto negativo sulla contrattilità e sulla conduzione atrioventricolare. La somministrazione endovenosa di verapamil in pazienti in trattamento con beta-bloccanti può portare a profonda ipotensione e blocco atrio-ventricolare (vedere paragrafo 4.4).
Antiipertensivi ad azione centrale (clonidina, guanfacina, monoxidina, metildopa, rilmenidina): l'uso concomitante di antiipertensivi ad azione centrale può aggravare lo scompenso cardiaco mediante diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione) (vedere paragrafo 4.4). L'improvvisa interruzione, in particolare se prima dell'interruzione del beta-bloccante, può aumentare il rischio di "ipertensione arteriosa da rebound".
• Associazioni da usare con cautela
Antiaritmici di classe III (amiodarone): Può potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare.
Anestetici volatili alogenati: l'uso concomitante di antagonisti beta adrenergici ed anestetici può attenuare la tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione (vedere paragrafo 4.4). Come regola generale, evitare l'improvvisa interruzione del trattamento con beta-bloccanti. L'anestesista deve essere informato sull'assunzione di LOBIDIUR da parte del paziente.
Insulina e farmaci antidiabetici orali: nonostante il nebivololo non abbia influenza sulla glicemia, l'uso concomitante può mascherare certi sintomi di ipoglicemia (palpitazioni, tachicardia).
• Associazioni da tenere in considerazione
Glicosidi della digitale: l'uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrioventricolare. Studi clinici con nebivololo non hanno fornito alcuna evidenza clinica di interazione. Il nebivololo non ha effetto sulla cinetica della digossina.
Calcioantagonisti di tipo diidropiridinico (amlodipina, felodipina, lacidipina, nifedipina, nicardipina, nimodipina, nitrendipina): l'uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e, nei pazienti con scompenso cardiaco, non può essere escluso un aumento del rischio di ulteriore deterioramento della funzione di pompa ventricolare.
Antipsicotici, antidepressivi (triciclici, barbiturici e fenotiazine): l'uso concomitante può potenziare l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti (effetto additivo).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): nessuna interferenza sull'effetto ipotensivo del nebivololo.
Farmaci simpaticomimetici: l'uso concomitante può contrastare l'effetto degli antagonisti beta-adrenergici. I farmaci beta-adrenergici possono portare ad una non contrastata attività alfa-adrenergica dei farmaci simpaticomimetici con effetti sia alfa che beta-adrenergici (rischio di ipertensione, grave bradicardia e blocco cardiaco).
Idroclorotiazide
Potenziali interazioni connesse all'idroclorotiazide:
• Uso concomitante sconsigliato
Litio: la clearance renale del litio viene ridotta dai tiazidi e, di conseguenza, il rischio di tossicità da litio può aumentare quando viene usato in concomitanza con l'idroclorotiazide. L'uso di LOBIDIUR in combinazione con il litio è quindi sconsigliato. Se l'uso di tale combinazione risulta necessario, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici del litio.
Prodotti medicinali che influiscono sui livelli di potassio: l'effetto potassio-depletivo dell'idroclorotiazide (vedere paragrafo 4.4) può essere potenziato somministrando contemporaneamente altri prodotti medicinali associati a perdita di potassio e ipocaliemia (per esempio altri diuretici caliuretici, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell'acido salicilico). Tale uso concomitante è quindi sconsigliato.
• Uso concomitante che esige cautela
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS (cioè acido acetilsalicilico (> 3 g/die), COX-2 inibitori e FANS non selettivi) possono ridurre l'effetto antiipertensivo dei diuretici tiazidici.
Sali di calcio: diuretici tiazidici possono incrementare i livelli del calcio sierico a causa della ridotta escrezione. Se devono essere prescritti integratori di calcio, i livelli sierici del calcio stesso devono essere monitorati e il dosaggio del calcio deve essere adeguato di conseguenza.
Glicosidi della digitale: l'ipocaliemia o l'ipomagnesemia indotti dal tiazide possono favorire l'insorgenza di aritmie cardiache indotte dalla digitale.
Prodotti medicinali interessati da alterazioni del potassio sierico: il monitoraggio periodico del potassio sierico e un ECG sono raccomandati quando LOBIDIUR viene somministrato insieme a farmaci i cui effetti sono influenzati dalle alterazioni del potassio sierico (per esempio glicosidi della digitale e antiaritmici) e insieme a prodotti medicinali (tra cui alcuni antiaritmici) che inducono torsades de pointes (tachicardia ventricolare), poiché l'ipocaliemia è un fattore predisponente per i torsades de pointes (tachicardia ventricolare):
- antiaritmici di classe Ia (per esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide);
- antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, sotalol, dofetilide, ibutilide);
- alcuni antipsicotici (per esempio tioridazina, clopromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amilsulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo);
- altri (per esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV).
Miorilassanti non depolarizzanti (per es. tubocurarina): l'idroclorotiazide può potenziare l'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti.
Farmaci antidiabetici (agenti orali e insulina): il trattamento con un tiazide può influenzare la tolleranza al glucosio. Può rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico (vedere paragrafo 4.4).
Metformina: la metformina deve essere usata con cautela, a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale correlata all'idroclorotiazide.
Beta-bloccanti e diazoxide: l'effetto iperglicemizzante dei beta-bloccanti diversi dal nebivololo e della diazoxide può essere potenziato dai tiazidi.
Ammine pressorie (per esempio noradrenalina): l'effetto delle ammine pressorie può risultare ridotto.
Farmaci usati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo): può essere necessario aggiustare il dosaggio dei farmaci uricosurici, perché l'droclorotiazide può accrescere il livello di acido urico sierico. Può rendersi necessario aumentare il dosaggio del probenecid o del sulfinpirazone. La somministrazione contemporanea di un tiazide può aumentare l'incidenza di reazioni di ipersensibilità all'allopurinolo.
Amantadina: i tiazidi possono aumentare il rischio di effetti negativi causati dall'amantadina.
Salicilati: in caso di alte dosi di salicilati, l'idroclorotiazide può potenziare l'effetto tossico dei salicilati sul sistema nervoso centrale.
Ciclosporina: il trattamento concomitante con ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e di complicanze di tipo gottoso.
Mezzi di contrasto iodati: in caso di disidratazione indotta da diuretici c'è una aumentato rischio di insufficienza renale acuta, specialmente in presenza di dosi elevate di prodotti iodati. Prima della somministrazione i pazienti devono essere reidratati.
Potenziali interazioni connesse sia al nebivololo che all'idroclorotiazide
• Uso concomitante che può essere preso in considerazione
Altri farmaci antiipertensivi: durante un trattamento concomitante con altri farmaci antiipertensivi possono aversi effetti ipotensivi aggiuntivi o un potenziamento di essi.
Antipsicotici, antidepressivi triciclici, barbiturici, narcotici e alcool: la somministrazione concomitante di LOBIDIUR con questi farmaci può potenziare l'effetto ipotensivo e/o causare ipotensione posturale.
Interazioni farmacocinetiche
Nebivololo
Poiché nel metabolismo del nebivololo è implicato l'isoenzima CYP2D6, la somministrazione concomitante di sostanze che inibiscono questo enzima, in particolare paroxetina, fluoxetina, tioridazina e chinidina, può portare ad un aumento dei livelli plasmatici di nebivololo, associati all'aumento del rischio di eccessiva bradicardia ed eventi avversi.
La concomitante somministrazione di cimetidina ha aumentato i livelli plasmatici di nebivololo senza modificare l'effetto clinico. La concomitante somministrazione di ranitidina non ha influenzato la farmacocinetica del nebivololo. Se LOBIDIUR viene assunto durante i pasti ed i farmaci antiacidi vengono assunti tra un pasto e l'altro, i due trattamenti possono essere prescritti contemporaneamente.
L'associazione di nebivololo con nicardipina ha aumentato debolmente i livelli plasmatici di entrambi i farmaci, senza modificare l'effetto clinico. L'assunzione concomitante di alcool, furosemide o idroclorotiazide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica di nebivololo. Il nebivololo non ha effetto sulla farmacocinetica e la farmacodinamica di warfarin.
Idroclorotiazide
L'assorbimento dell'idroclorotiazide si riduce in presenza di resine a scambio ionico (per es. colestiramina e colestipol).
Agenti citotossici: con l'uso concomitante di idroclorotiazide e agenti citotossici (per es. ciclofosfamide, fluorouracile, metotressato) è da prevedersi un aumento della tossicità midollare (in particolare granulocitopenia).
04.6 Gravidanza ed allattamento -
Uso in gravidanza
Non esistono dati adeguati relativi all'uso del LOBIDIUR nelle donne in stato di gravidanza. Esperimenti su animali relativi ai due componenti non sono sufficienti a chiarire gli effetti della combinazione di nebivololo e idroclorotiazide sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3).
Nebivololo
Sull'uso del nebivololo nella gravidanza umana non esistono dati sufficienti a stabilirne la potenziale tossicità. Il nebivololo, tuttavia, ha effetti farmacologici che possono causare effetti dannosi sulla gravidanza e/o sul feto/neonato. In generale, i bloccanti beta-adrenocettori riducono la perfusione placentare, e ciò è stato associato a ritardi nella crescita, morte intrauterina, aborto, parto prematuro. Effetti indesiderati (per esempio ipoglicemia e bradicardia) possono verificarsi nel feto e nel neonato.
Idroclorotiazide
L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
L'idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell'idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
L'idroclorotiazide non deve essere impiegata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gravidica o pre-eclampsia a causa del rischio di diminuzione del volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza effetti favorevoli sul decorso della malattia.
L'idroclorotiazide non deve essere impiegata per l'ipertensione essenziale nelle donne in stato di gravidanza eccetto in quelle rare situazioni in cui nessun altro trattamento può essere usato.
Uso durante l'allattamento
Non si sa se il nebivololo viene escreto o meno nel latte materno umano. Studi su animali hanno dimostrato che il nebivololo viene escreto nel latte materno. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano in piccole quantità. Le tiazidi ad alte dosi, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione del latte. L'uso di LOBIDIUR durante l'allattamento non è raccomandato. Se LOBIDIUR viene utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute più basse possibili.
04.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchinari -
Non è stato eseguito alcuno studio sugli effetti relativi alla capacità di guidare veicoli e all'uso di macchinari. Quando tuttavia si guidano veicoli o si azionano macchinari occorre tener conto che la terapia antipertensiva può occasionalmente causare capogiri e affaticamento.
04.8 Effetti indesiderati -
Gli effetti indesiderati vengono elencati separatamente per ciascuno dei due principi attivi.
Nebivololo
La tabella che segue presenta gli eventi avversi riferiti in seguito a somministrazione del solo nebivololo, che nella maggior parte dei casi sono di intensità da lieve a moderata. Tali eventi sono classificati per organo e per ordine di frequenza.
CLASSIFICAZIONE PER ORGANO | Comune (da ≥1/100 a | Non comune (da ≥1/1.000 a 1/100) | Molto raro (≤1/10.000) | Sconosciuto |
Disturbi del sistema immunitario | Edema angioneurotico, ipersensibilità | |||
Disturbi psichiatrici | Incubi; depressione | |||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea, vertigini, parestesie | Sincope | ||
Patologie dell'occhio | Alterazione della vista | |||
Patologie cardiache | Bradicardia, scompenso cardiaco, rallentata conduzione AV/ blocco AV | |||
Patologie vascolari | Ipotensione (aumento dell'ipotensione), claudicatio intermittens | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | Broncospasmo | ||
Patologie gastrointestinali | Stipsi, nausea, diarrea | Dispepsia, flatulenza, vomito | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito, rash eritematoso | Aggravamento di una psoriasi | ||
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Impotenza | |||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Stanchezza, edema |
Inoltre, con alcuni antagonisti beta-adrenergici, sono state riportate le seguenti reazioni avverse: allucinazioni, psicosi, confusione, estremità fredde/cianotiche, fenomeno di Raynaud, secchezza agli occhi e tossicità oculo-muco-cutanea practololo simile.
Idroclorotiazide
Gli effetti indesiderati riferiti con l'uso del solo idroclorotiazide sono i seguenti:
Patologie del sistema emolinfopoietico: leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare.
Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, gotta, diabete mellito, alcalosi metabolica, iperuricemia, sbilanciamento elettrolitico (comprende iponatremia, ipocalemia, ipomagnesemia, ipocloremia, ipercalcemia), iperglicemia, iperamilasemia.
Disturbi psichiatrici: apatia, stato confusionale, depressione, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno.
Patologie del sistema nervoso: convulsioni, riduzione del livello di coscienza, coma, cefalea, capogiri, parestesie, paresi.
Patologie dell'occhio: xantopsia, visione confusa, aggravamento della miopia, riduzione della lacrimazione.
Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine
Patologie cardiache: aritmie cardiache, palpitazioni.
Patologie vascolari: ipotensione ortostatica, trombosi, embolia, shock.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: difficoltà respiratoria, polmonite, pneumopatia interstiziale, edema polmonare.
Patologie gastrointestinali: secchezza delle fauci, nausea, vomito, disturbi gastrici, diarrea, stipsi, dolore addominale, ileo paralitico, flatulenza, sialoadenite, pancreatite.
Patologie epato-biliari: ittero colestatico, colecistite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito, porpora, orticaria, reazione di fotosensibilizzazione, rash, lupus eritematoso cutaneo, vasculite necrotizzante, necrolisi epidermica tossica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e ossa: spasmi muscolari, mialgia.
Patologie renali e urinarie: disfunzione renale, insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, glicosuria.
Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella: disfunzione erettile.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, piressia, affaticamento, sete.
Indagini: alterazioni elettrocardiografiche, aumento del colesterolo ematico, aumento dei trigliceridi ematici.
04.9 Sovradosaggio -
Sintomi
Non si dispone di dati relativi al sovradosaggio di nebivololo. I sintomi di sovradosaggio con beta-bloccanti sono: bradicardia, ipotensione, broncospasmo e insufficienza cardiaca acuta.
Il sovradosaggio di idroclorotiazide è associato a deplezione di elettroliti (ipocaliemia, ipocloremia, iponatremia) e a disidratazione conseguente a un eccesso di diuresi. I segni e sintomi più comuni di sovradosaggio da idroclorotiazide sono nausea e sonnolenza. L'ipocalemia può causare spasmo muscolare e/o aritmie cardiache accentuate associate all'uso concomitante di glicosidi della digitale o di certi farmaci antiaritmici.
Trattamento
In caso di sovradosaggio o di ipersensibilità il paziente deve essere tenuto sotto stretta sorveglianza ed essere trattato in un reparto di terapia intensiva. Occorre controllare i livelli ematici del glucosio e monitorare frequentemente gli elettroliti sierici e la creatinina. L'assorbimento di residui di farmaco ancora presenti nel tratto gastrointestinale può essere evitato mediante lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo e di un lassativo. Può rendersi necessaria la respirazione artificiale. La bradicardia o reazioni vagali estese devono essere trattate somministrando atropina o metilatropina. Ipotensione e shock devono essere trattati con plasma/sostituti del plasma e, se necessario, con catecolamine. Si devono correggere gli sbilanci elettrolitici. L'effetto beta-bloccante può essere contrastato somministrando lentamente per endovena isoprenalina cloridrato, iniziando con una dose di circa 5 mcg/minuto, oppure dobutamina, iniziando con una dose di 2,5 mcg/minuto, fino ad ottenere l'effetto richiesto. In casi refrattari è possibile combinare isoprenalina e dopamina. Se ciò non produce l'effetto desiderato, può essere presa in considerazione la somministrazione per via endovenosa di glucagone 50-100 mcg/kg. Se necessario, l'iniezione può essere ripetuta entro un'ora e ad essa deve seguire - se necessaria - un'infusione endovenosa di glucagone di 70 mcg/kg/h. In casi estremi di bradicardia resistente al trattamento è possibile inserire un pacemaker.
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE -
05.1 Proprieta' farmacodinamiche -
Categoria farmacoterapeutica: agenti beta-bloccanti, selettivi, e tiazidi
Codice ATC: C07BB
LOBIDIUR è una combinazione di nebivololo (un antagonista selettivo del recettore beta-adrenergico) e idroclorotiazide (un diuretico tiazidico). La combinazione di questi principi attivi ha un effetto antiipertensivo additivo, riducendo la pressione sanguigna in misura maggiore di ciascuno dei due componenti usato da solo.
Il nebivololo è un racemato di due enantiomeri, il SRRR-nebivololo (o d-nebivololo) e il RSSS-nebivololo (o l-nebivololo). È un farmaco a duplice attività farmacologica:
• è un antagonista competitivo e selettivo dei beta-recettori: questo effetto è attribuito all'enantiomero SRRR (d-enantiomero);
• è dotato di lievi proprietà vasodilatatorie dovute all'interazione con la via L-arginina/ossido nitrico.
Nebivololo somministrato a dose singola e ripetuta riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, a riposo e durante esercizio, sia in soggetti normali che in pazienti ipertesi. L'effetto antiipertensivo si mantiene durante il trattamento cronico.
A dosaggi terapeutici il nebivololo è privo di antagonismo alfa-adrenergico.
Nei pazienti ipertesi durante il trattamento acuto e cronico con nebivololo le resistenze vascolari sistemiche diminuiscono. La riduzione della gittata cardiaca a riposo o sotto sforzo può essere contenuta, nonostante la riduzione della frequenza, per un aumento della gittata sistolica. La rilevanza clinica di queste differenze emodinamiche rispetto agli altri beta-1 antagonisti non è stata completamente stabilita.Nei pazienti ipertesi il nebivololo aumenta la risposta vascolare nitrossido-mediata all'acetilcolina (ACh), risposta che risulta ridotta in pazienti con disfunzione endoteliale.
Studi sperimentali in vitro e in vivo su animali hanno dimostrato che il nebivololo è privo di attività simpaticomimetica intrinseca.
Studi sperimentali in vitro e in vivo su animali hanno dimostrato che a dosaggi farmacologici il nebivololo non possiede attività stabilizzante di membrana.
In volontari sani il nebivololo non ha effetti significativi sulla capacità massima di esercizio o sulla resistenza.
L'idroclorotiazide è un diuretico tiazidico. I tiazidi agiscono sui meccanismi tubulari renali di riassorbimento elettrolitico, aumentando direttamente l'escrezione di sodio e di cloruro in quantità all'incirca equivalenti. L'azione diuretica dell'idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l'attività della renina plasmatica e la secrezione di aldosterone, con conseguenti aumenti della perdita urinaria di potassio e di bicarbonato, e riduzione del potassio sierico. Con l'idroclorotiazide la diuresi insorge dopo circa 2 ore e l'effetto massimo compare circa 4 ore dopo la dose, mentre l'azione persiste per circa 6-12 ore.
05.2 Proprieta' farmacocinetiche -
La somministrazione concomitante di nebivololo e idroclorotiazide non ha alcun effetto sulla biodisponibilità dei due principi attivi. La compressa combinata è bioequivalente alla somministrazione concomitante dei due componenti separati.
Nebivololo
Assorbimento
Entrambi gli enantiomeri del nebivololo sono rapidamente assorbiti dopo somministrazione orale. L'assorbimento del nebivololo non è influenzato dalla contemporanea assunzione di cibo: il nebivololo può essere assunto con o senza cibo.
La biodisponibilità orale del nebivololo è in media del 12% nei metabolizzatori rapidi ed è praticamente completa nei metabolizzatori lenti. Allo steady state e allo stesso dosaggio, la concentrazione plasmatica di picco del nebivololo immodificato è circa 23 volte più alta nei metabolizzatori lenti rispetto ai metabolizzatori rapidi. Quando vengano considerate la somma delle concentrazioni del farmaco immodificato e dei metaboliti attivi, la differenza delle concentrazioni plasmatiche di picco è di 1,3-1,4 volte.
A causa della variabilità nella velocità del metabolismo, il dosaggio di Nebivololo deve sempre essere adattato individualmente alle esigenze del singolo paziente: i metabolizzatori lenti possono quindi richiedere dosaggi più bassi.
Le concentrazioni plasmatiche sono proporzionali alla dose nell'intervallo fra 1 e 30 mg. La farmacocinetica del nebivololo non viene influenzata dall'età.
Distribuzione
Nel plasma, entrambi gli enantiomeri del nebivololo sono prevalentemente legati all'albumina. Il legame proteico plasmatico è del 98,1% per SRRR-nebivololo e del 97,9% per RSSS-nebivololo.
Il nebivololo viene ampiamente metabolizzato, in parte in idrossimetaboliti attivi. Il nebivololo è metabolizzato via idrossilazione aromatica ealiciclica, N-dealchilazione e glucoronidazione, con ulteriore formazione di glucoronidi degli idrossimetaboliti. Il metabolismo del nebivololo per idrossilazione aromatica è soggetto al polimorfismo genetico ossidativo CYP2D6 dipendente.
Eliminazione
Nei metabolizzatori rapidi, le emivite di eliminazione degli enantiomeri del nebivololo hanno una media di 10 ore. Nei metabolizzatori lenti sono 3-5 volte più lunghe. Nei metabolizzatori rapidi i livelli plasmatici dell'enantiomero RSSS sono leggermente superiori a quelli dell'enantiomero SRRR. Nei metabolizzatori lenti questa differenza è più grande. Nei metabolizzatori rapidi, le emivite di eliminazione degli idrossimetaboliti di entrambi gli enantiomeri hanno una media di 24 ore e circa due volte più lunghe nei metabolizzatori lenti. Nella maggior parte dei soggetti (metabolizzatori rapidi) lo steady state viene raggiunto entro 24 ore per il nebivololo ed entro alcuni giorni per gli idrossimetaboliti.
Dopo una settimana di somministrazione, il 38% della dose viene escreta nelle urine e il 48% nelle feci. L'escrezione urinaria di nebivololo immodificato è inferiore allo 0,5% della dose.
Idroclorotiazide
Assorbimento
L'idroclorotiazide è bene assorbita (65-75%) dopo la somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche sono correlate linearmente alla dose somministrata. L'assorbimento di idroclorotiazide dipende dal tempo di transito intestinale, cioè cresce quando il tempo di transito intestinale è lento, per esempio quando viene somministrata insieme al cibo. Seguendo i livelli plasmatici nell'arco di almeno 24 ore è stato osservato che l'emivita plasmatica varia tra 5,6 e 14,8 ore, e i livelli plasmatici di picco sono stati osservati entro 1 e 5 ore dopo la somministrazione.
Distribuzione
L'idroclorotiazide è legata per il 68% alle proteine plasmatiche, e il suo volume apparente di distribuzione è di 0,83-1,14 l/kg. L'idroclorotiazide attraversa la barriera placentare, ma non la barriera ematoencefalica.
Biotrasformazione
Il metabolismo dell'idroclorotiazide è molto scarso. Quasi tutta l'idroclorotiazide viene escreta inalterata nelle urine.
Eliminazione
L'idroclorotiazide viene eliminata soprattutto per via renale. Più del 95% dell'idroclorotiazide compare inalterata nell'urina entro 3-6 ore dopo una dose orale. Nei pazienti con disfunzione renale le concentrazioni plasmatiche di idroclorotiazide risultano più alte e l'emivita di eliminazione è prolungata.
05.3 Dati preclinici di sicurezza -
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l'uomo di una combinazione di nebivololo e idroclorotiazide. Ciò si basa sugli studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per dosi ripetute, genotossicità e potenziale carcinogenico dei singoli componenti.
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE -
06.1 Eccipienti -
Nucleo della compressa
Polisorbato 80 (E433)
Ipromellosa (E464)
Lattosio monoidrato
Croscaramellosa sodica (E468)
Cellulosa microcristallina (E460)
Silice colloidale anidra (E551)
Magnesio stearato (E572)
Rivestimento della compressa
Ipromellosa (E464)
Cellulosa microcristallina (E460)
Macrogol 40 stearato tipo I
Titanio biossido (E171)
Carminio (acido carminico su lacca di alluminio, E120)
06.2 Incompatibilita' -
Non pertinente.
06.3 Periodo di validita' -
3 anni.
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione -
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
06.5 Natura del confezionamento primario e contenuto della confezione -
Le compresse sono fornite in blister (PP/COC/PP/alluminio).
Confezioni da 7,14, 28, 30, 56, 90 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione -
Nessuna istruzione particolare.
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
Menarini International Operations Luxembourg S.A. 1, Avenue de la Gare L-1611 Luxembourg
Concessionario per la vendita:
A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite s.r.l., Via Sette Santi 3 Firenze
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO -
5 mg/12,5 mg compresse rivestite con film
AIC n. 039181019/M - 7 compresse
AIC n. 039181021/M - 14 compresse
AIC n. 039181033/M - 28 compresse
AIC n. 039181045/M - 30 compresse
AIC n. 039181058/M - 56 compresse
AIC n. 039181060/M - 90 compresse
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE O DEL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE -
Data della prima autorizzazione: Determinazione AIFA del 30 marzo 2010
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO -
Agosto 2011